Truffe: sgominata organizzazione dedita a raggirare gli anziani Analizzati i tabulati telefonici

 

In calo i reati di truffa agli anziani: -13,3% rispetto al ...

Archivi -Sud Libertà (Ministero dell’Interno)
                                          FANNO LEVA SUI SENTIMENTI PIU’ PROFONDI, I TRUFFATORI DEL NOSTRO TEMPO

Oggi a Napoli e a Milano , il Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Monza Brianza, supportato dai Comandi dell’Arma competenti per territorio, ha arrestato 4 persone, tutte di nazionalità italiana e di età compresa tra i 30 e i 61 anni, in esecuzione di un’ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Monza. Nel corso dell’operazione, su delega del pubblico ministero, sono state altresì eseguite perquisizioni personali e locali a carico dei medesimi indagati.

Il provvedimento si basa sui gravi indizi di colpevolezza acquisiti nell’ambito di un’articolata indagine che ha portato alla luce, secondo l’impianto accusatorio ritenuto valido dal Giudice cautelare, l’esistenza di un sodalizio organizzato, avente basi operative individuate a Napoli e Milano, dedito alla consumazione di una serie indeterminata di truffe nelle regioni del Nord Italia, inclusa la provincia di Monza e della Brianza, ai danni di persone anziane o comunque particolarmente vulnerabili.

Le indagini, dirette dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Monza che ha richiesto l’emissione della misura cautelare, sono state avviate a seguito di due denunce sporte presso le Stazioni Carabinieri competenti da altrettante vittime residenti rispettivamente a Vimercate e a Seregno, e si sono successivamente sviluppate per alcuni mesi attraverso l’analisi dei tabulati telefonici, l’intercettazione delle utenze telefoniche in uso agli indagati, servizi di osservazione e pedinamento, acquisizione di registrazione video, accertamenti patrimoniali e analisi dei dati acquisiti.

Significativo rilievo indiziario hanno assunto le attività di riscontro effettuate sul territorio mediante appositi servizi di osservazione e pedinamento, grazie ai quali, in svariati casi, con il supporto delle Compagnie Carabinieri competenti, è stato possibile intervenire nell’immediatezza, controllare e perquisire gli indagati e recuperare il provento (contanti e oggetti preziosi), rinvenuto nella loro disponibilità, di truffe appena consumate, restituendolo quindi alle vittime.

Gli episodi oggetto di indagine si sono verificati, oltre che nel territorio brianzolo, in altre località lombarde (Cantù, Voghera e Crema) e Piemonte (Alessandria e Novara).

Il collaudato modus operandi accertato in sede di indagine prevedeva un primo contatto telefonico con la vittima da parte di un sedicente carabiniere o avvocato, il quale le riferiva di aver ricevuto, da parte di un prossimo congiunto, la richiesta di chiamarla e di rappresentarle l’impellente necessità di somme di denaro (comprese di massima tra i 3.000 e i 12.000 euro) per rimediare a una disavventura (arresto a seguito di un sinistro stradale o guida senza assicurazione) in realtà mai avvenuta. Nel corso della conversazione fraudolenta, l’autore sfruttava l’età della vittima e la sua predisposizione affettiva, facendo leva, in particolare, sulla prospettazione dell’esposizione a pericolo del congiunto e dell’urgenza dell’intervento, in modo da destabilizzarla emotivamente e non concederle tempo per consultarsi o riflettere sulla situazione. Una volta carpita la fiducia dell’interlocutore, questi veniva raggiunto da un emissario (che si fingeva in genere dipendente dello studio legale) al quale consegnava la somma richiesta.

