Giornalisti e accesso ai tribunali in tempo di pandemia Covid-19

 

Una nota della dottoressa Calogera Nicastro, dirigente  della cancelleria della Corte di Appello di Palermo, informa che il Presidente della Corte di Appello di Palermo e il Procuratore Generale stanno valutando l’adozione di un provvedimento che nell’attuale contesto delle forti limitazioni dell’accesso del pubblico agli Uffici della “Cittadella” giudiziaria consenta comunque ai giornalisti l’esercizio del fondamentale diritto di informazione, sia pure compatibilmente con le restrizioni dovute alle emergenze sanitarie in atto.

L’infortunio tecnico di Mentana che getta ombre sul Giornalismo serio ed autentico italiano

Lettera aperta a Enrico Mentana, direttore di “LA 7”

Bilancia della giustizia e martelletto | Foto Premium

 

di  Raffaele Lanza

Alla vicenda Conte e alle sue osservazioni critiche segue un’altra vicenda, più grave di quella delineata dai politici  noti come “falsari”(Salvini, Meloni): quella giornalistica-vip rappresentata dal giornalista professionista Enrico Mentana che, si sa, guida l’emittente “La 7″..  Mentana, nel tg di La7, ha richiamato l’attenzione sull'”uso personalistico delle reti unificate con l’attacco personale a due figure dell’opposizione. E’ una materia- ha detto il direttore dell’emittente – che resterà molto dura. Se l’avessimo saputo, non avremmo mandato in onda quella parte della conferenza stampa del presidente del Consiglio. Aspettavamo per oggi un passaggio importante, il decreto, parole importanti sull’Eurogruppo e sulla task force” per la fase 2 in Italia. “Il resto è polemica politica”.

Sappiamo- Signor Mentana- non la chiamo stavolta collega per la diversità  delle vedute che danno per chiara logica ragione a chi informa di influenzare negativamente l’opinione pubblica europea in un momento così delicato della trattativa che vede il rappresentante premier coagulare gli sforzi sino allo stremo -e per il protagonismo inappropriato che lei Mentana cerca ad ogni costo – che per deontologia professionale un giornalista-soprattutto se iscritto nell’elenco dei professionisti – non può sindacare sul contenuto di uno scritto politico. Tantomeno di un Presidente del Consiglio”.

Possibile poi che Lei Mentana non provi rossore o vergogna per il desiderio di “tagliare la parte indicativa dei nomi politici al documento di Conte se solo lo avesse saputo prima?”        Lei,giornalista acclamato da più parti, lanciato dalle reti berlusconiane, passato opportunamente all’altra sponda in un momento in cui l’editore stava per darle il benservito, non sa che “la comunicazione istituzionale può anche contenere i toni tipici della vibrata polemica politica coerentemente con il linguaggio politico in uso in Italia?   Non ha mai letto sentenze consolidate in merito della Giurisprudenza italiana ?.   Eppure penso che un “giornalista” del suo calibro(intendo solo come notorietà, non altro) dovrebbe conoscere questi elementi come l’Ave Maria.     Lei dirige un’emittente televisiva: allora nell’ipotesi di rettifiche o smentite a servizi suoi o dei suoi collaboratori lei -alla luce delle sue fuorvianti dichiarazioni- opererebbe una censura “fascista” o,peggio, nazista( cestina lo scritto)  mandando a quel paese l’articolo di legge sulla stampa che prevede l’obbligo integrale della smentita ,con gli stessi caratteri,e la medesima posizione nel giornale, entro tre giorni?

Sa qual’è la verità?   Che lei Mentana abbia  voluto fare una “sparata” che non depone però a favore della professionalità di un giornalista serio ed onesto, e che abbia cercato di mettersi in vetrina occasione unica  di elevatissimo protagonismo scenico.  L’opposizione contesta nuovamente il premier di “falso”?       Perchè allora non incaricano uno studio legale per procedere per “diffamazione” ai sensi dell’art.595 C.P.?        Perchè?     Tutti sanno che l’avvGiuseppe Conte non è un politico ne’ onorevole ma un semplice cittadino specializzato in Giurisprudenza e diritto del lavoro. Quindi non godrebbe dell’immunità parlamentare che hanno invece la Meloni e Salvini.  Ed infine Mentana: lei che ha il titolo di studio  “Classical High School, dell’Università degli studi di Milano”   dovrebbe davvero studiare di più :frequentare i corsi di formazione professionale previsti dall’Ordine   dei Giornalisti, ad esempio. Io li frequento in Sicilia.Non c’è nulla di male e non sono una perdita di tempo neppure per un vip.   Imparerebbe nozioni giuridiche e tecniche che si aggiungerebbero alla sua esperienza e non le consentirebbero di cadere in ulteriori -e mi consenta- vergognosi infortuni tecnici giornalistici da lei messi consapevolmente  in scena..

