Ispettori e Procure: si indaga per sapere la “verità” sul vaccino Astra Zeneca, se è ancora opportuno iniettarlo,sui decessi avvenuti

Roma, alcuni medici under55 rifiutano il vaccino AstraZeneca - Mondo - ANSA

 

Una Torre di Babele. Ispezioni, indagini, investigatori, autopsie, drammi familiari.

Gli ispettori del ministero della Salute  oggi in Sicilia per indagare sul decesso del sottufficiale della Marina militare Stefano Paternò morto dopo avere assunto il vaccino AstraZeneca. Nessuna risposta giunge dall’autopsia, la cui prima parte si è conclusa ieri intorno alla mezzanotte. Altri esami saranno eseguiti la prossima settimana. Il ministero, come la Procura di Siracusa, vuole sapere se sussiste una correlazione eziologica tra il decesso e la somministrazione del vaccino anti Covid AstraZeneca del lotto ABV2856 inoculata al sottufficiale nell’ospedale militare di Augusta l’8 marzo del 2021.

Programma degli ispettori: accompagnati da militari dell’Arma del Nas nella sede del 118 a Catania, all’Azienda provinciale sanitaria di Siracusa e nell’ospedale militare di Augusta. In valutazione anche  un’ispezione per avere elementi anche sugli altri casi sospetti.

La Procura di Messina ha avviato i primi atti dell’inchiesta sulla morte di Davide Villa, il poliziotto dell’Anticrimine di Catania deceduto il 7 marzo, 12 giorni dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca. Gli accertamenti urgenti sono eseguiti dai pm etnei che ieri hanno poi trasmesso il fascicolo ai colleghi della Città dello Stretto, competenti perché la vittima era sposata con una giudice in servizio nel capoluogo etneo. Villa aveva iniziato a stare male il giorno successivo all’inoculazione della dose. Le sue condizioni sono peggiorate fino al decesso. Al pronto soccorso gli è stata diagnosticata una trombosi che avrebbe poi causato un’emorragia celebrale.

Una terza inchiesta è stata aperta anche dalla Procura di Trapani sul caso del del maresciallo Giuseppe Maniscalco, 54 anni, morto per infarto oltre 48 ore dopo la somministrazione del vaccino. L’autopsia avrebbe escluso qualsiasi nesso tra il decesso e il vaccino Astrazeneca appartenente sempre allo stesso lotto, ma il procuratore Maurizio Agnello ha comunque disposto ulteriori accertamenti istologici.

Riportiamo la difesa d’Ufficio dell’Azienda AstraZeneca: -“Da un’analisi dei nostri dati di sicurezza su oltre 10 milioni di somministrazioni non è emersa alcuna prova di un aumento del rischio di embolia polmonare o trombosi venosa profonda in qualsiasi gruppo di età, sesso, lotto o in qualsiasi paese in cui è stato utilizzato il vaccino AstraZeneca contro Covid-19”. Così AstraZeneca in una nota. “Il numero di questi eventi – prosegue – è significativamente inferiore nei soggetti vaccinati rispetto al numero osservato nella popolazione generale”. AstraZeneca “intende inoltre precisare che dagli accertamenti di qualità internamente effettuati a seguito della segnalazione di Aifa, non si sono evidenziati aspetti che possano avere avuto un impatto sulla qualità, sicurezza, efficacia del lotto in questione e di questo è stata prontamente informata l’Aifa”.

Nomina Soprintendente etnea Donatella Aprile- e lo stile della Soprintendenza che ricorda ancora Corleone stile d’epoca.

Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Catania - Da dicembre  2020 l'arch. Donatella Irene Aprile è alla guida della Soprintendenza BCA  di Catania. Proprio qui l'architetto ha cominciato la sua

 

di    Raffaele Lanza

Una telefonata e’ arrivata in questi giorni in redazione. Raffaele, la Regione ha sostituito la Soprintendente di Catania Rosalba Panvini con quella di Siracusa, Donatella Aprilia. Un ricordo personale perchè sembra che, anche a distanza di anni il sinonimo Beni culturali-Regione siciliana- Soprintendenze- dirigenti sia entrato in una becera e cinica visione globale. Non sono nomine dettate dalla scadenza naturale dell’incarico. Abbiamo sempre detto che le nomine dei dirigenti apicali alle Soprintendenze sono dettate dal  sistema Mafia bianca/politica/ Amministrazione regionale .   “Mafia”e/o meccanismo perverso – perchè i Beni culturali    costituiscono da oltre un trentennio – forse anche più – una casta ben protetta dei dirigenti comandanti che esprimono il loro modus dominante sul personale favorevole in un reciproco alternarsi di cariche, favori, promesse, invio personale operativo e decreti confezionati a hoc. Oggi a me dirigente,povero di titoli, ma segnalato, domani tocca a te.  Più o meno la regola è questa. 

