Raid a Rafah: 63 morti. Due ostaggi israeliani liberati nella notte

Esplosioni a Rafah - Afp

Due ostaggi israeliani liberati nella notte

 

Le forze di difesa israeliane comunicano che due ostaggi israeliani rapiti da Hamas sono stati liberati nella notte nel corso di una operazione a Rafah, nel sud di Gaza, condotta da Idf, Agenzia di sicurezza e polizia.

Ecco il comunicato degli israeliani: “
“Durante un’operazione congiunta tra Idf, l’Agenzia di sicurezza e polizia israeliana, due ostaggi israeliani del Kibbutz Nir Yitzhak sono stati salvati: Fernando Simon Marman (60 anni) e Louis Har (70 anni)” recita la nota dell’esercito israeliano, che spiega come entrambi gli ostaggi liberati siano stati trovati in buone condizioni mediche e trasferiti in Israele per ulteriori accertamenti.

Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha definito su X “impressionante” l’operazione dell’esercito, aggiungendo di averla seguita dal Centro di comando insieme al primo ministro Benjamin Netanyahu e agli alti comandanti. Entrambi gli ostaggi erano stati rapiti dal kibbutz Nir Yitzhak, ha aggiunto, vicino al confine con Gaza, il 7 ottobre, quando circa 1.200 persone furono uccise e più di 240 prese in ostaggio.

Al Jazeera: “63 morti in raid a Rafah”.

Tutta la  “serie di attacchi contro obiettivi terroristici”, affermano le forze israeliane, nella zona Shaboura di Rafah. Secondo al Jazeera, almeno 63 persone sono state uccise durante raid contro due moschee nella città nel sud della Striscia. Il ministero della Sanità di Gaza ha riferito che almeno 50 persone sono state uccise negli attacchi e il bilancio delle vittime è ancora in aumento.  Israele è deciso ad avanti nel conflitto fino “all’eliminazione di ogni gruppo terroristico presente ad Hamas” …

RAID DELL’ETNA: “TRA SCILLA E CARIDDI” L’EDIZIONE 2019

 

Turismo e Motori, oltre 70 equipaggi internazionali per il Raid dell’Etna

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Dal 29 settembre al 5 ottobre il “Giro della Sicilia per autostoriche” fra turismo, cultura, passione ed eleganza

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Oltre 70 vetture d’epoca e mille chilometri d’itinerario per l’evento sportivo internazionale che quest’anno riunisce nell’Isola equipaggi di tre continenti

Una tappa nuova, nel mitico lembo di mare tra “Scilla e Cariddi”, a bordo di gloriose vetture vestite d’eleganza: si preannuncia memorabile la 22esima edizione del “Raid dell’Etna”, in programma dal 29 settembre al 5 ottobre 2019. Il “Giro della Sicilia per autostoriche”, organizzato dalla Scuderia del Mediterraneo, vedrà per la prima volta oltre 70 equipaggi attraversare lo Stretto di Messina e godere di una passeggiata sul «più bel chilometro d’Italia», come D’Annunzio definì il lungomare di Reggio Calabria.

Il Raid dell’Etna si riconferma evento di riferimento per gli amanti del motorismo storico, sia europeo che d’oltreoceano, come testimonia la presenza di equipaggi provenienti da ben undici nazioni di tre continenti diversi: Giappone, Stati Uniti, Canada, Colombia, Svizzera, Belgio, Germania, Francia, Austria, Gran Bretagna e naturalmente l’Italia con partecipanti di varie regioni. Una manifestazione affascinante e imponente che lega turismo, competizione sportiva e cultura in una settimana di vacanza all’insegna della bellezza in ogni sua declinazione, a partire dai paesaggi spettacolari e dalle location suggestive che la Sicilia offre.

Oltre mille chilometri di itinerario si snoderanno tra residenze nobiliari, monumenti, siti storici ed emozionanti esperienze su quattro ruote, alla scoperta dei siti noti e meno noti dell’Isola. Un connubio a 360 gradi tra arte, lifestyle e agonismo, proponendo 60 prove cronometrate che determineranno la classifica della gara di regolarità.

