“Divieto di sbarco” per la nave Ong che salva 49 migranti

Immagine correlata

Ancora problematiche di rilievo e drammatiche  a Lampedusa dove la nave Mare Jonio Mediterranea della Savina Humanhe ha soccorso in acque internazionali, a 42 miglia dalle coste libiche, 49 persone che si trovavano a bordo di un gommone in avaria che imbarcava acqua. La nave si è sistemata a sud dell’isola per mettersi a riparo dal maltempo.      La nave ha chiesto un porto sicuro ma sussiste il divieto di sbarco. 

Il  salvataggio- si apprende – è avvenuto in acque internazionali, 42 miglia al largo della Libia, in area Sar (Search and rescue) controllata da Tripoli. La Guardia Costiera ha autorizzato un punto di fonda ma, fino a questo momento, non è stato assegnato un punto Pos, cioè un porto sicuro di sbarco. La nave è controllata a vista da una nave della Guardia di Finanza: le Fiamme Gialle hanno vietato alla nave l’ingresso in acque territoriali intimando, via radio, di spegnere i motori.   L’imbarcazione ha proseguito fino ad arrivare alla fonda a sud di Lampedusa.

Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha firmato una direttiva che ha poi inviato in serata ai capi di polizia, carabinieri, guardia di finanza, capitaneria di porto, Marina e Stato Maggiore della difesa invitandoli ad attenersi “scrupolosamente” al provvedimento per prevenire “anche a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica dello Stato italiani, l’ingresso illegale di immigrati sul territorio nazionale

‘Mare Jonio’, come ha reso noto la stessa Ong, ha tratto in salvo tutte le persone a bordo comunicando ad una motovedetta libica giunta sul posto a soccorso iniziato di avere terminato le operazioni. Tra le persone soccorse, 12 risultano minori.