     La Soprintendenza etnea con tutte le sue ramificazioni conta oltre trecento dipendenti.. categorie e fasce con qualifiche diverse e disparate: c’è un Paese alla Soprintendenza di Catania , in quell’appartamento del primo piano di Via Luigi Sturzo che costeggia la prostituzione africana e quella siciliana sul viale del tramonto.     A distanza di anni sarebbe difficile distinguere questo oceanico Ufficio ai Beni culturali e dell’Identità siciliana- tale definita- da un Ente pubblico  di Corleone stile d’epoca.

Non sfugge a questo squallido comportamento il decreto di nomina- n.4311/20 -di ispirazione politica presidenziale della Regione ma firmato -per gerarchia”  burocratica dal direttore generale S.Alessandro. Lo riportiamo così come ci è stato consegnato dalla Regione.   Riportiamo pure anche quello aggiuntivo di guida ad interim della Soprintendenza aretusea.

Non si dice in esso che la “nuova”Soprintendente di Catania la dipendente arch.Donatella Aprile esce o meno da una graduatoria dirigenziale di soprintendenti candidati alla nomina della struttura etnea”, così come è stato fatto per l’ente di Siracusa ritualmente prima tappa dei novelli soprintendenti, prima di arrivare a Catania in Via Luigi Sturzo.  Si parla genericamente solo di “Atto di interpello” al quale non crede nessuno fra i dirigenti onesti “fuori dal giro”..

Si è parlato sulla stampa (quella “ufficiale”:  che conta -e vale  forse, scusate la franchezza,  un soldo bucato) delle “qualità della dirigente”e degli incarichi ricoperti dalla prescelta ma vorremmo vedere quale dirigente ai beni culturali non abbia  ricoperto in Sicilia incarichi e ruoli rilevanti tipici della qualifica?           L’incarico all’arch.Aprile è la dimostrazione vivente- ancora una volta – che , sia il direttore generale Alessandro . sia i dirigenti di vertice del dipartimento ai beni culturali di Palermo in Via Delle Croci sono a perfetta conoscenza che  queste nomine  di soprintendenti hanno esclusivamente ispirazione politica governativa regionale .

 Se vi sono scontenti, saranno chiamati. Ad essi sarà promesso altro prestigioso incarico se il dirigente appartiene alla “casta -associazione”     Se il dirigente” è escluso dal giro”, prenderà il sopravvento il fenomeno del Mobbing che costringerà il dirigente ad orientarsi a scegliere un altro Dipartimento della Regione siciliana.Oppure -ne abbiamo conosciuto tanti valorosi -a scegliere il pensionamento anticipato.

Naturalmente vi sono casi di “furbizia” o mafia dirigenziale delle strutture culturali anche nel resto d’Italia .  Il Ministro alla Cultura Franceschini ne sa qualcosa. Per la gestione emergenziale a Pompei del Grande Progetto dal 2013 si sono avvicendati diversi Generali dei Carabinieri nominati dal Presidente del Consiglio dei Ministri  , col fine di riportare la gestione a quella ordinaria.

 La Sicilia ha la peculiarità, scusate anzi  il termine improprio, meglio dire la mafiosità di concentrarsi esclusivamente  su altri profili: la nuova soprintendente è una dirigente di terza fascia,neanche anziana di servizio eppure c’erano candidati di seconda fascia e il suo curriculum non reggerebbe il confronto con quello di altri visto che tanti sono congedati in pensione.

Ma poi altro quesito:  siamo così certi di poter ancora valutare il peso reale di curricula drogati da decenni di incarichi ottenuti garantendo fedeltà al l’assessore o al governatore di turno piuttosto che alle norme della Costituzione (vedasi articolo 9 ) ? È un espediente che si alimenta in modo circolare: si impilano titoli e incarichi con cui si gonfiano curricula da spendere per ottenere nuovi incarichi.  La tappa di Siracusa e Ragusa è la prima meta per i dirigenti -“da segnalare”-che non hanno titoli elevati per arrivare poi consolidati col titolo fresco di “Soprintendente di Ragusa o Siracusa” a Catania . Il caso più eclatante quello di Vera Greco circondata da dirigenti più titolati di lei. La storia continua eguale. 