Si partirà domenica 29 settembre da Palermo – dall’aristocratico Viale Libertà, come da tradizione – e proseguirà sul circuito delle Madonie, teatro della storica Targa Florio. Poi, per la prima volta in assoluto nella storia del Raid dell’Etna, le autostoriche raggiungeranno in traghetto la Calabria dove, al Museo Nazionale di Reggio, i partecipanti potranno ammirare i celebri Bronzi di Riace. Si tornerà quindi in Sicilia, raggiungendo Taormina (la “Perla dello Ionio”), l’Etna (con la classica cronoscalata), Enna e l’autodromo di Pergusa. Gran finale a Catania, con la cena di gala nello splendido Palazzo Manganelli dei Principi Borghese.

Nel cuore storico della città etnea, in Piazza Università, sabato 5 ottobre si svolgerà la speciale gara riservata esclusivamente agli equipaggi femminili: la “Coppa delle Dame Eberhard & Co.”. La premiazione avverrà poco dopo, insieme a quella del Trofeo Raid dell’Etna” e del Porsche Tribute (riservato alle vetture, di qualunque epoca, che portano la firma della casa automobilistica tedesca). Altri premi saranno messi in palio dagli sponsor e dai partner dell’evento: il “Best Overall Paint Condition” by Detailing Art Studio, il “Gentlemen driver Perofil” e il “Lady driver Oroblù”, il “Classic Michelin”, il Grand Prix G.N.V.”, il “Golden Eight Liqueur Pear” e il “Condorelli Fidelity”.

Il palcoscenico siciliano rievoca con le auto storiche la storia dell’automobilismo

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RAID DELL’ETNA: OPERE D’ARTE IN MOSTRA

Conclusa con successo la XXI edizione del giro della Sicilia per auto d’epoca. Vittoria tutta tricolore: sul podio il team bergamasco Mazzoleni e Gotti

CATANIA – Dopo un itinerario di oltre mille chilometri, 60 prove competitive, 40 controlli orari  e circa 25 ore di guida a bordo di auto d’epoca tra i luoghi più suggestivi della Sicilia, si è conclusa ieri (sabato 29 ottobre) la ventunesima edizione del Raid dell’Etna, la manifestazione ideata e organizzata da Giovanni Spina e Stefano Consoli.
I ruggiti dei motori di ben 84 equipaggi, dopo aver attraversato l’Isola, hanno salutato il pubblico ieri mattina sotto il Vulcano, trasformando la città di Catania – davanti agli occhi di curiosi e inguaribili appassionati – in un palcoscenico dove poter rievocare, ammirare ma soprattutto celebrare una pagina della storia dell’automobilismo.
«È stata un’edizione che è riuscita a regalare con spirito sportivo tutta la passione e l’emozione che contraddistingue il Raid da più di vent’anni – dichiarano gli organizzatori Spina e Consoli – In sette giorni abbiamo respirato insieme ai partecipanti provenienti da ogni parte del mondo, il profumo della nostra Isola e l’entusiasmo dei siciliani (e non solo) per i motori. Un ottimo risultato ottenuto su tutti i fronti».
Gli equipaggi, tornati da una settimana di esaltanti giorni di gara anche ad alta quota (nella mattinata di ieri la tappa sull’Etna), sono stati celebrati durante la tradizionale festa di premiazione tenutasi nella cornice di Palazzo Platamone alla presenza dell’assessore all’Ambiente  del comune di Catania Fabio Cantarella. Dopo la sfilata in Piazza Università, sorridenti e orgogliosi del traguardo raggiunto sulle loro amate quattro ruote, sono saliti sul podio i primi classificati di questa ventunesima edizione del Raid dell’Etna: Sergio Mazzoleni e Silvia Gotti con la Porsche 356 Speedster del 1956 (vincitori del “Trofeo Eberhard & Co.” e del “Porsche Tribute”); Franco Rossi e TizianaRigoletto (“Grand Prix Grandi Navi Veloci”); Dieter Glockner ed Edith Fiermann a bordo della loro Bentley 4 ¼ Le Mans del 1936 (“Condorelli Fidelity”). L’equipaggio che ha percorso più chilometri su strada vincendo il trofeo “Classic Michelin” è stato quello inglese composto da John e Moira Hilbery con ben 2.804 km. di percorrenza per raggiungere la Sicilia.

