NAVE “MARE JONIO” : SCENDONO LE DONNE ED I MINORI

 

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Il Viminale riscontra la richiesta della Mediterranea Saving Human con una nota nella quale comunica chee ,” dalla Mare Jonio potranno scendere donne, bambini e “malati. Rimane confermato il divieto di ingresso e sbarco per una nave che non rispetta le leggi e che preordinatamente si provoca lo stato di necessità a bordo per sbarcare in Italia”.  Lo sbarco delle donne e minori è stato autorizzato dal Ministro ancora in carica Matteo Salvini e dal collega alle “Infrastrutture” Toninelli

Un nuovo sbarco viene segnalato pure a Lampedusa. Nella notte sono arrivati 78 migranti siriani e originari del Bangladesh. Hanno detto di essere partiti lunedì dalla Libia a bordo di una barca bimotore. I migranti sono stati portati all’hotspot dell’isola. Tutti adesso dovranno essere identificati.

La Procura di Agrigento apre un’inchiesta , “Violenza privata”, sull’abbandono dell’Open Arms

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Destino amaro per l’equipaggio della Open Arms che ha trascorso la sedicesima notte        . Da Ferragosto la nave è ancorata davanti alle coste di Lampedusa, dopo il disco verde all’ingresso nelle acque territoriali. Finora però il governo italiano non le ha dato l’autorizzazione per attraccare al porto dell’isola

Adesso si registra l’intervento della Procura di Agrigento che ieri ha aperto un’inchiesta per sequestro di persona e violenza privata, un “atto conseguenziale” ai due esposti presentati ieri dai legali di Open Arms e dai giuristi democratici. A bordo ci sono anche 28 minori non accompagnati, che da ieri hanno un tutore nominato dal Tribunale dei minori di Palermo.

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Il problema principale per i migranti a bordo della Open Arms sono le condizioni igienico-sanitarie generali, che non sono buone: sono finiti gli antibiotici e molte persone con ferite da armi da fuoco hanno delle infezioni e hanno chiesto che alcuni medici dell’Ordine di Malta venissero fatti salire a bordo.  “L’ossessione continua “per il Ministro dell’Interno- osserva il premier Giuseppe Conte- che comunque prende le distanze dalla teoria diffusa da Salvini perchè non lascia spazio ad alcuna umanità

Un’altra storia nel porto di Pozzallo con la nave Asso 25. Salvati 50 migranti.

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Si apre un’altra storia nel porto Pozzallo (Ragusa),con  la nave commerciale Asso 25 che ha a bordo  62 migranti soccorsi ieri nel Mediterraneo. Ne avrebbe recuperato una cinquantina .Il rimorchiatore è scortato da due imbarcazioni della Guardia costiera e della Guardia di Finanza. Sembra che la nave si stia dirigendo verso Lampedusa

La Prefettura ha disposto la regola dell’accoglienza: il servizio di prima assistenza e identificazione. I migranti arrivano dal Gambia, dalla Costa d’Avorio e dal Senegal; tra loro anche due donne, ma nessun minore.

Ad annunciare il suo arrivo nella cittadina del Ragusano è stato lo stesso sindaco Roberto Ammatuna che dichiara:.

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Nella foto d’Archivio, il Comune di Pozzallo

Il nostro porto non è mai stato chiuso, così come quelli del resto d’Italia, semplicemente perché i porti non si possono chiudere” . “La macchina dell’accoglienza si è già messa in moto – prosegue il primo cittadino – c’è un’assoluta tranquillità e l’organizzazione procede spedita come sempre. Ormai la macchina è rodata. In questi anni abbiamo dimostrato la nostra capacità di fare accoglienza con grande senso di umanità. Siamo pronti ancora una volta a fare la nostra parte. Rispettiamo le direttive del ministro che restano per noi un imperativo assoluto”. Si tratta del primo sbarco dell’anno a Pozzallo, dove in passato si erano registrati numerosi arrivi di migranti.

 

LA NAVE SEA- EYE , CON BANDIERA TEDESCA, DA LAMPEDUSA DIRETTA IN GERMANIA

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Foto Archivio Sud Libertà

Lampedusa è la nuova meta della  nave ‘Alan Kurdi’ della Ong tedesca Sea Eye che ha tratto in salvo ieri 64 migranti che si trovavano a bordo di un gommone.  “Ora Italia e Malta assegnino loro un porto sicuro di sbarco”, aveva anche chiesto Mediterranea Saving Human, il progetto italiano di soccorso promosso da una rete di associazioni, Ong e realtà politiche e sociali. La Alan Kurdi avrebbe chiesto al centro di coordinamento marittimo italiano l’indicazione del porto sicuro. Nella notte, quando si trovava in acque  maltesi, lo aveva chiesto alle autorità della Valletta Ma  la fredda replica del ministro dell’Interno, Matteo Salvini non lascia speranza alla nave: “Nave battente bandiera tedesca, Ong tedesca, armatore tedesco e capitano di Amburgo. È intervenuta in acque libiche e chiede un porto sicuro. Il nostro governo ha scritto al governo tedesco perché si faccia carico del problema e dal Viminale abbiamo diffidato la nave dall’entrare nelle acque italiane ….Bene, vada ad Amburgo