Si osserva che Irene Donatella Aprile -che proviene dalla vicedirezione del Polo regionale dove ha affiancato l’allora direttrice Maria Grazia Lentini,sia stata collocata quale architetto a capo di una soprintendenza che tradizione vuole sia per lo più retta da archeologi. Si dimentica che la soprintendenza è un istituto multidisciplinare. Unica su base territoriale, è organizzata in una équipe con competenze che corrispondono a distinti ambiti settoriali: le sei aree funzionali (unità operative). Peraltro dal 2016 con incongrui accorpamenti, per cui i beni architettonici fanno coppia con quelli storico-artistici e quelli paesaggistici con quelli demoetnoantropologici    Per tutti i contenziosi e le liti che avvengono in questi Enti, forse dovrebbero essere retti da avvocati specialisti- 

 I curriculum vitae-pubblicati sui siti dunque – valgono solo per gli occhi degli allocchi se è vero com’è vero che ancora oggi la Regione non ha inventato una modalità trasparente e leale nella valutazione dei dirigenti.    E il controllo dei sindacati regionali Cobas.codir, Sadirs, Siad, Cisl, Cgil, Uil, Ugl   sull’operato della Regione ed Atti di interpello burla?

Non hanno poteri poveretti  e, comunque, non hanno essi nè le capacità di opporsi nè l’intenzione  di attivare una inimicizia o rottura  con i potenti della Regione   perchè il contrasto vibrato farebbe perdere numerose iscrizioni e l’Aran potrebbe fermare i cospicui finanziamenti regionali distribuiti ai “segretari generali dei sindacati regionali”,controllati ed indagati diversi  con rinviati a giudizio dalla Procura di Palermo per uso personale dei contributi..   Gli  atti di interpello, come quello dei Beni culturali, n.4683 35 del 19 Nov.2020   sono poi fumo negli occhi per chi intende fare denunce incrociate alle Procure. 

Altre Soprintendenti  non avevano titoli e li hanno maturati solo a Ragusa e Siracusa,prima di venire a Catania,  lo vediamo adesso con l’arch. Aprile notoriamente donna attiva di “destra”, ricorderemo una sua candidatura al Senato nel gruppo politico in cui milita    da svariati anni con il governatore Nello Musumeci .  No, Donatella Aprile è una dirigente che rappresenta solo un brutto ricordo per chi lotta per una società migliore e pulita.

I programmi dell’Aprile già sono noti ,lavori di recupero e riuso dell’ex Manifattura Tabacchi destinata ad essere il Museo archeologico regionale di Catania e il completamento del restauro dell’ex Collegio dei Gesuiti, in via dei Crociferi,  nuovo allestimento della chiesa di San Francesco Borgia, potenziamento della piattaforma informatica. .

