UNA CITTÀ MIGLIORE? «E’ POSSIBILE CON LA RIGENERAZIONE E PROGETTAZIONE PARTECIPATA»

 

Nuovo PUG: Ance Catania chiude gli incontri promossi dal Comune 

 

CATANIA –

Un nuovo Piano Urbanistico che tenga conto degli interessi collettivi e che avvii un percorso di rigenerazione per la città di Catania. Questa la sintesi emersa nell’ultimo Forum promosso dal Comune di Catania per la redazione del Pug, che per diverse settimane ha visto protagonisti gli Ordini professionali, l’Università etnea e le associazioni del territorio.

«I molti contributi ricevuti saranno centrali ad alimentare lo scenario e le strategie che le azioni urbanistiche dovranno tradurre in forma spaziale sin dalla prossima redazione del Documento preliminare. Un’ulteriore fase della faticosa formazione del nostro Piano Urbanistico Generale, il PUG, come è definito dalla nuova legge sul Governo del Territorio in Sicilia – ha dichiarato in apertura dell’incontro il sindaco di Catania Salvo Pogliese – Ci conforta che la nuova legge, mutando la procedura di approvazione del Piano, ne potrà accelerare di molto i tempi, recuperando il tempo perduto dopo lo stop all’iter già avanzato, portato avanti con il consiglio comunale. Gli Uffici sono al lavoro. Alcuni brillanti giovani sono già operativi e l’arrivo di altri nuovi tecnici a breve apporterà indispensabile linfa nuova per accelerarne le attività, con la guida del Direttore Ing. Bisignani e la supervisione del professore Paolo La Greca. Stiamo elaborando in parallelo – ha proseguito il sindaco – il Piano Strategico per la Città Metropolitana di Catania, che è stato affidato, con una procedura di gara, a “European House – Ambrosetti”, che si avvale anche di qualificati professionisti locali per la sua elaborazione. Queste intense giornate di confronto e di ascolto hanno confermato alcune linee urgenti strategiche che il nostro PUG deve perseguire: avviare le indifferibili politiche di rigenerazione urbana e di adeguamento sismico; compiere le scelte necessarie sul sistema infrastrutturale e dei trasporti per relazionare le previsioni del passante ferroviario e liberare il fronte mare dalla insostenibile cintura ferroviaria, con la riqualificazione sostenibile delle aree costiere; razionalizzazione dei servizi eco-sistemici, a partire dalla ridefinizione e potenziamento del sistema del verde che deve evolvere in una vera infrastruttura. Il Piano, in sostanza, deve accompagnare il percorso di riordino e di rigenerazione della città: un cammino con il coraggio di scegliere e perseguire uscendo dalle secche di discussioni sterili. I confronti, le esperienze avviate, gli esiti di queste consultazioni ci confermano che la visione posta fin dall’inizio del nostro mandato, a fondamento delle scelte urbanistiche per Catania, si radica sempre di più. Lavoriamo perché Catania diventi una città migliore, da lasciare in eredità ai nostri figli».

A chiudere i lavori dei sei “forum di consultazione per la formazione del Pug” Ance Catania, che con un titolo esplicativo: “Verso una rigenerazione urbana partecipata”, ha puntato i riflettori sulle dinamiche della partecipazione pubblica e sul concetto di “rigenerazione”, «imprescindibili in ambito di progettazione e pianificazione. Due aspetti – ha commentato il presidente Rosario Fresta – su cui lavoriamo da anni, ma che per essere efficaci necessitano di norme e regole certe».

Affinché dalle parole si passi ai fatti e le idee si trasformino in azioni, sono due i passaggi principali segnati dal vicepresidente di ANCE Catania Salvatore Messina: «Individuare le aree oggetto di rigenerazione urbana e rendere partecipata la progettazione di questi spazi. Di concerto crediamo sia fondamentale la costituzione di un Urban Center, luogo di ascolto e confronto tra le realtà che vogliono cambiare volto alla città». «In un centro urbano come Catania – decima in Italia per numero di abitanAti – sarebbe grave non prendersi cura degli spazi fisici e di chi li abita. Un processo possibile – ha aggiunto – solo con un’attenta analisi, attraverso il confronto tra chi ha una conoscenza esperta del territorio e gli stakeholder locali».