Le risultanze investigative raccolte hanno consentito la formulazione di 8 distinti capi di imputazione inerenti ai reati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e di concorso in truffa aggravata. Secondo la prospettazione accusatoria, infatti, gli autori agivano in una forma stabile ed organizzata che contemplava, tra l’altro, la ripartizione di compiti e ruoli, l’esistenza di basi operative (una delle quali individuata in un appartamento sito nei pressi della Stazione Centrale di Milano) e la predisposizione di risorse materiali (veicoli a noleggio, utenze telefoniche, etc.) per gli spostamenti e per l’esecuzione delle azioni fraudolente. In particolare i ruoli erano così delineati:

  • il capo, un 41enne residente a Napoli (il c.d. “centralinista”), che pianificava il compimento delle azioni delittuose, organizzava il lavoro nei minimi particolari, procacciava le schede telefoniche con intestatari fittizi e i telefoni “usa e getta”, selezionava e contattava le vittime, coordinava e dirigeva l’azione dei complici che si presentavano a casa delle stesse per ritirare il profitto del reato, procurava i mezzi per gli spostamenti in loco e per il trasporto della refurtiva dal luogo del reato a Napoli, copriva le spese e remunerava i partecipanti all’associazione. Ha, financo, costituito il punto di riferimento per dirimere controversie o problemi insorti nella commissione delle truffe, arrivando a fornire ai complici contatti di un legale per la tutela avverso le indagini in corso.
  • l’uomo di fiducia del capo, un trentenne anch’egli residente a Napoli, incaricato di tenere i contatti con i sodali che si recavano dalla vittima per la commissione delle truffe, consegnando agli stessi telefoni “usa e getta” ed i veicoli per gli spostamenti, tutti provenienti da società di noleggio per ostacolare l’identificazione degli utilizzatori dei mezzi, ai quali lo stesso forniva indicazioni per la commissione dei reati fine;
  • i due cc.dd. “operativi”, un 47enne e un 61enne, entrambi domiciliati nel milanese che sulla base di quanto emerso dalle attività investigative, sono risultati essere gli associati dediti alla commissione dei reati-fine, in quanto incaricati di recarsi dalla vittima presentandosi sotto la falsa identità e qualità per la riscossione del profitto delle truffe.

Gli arrestati sono stati tradotti presso le rispettive Case circondariali di riferimento, a disposizione dell’Autorità giudiziaria che ha emesso il provvedimento.

Ulteriori approfondimenti investigativi saranno effettuati per verificare il coinvolgimento del presunto sodalizio in altri episodi verificatisi nell’area di operatività del gruppo.

Il Comune di Napoli adotta un Piano per 900 famiglie: nuovi alloggi a Scampia, Taverna del ferro, Campo bipiani di Ponticelli

5 cose che non sapevi sulle Vele di Scampia

Scampia- (Napoli)

Napoli,

Il Comune ha adottato il Programma Particolare per i nuclei familiari beneficiari degli alloggi di edilizia residenziale pubblica che verranno realizzati con i fondi del PNRR a Scampia, a Taverna del Ferro e nel Campo BiPiani di Ponticelli. La delibera è stata approvata dalla Giunta comunale nella seduta di venerdì scorso (primo marzo) su proposta del vicesindaco e assessore all’Urbanistica Laura Lieto e dell’assessore al Patrimonio Pier Paolo Baretta. Il Programma si inserisce nel piano di riqualificazione urbana e rigenerazione sociale avviato dall’Amministrazione Manfredi.

In linea con quanto previsto dal PNRR il piano interviene in aree marginali e fortemente stigmatizzate per offrire una risposta al disagio abitativo attraverso soluzioni tecnologicamente avanzate e sostenibili, che garantiranno ai residenti una migliore qualità della vita. Una svolta, dunque, sia dal punto di vista abitativo che sotto l’aspetto della rigenerazione sociale. Strategico è anche il ruolo svolto dai nuclei familiari interessati, che sono direttamente coinvolti nella definizione dei progetti da realizzare.

Questo consente di calibrare gli interventi in maniera da rispondere al meglio alle esigenze e alle aspettative della comunità locale. Il Programma Particolare, in linea con il Regolamento della Regione Campania sugli alloggi Erp, consente di offrire una sistemazione abitativa anche a famiglie che non risultino assegnatarie, ma che vivono proprio nei complessi che sono oggetto degli interventi di riqualificazione urbana.

Negli alloggi che verranno progressivamente realizzati in ciascuna delle tre aree andranno a vivere i nuclei che attualmente risiedono nelle costruzioni da demolire, come risulta dai censimenti che la polizia locale ha effettuato nei mesi scorsi. Quanti non sono assegnatari avranno diritto ad una sistemazione temporanea nelle nuove case per un periodo massimo di tre anni, aderendo a un programma di monitoraggio per verificare il mantenimento del possesso dei requisiti di accesso al Programma.