D.D.G. n. 4311 /2020 REPUBBLICA ITALIANA REGIONE SICILIANA ASSESSORATO DEI BENI CULTURALI E DELL’IDENTITA’ SICILIANA – DIPARTIMENTO REGIONALE DEI BENI CULTURALI E DELL’IDENTITA’ SICILIANA. IL DIRIGENTE GENERALE VISTO lo Statuto della Regione Siciliana; VISTO il Decreto Legislativo 30 marzo 2001, n. 165 e successive modifiche e integrazioni; VISTO il Decreto Legislativo 27 ottobre 2009, n. 150; VISTA la legge regionale 15 maggio 2000, n. 10 ed in particolare l’articolo 9, comma 1, nella parte in cui prevede che, per il conferimento di ciascun incarico dirigenziale e per il passaggio ad incarichi dirigenziali diversi, si tiene conto della natura e delle caratteristiche dei programmi da realizzare, delle attitudini e delle capacità professionali del singolo dirigente, dell’attività svolta, applicando di norma il criterio della rotazione degli incarichi; VISTA la legge regionale 16 dicembre 2008, n. 19, recante “Norme per la riorganizzazione dei dipartimenti regionali. Ordinamento del Governo e dell’Amministrazione della Regione”; VISTO il Decreto Legislativo 8 aprile 2013, n. 39 recante disposizioni sulla inconferibilità e incompatibilità degli incarichi ed in particolare gli articoli 3, 4, 7, 9, 11, 12 e 13; VISTO il D.P. Reg. n. 2413 del 18.04.2018 con il quale l’Ing. Sergio Alessandro è stata nominato Dirigente Generale del Dipartimento Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana in attuazione della delibera della Giunta Regionale n. 167 del 10.04.2018; VISTO il D.P. Reg. n. 2806 del 19.06.2020 con il quale è confermato all’Ing. Sergio Alessandro l’incarico di Dirigente Generale del Dipartimento Regionale dei Beni Culturali e dell’I.S. per anni uno, in attuazione della Delibera n. 265 del 14.06.2020 VISTA la legge regionale 7 maggio 2015, n. 9, articolo 49, ed in particolare il comma 1, che prevede la riorganizzazione dell’apparato amministrativo regionale finalizzata a conseguire una riduzione delle strutture intermedie e delle unità operative di base ed il comma 12, che prevede il conferimento di incarichi di valore economico anche inferiore a quelli in scadenza contrattuale, in deroga alle disposizioni normative o contrattuali più favorevoli; VISTO l’articolo 13 della legge regionale 17 marzo 2016, n. 3 ed in particolare i commi 1 e 3, che prevedono riduzioni al fondo per la retribuzione di posizione e di risultato del personale con qualifica dirigenziale, il comma 5, che prevede l’individuazione dei criteri di pesatura degli incarichi dirigenziali, ferme restando le disponibilità del fondo per il trattamento accessorio della dirigenza ed il comma 12, che dispone la proroga degli incarichi dirigenziali fino al 30/06/2016; VISTA la Deliberazione n° 239 del 27 giugno 2019 con la quale si approva il “Regolamento di attuazione del Titolo II della legge 16 dicembre 2008, n° 19. Rimodulazione degli assetti organizzativi dei Dipartimenti regionali ai sensi dell’articolo 13, comma 3, della legge regionale 17 marzo 2016, n°3. Modifica del Decreto del Presidente della Regione 18 gennaio 2013, n° 6 e successive modifiche e integrazioni”, costituente allegato “A” alla Deliberazione; VISTO il D.P. Reg. 27 giugno 2019, n. 12, pubblicato sulla GURS n. 33 del 17 luglio 2019 e in vigore a decorrere dall’1 agosto 2019, e l’allegato 1 “Regolamento di attuazione del Titolo II della legge regionale 16 dicembre 2008, n. 19. Rimodulazione degli assetti organizzativi dei Dipartimenti regionali ai sensi dell’articolo 13, comma 3, della legge regionale 17 marzo 2016, n. 3. Modifica del decreto del Presidente della Regione 18 gennaio 2013, n. 6 e successive modifiche e integrazioni”, che modifica gli ambiti organizzativi e gestionali dei Dipartimenti regionali per esigenze di maggiore funzionalità degli stessi, nel rispetto dei principi di cui all’articolo 10 della legge regionale 16 dicembre 2008, n. 19 e successive modifiche ed integrazioni; VISTO il Contratto Collettivo regionale di Lavoro del Personale con qualifica Dirigenziale della Regione Siciliana e degli Enti di cui all’articolo 1 della legge regionale 15 maggio 2000, n. 10 per il quadriennio giuridico 2002-2005 e per i bienni economici 2002-2003 e 2004- 2005 ed in particolare gli articoli 9, 10,36, 41 e 64; VISTO l’atto di interpello prot. n. 46835 del 19.11.2020; VISTE le istanze pervenute entro il termine previsto e la relativa documentazione; VISTI i curricula professionali dai quali è stato possibile ricavare performance operative e i comportamenti organizzativi, nonché notizie circa attitudini e capacità professionali, l’attività svolta, le specifiche competenze organizzative possedute nonché le esperienze di direzione maturate; VISTA in particolare l’istanza con l’allegato curriculum vitae avanzata dall’arch. Irene Donatella Aprile, volta alla disponibilità per il conferimento di incarico dirigenziale di cui al predetto atto di interpello; RITENUTO che, dall’esame comparato dei curricula, l’arch. Irene Donatella Aprile, dirigente di terza fascia dirigenziale del RUD della Regione Siciliana, per la natura e le caratteristiche dell’incarico, per le attitudini e le capacità professionali che si evincono dal curriculum e dalla banca dati del RUD, dai risultati conseguiti e dalle esperienze precedentemente maturate, comunque attinenti l’incarico, dalla complessità della struttura interessata, dal titolo di studio posseduto, nonché infine dall’anzianità di servizio maturata nella qualifica dirigenziale, risulta essere dirigente idoneo a ricoprire l’incarico di preposizione del Servizio S.14 – “Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Catania”, del Dipartimento regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana; VISTO il D.D.G. n. 5063 del 10.11.2020 del Dipartimento Regionale della Funzione Pubblica e del Personale, con il quale la dott.ssa Rosalba Panvini, già dirigente responsabile del Servizio S.14 – “Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Catania”, a decorrere dal 01.12.2020 è cancellato dal ruolo di appartenenza della Regione Siciliana, con riconoscimento del diritto a pensione; VISTO il D.D.G. n. 4254 del 15.09.2018 con il quale è stato conferito all’Arch. Irene Donatella Aprile l’incarico di dirigente responsabile del Servizio S.19 – Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Siracusa, del Dipartimento regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana; RITENUTO di poter accogliere la richiesta espressa dal dirigente; VISTA la nota prot. n. 50491 del 07.12.2020, con la quale è stata formulata dal Dirigente Generale la proposta di conferimento incarico di dirigente responsabile del Servizio S.14 – “Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Catania”; VISTA la comunicazione del 09.12.2020 assunta con prot. n. 50775 del 09.12.2020 con la quale la l’arch. Irene Donatella Aprile comunica di accettare l’incarico; VISTO il Piano Triennale della Prevenzione della Corruzione (P.T.P.C.T.) aggiornamento 2019- 2021 – ed in particolare i paragrafi 4.3 “Rotazione del Personale”, 4.4 “Obbligo di astensione in caso di conflitto di interesse”, 4.5 “Autorizzazione allo svolgimento di incarichi ai dipendenti”, 4.6 “Inconferibilità e incompatibilità incarichi dirigenziali”, 4.7 “Attività successive alla cessazione dal servizio”, 4.8 “Formazione di commissioni, assegnazione agli uffici, conferimento di incarichi in caso di condanna per delitti contro la p.a.”; CONSIDERATO che il soggetto cui si conferisce l’incarico nei tre anni successivi alla cessazione dello stesso non potrà svolgere attività lavorativa di tipo subordinato o autonomo presso soggetti privati che, con riferimento agli ultimi tre anni di attività svolta per conto dell’amministrazione conferente, siano stati destinatari di provvedimenti adottati o di contratti o di accordi sottoscritti nell’esercizio dei poteri conferitigli con l’incarico; VISTA la nota prot. n. 35452 del 17.07.2019 con la quale è stata data informativa alle Organizzazioni Sindacali in ordine alla pesatura delle strutture intermedie e delle unità operative di cui al funzionigramma approvato con D.P. Reg. 27 giugno 2019, n. 12; CONSIDERATO che l’indennità di posizione variabile è soggetta alla disponibilità del fondo per il trattamento accessorio della dirigenza, come disposto dall’articolo 13, comma 5, della legge regionale 17 marzo 2016, n. 3, al fine di assicurare piena omogeneità nella graduazione della retribuzione di posizione; RILEVATA l’insussistenza delle cause di inconferibilità ed incompatibilità rispetto all’incarico dirigenziale, come da dichiarazione prodotta dall’arch. Irene Donatella Aprile, quale condizione per l’acquisizione dell’efficacia del medesimo incarico ai sensi dell’articolo 20 del citato decreto legislativo n. 39/2013; RITENUTO di dover revocare l’incarico dirigenziale di cui al D.D.G. n. 4254 del 15.09.2018, con decorrenza dalla data di notifica del presente provvedimento, con il quale è stato conferito all’Arch. Irene Donatella Aprile l’incarico di dirigente responsabile del Servizio S.19 – Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Siracusa, del Dipartimento Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana; RITENUTO pertanto, di procedere, con decorrenza dalla data di notifica del presente provvedimento , al conferimento dell’incarico dirigenziale all’arch. Irene Donatella Aprile di dirigente responsabile del Servizio S.14 – “Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Catania”; D E C R E T A Art.1 E’ revocato dalla data di notifica del presente provvedimento il D.D.G. n. 4254 del 15.09.2018 con il quale è stato conferito all’arch. Irene Donatella Aprile l’incarico di dirigente responsabile del Servizio S.19 – Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Siracusa, del Dipartimento Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana; Art.2 Per le motivazioni espresse in premessa, che ai fini della presente determinazione si intendono integralmente riportate e trascritte, – ai sensi e per ogni effetto dell’articolo 9, comma 1, della legge regionale 15 maggio 2000, n.10, dell’articolo 11, comma 6, della legge regionale 3 dicembre 2003, n.20 e dell’articolo 36 del vigente C.C.R.L. area dirigenziale all’arch. Irene Donatella Aprile dirigente di terza fascia del RUD della Regione Siciliana, è conferito, con decorrenza dalla data di notifica del presente provvedimento, l’incarico dirigenziale di dirigente responsabile del Servizio S.14 – Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Catania; Art. 3 Con atto successivo sarà stipulato apposito contratto individuale ai sensi dell’art. 36, comma 5 del CCRL della dirigenza, con indicazione degli obiettivi, della durata e dell’importo dell’indennità di parte variabile, fatta salva la disponibilità del fondo per il trattamento accessorio della dirigenza. Art. 4 Il presente provvedimento sarà notificato all’interessata e inoltrato al Servizio Gestione Giuridica del Personale a tempo indeterminato del Dipartimento regionale della Funzione Pubblica e del Personale. Art. 5 Il presente provvedimento sarà pubblicato sul sito internet della Regione Siciliana, ai sensi dell’articolo 68, comma 5, della legge regionale 12 agosto 2014, n. 21 e ss.mm.ii. PALERMO, 09.12.2020 Il Dirigente Generale f.to Sergio Alessandro

