“Il giorno della marmotta” per May che ha però pronto il “Piano B” sulla Brexit in linea con l’uscita

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Foto Archivio Sud Libertà

Uscita dall’Europa. May ha lanciato un appello al leader dell’opposizione Jeremy Corbyn per avviare un dialogo che porti alla definizione di una strategia condivisa per arrivare alla Brexit evitando il ‘no deal’. May auspica la redazione di un piano che ” dovrebbe essere il linea con l’attuale accordo per l’uscita” che “è già stato negoziato con gli altri 27 membri dell’Unione Europea”.

L’ipotesi di un accordo bilaterale tra Regno Unito e Irlanda sulla frontiera con l’Irlanda del Nord è stata esclusa anche dal capo negoziatore dell’Ue sulla Brexit, Michel Barnier. Bruxelles del resto continua a a dire ..”che la risposta dovete cercarla voi e non Bruxelles” “Questo è il momento che Londra parli, non noi”, ha chiarito il portavoce della Commissione, Margaritis Schinas. Il ministro degli Esteri polacco, Jacek Czaputowicz, a Bruxelles per il consiglio Affari esteri, è in rottura con  l’ Ue e ha proposto un limite di 5 anni al backstop.

Boris Johnson, che da tempo insidia la leadership di Theresa May, ha apprezzato la linea scelta invitandola a chiedere “modifiche legalmente vincolanti”. Cautamente positivo anche il capogruppo degli unionisti nordirlandesi del Dup, Nigel Dodds. Negativo invece il giudizio sull’ostinazione di May da parte di tutti i partiti di opposizione (Labour, LibDem, indipendentisti scozzesi),: Corbyn ha parlato ironicamente di Giorno della Marmotta e l’ha invitata ad “accettare la realtà” e “accantonare le linee rosse” di un accordo “inaccettabile”.

L’accordo per Bruxelles non può essere rinegoziato. “Ciò su cui dobbiamo concentrarci è la nostra futura relazione con l’Ue – ha osservato la premier britannica -. L’esito ideale di questo processo sarebbe quello di concordare un approccio su una relazione futura che si basi sul risultato del referendum”.

In subordine punteremo”su una serie di opzioni -afferma May- per la futura relazione che potremmo sottoporre alla Camera in una serie di voti per determinare quale strada seguire”. Il governo porterebbe avanti la legge per il ritiro dall’Ue. Lo scopo è dettare l’agenda per incardinare questo disegno di legge prima del 22 maggio, “in modo che il Regno Unito non abbia bisogno di prendere parte alle elezioni del Parlamento europeo”.

Le idee di May sono state condivise da Corbyn  “Non voglio porre alcun limite,-spiega il leader del Labour-  in un modo o nell’altro, prima di questi meeting. Riconosciamo che” la premier “abbia fatto una mossa”  Mentre da Bruxelles, il presidente del consiglio europeo, Donald Tusk, ha incoraggiato May comunicando che l’Europa mostrerà a riguardo tanta pazienza.

Brexit, il Parlamento britannico respinge l’ipotesi di una uscita “frettolosa e disordinata” dall’UE

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 La Camera dei comuni britannica ha approvato, poi, con 321 voti a favore e 278 contrari l’emendamento del governo che respinge l’ipotesi di un’uscita dalla Ue senza accordo il 29 marzo. Poco prima aveva bocciato con 374 voti contrari e 164 a favore, l’emendamento, a firma dell’ex ministro conservatore Damian Green, cosiddetto compromesso Malthouse, che chiedeva all’esecutivo di procedere con una proroga dell’articolo 50 fino alla mezzanotte del 22 maggio prossimo, data alla quale il Regno Unito dovrà lasciare l’Ue.

“La mozione del governo che sarà presentata oggi ” giovedì “fissa a mercoledì prossimo la scadenza per approvare un accordo sulla Brexit” ha annunciato lo speaker della Camera dei comuni, John Bercow, precisando che “se per allora sarà approvato un accordo, il governo chiederà una proroga dell’articolo 50 fino al 30 giugno. Ma se non sarà approvato, il governo avrà bisogno di un’estensione più lunga, che richiederà la partecipazione del Regno Unito” alle elezioni europee del prossimo 26 maggio.

Se la Camera dei comuni troverà un modo nei prossimi giorni per sostenere un accordo, permetterà al governo di cercare un’estensione breve, tecnica, limitata dell’articolo 50 – ha affermato la May, ancora senza voce, in una breve dichiarazione – per dare il tempo di approvare la legislazione necessaria e ratificare l’accordo che abbiamo raggiunto con l’Ue”. “Ma – ha continuato la premier – lasciatemi essere chiara: un’estensione tecnica breve sarà offerta solo se abbiamo un accordo. Dunque, la Camera deve capire ed accettare che, se non è disposta a sostenere un accordo nei prossimi giorni e non è disposta a sostenere un’uscita senza accordo il 29 marzo, allora sta indicando che c’è bisogno di una proroga molto più lunga dell’articolo 50. Una tale estensione richiederà indubbiamente che il Regno Unito partecipi alle elezioni europee del maggio prossimo. Non penso che sarebbe la giusta soluzione”. “Ma la Camera – ha concluso – deve affrontare le conseguenze delle decisioni che prende”.

Anche Jeremy Corbyn giudica inevitabile una  proroga dell’articolo 50. “Troviamo una soluzione per affrontare la crisi che ha di fronte questo Paese e le sue profonde preoccupazioni”……