MISTERBIANCO,ACCUSE DI MAFIA DA TUTTE LE PARTI, IN GRATICOLA IL “VICESINDACO” SANTAPAOLA

Misterbianco: piovono accuse di mafia da tutte parti. Sospeso “Bombolo”, 59 anni: dipendente della Sac Service di Fontanarossa  titolare di fatto – con ii fratelli Placenti – dell’“Orso Bianco Caffè”, sequestrato il 14 novembre. 

. Nelle 220 pagine di ordinanza del gip Pietro Currò le testimonianze e dichiarazioni dei collaboratori di giustizia hanno il loro peso legale e  attestano «l’assunto accusatorio circa una vera e propria occupazione sistematica dell’istituzione comunale, volta ad esplicare un controllo pieno di appalti e assunzioni». L’ex vicesindaco Santapaola viene definito «vera e propria “testa di ponte” del sodalizio all’interno dell’ente comunale». L’ordinanza non riguarda reati elettorali, pertanto è ricca di numerosi “omissis”. Fra gli atti citati, però, c’è l’interrogatorio del pentito Giuseppe Scollo, il quale dice ai pm che Santapaola era «a disposizione» per «dare posti di lavoro agli affiliati e per fornire informazioni riservate su appalti e altro». Ma l’indagato non nascondeva il suo potere. E quando il cugino Vincenzo Placenti gli ricorda il suggerimento di prendersi l’assessorato al «pubblico e cose verde», il neo-eletto (intercettato in auto) lo corregge: «Manutenzione e Verde pubblico», dice, «dove possono lavorare».

Il gip di Catania  prova documentalmente «l’interesse del gruppo criminale per i risultati elettorali nonché il diretto interessamento di esponenti mafiosi nelle liste elettorali e la successiva infiltrazione nell’apparato amministrativo comunale». Le elezioni di cui si parla nell’ordinanza –  – sono soltanto le Comunali del 2012. E anche in questo caso cita alcune intercettazioni. In una Santapaola è consapevole del suo potere politico: «Io sono valore aggiunto, toglici duemila, mettiglieli ddabbanna e sono quattromila e hai perso!». Le «molteplici conversazioni», per il gip accertano come «il “gruppo” facente capo ai fratelli Placenti si sia “mosso” per appoggiare» nel 2012 il candidato sindaco Di Guardo, «attraverso il sostegno elettorale» a Santapaola, ma anche ad Alfio Saitta («soggetto direttamente appartenente al clan Placenti», fra gli arrestati). «Melo (Santapaola, ndr) si deve muovere», dicono i Placenti intercettati, perché loro «gli daranno i voti» così come a Saitta, definito candidato «forte».  Carmelo Placenti  assicura che «farà un giro l’ultima settimana» prima del voto, altrimenti «succede la guerra».