Pronto soccorso Ospedale Civico di Palermo, giovane donna in stato di arresto per aggressione del personale

 

Foto sopra, Pronto soccorso d’emergenza Ospedale civico Palermo- ( Archivi -Sud Libertà)

Palermo
I Carabinieri della Stazione Palermo Oreto hanno arrestato una 36enne, palermitana, con l’accusa d’interruzione di pubblico servizio, danneggiamento, lesioni, minaccia e violenza a pubblico ufficiale. I militari sono intervenuti presso il pronto soccorso dell’ospedale Civico dove la donna, dopo il danneggiamento di alcune attrezzature mediche, avrebbe minacciato ed aggredito il personale sanitario di turno poiché, a suo dire, troppo lento nel garantire le cure necessarie al padre 63enne, lì ricoverato.
Nel corso dell’aggressione un’operatrice socio sanitaria ha riportato lesioni al volto giudicate guaribili in pochi giorni. La donna è stata sottoposta agli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida con rito direttissimo. Il Giudice per le Indagini Preliminari di Palermo ha convalidato l’arresto.

Inaugurazione Nuovo Pronto soccorso a Catania al Garibaldi

 

Caos sanità nel Lazio: 6 ore di attesa al pronto soccorso - ilGiornale.it

 

Inaugurazione del o nuovo pronto soccorso nel centro cittadino. La tanto attesa struttura sanitaria del Garibaldi Centro, in via Fabio Filzi, è stata inaugurata questa mattina alla presenza di diverse autorità cittadine e regionali.

l presidente della Regione Siciliana Renato Schifani ha inaugurato stamane a Catania, insieme con l’assessore regionale alla Salute Giovanna Volo, il nuovo Centro di emergenza dell’ospedale Garibaldi.«Quando si taglia un nastro si raggiunge un traguardo al quale hanno ovviamente lavorato i miei predecessori. E’ la seconda volta che vengo a Catania per inaugurare centri di emergenza ed il nostro obiettivo è proseguire a riformare la sanità pubblica, aumentare la presenza dei presidii e dare risposte all’utenza perché la sanità è un bene ed una funzione essenziale».

Paziente muore al Pronto soccorso “per mancanza di posto disponibile”- Interrogazione parlamentare del M5S

 

Chiesta convocazione urgente di audizione sulla vergognosa vicenda.

La sanità non Covid non può essere travolta dalla pandemia in corso, come abbiamo sempre temuto e denunciato e come, purtroppo, le testimonianze che ci arrivano dagli ospedali sembrano confermare drammaticamente. La morte al pronto soccorso dell’Ingrassia di Palermo dell’anziano in attesa di un posto in una sala operatoria siciliana potrebbe essere figlia del caos che regna in questi giorni negli ospedali. Se fosse così sarebbe inaccettabile.  Come M5S pretendiamo che sulla vicenda sia fatta piena luce”.

Lo affermano i deputati regionali 5stelle, componenti della commissione Salute dell’Ars, Giorgio Pasqua, Salvatore Siragusa, Francesco Cappello e Antonio De Luca, che in giornata chiederanno alla presidente della sesta commissione di palazzo dei Normanni, La Rocca Ruvolo, di convocare a strettissimo giro di posta l’assessore Razza,  i dirigenti dell’Ismett e degli ospedali coinvolti nella vicenda.

“Quotidianamente – afferma Siragusa,  che sulla vicenda ha presentato pure un’interrogazione,  ci arrivano lamentale da parte di cittadini che segnalano disservizi per la cura di patologie anche gravi, che slittano per i motivi più disparati, ma che presumibilmente, in gran parte,  sono da mettere in relazione all’emergenza Covid. Ora c’è pure scappato il morto e un altro poteva scapparci il giorno prima del caso dell’Ingrassia. Dobbiamo capire se ciò era evitabile e se e quanto l’emergenza Covid abbia influito”.

“I 4 parlamentari 5 stelle, in occasione dell’audizione, chiederanno ampie delucidazioni sul perché l’Ismett, come sembra, non accetti urgenze” .