Ad aggiudicarsi la “Coppa delle Dame – Trofeo Eberhard & Co”  (la gara di regolarità tutta al femminile) sono state Maria Marchesi e Silvia Gotti; mentre “La Coppa Gentlemen Driver Perofil” è stata vinta da Massimo Mocchetti e Pasquale LitterioAssegnata anche la “Coppa Lady Driver Oroblù” Maria Vittoria Bellomi ed Edith Fiermann.

Una vittoria raggiunta con successo che consolida ancora una volta quella passione verso i motori che lega intere generazioni e che non potrà mai cambiare nel tempo.

RAID DELL’ETNA: LE LEGGENDARIE AUTO D’EPOCA IN SICILIA DAL 23 AL 29 SETTEMBRE

 

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Dal 23 al 29 settembre la gara per auto storiche torna in scena tra le vie dell’Isola: da Palermo a Catania con prove a cronometro e visite nei luoghi più suggestivi

CATANIA – Mille chilometri da percorrere a bordo di leggendarie auto d’epoca per scoprire, rievocare e ammirare i luoghi e le residenze nobiliari più affascinanti della Sicilia. Con la conferenza stampa di presentazione tenutasi oggi – giovedì 20 settembre – nella sala giunta di Palazzo degli Elefanti in presenza del sindaco di Catania Salvo Pogliese, è stato dato ufficialmente il via alla ventunesima edizione del Raid dell’Etna, la manifestazione che prevede il giro della Sicilia per auto storiche ideata e organizzata da Giovanni Spina e Stefano Consoli. «È un onore per me essere qui presente come sindaco – afferma Pogliese – si tratta di un’iniziativa dalla grande valenza turistica e promozionale per il nostro territorio che dura da ben ventuno anni e che riesce a richiamare intere generazioni di sportivi e appassionati da tutto il mondo».

Dal 23 al 29 settembre 2018, le strade dell’Isola regaleranno al pubblico e agli equipaggi partecipanti, sette giorni di spettacolo unico dal punto di vista motoristico, culturale e paesaggistico, celebrando così l’appuntamento più vivo e sentito del turismo motoristico sportivo d’autore.

«Una tradizione che si rinnova da oltre vent’anni – affermano i patron dell’iniziativa – che anche quest’anno darà luogo a un’edizione di puro spirito mototuristico. Gli 80 equipaggi iscritti si affronteranno in una avvincente e alquanto tecnica gara di regolarità. Non mancheranno poi momenti di cultura e intrattenimento, con visite guidate nei centri storici e in alcune delle più prestigiose dimore nobiliari siciliane, per offrire un’esperienza non solo di viaggio ma anche di intrattenimento, che consentirà alle presenze internazionali di scoprire e apprezzare il nostro territorio».

Le vetture d’epoca di grande valore storico, tecnico e sportivo partiranno dunque domenica 23 settembre da Palermo in occasione della “Giornata Nazionale del veicolo d’epoca” e attraverseranno, tra 60 prove cronometrate e 40 controlli orario, tutta la costa occidentale, fino ad arrivare nel cuore della città di Catania (sabato 29). Monreale, Erice, Partinico, Selinunte, Mazara del Vallo, Mazara e Trapani sono solo alcune delle località che ospiteranno il passaggio della competizione, dove appassionati e curiosi potranno ammirare dal vivo gli autentici capolavori di design e di meccanica, guidati dallo spirito sportivo dei gentleman driver provenienti da ogni parte del mondo.

Quest’anno, infatti, si registrano presenze da Stati Uniti, Colombia, Sudafrica, Inghilterra, Austria e Germania: eccezionale sarà inoltre la partecipazione di Richard Carpenter, una star della musica pop degli anni 70, membro del duo musicale The Carpenters.