Si tratta di un passaggio essenziale per la riqualificazione di quartieri fondamentali per la nostra Amministrazione che sta imprimendo una svolta sociale in condivisione con i residenti dei rispettivi territori. Garantire un alloggio degno a migliaia di persone, per troppo tempo lasciate nel degrado, risponde ad una storica necessità e rappresenta pienamente la modalità con cui trasformare la città dando priorità all’inclusione sociale”, il commento del sindaco Gaetano Manfredi.

Nel lavoro che stiamo portando avanti per Scampia, Taverna del Ferro e i BiPiani di Ponticelli c’è tutto il senso dell’impegno della nostra amministrazione, che è volto a soddisfare esigenze complesse legate al disagio abitativo. In quest’ottica – ha affermato la vicesindaco Lieto – siamo particolarmente soddisfatti per aver individuato una soluzione che permetterà di avere una nuova casa anche a chi non è assegnatario, ma ha occupato un alloggio trovandosi in condizioni di necessità. Si tratta in questo senso di una politica innovativa che interviene su vaste aree di informalità abitativa provando a dare una risposta in termini di legalità e riconoscimento del diritto all’abitare a comunità che hanno a lungo sofferto condizioni severe di segregazione e marginalità sociale

Scossa di terremoto- di magnitudo 3.4 – oggi alle ore 9 nell’area Campi Flegrei di Napoli

 

Napoli,

Una forte scossa di terremoto è stata registrata intorno alle 9 nell’area dei Campi Flegrei ed è stata avvertita anche in altre zone di Napoli, da Fuorigrotta al Vomero. Secondo quanto riporta il sito dell’Osservatorio Vesuviano, è stata di magnitudo 3.4, a una profondità di 2.93 km. E’ l’ultima di una serie di scosse che si sono susseguite dalla serata di ieri. Una delle più intense è arrivata a 1,7 gradi della scala Richter.

seismograph showing earthquake activity - terremoto foto e immagini stock

Scoperta centrale di riciclaggio internazionale a Portici ed Ercolano Napoli –

L’associazione offriva alla clientela un ampio “pacchetto” di servizi finalizzato a delocalizzare ed investire all’estero

 

Napoli,

Per delega del Procuratore della Repubblica si comunica che, in data odierna, nell’ambito di una Squadra Investigativa Comune coordinata da Eurojust, militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli hanno eseguito un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali e reali emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli, su richiesta di questa Procura della Repubblica, Sezione III – Criminalità Economica e Sezione XI – Sicurezza dei Sistemi Informatici, nei confronti di otto persone gravemente indiziate, a vario titolo, di associazione per delinquere, riciclaggio, autoriciclaggio, ricettazione, intestazione fittizia di beni, bancarotta per distrazione, omessa dichiarazione dei redditi, nonché detenzione, diffusione e installazione abusiva di apparecchiature e altri mezzi atti a intercettare o interrompere comunicazioni informatiche o telematiche.

L’attività di indagine avrebbe consentito di appurare l’esistenza e la piena operatività, a Portici ed Ercolano, di una centrale di riciclaggio internazionale che, dietro il paravento di servizi di consulenza e promozione finanziaria, offriva alla clientela un ampio “pacchetto” di servizi finalizzato a delocalizzare ed investire all’estero proventi illeciti derivanti, tra l’altro, da frodi fiscali, truffe sui bonus edilizi e bancarotte fraudolente, con modalità idonee ad ostacolare l’identificazione dei beneficiari effettivi dei fondi riciclati.

A tal fine, i promotori del sodalizio avrebbero diretto e gestito un’articolata struttura organizzativa con ramificazioni anche in Paesi off-shore, che svolgeva in Italia una vera e propria attività bancaria occulta attraverso un Istituto di Moneta Elettronica lituano e una società lettone ad esso collegata, assicurando alla clientela società fittizie intestate a soggetti “prestanome”, conti correnti gestibili interamente online attraverso un’applicazione scaricabile dai principali app store, carte di pagamento anonime nonché servizi di raccolta, custodia e trasporto di denaro contante.

