Trapani: sequestro e confisca beni-5 milioni di euro – ad imprenditore mafioso di “Cosa Nostra”

I 29 anni del Raggruppamento Operativo Speciale (ROS) dell'Arma dei  Carabinieri - Angelo Tofalo

TRAPANI,
I Carabinieri del ROS e del Comando Provinciale di Trapani hanno dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro e contestuale confisca dei beni del valore di circa 5 milioni di euro , emesso dal Tribunale di Trapani – Sezione Misure di Prevenzione , su richiesta della Procura Distrettuale di Palermo, nei confronti di F. V. 
Arrestato quest’ultimo dai Ros nell’operazione “VISIR”,condannato il 9.04.2020 dal Tribunale di Marsala a 12 anni di reclusione quale “imprenditore mafioso” a disposizione dell’articolazione di “Cosa Nostra” trapanese operante nel territorio di Mazara del Vallo e Marsala.
Il provvedimento che interessa la provincia di Trapani, si fonda sulle risultanze della citata indagine, svolta in direzione del mandamento di Mazara del Vallo e della famiglia mafiosa di Marsala al tempo capeggiata dall’uomo d’onore R. V. V., operante secondo le direttive del latitante M. M. D.. 
Le investigazioni, oltre a documentare gli assetti di vertice e i delitti perpetrati dalla predetta  famiglia mafiosa, hanno consentito di raccogliere importanti elementi sul suo collocamento baricentrico nelle relazioni criminali tra le province di Trapani e Palermo, nonché riscontri sulla costante operatività del citato latitante.
In tale contesto, è stato accertato come il V. abbia stabilmente messo le proprie imprese a disposizione degli esponenti della famiglia mafiosa di Marsala per favorirne l’infiltrazione nel settore dell’edilizia e del calcestruzzo, nonché preso parte a riunioni della organizzazione in cui venivano trattate rilevanti questioni inerenti alla spartizione dei lavori da svilupparsi nel territorio di riferimento.
Il provvedimento ablativo costituisce ulteriore progressione dell’indagine “VISIR” del ROS che ha già portato alla condanna di 14 imputati per oltre 173 anni di reclusione. 

Il Gup Aiello emette la Sentenza di condanna per gli uomini di Messina Denaro

OPERAZIONE    VISIR

 

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Il cerchio si stringe attorno al superboss ricercato in tutto il pianeta Messina Denaro.      Condannati infatti gli amici del “Capo dei capi”per i reati di estorsione e associazione mafiosa.   Il Tribunale di Palermo con il Gup Nicola Aiello, spesso- è noto- minacciato per le sue indagini contro i mafiosi-ricorderemo la croce disegnata sulla porta della stanza d’ufficio, ha emesso la sua sentenza.   Sentenza di condanna per tutti i fiancheggiatori dell’operazione che gli investigatori hanno denominato “Visir”

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Queste le condanne del procedimento col rito abbreviato degli imputati arrestati dai carabinieri : 16 anni per Vito Vincenzo Rallo, considerato il presunto reggente della cosca marsalese; 14 anni per il suo braccio destro Nicolò Sfraga; 9 anni per Calogero D’Antoni; 12 anni e 8 mesi per Vincenzo D’Aguanno; 10 anni e 8 mesi per Giuseppe Giovanni Gentile; 12 anni per Simone Licari; 12 anni Ignazio Lombardo, detto “il capitano”; 12 anni per Michele Lombardo; 10 anni per Aleandro Rallo; 5 anni e 4 mesi per Massimo Salvatore Giglio.