 

Il presidente del consiglio Prof. avv Giuseppe Conte 

Pubblichiamo lo scritto del Giudice (Gip) dr. Francesco Messina       (Il Giudice barlettano è -ricorderemo- un “magistrato formatore  scelto  per questo ruolo  che copre l’intera regione Marche., dal Consiglio Superiore della Magistratura Nella scelta di questo incarico il Csm prende in esame meriti professionali, scientifici e capacità divulgative. Messina si occupa anche della “formazione penale” dei magistrati …

Oltre infatti alla sua carriera come coordinatore della sezione Gip-Gup prima per il tribunale di Trani e poi per quello di Pesaro, il magistrato è stato negli anni promotore di diverse iniziative culturali, come ad esempio il ciclo di conferenze che si svolsero a Barletta sotto il titolo di “La Democrazia delle Parole”).

SPAZIO CITTÀ | Dott. Francesco Messina (Gip-Gup Tribunale di Trani ...

Foto Ag.         Il magistrato dr. Francesco Messina

– “Direttore Mentana, non spetta a Lei valutare l’opportunità o meno dei contenuti di una comunicazione istituzionale. Il giornalismo serio non limita e non decide cosa un rappresentante delle Istituzioni debba o non debba dire pubblicamente. Il giornalista informa e comunica, magari anche rappresentando il proprio pensiero. Spetta, poi, al cittadino riflettere e crearsi un giudizio il più completo possibile”.

Il gip di Pesaro Francesco Messina richiama gli errori tecnici in cui è incorso il direttore del tg de La7 Enrico Mentana per aver preso posizione con il Centrodestra nelle persone della Meloni e di Salvini  per aver  accusato il presidente del consiglio di “uso personalistico delle reti unificate” per quell’attacco personale a Salvini e alla Meloni, aggiungendo che se l’avesse saputo prima, non avrebbe mandato in onda quella parte della conferenza stampa. Parole e intenzioni che per il giudice Messina non competono a un giornalista. 

Il giudizio sulla opportunità o meno dei contenuti “spetta al cittadino italiano – scrive Messina in un commento social – al cui servizio qualsiasi canale televisivo di informazione o giornalista dovrebbe attenersi con assoluto scrupolo”. “Ma vi è di più” prosegue il giudice: “Ieri il Presidente del Consiglio ha dato conto ai cittadini della posizione governativa dell’Italia in ambito internazionale, smentendo affermazioni di altri politici che, se fossero vere, influenzerebbero delicatissime trattative economiche in ambito internazionale, generando sconcerto nell’opinione pubblica. Opinione pubblica che, specie nella situazione gravissima che stiamo vivendo, dovrebbe essere rassicurata, e non indotta emotivamente a perdere fiducia o, peggio, a disprezzare le Istituzioni”.

E adesso lo scritto di Enrico Mentana

 

Enrico Mentana chi è | carriera | vita privata del giornalista

 

“Come si sa -scrive Enrico Mentana- già dal primo pomeriggio era stata anticipato un probabile intervento televisivo a reti unificate del premier Conte. Il motivo era noto: il nuovo decreto che prolunga le misure drastiche che la difesa dal contagio rendono indispensabili. .