Grazie ad una notevole capacità affaristica e al supporto di esperti informatici, gli indagati avrebbero movimentato, tra il 2018 e il 2023, oltre 2,6 miliardi di euro, denotando una inedita abilità nel far conoscere il proprio “prodotto” a oltre 6 mila clienti (per lo più italiani, principalmente localizzati in Campania, Lombardia e Lazio) che necessitavano di un meccanismo capace di “nascondere” agli occhi del fisco italiano e dell’autorità giudiziaria ingenti capitali di illecita provenienza.

A tal fine, avvalendosi di 15 dipendenti, il sodalizio avrebbe offerto assistenza ai clienti sia mediante un centralino telefonico, sia attraverso una chat online, pubblicizzando i servizi offerti su numerosi siti web e su un ebook.

Secondo l’ipotesi investigativa, allo stato condivisa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli, alla base del sistema di riciclaggio scoperto vi era una struttura organizzativa imponente, costituita da sedi occulte in Portici ed Ercolano, da forza lavoro specializzata e fidelizzata e da un caveau per la custodia del contante, individuato nel corso delle perquisizioni eseguite in collaborazione con il Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche.

Gli indagati si sarebbero avvalsi anche di strumentazioni informatiche e telematiche atte ad impedire e interrompere le comunicazioni relative a sistemi telefonici e telematici allo scopo di evitare qualsiasi tipologia di sorveglianza, captazione e intercettazione da parte delle forze di polizia.

Eseguita in collaborazione con le Autorità Giudiziarie della Lettonia e della Lituania, con la Procura della Repubblica di Lecce e con il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria a quella sede, che ha eseguito una misura cautelare personale e reale nell’ambito di un parallelo filone investigativo, l’indagine avrebbe permesso di accertare, altresì, un’evasione fiscale attribuibile ai principali promotori del sodalizio per un imponibile netto di quasi 80 milioni di euro.

Contestualmente alle misure cautelari personali è stato eseguito il sequestro delle disponibilità finanziarie e del patrimonio degli indagati per un valore complessivo di oltre 25 milioni di euro.

Tra i beni sequestrati vi sono quindici immobili a Vilnius (di cui due appartamenti di lusso siti nel centro storico, due alberghi e un bar-ristorante), quattro immobili a Riga (di cui due appartamenti di lusso), una villa ad Ercolano con piscina e campo di calcio, un immobile a Portici, un immobile a Como e uno yacht.

In precedenza, nel corso delle indagini, erano già stati sequestrati oltre 700 mila euro in contanti, criptovaluta detenuta in nove portafogli digitali per 1,3 milioni di euro e beni di lusso (orologi e gioielli) per 330 mila euro.

Il provvedimento eseguito in data odierna è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari dello stesso sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.

 

Sulla Voragine di via Morghen, a Napoli ,dichiarazione della Vicepresidente del Consiglio Comunale Flavia Sorrentino

CEDIMENTO STRADALE  O CONDUTTURA IDRICA  ROVINATA?

 

La nota di Flavia Sorrentino sulla voragine di Napoli: “Sono davvero preoccupanti, oltre che impressionanti, le immagini della tragedia sfiorata in Via Morghen. La seconda in poche settimane: il 16 gennaio infatti si era aperta una voragine in Via Manzoni. Per questo ho immediatamente chiesto, alla Presidente della Municipalità e all’assessore competente, una relazione aggiornata sullo stato di manutenzione delle strade e dei sottoservizi, in particolare delle infrastrutture di adduzione e distribuzione idrica e di quelle fognarie di tutta l’area, e che siano adottate tutte le misure necessarie alla manutenzione e alla messa in sicurezza delle opere pubbliche e private.

