Premio Nobel per la Chimica: vincono Moungi Bawendi, Louis E.Brus, e Alexei I.Ekimov (russo)

 

Nobel Chimica 2023, premio a Bawendi, Brus e Ekimov

 

 

Lo studioso statunitense di origine tunisina Moungi Bawendi, l’americano Louis E. Brus e Il ricercatore russo Alexei I. Ekimov vincono il Premio Nobek per la Chimica di quest’anno.

. Il riconoscimento – spiega la motivazione ufficiale l’Accademia svedese delle Scienze – è stato attribuito per la scoperta e lo sviluppo dei punti quantici. “Queste minuscole particelle – si sottolinea – hanno proprietà uniche e ora diffondono la loro luce dagli schermi televisivi e dalle lampade a LED. Catalizzano le reazioni chimiche e la loro luce può illuminare il tessuto tumorale per un chirurgo”.

Afferma Johan Åqvist, presidente del Comitato per il Nobel per la Chimica.I punti quantici hanno molte proprietà interessanti e speciali, soprattutto possono assumere colori completamente diversi a seconda della loro dimensione”, afferma Johan Åqvist, presidente del Comitato per il Nobel per la Chimica.

ADDIO A LUC MONTAGNIER, IL NOBEL FUORI DAL CORO

Luc Montagnier, il premio Nobel colpisce ancora | OggiScienza
Nella foto Luc Montagnier

 

Addio al professor Luc Montagnier . Icona No vax non ha mai creduto al vaccino anticovid. 

La notizia della morte del biologo e virologo 89 anni, Premio Nobel ,era stata diffusa ieri da France Soir e rilanciata sui social da alcune figure legate al mondo scientifico francese. Recentemente Montagnier, che aveva assunto posizioni critiche nei confronti del vaccino anti covid, aveva partecipato a Milano ad un evento no vax e no green pass organizzato dal senatore Gianluigi Paragone.

Aleggia ancora un pò di mistero sul decesso del grande scienziato.”Non ci sono conferme sul decesso ma non riusciamo a stabilire contatti con l’entourage del professore”, le parole ieri sera dell’ex esponente grillino in un video social

Liberation oggi spiega di aver ottenuto una conferma in ambito medico e un’altra da fonti istituzionali. Montagnier è deceduto martedì all’ospedale americano di Neuilly, come confermato al quotidiano dalla dottoressa Beatrice Milbert. Il municipio di Neully, inoltre, ha confermato che è stato depositato il certificato attestante il decesso.

Luc Montagnier, direttore emerito del Centre national de la recherche scientifique e dell’Unità di oncologia virale dell’Istituto Pasteur di Parigi, fu pioniere nella ricerca del virus responsabile dell’Aids, insieme a Françoise Barré-Sinoussi e Jean-Claude Chermann, studi che gli valsero il premio Nobel per la Medicina. Una scoperta, però, accompagnata da forti polemiche con lo scienziato americano Robert Gallo, che scatenò un’accesa disputa internazionale su chi dei due potesse fregiarsi della paternità della ricerca. Non mancarono poi, all’epoca del Nobel nel 2008, rivalità anche ‘interne’ con i colleghi del suo stesso istituto che parteciparono alla scoperta premiata con il Nobel.

Negli anni, però, le posizioni di Montagnier si sono fatte sempre più controverse rispetto alla scienza e alla medicina ufficiale: da quelle sulla relazione tra vaccini e autismo, a quelle sullo stesso Aids, a quelle sulla cosiddetta ‘memoria dell’acqua’ principio alla base dell’omeopatia, fino al passato recente su Covid-19, infezione rispetto al quale ha sempre sostenuto, riguardo all’origine e alla diffusione del virus Sars-CoV-2, l’ipotesi di un complotto ad hoc.