Come tutte le emittenti anche La7 ha interrotto la programmazione per trasmettere la diretta da Palazzo Chigi: in un momento grave come quello che stiamo attraversando è vitale dare immediato rilievo a provvedimenti che riguardano la vita di tutti noi. Il potersi rivolgere a reti unificate a tutti i cittadini è prerogativa del presidente del consiglio e del capo dello stato, e sempre vi è stato fatto ricorso, come è giusto, solo in circostanze eccezionali. E lo è sicuramente l’emergenza attuale”

“Il premier ha ben illustrato la situazione e i provvedimenti che ci terranno ancora vincolati fino al 3 maggio. Poi però, passando alla materia degli aiuti europei, si è lasciato andare a una dura polemica con i suoi avversari politici. E questo – lo penso, l’ho detto a caldo in sede di commento ieri e lo ribadisco oggi – non si può proprio fare. Non quando utiilizzi un privilegio assoluto come è quello di parlare direttamente a decine di milioni di italiani, in un frangente drammatico, da una sede istituzionale, illustrando un decreto che riguarda la salute e la vita di tutti. Il politico Conte aveva mille strumenti per rispondere agli attacchi (sgradevoli, strumentali, elettoralistici quanto si vuole) di Salvini e Meloni: attraverso i social, con in comunicato, con dichiarazioni o interviste. Tutti i mezzi di comunicazione, e ovviamente anche il giornale che dirigo, gli avrebbero dato un ampio spazio (e peraltro è quello che abbiamo fatto anche ieri sera)”

Ma parlando al paese il premier Conte doveva conservare il profilo per il quale gli veniva consentito di usare quel canale privilegiato. Se voleva spiegare la situazione dopo l’Eurogruppo, come ha fatto, gli bastava ricordare che il governo italiano non ha chiesto di accedere al Mes e nel prossimo vertice europeo tornerà a chiedere gli Eurobond, con buona pace di chi sostiene il contrario. Punto. Agli attacchi, che ripeto sono forse sgradevoli, falsi, elettoralistici o strumentali, ma che fanno parte dell’armamentario di ogni opposizione, possono e devono replicare i loro pari grado della maggioranza, non il capo del governo mentre parla al paese

Per questo ho detto che avrei espunto quella parte del suo discorso, altro che censura. In passato ho mosso critiche dello stesso tenore, e più sferzanti, a molti predecessori di Conte, come lui nel momento di massimo consenso, da Berlusconi a Renzi, e più volte allo stesso Salvini quando era al governo, in tv e qui. Sempre sine ira et studio. E sempre con lo stesso metro di distanza giornalistica. Non pretendo di avere il consenso di tutti, né di avere ragione a prescindere; ma che si rispettino buona fede, indipendenza e passione professionale sì. La logica dei fanatici “se critichi Tizio sei al soldo di Caio” mi ripugna. So che da sempre infesta i social e la combatto. E non rinuncio a dire la mia quando lo ritengo giusto. Si può perdere un follower o uno spettatore, non la coerenza

Formazione dei giornalisti: l’Ordine in campo

Riprogettare il mestiere del giornalista ai tempi di internet.
Basi efficaci per scrivere, trovare e leggere online

Data: 25/05/2018
Titolo Evento Riprogettare il mestiere del giornalista ai tempi di internet. Basi efficaci per scrivere, trovare e leggere online
Tipologia Corsi
Pof POF bimestre Maggio – Giugno 2018
Tipo Referente ORG
Denominazione Referente ORG Sicilia
Durata ore 3.0
Numero Crediti 3
Costo 0
Evento di Deontologia no
Data/Ora
Ora Inizio: 15:00
Ora Fine: 18:00
Docenti: Rosario Faraci Giornalista e Presidente del corso di laurea in Economia Aziendale – Daniele Lo Porto, segretario Assostampa – Giuliana Avila Di Stefano giornalista e consulente marketing – Marialuisa Sanfilippo, digital marketing – Giovanni Amato SEO Copywriter
Sede
Intestazione Sede: Dipartimento di Economia e Impresa Università degli Studi di Catania
Indirizzo: Aula 1 di Palazzo delle Scienze
Comune: Catania
Provincia: CT
CAP:
Argomenti
Argomenti Il corso di formazione su SEO e ottimizzazione dei contenuti per i motori di ricerca (e per le persone), vuol essere un contenitore di suggerimenti e strumenti pratici per trasferire ai giornalisti le best practices per scrivere online. A differenza della carta stampata, la lettura online è un processo che mira al risparmio cognitivo. Il corso mira a fornire le basi per scrivere in maniera efficace e semplificare la lettura degli articoli agli utenti, intercettare quest’ultimi grazie alle keyword research e riconoscere i meta-tag che fanno la differenza

 

 