Quali, quindi, le attuali necessità di Catania? A rispondere è lo stesso Messina: «Adeguamento sismico, infrastrutture, verde e riduzione del consumo di suolo, in una parola: rigenerazione urbana. Da non confondere con la riqualificazione degli immobili. Sarebbe un grave errore ridurre tutto a una mera opportunità edilizia. Consenso attorno all’intervento su scala urbana e tempo per la sua realizzazione sono fattori fondamentali per tutti i componenti della comunità. Più il consenso diventa “visione comune” maggiore è la possibilità di realizzazione. La rigenerazione urbana – conclude Messina – rappresenta un pubblico interesse in quanto vi rientra tutto quanto è necessario a garantire la sicurezza e salute dei cittadini, lo sviluppo sostenibile, l’eliminazione e la prevenzione del degrado sociale ed ambientale».

Importanza della partecipazione che si evince guardando ad altre realtà, di cui ha portato testimonianza, invitato da ANCE Catania, l’architetto Andrea Mariotto, esperto in partecipazione e comunicazione pubblica, dottore di ricerca dell’Università Iuav di Venezia che ha illustrato i percorsi che caratterizzano il processo di consultazione pubblica, strumento di ascolto e di mediazione dei conflitti. Ha inoltre sottolineato l’importanza, nella rigenerazione urbana, dell’individuazione di aree, temi, tempi, soggetti coinvolti e risorse. Non meno importanti le relazioni tra le diverse istituzioni. «La partecipazione – ha dichiarato – è fondamentale; strumento efficace che risponde a un’ampia gamma di bisogni. Occorre avere chiari quindi gli obiettivi ed i limiti del dibattito».

Ha chiuso l’incontro l’assessore all’Urbanistica Enrico Trantino che, richiamando il tema della composizione dei conflitti nel confronto pubblico, ha sottolineato come spesso le decisioni devono essere assunte in tempi brevi, oggi ancor di più alla luce del PNRR e delle scadenze imposte, che riducono lo spazio del confronto, e comunque l’assunzione delle responsabilità degli amministratori nelle scelte. All’incontro – introdotto dal direttore di Ance Catania Ines Petrilla – presente il direttore della Direzione Urbanistica Biagio Bisignani.

 

 

Conte, leader del M5S,e personaggio più apprezzato in Italia ed Europa, oltre ai valori umani richiederà specifiche competenze

 

L’ex premier all’assemblea dei gruppi parlamentari grillini: “Non sarà un’operazione di marketing”. E annuncia: “Proporrò un nuovo statuto”

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Rifonderemo il Movimento 5 Stelle“. E’ quanto ha detto Giuseppe Conte, durante l’assemblea dei gruppi parlamentari grillini via Zoom. “Oggi sono qui con voi anche perché dietro sollecitazione di tantissimi di voi, a partire da Beppe Grillo, ho raccolto una sfida che voglio racchiudere qui in un concetto forte ben preciso: rifondare il Movimento 5 Stelle”. “Non sarà una operazione di restyling, né di marketing politico“, sottolinea l’ex premier, aggiungendo che la rigenerazione avverrà “senza negare i valori del passato che vi hanno portati sin qui”. “Proporrò nuovo statuto” che non rinneghi i punti di forza di una organizzazione “leggera”, ma che allo stesso tempo definisca un “chiaro assetto interno” con una chiara ripartizione dei ruoli, “una struttura che ci aiuti a definire con chiarezza la linea politica”.

“Favoriremo dei Forum permanenti, delle ‘piazze delle idee’, per sollecitare iniziative di cittadinanza attiva” senza chiedere “tessere o iscrizioni”, ha detto Conte ai parlamentari M5S riuniti in assemblea, sottolineando l’importanza di “favorire il dialogo con la società civile”. “Potranno partecipare singoli o associazioni anche senza iscriversi al neo Movimento”, ha sottolineato l’ex premier illustrando le linee guida del suo progetto rifondativo.