«INFARTI IN SICILIA, DUEMILA ACCESSI IN MENO AL PRONTO SOCCORSO”

 

L’altra emergenza: l’allarme lanciato dal delegato regionale GISE Marco Contarini

 

Nella foto (Press) il dr. Marco Contarini, delegato Sici-Gise

” NEGLI ULTIMI DUE MESI AUMENTATA MORTALITÀ PRE-OSPEDALIERA»
«Nel periodo di quarantena stimati circa 200 morti. Non sottovalutare i sintomi per paura del contagio: negli ospedali percorsi protetti per patologie cardiovascolari»

C’è un dato allarmante generato dalla psicopandemia e dal timore del contagio che in questo periodo dilaga tra la gente: l’aumento di mortalità per infarto causato dalla drastica riduzione dei ricoveri per sindrome coronarica acuta. «In Sicilia negli ultimi due mesi abbiamo registrato il 50% di accessi in meno nei Pronto Soccorsi (diretti o con chiamata al 118) per patologie cardiovascolari gravi: una percentuale che tradotta in numeri corrisponde a circa 2mila pazienti che non si recano in ospedale per paura del Coronavirus – spiega Marco Contarinidelegato regionale della Sici Gise (Società Italiana di Cardiologia e Interventistica) e direttore dell’UOC Cardiologia con Utic ed Emodinamica dell’ospedale Umberto I di Siracusa – la riduzione di ricoveri è correlata a un aumento di mortalità, che negli ultimi anni siamo invece riusciti a gestire al meglio grazie alla “Rete per l’infarto miocardico in Sicilia”. Quest’ultima, garantendo tempestività e qualità d’intervento di soccorso, ha portato a una sensibile riduzione della mortalità pre-ospedaliera attraverso interventi adottati nei modi e nei tempi opportuni».

In questo periodo invece i pazienti a rischio preferiscono convivere con i dolori e ricorrere agli aiuti quando ormai è troppo tardi o quando il cuore è già compromesso, arrecando complicanze irreversibili sulle funzionalità: «Abbiamo fatto un balzo indietro di circa 20 anni: la paura del Coronavirus spinge i cittadini a sottostimare, minimizzare o addirittura ignorare i sintomi, riducendo così la possibilità di essere salvati – continua Contarini – in questi mesi di quarantena i morti per infarto in Sicilia sono saliti, stimiamo circa 200 decessi: numeri che hanno un impatto ancora più grave della pandemia».

Una lotta non solo al Covid19, dunque, ma anche ai problemi cardiovascolari, che in Italia continuano a essere la principale causa di morte: «Per far fronte a questa situazione – spiega – in molteplici ospedali sono stati creati protocolli specifici e percorsi differenziati con accessi dedicati, cosiddetti “puliti”, per chi non ha contratto l’infezione ma ha sintomi differenti: ciò consente di evitare promiscuità e di gestire il paziente in tutta sicurezza. Chiedo a tutti i colleghi siciliani di attivare ogni strumento per sensibilizzare e informare i cittadini, spingendoli a superare ogni timore, contattando immediatamente i soccorsi ai primi sintomi ricollegabili all’infarto: dolore al petto, angina, pressione instabile. L’infarto non dà tempo. Aiutiamoli ad aiutarli».

Gomorra rivive a Napoli: fine di un ragazzo-incensurato-che punta la pistola -finta-ad un carabiniere

Napoli, dopo la piccola Noemi si torna a sparare sui civili, è terrore all'ospedale Pellegrini

Ancora scossa Napoli per la morte del  ragazzo di 15 anni  morto questa notte al Pronto soccorso napoletano  in un tentativo di rapina a un giovane carabiniere libero dal servizio. Il militare è indagato per omicidio. Ora gli investigatori vogliono vedere lei filmati delle telecamere piazzate in  via Generale Orsini nel quartiere di Santa Lucia dove il  ragazzo voleva l’orologio del militare. Secondo la ricostruzione dei testimoni il rapinatore in sella a uno scooter, con il volto travisato con scaldacollo e casco insieme a un complice, rivolse una pistola finta al carabiniere 23enne in servizio in provincia di Bologna e al volante della propria auto insieme a una ragazza.

Sembra che il militare si sia  qualificato rappresentante delle forze dell’ordine, abbia accelerato e poi – la dinamica sarà ricostruita adesso alla Procura dove è indagato per omicidio – ha esploso tre colpi di pistola contro il 15enne che ,dopo essere passato dal Pronto soccorso è morto poco dopo in ospedale.

