La Nato e l’Occidente si interrogano come agire dopo le “minacce” di Putin di invadere i Paesi baltici

 

Vladimir Putin minaccia il mondo, la Nato , adesso la Lituania, Lettonia e Estonia. I Paesi baltici  avviano la costruzione di difese comuni ai confini con la Russia e la Bielorussia. Le parole del leader del Cremlino, che recentemente ha definito i Paesi baltici ”una minaccia” per la sicurezza della Russia, hanno provocato già una reazione difensiva. Le 3 repubbliche ex sovietiche hanno raggiunto un’intesa per la realizzazione di una difesa comune, ritenuta cruciale nel quadro caratterizzato dalla guerra tra Ucraina e Russia.

I Paesi baltici sono membri della Nato e fanno parte dell’Unione Europea. Dall’inizio della guerra tra Russia e Ucraina, nel febbraio 2022, hanno sostenuto con convinzione l’Ucraina fornendo aiuti.  Volodymyr Zelensky, ha completato un tour tra le capitali delle 3 nazioni.

L’eterno conflitto dell’Ucraina contro la Russia

Afferma il presidente Zelensky”L’attuale follia dei leader russi porta un periodo di incertezza e pericolo per ogni nazione del mondo. Sempre più spesso il mondo sente e si rende conto che altre guerre potrebbero essere all’orizzonte“. “Ma abbiamo la forza per fermarlo. Abbiamo la forza di difendere la vita normale. Il mondo ha questa forza. E questa forza deve agire ora per fermare la Russia”, aggiunge.

Grillo usa le espressioni forti per avere più ascolto “ma il centrodestra strumentalizza….”

 

 

 

Battuta di Beppe Grillo su Elly Schlein e Giuseppe Conte: la ...

 

 

Il giorno dopo l’apparizione di Beppe Grillo e le sue affermazioni esplosive ,è un susseguirsi di reazioni e polemiche. A infiammare sono le parole pronunciate dal palco dal fondatore del Movimento su “brigate di cittadinanza” e “passamontagna”.

Il M5S  spiega che  Grillo usa le espressioni forti per avere più ascolto, la maggioranza compatta va all’attacco mentre nel Pd , alcuni si trovano in disaccordo  perché a quella manifestazione sabato, contro la precarietà del lavoro, c’era anche la leader dem Elly Schlein.

Il centrodestra incalza e definisce Grillo, con i giornali di quella cordata, un “Buffone”. “Il Movimento Cinque Stelle condivide le posizioni del suo fondatore perchè è stato lanciato così un messaggio molto forte ma i loro possibili alleati a sinistra tentennano La Lega contesta e vuol conoscere la posizione della leader del Pd.  Ma Matteo Renzi  non perde l’occasione di dare il suo affondo contro i grillini. : “Delirio dei 5Stelle ieri sul palco di Roma: aver mandato a casa Conte per portare Mario Draghi a Chigi è stata un’operazione difficile e rischiosa ma ne andremo fieri per sempre. Poi vedo Elly Schlein rincorrere il corteo grillino e domando ai riformisti del Pd: ma davvero volete finire così la vostra esperienza politica?”. E al Tg1 rincara: “Il Pd non è più riformista, lo abbiamo visto ieri quando Schlein ha inseguito Conte e Grillo in quel corteo davvero allucinante. Noi dobbiamo fare una lista tutti insieme e smettere di litigare nel terzo polo, ma i riformisti o stanno nel terzo polo o non hanno più casa nel Pd”.

A metà giornata piomba l’annuncio del consigliere della Regione Lazio, Alessio D’Amato , le sue dimissioni comunicate a Stefano Bonaccini:  “Non mi ritrovo in questa linea politica….”.

Nel Partito Democratico voci e sfumature diverse sulla manifestazione M5S e la presenza della leader dem. Brando Benifei, capodelegazione Pd a Bruxelles, parla di “un Movimento 5 stelle ancora imbrigliato dai confusi e a volte fraintendibili comizi di Beppe Grillo delle cui parole evidentemente non può rispondere Elly Schlein”.

Per l’avv Conte le parole di Grillo sono state strumentalizzate ed è partito un illogico coro di indignazione.

