PROBLEMA PENSIONI E QUOTA 100: L’UE VUOLE LA RETROMARCIA, CIOE’ L’ORROICA RIFORMA FORNERO CHE NESSUNO VUOLE IN ITALIA

Vertice stasera a palazzo Chigi tra il premier Giuseppe Conte, i vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini, i ministri Riccardo Fraccaro e Giovanni Tria, i sottosegretari Massimo Garavaglia e Laura Castelli. “Nessun braccio di ferro”, . La questione verrà affrontata”come sempre, con il dialogo e la mediazione”. Ma il problema vero per l’Europa  resta quota 100, o lo ‘smontaggio’ della riforma Fornero, più che il cosiddetto reddito di cittadinanza. . Un annuncio sull’esito del negoziato è atteso per lunedì. Il reddito di cittadinanza, se piace all’Italia che non piace alla Lega, come ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti, politico ed amministratore di lunga esperienza, alla Commissione europea non dispiace, anzi. L’esecutivo guidato da Jean-Claude Juncker, ha assicurato il viceportavoce capo Alexander Winterstein, “ha sempre sostenuto l’introduzione di programmi di reddito minimo negli Stati membri, che è un elemento importante del pilastro sociale europeo”.

 

Il paradosso con l’ Ue si verifica sulla  “controriforma” delle pensioni  per il semplice motivo che la riforma Fornero piace all’Europa no all’Italia. Un modello importante, perché altri Paesi non hanno ancora fatto riforme simili  basta leggere l’opinione della Commissione sulla manovra rivista per ricordarsi che, per le autorità Ue, “le misure incluse nella manovra rivista per il 2019 indicano il rischio di fare marcia indietro rispetto alle riforme che l’Italia ha adottato in linea con le raccomandazioni specifiche per Paese”.  “Il Consiglio ha raccomandato che l’Italia riduca la quota delle pensioni di anzianità nella sua spesa pubblica per fare spazio ad altre spese sociali, la possibilità reintrodotta di pensionamento anticipato fa marcia indietro rispetto a passate riforme delle pensioni (cioè la riforma Fornero, ndr) che supportano la sostenibilità a lungo termine del considerevole debito pubblico italiano”. E la riforma “potrebbe avere anche un impatto negativo sull’offerta di lavoro, in un contesto in cui l’Italia è già al di sotto della media Ue per la partecipazione dei lavoratori più anziani (tra i 55 e i 64 anni di età) all’occupazione”. Più in generale, “la manovra rivista non prevede misure efficaci per porre rimedio alla fiacchezza della crescita potenziale del Paese, in particolare alla sua stagnazione della produttività, che dura da tempo”. Vedremo cosa avverrà adesso. Cancellare la riforma Fornero per gli italiani-non certo ovviamente per il sistema previdenziale – è per gli italiani una priorità assoluta