“In passato il Movimento ha fatto ricorso a a espressioni giudicate spesso aggressive, ma ogni fase ha la sua storia” e ora serve “un nuovo linguaggio”. “La politica – ha proseguito l’ex premier – non deve lasciarsi accecare dalla polemica, deve cercare profondità di pensiero e riconoscere anche la bontà delle idee altrui”.

“Faremo in modo, tutti insieme, di non disperdere gli sforzi, gli slanci, anche gli entusiasmi che il cammino sin qui percorso ha suscitato. Faremo in modo di valorizzare le tante buone intuizioni di Beppe Grillo e di Gianroberto Casaleggio, in tema di transizione ecologica e di democrazia digitale. Il nostro futuro avrà salde radici“. “Chiedo a tutti voi, a tutti gli iscritti, a tutti coloro che partecipano a questa nuova stimolante impresa di continuare a fare ricorso, ieri come oggi, come sempre, a due fondamentali qualità: onestà e coraggio. Onestà perché qualsiasi iniziativa politica è credibile e sostenibile solo se portata avanti con trasparenza, con rettitudine, con correttezza. E poi coraggio perché le sfide che attendono il Paese, le urgenze dei cittadini richiedono coraggio, che è una qualità che non solo invoca determinazione di intenti, ma anche generosità d’animo”.

L’incontro è stato trasmesso in diretta sulla pagina Facebook del Movimento, alla luce “della grande richiesta di partecipazione e coinvolgimento”. Oltre ai deputati e ai senatori 5 Stelle, all’incontro hanno partecipato europarlamentari, consiglieri regionali e amministratori locali: tutti collegati per ascoltare le idee dell’ex premier e leader ‘in pectore’ sul M5S che verrà.

Il progetto

“Dopo la pausa pasquale avvierò una serie di incontri per raccogliere i vostri suggerimenti. Voglio ascoltare le vostre proposte per poi condividere con voi il progetto finale”, dice Conte, che avrà come punto fermo “la democrazia digitale con gli iscritti chiamati a esprimersi sui passaggi politici più rilevanti”. “La democrazia diretta va promossa, continuamente perseguita e realizzata. Le nostre scelte continueranno a essere prese attraverso una piattaforma di voto”. “La democrazia rappresentativa, per quanto in crisi, non appare eliminabile: va anzi rafforzata. La democrazia digitale è frutto di una tecnologia, che non è neutra”. “Serve massima trasparenza e massima chiarezza” sul processo dei dati, sottolinea l’ex premier. “La regola dell’uno vale uno è il fondamento della democrazia, tutti devono poter contribuire alla vita democratica del Paese” ma quando “si tratta di assumere funzioni istituzionali di responsabilità, occorrono persone oneste, capaci e con specifiche competenze”.

“Il nuovo M5S dovrà essere accogliente, ma intransigente” precisa. “Chiedo – ha proseguito l’ex premier rivolgendosi agli eletti – di lanciare il cuore avanti, di non cedere all’istinto di sopravvivenza, di non pensare di perdere la propria piccola sfera di influenza”. “Proporrò una Carta dei principi e dei valori” affinché “chi vorrà aderire al Movimento non abbia dubbi sulla chiara identità del progetto politico”, oltre a “una rivisitazione delle 5 Stelle, quelle nate dalla Carta di Firenze del 2009”.

Valori morali ed onestà

“Il Movimento 5 Stelle ha riportato in auge i valori morali e l’onestà in politica”, ha detto l’ex premier. “Il M5S ha scritto alcune delle pagine più importanti della recente storia politica italiana. Volgendo lo sguardo indietro potete essere orgogliosi. Alcuni errori commessi, alcune ingenuità… non valgono a oscurare le tante battaglie”. “La vostra forza d’urto è stata così potente che sta contaminando anche altre forze politiche”.

“Alcuni dei pilastri che ritroveremo nella Carta dei principi e dei valori” saranno: “il rispetto della persona”; “una ecologia integrale, perché occorre una cultura integralmente ecologica e non bastano più interventi mirati per contrastare l’inquinamento, il degrado ambientale, la dissipazione di risorse naturali”; la “giustizia sociale”; il “principio democratico”; il “rispetto della legalità”; “l’importanza dell’etica pubblica”; l’importanza della “cittadinanza attiva”.