migranti, Sea Eye, Matteo Salvini, Sicilia, Cronaca

L’allerta era scattata ieri mattina su segnalazione di Alarm Phone, il servizio telefonico che fornisce ai migranti un numero da chiamare in caso di difficoltà. Aveva ricevuto una telefonata da un’imbarcazione che si trovava al largo di Zuwarah a bordo della quale i migranti segnalavano la presenza di 10 donne, 5 bambini e un neonato.

Salvini rimarca : “A Catania non sbarca nessuno… Essere presi in giro per anni mi sembra eccessivo….Fate quel che volete ma nessuno scende”

Gli acari della scabbia

Gli acari della malattia Scabbia (presenti sulla nave “Diciotti”)

Il governo è alle corde. Dovrà riferire in Parlamento sulla vicenda della Diciotti, invasa dagli acari della scabbia. Si susseguono i comunicati stampa. ” Ancora una volta- afferma Conte – misuriamo la discrasia, che trascolora in ipocrisia, tra parole e fatti. Bene. Se questi sono i ‘fatti’ vorrà dire che l’Italia ne trarrà le conseguenze e, d’ora in poi, si farà carico di eliminare questa discrasia perseguendo un quadro coerente e determinato d’azione per tutte le questioni che sarà chiamata ad affrontare in Europa“.

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Nel corso della riunione convocata d’urgenza dalla Commissione Europea e che si è appena conclusa – osserva Conte – non è stato dato alcun seguito alle conclusioni deliberate nel corso dell’ultimo Consiglio Europeo di fine giugno”. “Anzi – da parte di alcuni Stati è stato proposto un passo indietro suggerendo una sorta di regolamento di Dublino ‘mascherato’, che avrebbe individuato l’Italia come Paese di approdo sicuro, con disponibilità degli altri Stati a partecipare alla redistribuzione dei soli aventi diritto all’asilo, che notoriamente sono una percentuale minima dei migranti che arrivano per mare”. “Eppure – rimarca il premier – è noto a tutti che l’Italia sta gestendo da giorni, con la nave Diciotti, una emergenza dai risvolti molto complessi e delicati“.

Luigi Di Maio,contrariamente a quanto dichiarato da Fico, condivide il comportamento di Salvini: “L”Italia deve prendersi in maniera unilaterale una riparazione. Non abbiamo più intenzione di farci mettere i piedi in testa”. Gli fa eco Salvini: “Per quello che mi riguarda non sbarca nessuno. L’Italia ha già dato” dice il ministro dell’Interno, “Se in Europa fanno finta di non capire – aggiunge – visto che l’Italia paga abbondantemente l’Europa, come hanno detto Conte e Di Maio, vuol dire che pagheremo meno”. “Essere presi in giro per anni – – mi sembra eccessivo. Se i governi precedenti erano abituati a ingoiare, accogliere e pagare”, ora non più”.   Intanto la nave Diciotti è ferma al porto di Catania….

LA GUARDIA DI FINANZA ARRESTA L’INTERO EQUIPAGGIO DELLA MOTONAVE REMUS CARICA DI DROGA E CON IL TRASMETTITORE SPENTO

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Oltre 20 tonnellate di hashish sono state sequestrate dalla Guardia di finanza , nascoste su una motonave panamense,Remus, fermata in mare. Arrestato l’intero equipaggio, il comandante e 10 componenti, tutti cittadini montenegrini. L’operazione – compiuta dai finanzieri del Nucleo di Polizia economico finanziaria di Palermo, con il supporto operativo del Gruppo Aeronavale di Messina e la collaborazione del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata – è coordinata dalla Dda della Procura della Repubblica di Palermo.

