Patrick Zaki: “Il mio sostegno è alla Palestina in difficoltà, alla verità e alla giustizia…”

 

Nel conflitto Israele-Palestina nessuno può essere ritenuto come filo-Hamas se sostiene la Palestina. Non sono con Hamas”. Patrick Zaki afferma le sue idee, dopo le critiche ricevute da diversi utenti per la posizione assunta dopo l’attacco sferrato da Hamas contro Israele. Zaki, studente dell’università di Bologna detenuto in Egitto tra il 2020 e il 2021, in un post nei giorni scorsi aveva definito il premier israeliano Benjamin Netanyahu “un serial killer” che “cerca di convincere la comunità internazionale che rispetta le convenzioni internazionali, per legalizzare l’uccisione di civili”.

“Sembrerebbe che assumere la posizione di difendere i civili palestinesi vi metterà in una situazione problematica, soprattutto perché tutti i media internazionali sono pro-Israele e non parlano della grave crisi umana che c’è dall’altra parte. La mia priorità sarà sempre la vita dei civili, condannerò sempre qualsiasi violenza contro i civili in tutto il mondo, ma così facendo sarò sempre dalla parte dei deboli e contro il fascismo e l’occupazione”…..

Sono stato e continuerò a essere un fervente sostenitore della causa palestinese e del diritto del popolo palestinese a riconquistare le proprie abitazioni e terre – sottolinea – le quali nel corso della storia sono state violentemente depredate. Le politiche razziste e di colonizzazione del governo di Netanyahu costituiscono la radice dello stato di guerra apparentemente perenne in cui ci troviamo ora, con il tragico risultato della perdita di migliaia di vite civili, tra cui donne e bambini innocenti. Il mio impegno è da sempre e invariabilmente guidato dalla tutela dell’umanità e dei diritti umani. Non potrò mai avallare né giustificare atti di violenza o omicidi. Al contrario, sostengo con fermezza il diritto della popolazione palestinese a resistere e a difendersi, distaccando tale difesa dalle politiche religiose conservatrici ed oscurantiste di Hamas“.

Giudicare gli eventi attuali in Palestina senza tenere conto della lunga storia della questione palestinese e delle sue radici, senza inserirli in un contesto storico – conclude – equivale a una visione distorta e parziale della realtà. Questa prospettiva è ingiusta e necessita di una riconsiderazione critica. Il mio sostegno è rivolto al popolo palestinese in difficoltà, alla verità e alla giustizia dovunque esse siano necessarie, e la mia posizione rimarrà dalla parte degli oppressi e di tutti i civili che hanno perso la vita. L’Unione Europea deve usare i suoi principi sui diritti umani condannando la violenza da ambo i lati, bisogna fermare questa guerra e salvare vite umane. Esprimo il mio pensiero e le mie preghiere per gli italiani coinvolti in questo conflitto, con la speranza che possano rimanere al sicuro e riabbracciare presto i loro cari”.

Una lettera di Autostrade- sorprendente difesa d’ufficio – che sembra uscita dal cilindro di un prestigiatore

 

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E   adesso Autostrade mostra le unghie e l’astuzia.   Non ci sta a sopportare il peso di tutta la responsabilità delle conseguenze del crollo del Ponte Morandi e con una lettera, che sembra uscita adesso dal cilindro di un prestigiatore,  a firma del direttore della Manutenzione  di Autostrade dr. Michele Donferri  Mitelli”- come è già noto – comunica di aver avvertito il Ministero competente dei rischi  in caso di omessa approvazione del progetto.  E’ una sorprendente e strategica difesa d’ufficio dei vertici di Autostrade e di Benetton .  “Si tratta di una ordinaria comunicazione con cui la competente direzione del ministero delle Infrastrutture viene sollecitata per l’approvazione del progetto di miglioramento delle caratteristiche strutturali del viadotto Polcevera, per il quale era già stato prodotto il parere favorevole da parte del Provveditorato Interregionale delle Opere Pubbliche, tenuto conto che il tempo di approvazione da parte del ministero si stava protraendo oltre il termine dei 90 giorni. Il progetto aveva l’obiettivo di migliorare la vita utile dell’infrastruttura“…

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La lettera di allarme del direttore di Autostrade – si apprende ancora – è la seconda di cinque scritte al ministero tra il 6 febbraio e il 13 aprile 2018. In quella del 28 febbraio, protocollata dalla società con il numero 5003, il manager è chiarissimo e solleva Autostrade da ogni responsabilità specifica. ‘Si fa riferimento a quanto in oggetto’, scrive Michele Donferri Mitelli, ‘alla nostra precedente corrispondenza e alle interlocuzioni intervenute presso il Comitato tecnico amministrativo del Provveditorato alla presenza del vostro funzionario Uit Genova nella seduta del 1.2.2018’. Quella del primo febbraio è la riunione presieduta dal provveditore Ferrazza, alla presenza del rappresentante genovese della Direzione generale per la vigilanza, l’ingegner Carmine Testa, capo del Uit, l’Ufficio ispettivo territoriale”.   

A questo punto le responsabilità si restringono per il Procuratore Cozzi, ” Dobbiamo vedere ora le date e controllare i documenti del Ministero“, dice il magistrato

 

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Il Procuratore capo di Genova dr. Francesco Cozzi

Al riguardo, prosegue il direttore di Autostrade, ‘dal momento che non abbiamo più avuto evidenza se siano necessari ulteriori approfondimenti e/o elementi integrativi Vi significhiamo… di restare a Vostra disposizione qualora siano necessari chiarimenti e integrazioni in relazione agli aspetti tecnico-economici del progetto rappresentando, ancora una volta, l’urgenza che riveste la conclusione dell’iter approvativo dell’intervento'”……

“‘Vista l’importanza strategica dell’opera e la natura dell’intervento’, aggiunge Donferri Mitelli, tenuto conto che il completamento delle procedure di affidamento può essere stimato in 13-15 mesi, ‘si ritiene, in considerazione del protrarsi dei tempi di approvazione, che l’intervento non possa essere in esecuzione prima del secondo semestre 2019 o inizio 2020. Tale circostanza comporterebbe una serie di ripercussioni sia per la pianificazione economica che’,  ‘per l’incremento di sicurezza necessario sul viadotto Polcevera. Per quanto sopra, Vi preghiamo di portare avanti l’iter autorizzativo quanto prima’”.

Perchè la lettera e la restante documentazione è spuntata adesso ‘?   Chi di Autostrade ha consegnato i documenti o i file alla Stampa nazionale’?

Forse – è l’opinione di SUD LIBERTA’ . perchè già i vertici di Autostrade pensavano di essere indagati dalla Magistratura genovese’? Ma allora se la sicurezza era assente perchè non si chiudeva il Ponte ‘? E la palla adesso passa al Ministero’?

Le Fiamme gialle hanno sequestrato intanto tutti i documenti relativi al ponte. Il lavoro della Finanza è intenso perchè sono entrati negli uffici di Genova, Roma, Firenze e Milano, nelle sedi del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nell’Ufficio Ispettivo territoriale di Genova del Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche per il Piemonte, la Valle d’Aosta e la Liguria e nella sede della società Spea Engineering spa.