“Oltre agli organi attuali, avremo peraltro articolazioni interne con tantissime posizioni in cui ciascuno di voi e, confido, anche tante nuove amiche e nuovi amici, secondo i propri talenti, le proprie inclinazioni e le proprie sensibilità potrete dare il proprio contributo alla vita associativa. Ad esempio ci sarà un dipartimento che si occuperà a tempo pieno dei rapporti con partiti e forze politiche stranieri, che curerà scambi e condivisione di progetti con movimenti e forze culturali che sono in Europa e in giro per il mondo”.

“Avremo un Centro di formazione permanente, molto articolato al suo interno, dove ci sarà un settore che curerà il coinvolgimento e lo scambio di idee e progetti con personalità scientifiche e culturali, italiane e straniere, che possono contribuire ad allargare i nostri orizzonti di azione e di progettazione. Un altro settore del Centro sarà dedicato a Gruppi di lavoro permanenti che abbracceranno tutte le aree tematiche, in modo che alimenteremo la nostra azione politica sulla base di iniziative meditate, senza nessuna improvvisazione. I Forum, le ‘Piazze delle Idee’ – ha proseguito Conte – che saranno i nostri polmoni permanenti con la società civile, faranno riferimento a questi Gruppi di lavoro, divisi per settori di attività. Avremo inoltre un altro settore del Centro dedicato alla condivisione delle migliori pratiche per gli amministratori locali, in modo che i progetti di riforma e le iniziative più fruttuose possano circolare ed essere riprodotte, senza ripartire ogni volta da zero”.

“Nel Centro di formazione permanente potremo lavorare e interagire tutti e godremo della costante presenza di personalità e consulenti scientifici di primario livello. E su questo ho ricevuto già le prime entusiastiche adesioni”..

Il nuovo Movimento avrà “una struttura organizzata anche sul piano territoriale, con un chiaro raccordo tra l’organizzazione centrale e le articolazioni territoriali, attraverso referenti regionali e territoriali, perché abbracciare il principio della democrazia digitale non significa necessariamente sposare anche il dogma della assenza di riferimenti territoriali. Non possiamo concepire una forza politica come poggiata ‘su rami sospesi sul vuoto’, per usare una espressione di Italo Calvino”.

divieto di posizioni di potere

Le correnti interne finiscono per cristallizzare posizioni di potere”, ha ammonito Giuseppe Conte. “Dobbiamo evitare di cadere nei limiti della forma partito tradizionale”. Il nuovo Movimento, ha proseguito l’ex premier, avrà “regole rigorose” per contrastare la formazione di “correnti interne”: “Non abbiamo bisogno di associazioni varie, il nostro impegno politico viviamolo appieno nel Movimento”.

Nuovo statuto e votazione trasparente

“Dai vostri interventi traggo entusiasmo e sostegno, mi sento coinvolto” dice Conte nella replica agli interventi dei ‘portavoce’ M5S, al termine dell’assemblea dei gruppi. “Sto lavorando e sono d’accordo con Vito per altri confronti per accogliere i vostri commenti per la sintesi finale. Il mio è un lavoro che, quando si completerà nei passaggi con voi, sarà sempre preordinato a una verifica finale. E la verifica finale non potrà che essere rimessa alla democrazia digitale. Lo statuto dovrà passare per una votazione trasparente sulla piattaforma digitale”.

L’ex ministro Spadafora

E’ importante dare chiarezza sul progetto, l’unità si costruisce e non si impone.  Ti devo mettere in guardia, ha proseguito Spadafora rivolgendosi a Conte, sul fatto che “questo del leader non è un percorso semplice e scontato”. “Le correnti” dimostrano “voglia di testimoniare la partecipazione” e non “garanzie di potere”, ha obiettato Spadafora.

Rifondare,non smantellare

Intervento polemico di Francesca De Vito, consigliera M5S in Regione Lazio, durante l’assemblea 5 Stelle con Giuseppe Conte. “Presidente, rifondare non significa smantellare il M5S”…

Sondaggi politici, Lega primo partito. Meloni e Conte i leader più amati
Lega al 23,5%, Pd 18,8%, Fdi 16,8%, M5s 16%: queste le intenzioni di voto secondo un sondaggio di Index Research per ‘Piazza Pulita’ aggiornato ad oggi. A seguire, Forza Italia al 6,5%, Azione 3,7%, Sinistra Italiana 3,6% e Italia Viva 2,7%. La fiducia in Draghi è al 60% (in calo del 2,7% rispetto alla rilevazione del 25 marzo), mentre il gradimento verso il governo è al 44,5% (-1,6%).