Nel 2009, infatti, Montagnier non esitava ad affermare in un documentario americano che negava l’origine virale dell’Aids, che “un buon sistema immunitario” è in grado di lottare contro l’Hiv. Ciò nonostante il suo nome fosse il primo dell’articolo pubblicato sulla rivista ‘Science’ nel maggio del 1983, che descriveva per la prima volta un retrovirus umano trovato in tutti i malati di Aids.

Nel 2010, a circa 80 anni, Montagnier, trasferitosi à Shanghai, in un colloquio con la stessa rivista riferiva di essere impegnato in studi sulle “onde elettromagnetiche prodotte dal Dna a contatto con l’acqua”. Lavori da molti ritenuti “folli”, che hanno finito per screditare il virologo agli occhi della comunità scientifica.

Due giornalisti -dissidenti Maria Ressa e Dmitry Muratov- vincono il Nobel per la Pace 2021

I giornalisti Maria Ressa e Dmitry Muratov hanno vinto il Premio Nobel per  la pace 2021

Maria Ressa e Dmitry Muratov, giornalisti dissidenti

Due giornalisti Maria Ressa e Dmitry Muratov hanno vinto il premio Nobel per la Pace 2021. L’annuncio è stato fatto oggi, venerdì 8 ottobre, a Oslo, dalla presidente della Comitato per il Nobel norvegese, Berit Reiss-Andersen. Le candidature, quest’anno, erano oltre 300.
I due hanno ricevuto questo riconoscimento per il loro impegno nel «salvaguardare la libertà di parola, una condizione fondamentale per la democrazia e la pace».

Dmitry Muratov è caporedattore del giornale d’inchiesta russo Novaya Gazeta , la testata per la quale scriveva la giornalista russa Anna Politkovskaya uccisa nel 2006.

Maria Ressa, cittadina filippina naturalizzata statunitense, è la cofondatrice del sito di notizie Rappler, noto per le sue inchieste sull’operato del governo del presidente Rodrigo Duterte soprattutto in relazione alla cosiddetta «guerra alla droga».

Ricorderemo che lo scorso anno il premio era andato al   world Food Programme per gli sforzi compiuti nella lotta contro la fame nel mondo.

Nei giorni scorsi erano stati assegnati i premi Nobel per la Medicina ( a David Julius and Ardem Patapoutian per le scoperte sui recettori per la temperatura e il tatto) , per la Fisica (a Giorgio Parisi e a Svukuro Manabe e Klaus Hasselmann),, per la Chimica (a Benjamin List e David Mac Millan, ingegneri delle molecole e per la Letteratura (ad Abdulrazak Gurnah)

Il premio Nobel per la Pace è l’unico assegnato in Norvegia, e non in Svezia, ed è anche l’unico che può essere assegnato a organizzazioni e non solo a singoli individui.

L’ITALIANO GIORGIO PARISI TRA I VINCITORI DEL NOBEL PER LA FISICA 2021

 

Il fisico Parisi premiato per la scoperta dell’interazione tra disordine e fluttuazioni nei sistemi fisici dalla scala atomica a quella planetaria

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L’italiano ricercatore Giorgio Parisi tra i vincitori del Premio Nobel per la Fisica 2021.

Il riconoscimento è stato assegnato “per i contributi innovativi alla nostra comprensione dei sistemi complessi” all’americano Syukuro Manabe e al tedesco Klaus Hasselmann “per la modellazione fisica del clima terrestre, quantificando la variabilità e prevedendo in modo affidabile il riscaldamento globale”.

L’altro Nobel per la Fisica 2021 è stata assegnato al fisico ricercatore italiano Giorgio Parisi “per la scoperta dell’interazione tra disordine e fluttuazioni nei sistemi fisici dalla scala atomica a quella planetaria“.   Lo scorso 22 settembre era entrato a far parte della Clarivate Citation Laureates come studioso tra i più citati al mondo nelle pubblicazioni scientifiche, conquistandosi così una sorta di ‘nomination’ per il Nobel che ha ricevuto oggi..