Arresto del Cardinale George Pell per crimini sessuali – Il Vaticano: “La notizia è dolorosa e scioccante ma abbiamo rispetto per l’autorità giudiziaria”

Il cardinale Pell, tesoriere del Vaticano, colpevole di violenza sessuale nei confronti di bambini

Il cardinale George Pell, 77  anni ,condannato per crimini  sessuali su minori è stato condotto nel carcere di Melbourne, dove trascorrerà la sua prima notte in cella.Le prove della violenza sessuale risalgono agli anni ’90 per aver abusato di due bambini del coro nella sacrestia della cattedrale di Saint Patrick di Melbourne.  Si apprende che il tribunale di questa cittadina ha posto un divieto  fino ad oggi alla Stampa e ai giornalisti dei media di pubblicare l’esito della sentenza. 

Il giudice Peter Kidd del tribunale di Victoria ha revocato il provvedimento di libertà provvisoria concesso a Pell al termine di una breve udienza.

Il cardinale aveva goduto dei benefici della libertà provvisoria per tutta la durata del processo. Dopo il verdetto di condanna, la sentenza a carico di Pell verrà pronunciata il 13 marzo. 

Rischia 50 anni di carcere. “Per garantire il corso della giustizia il Santo Padre ha confermato le le misure cautelari già disposte nei confronti del Cardinale. Ossia il divieto in via cautelativa dell’esercizio pubblico del ministero e, come di norma, il contatto in qualsiasi modo e forma con minori di età“. Lo ha reso noto il portavoce Alessandro Gisotti, sottolineando che “la Santa Sede si unisce a quanto dichiarato dal Presidente della Conferenza Episcopale Australiana nel prendere atto della sentenza di condanna in primo grado nei confronti del Cardinale George Pell”. Si tratta, ha affermato il direttore ad interim della Sala Stampa della Santa Sede, “di una notizia dolorosa che, siamo ben consapevoli, ha scioccato moltissime persone, non solo in Australia. Come già affermato in altre occasioni, ribadiamo il massimo rispetto per le autorità giudiziarie australiane“. “In nome di questo rispetto – ha concluso Gisotti – attendiamo ora l’esito del processo d’appello, ricordando che il cardinale Pell ha ribadito la sua innocenza e ha il diritto di difendersi fino all’ultimo grado. In attesa del giudizio definitivo, ci uniamo ai vescovi australiani nel pregare per tutte le vittime di abuso, ribadendo il nostro impegno a fare tutto il possibile affinchè la Chiesa sia una casa sicura per tutti, specialmente per i bambini e i più vulnerabili”.