Per quanto riguarda la fiducia nei singoli leader politici, secondo il sondaggio di Index Research per il programma di La7 sono in testa Giorgia Meloni e Giuseppe Conte con il 36%, poi Enrico Letta 33%, Matteo Salvini 29%, Luigi Di Maio 19%, Carlo Calenda 18%, Silvio Berlusconi 17% e Matteo Renzi all’11%.

Tra i ministri del governo Draghi è Marta Cartabia ad ottenere il maggiore gradimento con il 41%. A seguire, nelle prime posizioni i ministri Speranza (37%), Franceschini (36%), Giorgetti (35%) e Colao (32%). Alla domanda tra chi abbia gestito meglio le chiusure e le aperture, per il 50,6% non ci sono differenze rilevanti tra il governo Draghi e il governo Conte. Per il 23,8% è stato meglio l’attuale esecutivo, per il 21,5% il precedente governo.

Strutture sanitarie da abbattere: videoconferenza lunedì prossimo con il Presidente Musumeci

 

RUSPA

Svolta nella Sanità dell’edilizia.   Abbattere per realizzare le novità  Affermano il sindaco Salvo Pogliese e l’assessore comunale all’Urbanistica Enrico Trantino, dopo l’apertura del cantiere regionale per l’abbattimento delle strutture del vecchio Santa Marta, un’area in cui sorgerà una grande piazza con aree verdi, secondo un progetto di massima ancora in fase di definizione, che valorizzi anche l’edificio settecentesco interno alla struttura.

“ “L’avvio dei lavori per la demolizione delle fatiscenti strutture del vecchio ospedale Santa Marta rappresentano il primo importante passo per la rigenerazione degli spazi pubblici di tutti i vecchi nosocomi cittadini dal Vittorio Emanuele al Santo Bambino, dall’Ascoli Tomaselli e al Ferrarotto, nell’ottica di una città più moderna che pianifica lo sviluppo in sintonia con il Governo della Regione, la sovrintendenza, le forze sociali, gli ordini professionali e le associazioni del territorio”.

. “Col presupposto che questa nuova fase rappresenti un fattore e un’occasione di sviluppo irripetibile per Catania, hanno aggiunto Pogliese e Trantino- è necessario ribadire che i progetti saranno portati avanti con la necessaria armonia agli interessi dei cittadini e con le opportune conformità a una pianificazione coerente e lungimirante, su cui stiamo operando per dare seguito alle linee guida del nuovo strumento urbanistico già approvate nell’ottobre del 2019 dal consiglio comunale.

Riteniamo il confronto costruttivo un elemento indispensabile, ed è quello che stiamo facendo insieme al presidente Musumeci e all’assessore Razza, per dare una visione unitaria a queste scelte progettuali sull’utilizzo degli spazi dei vecchi ospedali catanesi che dopo quasi un secolo, si apprestano a una nuova vita”. Per queste finalità, confermando quanto già anticipato nella conferenza stampa di sabato scorso nel palazzo della Regione, il sindaco Salvo Pogliese e l’assessore Enrico Trantino hanno reso noto che lunedì prossimo a partire dalle ore 9,00 si svolgerà una video conferenza con la presenza del presidente della Regione Nello Musumeci, dell’assessore regionale Ruggero Razza, degli ordini professionali e delle espressioni istituzionali del territorio, in testa l’Università, per un confronto con le questioni connesse al riutilizzo degli spazi ospedalieri dismessi, a cominciare dal vecchio Santa Marta, su cui il progetto da realizzare è sempre stato aperto a contributi tecnici e di indirizzo sociale, che coniughino le idee progettuali con le coerenti impostazioni dello sviluppo armonico della città.

