Sclerosi multipla: forse si può fermare la disabilità nei pazienti

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Bruce Trapp della Cleveland Clinic, esperto internazionale di sclerosi multipla  ha scoperto un nuovo tipo di sclerosi multipla: si chiama mielocorticale (Mcms è l’acronimo anglosassone che la identifica) e  uccide i neuroni pur senza distruggere la mielina, la guaina protettiva che li avvolge e che compone la sostanza bianca cerebrale.

Secondo questi studi la perdita neuronale può avvenire anche in assenza di effettive lesioni alla materia bianca. ”

 

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. Occorrerà studiare  tecniche di risonanza magnetica più sensibili, perché quelle attuali non permettono di distinguere la Mcms dalla forma di malattia finora nota – quindi di diagnosticarla e di personalizzare i trattamenti – quando il paziente è ancora vivo. Attualmente sono state eseguite dai ricercatori  analisi microscopiche post-mortem su tessuti di 100 malati di sclerosi multipla che hanno donato il cervello alla ricerca. In 12 sono state identificate le caratteristiche del sottotipo mielocorticale: neuroni persi, nessuna demielinizzazione.

E’ emerso pure che  le caratteristiche dei tessuti cerebrali e di midollo spinale dei 12 pazienti Mcms  sono differenti da quelle di 12 malati con sclerosi multipla ‘classica’ (Ms) e di persone senza la malattia neurologica. Benché sia nei pazienti Mcms che in quelli Ms si osservassero le tipiche lesioni che la patologia provoca a livello midollare e della corteccia, solo nel gruppo Ms erano presenti alterazioni della sostanza bianca. E nonostante non mostrassero lesioni nella mielina, i pazienti Mcms presentavano comunque una riduzione della densità neuronale e dello spessore corticale. Insomma la ricerca sulla sclerosi adesso è a tal punto che  “contrariamente a quanto si pensasse la perdita dei neuroni può essere indipendente dalla demielinizzazione della sostanza bianca“.

Un altro significativo  passo avanti in questo campo.