Quando avvengono episodi così gravi, che mettono a rischio l’incolumità pubblica e lasciano senz’acqua interi comprensori abitativi con centinaia di famiglie, mettendo a rischio anche il valore di mercato delle loro case, bisogna interrogarsi sulle cause e soprattutto adoperarsi per scongiurare situazioni analoghe in futuro. Fino ad ora,, una parte della politica cittadina si é eccessivamente concentrata a denunciare, come se fosse un male assoluto, il proliferare di attività commerciali, gazebo, sedie e tavolini, dimenticando che é la sicurezza e la tutela dell’incolumità dei cittadini la fondamentale priorità della città e di chi la abita”.

Tragedia sfiorata a Napoli dove all’improvviso si apre sulla strada una enorme voragine

 

Voragine a Napoli

Tragedia sfiorata a Napoli

 

Napoli,

Miracolo e tragedia sfiorata a Napoli dove si è aperta all’improvviso una voragine in strada al Vomero.Miracolosamente si sono salvati gli automobilisti .

Due persone, rimaste bloccate nella propria autovettura per il cedimento del manto stradale, sono state tratte in salvo  dai Vigili del fuoco occorsi nel frangente. Disposta l’evacuazione delle persone residenti nella zona.   Tutta l’area interessata è stata recintata     I tecnici ora dovranno fornire una spiegazione a quel che è accaduto

Napoli, la Cassazione con sentenza “confisca” il magico Castello delle cerimonie”

 

Una notte alla Sonrisa dentro il «Castello delle Cerimonie»

Archivi-Sud Libertà  (Il Castello delle cerimonie)

 

 

Nonostante siano prescritti i reati, la Corte di Cassazione ha stabilito la confisca per il “Castello delle Cerimonie”, struttura ricettiva divenuta nota grazie alla trasmissione televisiva in onda sul canale Real Time. Il locale si trova a Sant’Antonio Abate, in provincia di Napoli.       Il Castello era divenuto un particolare punto di riferimento turistico per i giovani e per le coppie che intendevano unirsi in matrimonio in un’atmosfera magica e tanti, tanti giochi di luce

Chiamato ufficialmente La Sonrisa, o semplicemente «O Castiello», è il «Castello delle Cerimonie», : un immenso palazzo, sfarzoso, in stile diciamo eclettico che è diventata la location di matrimonio più famosa d’Italia – pure all’estero.

Sant’Antonio Abate, fra Napoli e la Costiera Sorrentina, è un paesino che conta giusto qualche chiesa e una sagra della porchetta nei giorni del santo patrono. . Il castello ha ingresso trionfale, viale alberato, parco, torri, piscine, palme, fontane, mobili in stile e oro a profusione.    Era il titolare  Ferdinando ad accogliere gli ospiti alla reception e i fidanzatini che volevano  fare un giro per le sale mentre programmavano le proprie nozze: di fronte a tanta bellezza artistica perchè di arte autentica si tratta  che ha respinto sin dall’inizio  la tarantola  della burocrazia ricattatoria,       le coppie decidevano di fidanzarsi qui, ancor prima di trovare l’amore.

In questa struttura da favola, come poche al mondo,  si esibivano Mario Merola e poi Gigi d’Alessio, poi la sceneggiatura   di un film di Matteo Garrone e in un documentario sui neomelodici napoletani – quando dei produttori televisivi capirono che oltre all’architettura, c’era molto di più.

Corte di Cassazione - Fotogramma
Archivi -Sud Libertà-  (La sede della Corte di Cassazione)

Ieri, la Corte ha certificato l’avvenuta prescrizione di tutti i reati, con l’eccezione dell’esecutività della sentenza nella parte che  riguarda la confisca degli immobili e dei terreni su cui sorge la struttura ricettiva, che saranno acquisiti a patrimonio del Comune di Sant’Antonio Abate.  Un autentico schiaffo a tutti coloro che hanno lavorato qui con rara professionalità . La sentenza di primo grado per lottizzazione abusiva era stata emessa dal tribunale di Torre Annunziata nel 2016.

 

Napoli, sgominata associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti – 16 ordinanze di custodia cautelare

Immagine del luogo

 

Napoli,

In data odierna, militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli hanno eseguito un’ordinanza di applicazione della misura della custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di sedici persone gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione a fine di spaccio di droga, sequestro di persona a scopo di estorsione, procurata inosservanza di pena.