 

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PERCORSO DI RICUCITURA TRA LE COMUNITÀ DELL’ETNA E DELL’ALCANTARA

OLTRE 44MILA PERSONE E 2000 BAMBINI DELLE SCUOLE HANNO ABBRACCIATO IL CANTICO



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«Oltre 44mila persone e 2000 bambini hanno abbracciato il Cantico come in un mantra corale che ha annullato ogni distanza territoriale per ritrovare la sua spiritualità in una grande famiglia: quella delle comunità dell’Etna e dell’Alcantara che si sono riunite e nutrite delle parole di San Francesco, della Bellezza del Creato e delle emozioni sprigionate dai bambini, dalle mamme, dai papà e dai nonni di questa Sicilia piena di energia». Ieri pomeriggio, a Piedimonte, l’ultima inaugurazione di “Controesodo”, il grande progetto del mecenate Antonio Presti, che per una settimana ha riacceso i riflettori su uno dei temi cruciali per il futuro della nostra terra, tracciando un percorso culturale, spirituale e turistico intorno a nove comuni dell’hinterland etneo: Randazzo, Castiglione di Sicilia, Malvagna, Motta Camastra, Graniti, Gaggi e Piedimonte Etneo.

La scelta di questi luoghi è stata suggerita dal grande valore dei paesi: comuni ricchissimi di risorse paesaggistiche e culturali che, tuttavia, soffrono da anni un lento spopolamento. Il progetto, che è partito da Librino per salire di quota verso la cima del Vulcano, ha rivitalizzato le strutture fondanti di queste comunità attraverso laboratori fotografici realizzati coinvolgendo i membri della famiglia e riattivando solidi principi educativi, per ricostituire il senso di appartenenza e identità. Fotografi amatoriali e professionisti, hanno immortalato le famiglie durante shooting organizzati nei luoghi vissuti quotidianamente: la Fondazione Antonio Presti ha poi selezionato gli scatti per stamparli su manifesti che sono stati affissi lungo gli assi viari principali o in luoghi simbolo dei diversi paesi. Ogni immagine è stata accompagnata dalle parole del Cantico di San Francesco (1226): una lode a Dio e alle sue opere che ancora oggi suona come un rivoluzionario manifesto di comunione e pace. Attraverso l’accostamento delle immagini con i versi del Cantico, i membri delle comunità sono stati simbolicamente “ribattezzati”, costituendo una sorta di grande canto spirituale unificante.

«È un orgoglio avere il Maestro Presti e il suo staff tra le nostre strade, tra la nostra gente – ha sottolineato il sindaco di Motta Camastra Carmelo Blancato – hanno lavorato con vero spirito di sacrificio e professionalità per farci dono dell’Installazione “Il Cantico di Motta Camastra” che ha come protagonisti i nostri bambini e le loro mamme. Un ringraziamento va a chi volontariamente e con spirito di abnegazione ha reso possibile il montaggio dei banner e all’assessore Mariangela Orlando. Il mio auspicio è che Antonio Presti possa e voglia continuare a collaborare con la nostra comunità nella realizzazione di ulteriori importanti progetti culturali e sociali».

«L’Amministrazione da subito ha mostrato grande interesse e piena condivisione – ha aggiunto il sindaco di Gaggi Giuseppe Cundari – questa grandissima opportunità, oltre ad essere motivo di orgoglio per l’intera cittadinanza, ci permetterà di rendere più decorosa una parte centrale del paese e, allo stesso tempo, di intensificare il senso di appartenenza al proprio territorio.  Questa iniziativa, in un momento di ferma convinzione dei nostri giovani a dover lasciare il proprio territorio per andare alla ricerca di fortuna altrove, ha l’obiettivo di far innamorare e legare i cittadini di domani alla Sicilia, con la consapevolezza che viviamo in una terra ricca e speciale e che ognuno, con il proprio apporto, può contribuire a migliorarla sempre più. Un grazie di cuore al Maestro Presti per quanto ha fatto, ma soprattutto per quanto sicuramente farà per i nostri bambini e per il nostro paese».

