Il Pakistan reagisce agli attacchi terroristici di gruppi del sud-est dell’Iran

 

Erbil dopo il bombardamento iraniano (La Presse)

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Reazione del Pakistan che ha confermato gli attacchi contro postazioni di presunti gruppi terroristici nella provincia del Sistan e Balochistan, nel sud-est dell’Iran, in cui sono morte almeno sette persone, tra cui quattro bambini. Islamabad aveva promesso di rispondere agli attentati iraniani di martedì contro un altro gruppo terroristico nella regione pakistana del Balochistan, che confina con la suddetta provincia iraniana.

Comunica il  Ministero competente del Pakistan:”Questa mattina il Pakistan ha effettuato una serie di attacchi militari di precisione altamente coordinati e mirati contro i nascondigli dei terroristi nella provincia iraniana del Sistan e del Balochistan”,  Inoltre, è stata confermata la morte di “diversi terroristi” nel corso di un’operazione di intelligence denominata “Marg Bar Sarmachar”, che cercava di neutralizzare il gruppo autoproclamato “Sarmachars”, considerato terrorista da Islamabad.

Vittime iraniane.   Il vice governatore del Sistan e Balochistan, Alireza Marhamati, ha parlato di un’esplosione vicino alla città di Saravan alle 4,30 (ora locale) in cui sarebbero morti tre donne e quattro bambini. Si tratta di cittadini iraniani.

Questa la dichiarazione pubblica di Islamabad :”Il Pakistan ha giustificato questo bombardamento con la “mancanza di azione” dell’Iran di fronte alle sue “serie preoccupazioni” circa la quantità di prove sulla presenza di terroristi pakistani sul territorio iraniano. “Questa azione è una manifestazione dell’incrollabile determinazione del Pakistan a proteggere e difendere la propria sicurezza nazionale contro tutte le minacce. Il Pakistan rispetta pienamente la sovranità e l’integrità territoriale della Repubblica islamica dell’Iran. L’unico obiettivo dell’atto odierno era la ricerca della propria sicurezza e del proprio interesse nazionale”….

Schianto aereo in Pakistan: 15 vittime

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Tragico incidente aereo in Pakistan.

Almeno 17 persone  rimaste uccise per un tragico incidente aereo in Pakistan.     Il  velivolo dell’Esercito si è schiantato su alcune case dell’area residenziale di Rawalpindi.       Tra le vittime  due piloti , tre membri di equipaggio e dieci civili. Altre 12 persone sono rimaste ferite. Nello schianto, nei pressi del centro commerciale Rabi Center,  altre 13 persone hanno riportato lesioni varie .     L’aereo era in v olo per un  semplice addestramento.  Ancora sconosciute le cause della tragedia

Raid aereo dell’India in Pakistan: abbattuti due caccia, sale la tensione tra i due Paesi

Immagine di copertina
Due caccia indiani che erano entrati nel  spazio aereo del Pakistan  nel Kashmir, regione a maggioranza musulmana,  sono stati abbattuti , un pilota che si era paracadutato a terra è stato subito arrestato.  L’incursione aerea -secondo alcuni osservatori- è avvenuta nella zona di Balakot, nella provincia di Khyber Pakhtunkhwa in Pakistan.

Attualmente la regione è controllata per due terzi dall’India, in piccola parte dalla Cina, mentre il restante territorio è sotto il controllo del Pakistan.

Islamabad vorrebbe riprendere il controllo di tutto il Kashmir sia per motivi religiosi sia per usufruire delle sue riserve idriche.

Vi è molta tensione tra i due paesi, già tesi dopo l’attacco suicida avvenuto nella regione a maggioranza musulmana del Kashmir, nel nord dell’India, in cui sono rimasti uccisi 42 agenti indiani

È la prima volta dal 1971, anno dell’indipendenza del Pakistan, che l’India viola lo spazio aereo dello Stato vicino per compiere un attacco aereo sul suo territorio.

Secondo un comunicato  delle forze armate pakistane, il generale Asif Ghafoor ha riferito che  aerei da guerra indiani avevano oltrepassato la Linea di controllo (LoC) che divide il Kashmir sotto l’amministrazione indiana da quello controllato da Islamabad. Ghafoor ha pure affermato che uno dei caccia abbattuti è precipitato nella zona pakistana, mentre l’altro in quella indiana. Un pilota indiano è stato arrestato dai militari pakistani, mentre altri due si trovano ancora nell’area.

Un altro  comunicato del ministero degli Esteri pakistano parla invece di intenzioni pacifiche e di raid preventivo : “l’unico scopo dell’azione militare era dimostrare il nostro diritto, la nostra volontà e capacità di auto difesa“.   Il  Pakistan “non intende” arrivare ad un escalation della situazione, ma è “pienamente preparato, se costretto”.    Preoccupata la popolazione che segue con attenzione questi eventi.