Corruzione con: danno all'immagine e danno da tangente -
Frequente la corruzione dirigenziale con il denaro dell’UE

Si omette però di dire  che la dipendente Irene Donatella Aprile ha ricoperto il ruolo di capo Unità di staff- e ricorderemo qui,  attribuendo con il trucco del “Protocollo riservato”al Soprintendente  elementi non veritieri e non riscontrabili nella realtà,per minare -di nascosto-e in maniera non trasparente, la credibilità di  documenti sindacali autonomi in possesso dei magistrati catanesi ,di abusi di potere ed omessa trasparenza, all’epoca  di uomini “storici” dei beni culturali come Gesualdo Campo ex soprintendente etneo ed ex  dirigente generale condannato definitivamente -è noto -per ingenti somme dalla Corte dei conti  e, perennemente ,  nella bufera sia per  “assunzione diretta” della figlia in ufficio della Regione a Bruxelles, con artifici vari.     

Si omette di dire ancora  che essa è una donna che negli uffici ” realizza ” politica attiva”,si omette che alla Soprintendenza di Catania l’arch Donatella Aprile ,  secondo una dettagliata  denuncia  sindacale dell’epoca ,-era notorio a Catania – quasi ogni mattina  l’unica a fare la timbratura all’uscita , alle due circa, anzichè  alle 7.30 come gli altri)) come risulta da specifiche fogli stampati dal rilevatore badge .

Qualunque sia quindi la posizione politica o ideologica di chi osserva questi eventi, una constatazione sarà innegabile: al dipartimento ai beni culturali della Sicilia – e quindi alla Soprintendenza di Catania ,impera-qui, più che altrove- il favoritismo, il patteggiamento, l’accordo “fra alti dirigenti che contano”     Il silenzio poi – e la solidarietà del personale delle Soprintendenze a cui sta bene questo fenomeno negativo- non copre tutte le magagne     La certezza: altro che qualità della dirigente prescelta, il sistema continua a non andare proprio e versa in un profondo, prolungato scadimento

“Troppa politicizzazione e correntismo tra i magistrati,al servizio della politica. Urgente modificare i criteri di nomina del CSM

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Elezioni suppletive per sostituire i due membri togati del Csm dimissionari, Luigi Spina e Antonio Lepre, rappresentanti della componente dei pm,  non sostituibili con i primi dei non eletti, per “voltare pagina, restituendo alla magistratura prestigio e fiducia” incrinati per le vicende delle ultime settimane. E’ questa la decisione del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha indetto le elezioni suppletive per i prossimi 6 e 7 ottobre dopo lo sconquasso generale della magistratura.

Le accuse sono chiare: “.  politicizzazione e il correntismo all’interno dell’ordine giudiziario hanno condizionato e condizionano pesantemente l’attività di giurisdizione a tutti i livelli, svilendo il lavoro prezioso che tanti magistrati onesti e corretti svolgono ogni giorno lontano dai riflettori nell’interesse esclusivo della collettività”.

“Si impone dunque  una riforma profonda dell’ordinamento giudiziario, per garantire l’imparzialità dei giudici ela parità di condizioni fra accusa e difesa che realizzino finalmente ‘il giusto processo’. Nelle more, l’attuale Csm è gravato da ombre troppo serie per poter svolgere la sua funzione con la necessaria autorevolezza e imparzialità.

Per il Capo dello Stato successivamente sarà impegnato nella necessaria  modifica dei criteri di scelta dei membri del Csm. .

