Il Sisma terrorizza ancora il Messico

 

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Non c’è pace nel Messico. A 5 mesi dalla scossa che ha provocato 450 morti, il sud del Paese è stato colpito alle 7.39 di ieri (ora locale, 00.39 in Italia) da un terremoto di magnitudo 7.2 con epicentro nello Stato di Oaxaca.

Scene di panico per le strade delle città vicine all’epicentro e danni materiali ad alcuni edifici, ma finora le autorità non parlano di vittime. “Fortunatamente – ha spiegato il portavoce del presidente Enrique Peña Nieto, Eduardo Sánchez, a Televisa – non ci sono notizie di danni gravi né di persone che hanno perso la vita”.    Questo terremoto è certamente conseguenza delle precedenti scosse sismiche che ha procurato al Messico una vera catastrofe.

 Il forte terremoto è stato avvertito anche a Città del Messico, 500 chilometri di distanza dall’epicentro, con migliaia di persone riversate in strada a seguito dell’allarme sismico, scattato al momento della scossa. Nella capitale sono stati inoltre interrotti temporaneamente i servizi di trasporto pubblico, quasi subito ripristinati.

Ci sono state alcune fughe di gas – ha detto in conferenza stampa il sindaco della città Miguel Ángel Mancera -, sono caduti un paio di alberi e alcune recinzioni. Ci sono state anche crisi di panico e per sei persone è stato necessario l’intervento di personale medico“. Mancera ha poi aggiunto che nella capitale circa 570.000 persone sono state colpite da interruzioni di corrente. Il direttore generale della compagnia elettrica federale, Jaime Hernández, ha inoltre riferito che più di 998.000 case e imprese sono rimaste senza energia elettrica tra Città del Messico e gli stati di Oaxaca, Guerrero e Morelos, nel centro e nel sud del paese.