Il ragazzo era incensurato così come il suo complice 17enne che è stato fermato. La sorpresa è che il 17enne non risulta neppure  legato agli ambienti della malavita. Il motorino, da lui abbandonato, è stato ritrovato e ora è sotto sequestro. La Procura per i Minorenni di Napoli, ha quindi emesso il decreto di fermo di indiziato di delitto nei confronti del 17enne ritenuto responsabile della tentata rapina ai danni del carabiniere. Il provvedimento è stato eseguito dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Napoli.

a l’evento ha pure un’appendice: la reazione di amici e parecchi che ,numerosi, a decine, hanno espresso la loro rabbia, dopo aver appreso la notizia del decesso del ragazzo,che era già in coma, disintegrando ogni cosa fosse a portata di mano–    Infatti  “il pronto soccorso del presidio ospedaliero dei Pellegrini offre l’immagine di una struttura di prima linea devastata dai familiari e amici del ragazzo – denuncia il direttore generale dell’ASL Napoli 1 Centro Ciro VerdolivaUn fatto gravissimo per il quale esprimo solidarietà a tutti i nostri dipendenti che ancora una volta sono stati vittime di insulti e minacce, e ancora una volta hanno continuato, nonostante tutto, a prestare assistenza ai pazienti”. Verdoliva durante il sopralluogo all’ospedale della Pignasecca ha constatato gli ingenti danni ad arredi e attrezzature e l’assenza di condizioni igienico-sanitarie conseguenziale ai fatti accaduti. “Sono stato costretto – dice – a chiudere il Pronto Soccorso. Quanto è accaduto ha di fatto creato condizioni che impediscono lo svolgimento delle attività assistenziali di emergenza in condizioni di sicurezza, sia per i pazienti che per gli operatori”. Per i sanitari, bersaglio di insulti irripetibili e volgarità, la distruzione del pronto soccorso è un chiaro messaggio di “protesta” ai rappresentanti delle forze dell’ordine

Sangue sulla strada di Melilli: perdono la vita due donne in un incidente

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Tragedia sulla strada provinciale  3 tra Augusta e Villasmundo frazione di Melilli nel siracusano.

Due donne hanno perso la vita nella serata di ieri .Due autovetture, una Ford Kia e una Fiat 500 X,si sono violentemente scontrate causando la morte di   M.R., 79 anni e S.P. 81 anni, entrambe di Melilli. 

 Lievemente ferito nel pauroso incidente è rimasto il conducente della vettura a bordo della quale viaggiavano le due donne, l’uomo è stato trasportato in ambulanza  al pronto soccorso dell’ospedale Muscatello di Augusta.

La tragedia è stata ricostruita nella sua dinamica dal Nucleo dei carabinieri della compagnia di Augusta. Il giovane  diciannovenne  alla guida dell’altra vettura coinvolta ,una 500 X.,  ha riportato ferite lievi così anche la donna che viaggiava con lui.

 

 

Tragedia a Lampedusa: turista uccisa da auto pirata

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Lampedusa centro -Foto Arc hivio Sud Libertà

Tragedia a Lampedusa .Una donna di Pinerolo (Torino) di 49 anni è stata investita da una auto pirata alle ore 23 circa ed è deceduta 

La vittima  di Torino  alloggiava in un residence , decise di  fare la prima passeggiata in centro: mentre la donna camminava è stata investita da un  fuoristrada Suzuki Santana  sbattuta su un palo.

L’automobilista dopo poche decine di metri ha fermato l’auto ed anzichè tentare di prestare soccorso  è fuggito insieme ad altre tre persone che trasportava

La vittima è stata portata con una ambulanza nel Pronto soccorso dove è stata constatata la morte. Il marito sotto choc è rimasto un pò di tempo all’Ospedale senonchè i Carabinieri lo hanno accompagnato in caserma per le formalità di rito e per acquisire informazioni sulla dinamica dell’incidente mortale

 

NAPOLI: ” LA CAMORRA NON VUOL FAR APRIRE IL PRONTO SOCCORSO” E ALLAGA I LOCALI

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L’Ospedale del mare a Napoli

Pronto soccorso dell’Ospedale del Mare,a Napoli da inaugurare il prossimo 15 settembre è in tilt . Completamento allagato .Pare che la causa consiste nell’ostruzione di un lavandino in un’area che sovrasta il pronto soccorso. Il direttore generale della Asl Napoli 1 Centro Mario Forlenza  ha dei sospetti ed accusa la Camorra napoletana che non vuol far aprire la prima linea dell’emergenza.”.

Sul posto si sono recati gli agenti del commissariato di polizia San Giovanni, allertati dal direttore sanitario Giuseppe Russo e dall’ufficio tecnico. La Direzione generale sottolinea comunque che “questo episodio non scalfisce in alcun modo, anzi rafforza, la determinazione di aprire la struttura il 15 settembre“. La Procura della Repubblica svolge indagini sulla circostanza ed ha aperto un fascicolo.

 

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