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Riportiamo uno dei  “ passaggi delle intercettazioni dell’ex ministro Luca Lotti, contenute nell’atto di incolpazione con cui il procuratore generale della Corte di Cassazione, Riccardo Fuzio, ha avviato l’azione disciplinare a carico dei 5 consiglieri del Csm. Il riferimento di Lotti è al vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, David Ermini, durante la riunione del 9 maggio scorso alla quale hanno partecipato con lui Cosimo Ferri, Luca Palamara e i consiglieri del Csm. Le intercettazioni sono contenute nell’atto di incolpazione con cui il procuratore generale della Corte di Cassazione, Riccardo Fuzio, ha avviato l’azione disciplinare a carico dei 5 consiglieri del Csm. In una delle intercettazioni, uno dei cinque consiglieri destinatari dell’azione disciplinare – Corrado Cartoni – diceva a Palamara: “Ho problemi con Ermini, ci ho litigato“.

“Appare di cristallina evidenza” la “non casualità” della riunione del 9 maggio tra magistrati e politici per discutere della nomina del capo della procura di Roma, e la “preventiva sicura consapevolezza, in capo a tutti i consiglieri presenti della presenza di Luca Lotti”.

Elementi chiarissimi per il procuratore generale della Cassazione Fuzio, secondo il quale la riunione sarebbe stata “perfettamente programmata” e ciascuno dei componenti “sapeva esattamente e preventivamente chi sarebbe intervenuto e di cosa si sarebbe discusso”. E in tale riunione “furono stabiliti accordi e ‘deliberati’ in dettaglio strategie, modalità e tempi della pratica inerente la nomina del futuro procuratore della Repubblica di Roma“.

Il comportamento dei consiglieri “appare certamente idoneo a influenzare in maniera occulta l’attività funzionale dell’Organo di autogoverno, in ragione del dirimente rilievo che, alla programmata riunione in questione, sono stati non solo invitati soggetti completamente estranei all’attività consiliare ma, di più – rileva ancora il pg – ne è stato accettato e recepito il contributo consultivo, organizzativo e decisorio anche in relazione a una pratica (nomina del procuratore della Repubblica di Roma), di diretto e diverso interesse personale per almeno due di essi”.

Le intercettazioni emerse dall’inchiesta di Perugia a carico di Luca Palamara, secondo Fuzio dimostrerebbero tra l’altro “un’attività propalativa” del consigliere Cartoni “ai soggetti estranei, in particolare a Luca Lotti, di fatti e circostanze inerenti i suoi rapporti con il vicepresidente del Csm, nonché la sua specifica funzione di componente della sezione disciplinare”. “E ciò non senza esimersi – sottolinea l’atto – dal rilevare come tali propalazioni abbiano lambito addirittura il segreto della Camera di Consiglio”.

Altra intercettazione riportata nell’atto, Gianluigi Morlini, togato dimissionario, ex presidente della commissione per gli incarichi direttivi, si riferiva, in una riunione con altri consiglieri coinvolti e con Luca Palamara, Luca Lotti e Cosimo Ferri, alla discussione sul voto, che sarebbe avvenuta di lì a qualche giorno, sui candidati per la nomina a procuratore capo di Roma: “Noi – contattiamo Creazzo e gli diciamo… Peppe guarda che qui noi ti possiamo votare ci sono cinque voti nostri e magari un laico ma tu qua perdi, che si fa?”. Morlini in quella circostanza, rileva il pg, “attribuisce a sé stesso l’intenzione di voto in favore del candidato Creazzo, come poi sarebbe avvenuto nella seduta della commissione del 23 maggio successivo”.

Indagine della Direzione Antimafia: scommesse on line illecite, arrestate 68 persone, esponenti criminali

 

Una inchiesta delle Procure di Bari, Reggio Calabria e Catania, coordinate dalla Direzione nazionale antimafia ha condotto  all’arresto di 68 persone e al sequestro di beni in Italia e all’estero per oltre un miliardo di euro. Il volume delle giocate/scommesse on line, sono anche eventi di natura diversa oltre che sportivi, scoperto dalle Fiamme gialle, Polizia e Carabinieri, per un ammontare  oltre i 4,5 miliardi.

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I fermati sono  esponenti della criminalità organizzata pugliese, reggina e catanese, oltre a diversi imprenditori e prestanome. I reati  contestati sono  associazione mafiosa, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio, autoriclaggio, raccolta illecita di scommesse on line, fraudolenta sottrazione ai prelievi fiscali dei relativi guadagni. I beni sono stati sequestrati con il sostegno delle  autorità di Austria, Svizzera, Regno Unito, Isola di Man, Paesi Bassi, Curacao, Serbia, Albania, Spagna e Malta. 

