LE AZIENDE CHE FUNZIONANO IN SICILIA -COME LA COCA COLA- SEGNANO UN IMPORTANTE PASSO NEL PERCORSO DI TRASPARENZA

 

Nella foto (Press) Luca Busi Amministratore delegato

 

SIBEG PRESENTA IL SUO PRIMO BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ

  • L’azienda punta ad essere a zero emissioni entro il 2026, con utilizzo sempre crescente di bottiglie in 100% plastica riciclata
  • 140 tonnellate di PET in meno grazie all’uso di materiali riciclati e 290 tonnellate di C02 evitate nel 2020
  • Nel 2022 la totalità dello stabilimento sarà ricoperta da pannelli fotovoltaici, auto-producendo il 74% del fabbisogno energetico

CATANIA –

Oltre 140 tonnellate in meno di PET immesso nell’ambiente; 98% di rifiuti inviati a riciclo; 4 certificazioni che attestano i percorsi di qualità e sostenibilità; quasi 8mila ore di formazione interna; 290 tonnellate di CO2 evitate nel 2020; 95 auto elettriche presenti nel parco auto aziendale per un valore economico generato sul territorio di quasi 120 milioni di euro.

 

Sibeg – azienda che dal 1960 produce, imbottiglia e distribuisce tutti i prodotti a marchio The Coca-Cola Company in Sicilia – ha pubblicato il suo primo Bilancio di sostenibilità in riferimento all’anno 2020 (redatto e certificato da KPMG in conformità ai GRI standard, definiti nel 2016 dal Global Reporting Initiative), per segnare un importante passo nel percorso di trasparenza e miglioramento continuo delle performance ambientali messe in campo da diversi anni.

 

«Generare valore per la collettività, restituendo al territorio progetti che abbiano una valenza non solo economica ma soprattutto sociale e culturale, è la sfida che Sibeg Coca-Cola, con i suoi 313 dipendenti, ha sempre portato avanti con responsabilità – sottolinea l’amministratore delegato Luca Busi – abbiamo costruito un modello di sviluppo che dialoga con la filiera, con le istituzioni, con i siciliani, riuscendo a trasferire i valori di un’azienda familiare in una company globale, adeguando il sistema di una multinazionale allo scenario locale, dove c’è un patrimonio che si declina attraverso relazioni, tradizioni, cultura, conoscenza del contesto in cui si opera. Il nostro primo Bilancio di Sostenibilità vuole mettere in fila tutti i tasselli che compongono il grande quadro che contiene obiettivi, attività e impatti sul territorio, aggregando dati e fornendo una visione a 360 gradi delle azioni messe in campo nel 2020».

Dalle grandi sfide “green” alle quote rosa in ambito occupazionale fino all’impegno per le comunità locali: il bilancio scrive nero su bianco le pagine di una realtà che ha sempre mirato al risparmio energetico, alla sostenibilità ambientale, alla riduzione degli sprechi, al benessere dei dipendenti, allo sviluppo del territorio.

«Sono soprattutto gli indicatori delle performance sul fronte ambientale che delineano la nostra anima imprenditoriale e consentono a chi legge – continua Busi – di conoscere sempre più e sempre meglio Sibeg. Fiducia, reputazione e credibilità rappresentano per noi, da sempre, parole-chiave per uno sviluppo etico. Il prossimo obiettivo sarà quello di diventare entro il 2026 un’azienda a zero emissioni: già da tempo lavoriamo su questo fronte, con investimenti che seguono la filosofia “carbon neutral”, per arrivare puntuali all’appuntamento con i siciliani che credono in noi e nei nostri valori».

Il 2022 in questa direzione prevede un altro importante traguardo: ricoprire la totalità dello stabilimento della zona industriale di Catania con un impianto fotovoltaico di circa 2MWp, che si estenderà su una superficie di 9.391 mq.