Le indagini, condotte dai finanzieri della Sezione G.O.A. del Gruppo di Investigazione sulla Criminalità Organizzata, avrebbero consentito di disvelare l’operatività di quattro diversi gruppi criminali (in provincia di Napoli, ma con ramificazioni anche in altri territori italiani e in Spagna), dediti al traffico di partite di stupefacenti di diverso genere (per lo più, hashish e cocaina).

In particolare:

– un primo gruppo, operativo nel territorio di Napoli e provincia e con ramificazioni a Crotone, capeggiato da un soggetto che, tramite corrieri, si sarebbe occupato della commercializzazione all’ingrosso di partite di stupefacenti in favore di clienti non solo campani ma anche calabresi;

– un secondo gruppo, operativo a Napoli e provincia e con ramificazioni in altre Regioni italiane (in particolare, l’Emilia-Romagna), che avrebbe distribuito partite di stupefacente anche al primo sodalizio;

– un terzo gruppo, che avrebbe importato partite di stupefacenti dalla Spagna destinandole soprattutto al mercato irpino;

– un quarto gruppo, avente base operativa in Giugliano in Campania (NA), che si sarebbe occupato della commercializzazione del narcotico in favore, in particolare, di un altro gruppo criminale attivo nei paesi vesuviani.

Nel corso delle attività investigative, condotte in collaborazione con il Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata, sono stati sottoposti a sequestro oltre 300 Kg. di hashish, 36 Kg. di cocaina e oltre 400 mila euro in contanti.

L’indagine avrebbe anche consentito di accertare il sequestro di persona a scopo di estorsione di uno dei destinatari della misura cautelare per costringere la moglie e il fratello di questi a saldare un debito di 7.700 euro originato da precedenti forniture di droga non pagate.

Il provvedimento eseguito in data odierna è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.

Esplosione in un appartamento a Napoli causa il decesso di due coniugi anziani

 

foto (ufficio stampa) Vigili del fuoco 

 

 

Napoli,

Esplosione e successivo incendio, la notte scorsa, in un appartamento a Torre del Greco, in provincia di Napoli. Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco che, nella vicina abitazione, interessata dal crollo di una parete, hanno trovato i corpi  senza vita di due anziani coniugi. Secondo i primi accertamenti, sarebbe stata una probabile fuga di gas  che ha ucciso i due anziani   Indagini sono in corso.
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Napoli, sequestri e denunce in Via Foria e Piazza Garibaldi

 

 

 

Napoli,

Nel corso controlli condotti in Via Foria dagli agenti dell’Unità Operativa San Lorenzo sono emersi gravi illeciti che hanno portato al sequestro di due pubblici esercizi.

I sigilli sono stati applicati a un’attività di somministrazione di bar, il cui titolare è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per violazione dei sigilli e sottoposto a sequestro penale del manufatto. Il titolare aveva occupato abusivamente parte di suolo pubblico mediante la realizzazione di un’area allestita con tavoli, sedie e una pedana di 24 metri quadrati, senza alcuna autorizzazione. Dopo un primo dissequestro temporaneo per il ripristino dello stato dei luoghi è emerso che il titolare aveva successivamente realizzato un manufatto chiuso su quattro lati, ancorato al suolo in modo stabile, violando nuovamente i sigilli e ampliando la struttura senza alcuna autorizzazione. La struttura è stata nuovamente sequestrata penalmente, e il titolare è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per le violazioni commesse.

Una situazione analoga è stata riscontrata per un’attività di ristorazione il cui manufatto di 30 metri quadrati, anch’esso allestito con tavoli, sedie, impianti di illuminazione e riscaldamento, ha comportato un aumento di volumetria senza autorizzazione. Anche in questo caso, la struttura è stata sequestrata penalmente e il titolare è stato deferito all’A.G. per le violazioni commesse.

Durante il presidio del territorio in Piazza Garibaldi gli agenti hanno effettuato numerosi sequestri penali tra cui 33 paia di scarpe contraffatte recanti il marchio di una nota casa di moda e 17 borse con marchio contraffatto. La merce, abbandonata da ignoti in fuga alla vista degli agenti, è stata sequestrata.