ELARGIZIONI SOSPETTE DI CONTRIBUTI ALLA REGIONE, IN REALTA’ SCAMBI DI FAVORE TRA ONOREVOLI – TANTI DUBBI SULL’ASSESSORATO AI BENI CULTURALI

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Non abbiamo mai condiviso le elargizioni della Regione alle associazioni ed enti privati perchè nella gran parte dei casi sono veri e propri scambi di favore tra un parlamentare e l’altro che detiene il potere di concessione -.
L’assessorato ai Beni culturali salta agli occhi subito con il progetto  “ritorno alle tradizioni”ideato dalla parrocchia Santa Maria di Lourdes a Gliaca di Piraino finanziato dall’assessorato al Turismo
Figura pure uno strano ” “omaggio a Lucio Battisti”, una sagra del finocchietto selvatico, e persino un  convegno “Autonomie speciali nella prospettiva del regionalismo differenziato”.
Se guardiamo pure il bilancio della Regione ci sorprendiamo come le Procure non siano intervenute al controllo delle finalità dei finanziamenti avuti dai “favoriti”.  E’ un discorso automatico, non necessita neppure la denuncia sui singoli casi specifici.
Le sollecitazioni provengono da vari onorevoli, tanti referenti dei vari settori/dipartimenti ma la stanza dei comandi per far scorrere il fiume di denaro è affidato ad alcuni uomini politici ed entità:

Gianfranco Miccichè, il presidente dell’Ars, e Sandro Pappalardo, l’assessore al turismo, poi  l’assessorato -dipartimento ai Beni culturali con le richieste dei Soprintendenti e dirigenti di strutture  e l’assessorato all’Agricoltura.   Un regolamento dell’Assemblea parlamentare siciliana concede al presidente dell’Ars  il potere di dare contributi a chiunque, enti e comuni per la progettazione e realizzazione di eventi culturali per un importo fino a 15 mila euro..   Contributi al progetto archeologico “Aetna Hadriani” e agli eventi religiosi a discrezionalità del presidente dell’Ars,  soldi pure per i  “riti funerari nella Preistoria”, sul “mistero della Baronessa di Carini” e via dicendo oltre cento finanziamenti  a fine luglio scorso.

Non è ammissibile che ancora le cose funzionino così in Sicilia.  Per gli onorevoli la concessione dei contributi si rivela necessario per riempire le loro segreterie politiche, per la popolazione un autentico spreco e, in tanti casi-certamente -una truffa.   

 

Aleggia l’ombra dei Procuratori di Catania e dei Minorenni sul ministro Salvini “per aver eluso i diritti dei 29 minorenni”

VIDEO DICHIARAZIONI DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE SICILIA SULLA VICENDA

GUAI  GIUDIZIARI IN VISTA PER MATTEO SALVINI ( CHE EVITA PERO’ DI FIRMARE CARTE E DOCUMENTI )     – Il    Fiatone  dei Magistrati siciliani   –

Sulla vicenda della nave Diciotti ora intervengono le Procure. E  sono dolori forti da assorbire per chi vuole detenere il primato di resistenza al divIeto di sbarco con i procuratori di Agrigento, di Catania e dei Minorenni.    Un fuoco incrociato sostanzialmente diretto al Ministro dell’interno Matteo Salvini  in aperto scontro anche con lo scrittore Saviano che lo accusa di sequestro di persona. Guai giudiziari in vista dunque . Intanto il procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, è salito oggi a bordo della nave. Il magistrato è titolare dell’indagine sul trattenimento dei profughi a bordo della Diciotti. Nell’ipotesi di responsabilità a carico di Salvini o del governo dovrebbe intervenire il tribunale dei ministri.

Risultati immagini per foto di matteo salvini e la nave diciotti

La Procura per i minorenni etnea ha inviato una lettera ai ministri dell’Interno e delle Infrastruttura, al Capo Dipartimento per le Liberta’Civili e l’Immigrazione e al Prefetto, con la quale chiede che “i minorenni non accompagnati siano fatti sbarcare” dalla Diciotti. . Sulla nave della Guardia costiera ci sono 177 migranti, compresi 29 minorenni non accompagnati. Nella missiva, la Procura per i minorenni di Catania sottolinea che “sono stati elusi i diritti” dei 29 minorenni non accompagnati tra cui “il divieto di respingimento, essere accolti in strutture idonee, avere un tutore, presentare domanda di protezione internazionale e di essere ricongiunti ad eventuali parenti regolarmente soggiornanti in altri stati europei“.