Diffamazione e limiti al diritto di cronaca. Evento dell’Ordine dei Giornalisti

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L’Ordine dei Giornalisti invia un Comunicato Stampa per un interessante incontro formativo g. 10     alle ore 16.30 presso l’Università di Catania sul tema :Diffamazione e limiti al diritto di cronaca; limiti alla pubblicazione degli atti giudiziari tra stampa, internet e social network; la tutela delle fonti; profili di liceità o illiceità di registrazioni audio e video  I relatori sono Mattia Serpotta, avvocato, Carlo Privitera, giornalista e Francesco Lamiani, giornalista

 

Evento dell’Ordine dei Giornalisti: “La Comunicazione e il ruolo della diplomazia in tempi di crisi……”

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L’Ordine dei Giornalisti comunica di aver organizzato per g. 24 prossimo un evento formativo dal titolo:   A 350 anni dalla Pace di Vervins, del 2 maggio 1598. La gestione efficace dei rapporti diplomatici in tempi di crisi. L’impegno Pastorale di Bonaventura Secusio: Ministro Generale dell’Ordine dei Minori Osservanti, Patriarca di Costantinopoli, Vescovo di Patti, Arcivescovo di Messina, in ultimo Arcivescovo di Catania. Comunicare il fatto storico: La comunicazione e il ruolo della diplomazia in tempi di crisi, l’eredità storica di Bonaventura Secusio. Bonaventura Secusio e Caravaggio              .    La conferenza si terrà Caltagirone presso il Liceo classico Bonaventura Secusio  e saranno presenti :Mons. Calogero Peri, Vescovo Diocesi di Caltagirone; Giacomo Pace Gravina, Professore Ordinario di Storia del Diritto medievale e moderno Università di Messina; Concetta Mancuso, Dirigente Scolastico Liceo Bonaventura Secusio; Buttiglieri Paolo, Giornalista, Docente di Comunicazione Sociale, Università Pontificia Salesiana, Roma e Consulente Regionale Ucsi; Enzo Nicoletti, Storico

 

Un incontro , un Osservatorio contro la Mafia che colpisce i Giornalisti web minacciati e solitari..

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Foto: Alessandro Galimberti

Giornalisti minacciati in Sicilia: mai soli

Appuntamento ad Augusta domani  sabato 10 marzo con la formazione professionale continua, tema della giornata le minacce ai giornalisti. L’incontro vedrà tra i relatori Francesco Nania, fiduciario Unci Siracusa, Alessandro Galimberti, presidente nazionale Unci; Alberto Cicero, segretario Assostampa Sicilia. Per l’Ordine dei giornalisti di Sicilia sarà presente il segretario Santo Gallo, che porterà il saluto del presidente Giulio Francese e leggerà un suo messaggio.

L’incontro, moderato da Leone Zingales, vice presidente nazionale Unci, affronterà il tema presentando i numeri, i fatti e le attività svolte sul territorio per far fronte ad un fenomeno spesso sottovalutato e diventato quanto mai attuale anche grazie alla facilità di esposizione mediatica del giornalista sul web e sui social. Per l’occasione sarà presentato l’Osservatorio provinciale sui giornalisti minacciati. Spesso capita che i colleghi non abbiano la forza o la volontà di rendere pubbliche le intimidazioni, ma se i giornalisti minacciati rimarranno da soli saranno facili obiettivi mentre l’unione ed il supporto di tutta la categoria rappresentano una risposta decisa che l’Osservatorio intende rendere concreta.

Il presidente Galimberti ha sottolineato l’impegno dell’Unione cronisti: «Da anni l’Unci oltre a far emergere dall’isolamento e dalla solitudine i colleghi minacciati anche nella più lontana periferia, denuncia il lassismo delle classi dirigenti sull’escalation di violenza e di sopraffazione del diritto  di cronaca, e sui colleghi che ne sono portatori. Nonostante i ripetuti interventi del legislatore sui codici e sulla legge penale, anche negli ultimi tempi, nulla è stato fatto per rendere davvero deterrente la reazione dello Stato di fronte alle minacce ai cronisti, tanto che per arginare gli episodi più gravi, e ormai anticamera di altre derive, le procure della Repubblica stanno proponendo interpretazioni estreme di un reato che in realtà è ancora troppo difficile perseguire».

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