Ma a celebrare il fascino di una corsa senza tempo che seduce intere generazioni sono proprio loro: le auto d’epoca, protagoniste assolute di questo ventunesimo giro della Sicilia del Raid dell’Etna. Un tributo alla storia dell’automobilismo italiano e internazionale che racconterà su strada, le vetture più rappresentative prodotte dagli anni Quaranta fino ai giorni nostri. Nella rassegna non mancherà infine il “Porsche Tribute” con la presenza di numerosi modelli della storica casa automobilistica tedesca.

DIRITTI UMANI CALPESTATI, TREGUA GIA’ VIOLATA IN SIRIA: IL DOLORE DELL’UOMO QUI E’ UGUALE A QUELLO DELL’INFERNO

 

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Violata già subito la tregua deliberata dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu che aveva dichiarato uno stop ai combattimenti di almeno 30 giorni.   In Siria sono ripresi subito i raid e gli scontri all’indomani del voto unanime al Consiglio di Sicurezza dell’Onu.. Elicotteri del regime di Damasco hanno sganciato oggi barili bomba sui sobborghi della Goutha orientale controllati dai ribelli,secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani che parla di una donna uccisa e diversi feriti nella località di Hammuriyeh. Nell’ultima settimana almeno 500 civili sono stati uccisi nei raid siriani, creando un’ondata di sdegno internazionale che ha portato alla risoluzione dell’Onu.

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Fonti vicine al governo di Bashar al Assad riferiscono che le forze di Damasco e le milizie alleate hanno avviato un’operazione per invadere la Ghouta orientale, a est della capitale. Vi sono notizie di scontri armati , mentre un comandante ribelle ha riferito che è stato respinto un tentativo dell’esercito siriano di penetrare nella regione. Almeno 25 soldati di Damasco sarebbero stati uccisi. Si segnalano anche scontri armati fra le forze turche e i combattenti curdi nella regione settentrionale siriana di Afrin.   La morte ormai cammina in ogni strada della Siria..

 

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Inferno siriano: obitori pieni, tombe senza più posti, massacro di bambini…..

 

 

Sono finora 296 morti – compresi 71 minori –  il bilancio delle vittime nei bombardamenti contro la Ghouta orientale, sobborgo di Damasco in mano ai ribelli.

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“Sono stati sganciati barili bomba su diverse zone”, anche su Arbeen, Douma, e Hammouriyeh. “Gli obitori sono pieni e nelle tombe non c’è più posto per altri corpi”, secondo gli attivisti.

ONU – “Profonda preoccupazione” è stata espressa dal segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, per l’escalation di violenza degli ultimi giorni nella Ghouta orientale. “Il segretario generale è profondamente preoccupato per il peggioramento della situazione nella Ghouta orientale e per il suo impatto devastante sui civili”, ha affermato il portavoce delle Nazioni Unite, Stephane Dujarric.

Guterres ha invitato tutte le parti a rispettare i principi fondamentali del diritto umanitario, compresa la protezione dei civili durante i conflitti armati, ha sottolineato il portavoce. “Quasi 400mila persone nella Ghouta orientale sono soggette ad attacchi aerei e bombardamenti”, ha proseguito Dujarric. Assediati dalle forze governative siriane, i residenti della Ghouta orientale “vivono in condizioni estreme”, soffrendo “in particolare di malnutrizione”.

Guterres ha infine ricordato che la Ghouta orientale è stata indicata come una delle zone di de-escalation da Russia, Iran e Turchia e ha invitato tutte le parti in conflitto a rispettare “i loro impegni in questo senso”, ha concluso il portavoce.

 

Kalin è tornato a negare che ieri le forze filogovernative siriane siano entrate nella località di Afrin e ha ribadito che sono state respinte dalle unità dell’artiglieria turca.  “Chiediamo al regime siriano di porre fine al più presto a questi attacchi“, ha aggiunto Kalin, “questo è un crimine contro l’umanità”.  La Siria sembra staccata dal mondo intero. Non c’è più pace in questa porzione del territorio meta dei terroristi.