I risultati conseguiti dall’operazione – è il comunicato degli inquirenti- – sono il frutto di una attenta attività di intelligence e di analisi delle rotte seguite dall’imbarcazione che, dopo essere partita dal porto di Las Palmas in Gran Canaria, aveva dichiarato di essere diretta verso il porto di Tuzla (Turchia), via Alexandria (Egitto) – dice la Finanza – L’attività di ombreggiamento dell’imbarcazione, svolta con l’impiego di aeromobili e pattugliatori d’altura della Guardia di Finanza, ha permesso di verificarne il comportamento sospetto, posto che – durante la navigazione in acque internazionali antistanti le coste nord africane – ha spento ripetutamente il proprio trasmettitore AIS(Automatic Identification System) per occultare la propria posizione e i propri movimenti. Le evidenti anomalie emerse durante il costante monitoraggio della navigazione hanno consentito di ipotizzare il coinvolgimento della motonave Remus nel traffico internazionale di stupefacenti che, negli ultimi anni, ha visto più volte protagonisti i paesi del nord Africa“.

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All’atto dell’abbordaggio, il comportamento sospetto del Comandante della nave e dell’equipaggio, i quali non sono stati in grado di fornire chiare spiegazioni in merito alle proprie attività in mare e alla propria destinazione, spingevano i militari a scortare il natante presso il porto di Palermo, anche in relazione alla presenza a bordo di 18 serbatoi contenenti complessivamente circa 400.000 litri di gasolio, che richiedevano tempo per l’ispezione adeguata   Si apprende anche che:

Lo svolgimento delle complesse operazioni di ricerca a bordo, da parte del personale operante, avvenute in un contesto particolarmente critico, stante il notevole quantitativo di carburante stivato, è stato reso possibile grazie al pronto intervento e alla perizia tecnica dei Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Palermo che assicuravano, con un lavoro di bonifica durato oltre 14 ore e la successiva ininterrotta presenza, la giusta cornice di sicurezza per la prevenzione di ogni incidente – – Anche l’intervento di una unità medica dell’ASP di Palermo, consentiva l’accurato monitoraggio delle condizioni di salute dei finanzieri impegnati nelle operazioni, rese particolarmente difficoltose dalle esalazioni del combustibile”.

Complessivamente, oltre 20 tonnellate di hashish, di 13 diverse qualità, per un valore di mercato oscillante tra i 150 e i 200 milioni di euro erano nascoste nel carburante.   Altri elementi di questa complessa operazione sono stati spiegati dalla GdF:

 

“… Hanno fornito un indispensabile contributo operativo anche il Reparto Aeronavale ed il Gruppo della Guardia di Finanza di Palermo, oltre che Europol, il MAOC (Maritime Analysis and Operations Centre) di Lisbona, la DEA statunitense e la Polizia Criminale del Montenegro, nell’ambito del progetto di collaborazione per garantire la sicurezza nei Balcani IPA (Instrument for pre-accession assistance). Nell’ambito della più ampia cornice dell’operazione denominata ‘Libeccio International’, sono stati operati dalle Fiamme Gialle di Palermo, negli ultimi 4 anni, sequestri per oltre 139 tonnellate di stupefacenti, per un controvalore complessivo stimato in oltre 1,4 miliardi di euro. “Il Mar Mediterraneo – – si conferma uno dei bacini mondiali maggiormente interessati dai traffici illeciti. In questo scenario la Guardia di Finanza svolge il suo ruolo esclusivo di ‘polizia del mare’, integrando il dispositivo aeronavale costiero con quello di altura, tanto per il controllo delle frontiere esterne con le attività di esplorazione aeromarittima condotte in acque internazionali, quanto per la difesa degli interessi economico-finanziari del Paese e dell’Unione europea“. Un successo insomma di non poco conto della GdF.

La Procura siciliana combatte l’immigrazione irregolare

Migranti, perquisita nave Save the Children a Catania

 CRONACA
Migranti, perquisita nave Save the Children a Catania

La nave Vos Hestia di Save the Children, ormeggiata al porto di Catania, è stata sottoposta a perquisizione da parte delle forze dell’ordine su richiesta della procura di Trapani, che indaga per favoreggiamento dell’immigrazione irregolare. Si tratta, precisa l’organizzazione, di un’operazione “relativa ad una ricerca di materiali per reati che, allo stato attuale, non riguardano Save the Children”.

“Come si evince dallo stesso decreto di perquisizione”, viene rilevato, “la documentazione oggetto di ricerca è relativa a presunte condotte illecite commesse da terze persone. Ribadiamo con forza che Save the Children ha sempre agito nel rispetto della legge durante la propria missione di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo e confermiamo, pertanto, ancora una volta, che l’organizzazione non è indagata”.

 Le operazioni sono state condotte “in strettissimo coordinamento con la guardia costiera italiana e nella massima collaborazione con le autorità. La nostra missione è sempre stata guidata unicamente dall’imperativo umanitario di salvare vite. Confidiamo che la magistratura, nella quale l’Organizzazione ha piena fiducia, faccia immediata chiarezza sull’intera vicenda”.
(Agenzia)