«Abbiamo iniziato questo percorso nel 2007, come pionieri in Sicilia – è ancora Luca Busi a parlare– Dal 2016 utilizziamo energia 100% proveniente solo da fonti rinnovabili e proprio nel 2020, grazie all’installazione dell’impianto di trigenerazione, l’azienda è in grado di produrre in maniera autonoma il 50% di energia elettrica, vapore ed acqua refrigerata, riuscendo a ridurre l’emissione di 290 tonnellate di anidride carbonica. L’anno prossimo, con l’ampliamento e il potenziamento del fotovoltaico (per una potenza totale di 2000 kWp con produzione da energia da fonti rinnovabili pari a circa 3.000.000 kWh/annui, contro gli attuali 250.000)la percentuale di energia autoprodotta rispetto al fabbisogno dello stabilimento salirà al 74%».

Continua inoltre l’impegno anche sul fronte dell’evoluzione del packaging in ottica sostenibile nel percorso verso un’economia circolare, rafforzando sempre più l’adozione di bottiglie 100% rPET. «Riuscire a diventare una family business a km0 e a zero emissioni è una sfida che direziona ogni giorno le nostre scelte – conclude Busi – la nostra redditività, che nasce dal capitale umano e relazionale, è racchiusa nel nostro primo “Bilancio di sostenibilità” che è il resoconto del patrimonio che vogliamo condividere con il nostro territorio».

Messaggio del Presidente Mattarella in occasione del 60° anniversario dell’accordo istitutivo dell’OCSE

 

Il Presidente Sergio Mattarella durante il discorso di fine anno

C o m u n i c a t o

Roma,

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 60° anniversario dell’accordo istitutivo dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), ha inviato ieri il seguente messaggio:

«Il 14 dicembre 1960, un gruppo di paesi che condividevano i medesimi valori di libertà e democrazia firmò l’accordo che trasformava l’Organizzazione Europea per lo Sviluppo Economico, creata nel 1948 per amministrare il Piano Marshall, nell’Organizzazione per lo Sviluppo e la Cooperazione Economica.
L’accordo metteva le basi per una collaborazione internazionale che, sulla base dell’esperienza che ha modellato la ricostruzione post-bellica, ha contribuito a promuovere lo sviluppo.
L’OCSE ha saputo in questi decenni interpretare e realizzare al meglio quanto può offrire un’organizzazione multilaterale basandosi sul principio del confronto e dello scambio di esperienze in un esercizio sempre fondato sull’evidenza dei dati.
Le iniziative nel campo della tutela degli investimenti, per la trasparenza dei mercati, nel coordinamento delle politiche sociali e fiscali, nella lotta contro l’evasione, l’infaticabile azione nel contrasto alla corruzione, il monitoraggio dell’efficacia delle politiche educative fanno dell’OCSE un’espressione preziosa della capacità di organizzarsi della Comunità internazionale.
Oggi l’emergenza pandemica richiede all’OCSE di mostrare quello stesso spirito che animò i suoi primi anni. Come sessant’anni fa, l’Organizzazione si trova di fronte alla sfida di individuare scelte fondamentali per le nostre società che consentano di riprendere la strada del progresso, ricucendo le pesanti lacerazioni sociali alle quali stiamo assistendo.
Solo uno sforzo collettivo, solo un multilateralismo efficace, potranno consentire alla Comunità internazionale di superare questa emergenza e di affrontare sfide globali, dai cambiamenti climatici, ai flussi migratori, alla digitalizzazione e a quella, oggi più che mai attuale, della costruzione di società resilienti.
L’intento di disegnare un modello di sviluppo aggiornato e in grado di tramutare sfide in opportunità, richiede una risposta ampia, comune, che abbracci la società nel suo complesso.
L’Italia è orgogliosa di avere contribuito in questi decenni all’azione dell’OCSE, con il suo sostegno e l’apporto dei numerosi connazionali che partecipano quotidianamente alle sue attività e attribuisce all’Organizzazione un ruolo capace di incidere nell’evoluzione dell’attuale congiuntura internazionale».