ALLA MANIERA DEI GULAG SOVIETICI: CHI DA’ FASTIDIO DEVE ESSERE CONSIDERATO “PAZZO”

 

REAZIONI AL NOSTRO SERVIZIO SULL’ISTITUTO INCREMENTO IPPICO: “QUESTO GIORNALISTA, LANZA , DA’ FASTIDIO,  DIFFONDIAMO  CHE  E’  PAZZO..”

 

Giornalisti uccisi dalla mafia

 

Vicenda dei dipendenti dell’Istituto Incremento Ippico e reazioni al nostro Servizio “La topica della Regione sicilia,.L’Istituto Incremento ippico,gli “interni di famiglia” fra dirigenti e sindacati”,   ha un’appendice  .

I sindacalisti citati sembra non abbiano intenzione di rispondere ai legittimi interrogativi sollevati -in primis sull’omessa stesura del verbale sindacale nella riunione sindacale del 13 luglio scorso all’assessorato all’Agricoltura dove erano presenti pure l’assessore al ramo , direttore generale e dirigenti dipartimentali.

Abbiamo avuto notizia -ma appare  evidente l’impossibilità-al momento in cui scriviamo,di addurre le prove su questo assunto la lettura dell’articolo abbia sollevato un generale consenso tra i dipendenti interessati  mentre nell’ambito sindacale son venute fuori asserzioni gratuite,  un linguaggio cioè gravemente offensivo e minaccioso nei nostri confronti e di SUD LIBERTA’.

Ricordiamo ai sindacati della Regione-se le cose stanno così- che hanno sbagliato ancora bersaglio. Chi scrive è solo un testimone di fatti, giornalista d’inchiesta e critico incisivo  Non c’è nulla da parte mia e del giornale che ho l’onore di dirigere contro l’attività sindacale e il vostro operato . Ma le offese, di gravità colossale, e tutto il resto che mi viene riferito nei messaggi, ci ricorda – e lo diciamo con un pò di amarezza- i gulag sovietici dove i giornalisti e intellettuali dissidenti marcivano col marchio di dementi .     Insomma anche in Sicilia o nel Sud Italia si può brutalmente giocare con le parole ed “ipoteticamente”affermare:  “LANZA, QUESTO GIORNALISTA D’INCHIESTA DA’ FASTIDIO: CONSIDERIAMOLO PAZZO…DIFFONDIAMO..”

 

Trenta cavalli, trenta stallieri. A Catania come dai maragià!- Gian Antonio  Stella- Sette

Un esemplare equino,colore nero, di rara bellezza e vivacità

Se fosse davvero così , significherebbe allora scaricare il peso della cattiva coscienza -il non aver risposto alle domande poste dal nostro Giornale, che poi sarebbero le domande dei dipendenti prostrati dell’Istituto ippico- di quegli elementi che hanno impedito finora la risoluzione della delicata vicenda, che con un pò di buona volontà, senza minacce ed  etichettature di follia,si potrebbero anche individuare

Raffaele     Lanza

Migranti, non c’è pace, il sindaco Leoluca Orlando sfida Salvini ed iscrive i migranti all’Anagrafe…

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Migranti, non c’è pace , il sindaco di Palermo Leoluca Orlando procede con l’iscrizione all’anagrafe di quattro cittadini stranieri con permesso di soggiorno provvisorio.

. Mentre Matteo Salvini cerca una strategia, anche per respingere le motivazioni dei magistrati che conducono a Catania una inchiesta contro di lui, per il respingimento in mare delle Ong che trasportano migranti, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando sfida il ministro dell’Interno e il suo decreto Sicurezza procedendo con l’iscrizione all’anagrafe di quattro migranti imitando il sindaco di Napoli De Magistris.. 

 Leoluca Orlando ha firmato i primi provvedimenti  per motivi umanitari  richiedenti asilo.  Per superare le restrizioni del decreto Sicurezza, Leoluca Orlando ha deciso di agire in prima persona nelle vesti di ufficiale di governo e ufficiale di anagrafe. Il sindaco di Palermo ha fatto sapere che ha agito in nome dell’obbligo a rispettare la Costituzione, facendo dunque intendere che il decreto Sicurezza sia anticostituzionale.

Si attende una reazione di Matteo Salvini A Palermo -afferma il Ministro dell’Interno -siamo di fronte a un caso in cui un sindaco ha coscientemente e volutamente violato una legge emanata dall’esecutivo, legge diventata esecutiva. Agire contro Orlando  potrebbe causare a una reazione a catena degli altri sindaci cosiddetti ribelli……