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Ieri (domenica) la giornata è iniziata con la passeggiata al Bosco delle Betulle: una vera rarità botanica che si raggiunge a 1650 metri, percorrendo un sentiero-natura del Parco dell’Etna. Uno scenario magico sui monti Sartorius (risalenti all’eruzione del 1865), dove si estende il colore della liscia corteccia bianca a strisce che spicca sul nero della lava. Questa specie endemica, che popola con scenografica bellezza le pendici dell’Etna, oggi soffre a causa della velocità dei cambiamenti climatici in atto. In questo momento storico, la conservazione e la tutela delle specie e degli habitat esistenti rappresentano il vero obiettivo primario: l’iniziativa è stata organizzata in collaborazione con “Salviamo i boschi” con la partecipazione di CAI Acireale, CAI Giarre, WWF Sicilia Nord Orientale Catania, Alpinismo giovanile CAI Acireale, Alternanza scuola lavoro Liceo scientifico Archimede di Acireale, Vivi Simeto, Assicurazioni olistica etnea, Associazione Almayoga, Stocusvit, Associazione Famiglie Persone Down Catania, Associazione Controvento Catania, Società cooperativa Pietrangolare Comiso.

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La giornata è proseguita a Piedimonte etneo, comune proprietario – in parte – del Bosco delle Betulle, dove il sindaco si sta impegnando a lottare per questo luogo e dove sono state inaugurate le ultime installazioni monumentali artistiche: «Una bellissima iniziativa – ha commentato il primo cittadino Ignazio Puglisi – che ci mette in contatto con tutti gli altri Comuni, superando ogni campanilismo e lanciando un segnale forte alle nuove generazioni: vivere in questa terra è possibile e bisogna iniziare a lavorare in maniera diversa, educando i giovani al Controesodo e credendoci fermamente».

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«Un’esperienza bellissima – ha spiegato Antonio Presti – che mi ha restituito un grande nutrimento di valori e condivisione: ho sentito l’abbraccio e il rispetto di tutta la gente dell’Etna e dell’Alcantara; ho sentito le emozioni dei bambini e delle loro mamme come carezze al cuore; ho sentito vibrare nell’aria parole come “futuro”, “rigenerazione” e “bellezza”.  Non ho sentito però la condivisione turistica e culturale dei territori: i comuni devono superare ogni campanilismo e lanciare un forte messaggio di unione tra comunità. Non ho sentito la grande possibilità di unire politiche turistiche e culturali di province diverse come Catania e Messina, di luoghi vicini come l’Etna e l’Alcantara. Insieme si diventa forza, divisi si rimane in minoranza. Con il potere dell’arte e della cultura da più di un mese ho dato voce a questi territori a livello nazionale attraverso una comunicazione forte e un messaggio potente. Rispetto alla politica turistica che dovremmo attuare, troppo spesso troviamo sagre in competizione tra loro. L’arte e la cultura restituiscono Futuro, crescita sociale e democrazia. La sagra, invece, restituisce solo un nutrimento temporaneo e locale e non parla mai al futuro. Mi piacerebbe che questi comuni continuassero a dialogare e promuovere la loro esistenza nell’armonia e nella pace. Quella stessa pace che il Cantico con le sue installazioni ha rigenerato in tutte le comunità, che a volte ancora oggi ho trovato divise da beceri e mediocri comportamenti e discussioni tra assessori, ex assessori e vicesindaci in avvicendamento. Mi piacerebbe adesso proseguire il percorso intrapreso con i Comuni che hanno lavorato e, in particolar modo, con le comunità che continueranno a manifestare affetto; e dall’altra parte dialogare con nuovi comuni che hanno mostrato apertura e disponibilità, come quelli del Simeto e della zona Etna Sud – ha concluso il maestro Presti – un percorso che parte proprio da Librino, la periferia di Catania che con il suo abbraccio aiuta altri luoghi che oggi stanno diventando periferie e dove le espressioni artistiche di cui si nutre la comunità indicheranno la via di questo nuovo itinerario dedicato alla Bellezza: nutrimento necessario per restituire allo sguardo un’idea diversa di Futuro».

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Catania: dibattito sul patrimonio edilizio esistente

 

Venerdì 27 settembre convegno nella sede Ance (Viale Vittorio Veneto 109)

 

ECO E SISMABONUS:  VANTAGGI E OPPORTUNITÀ PER RIQUALIFICARE IL PATRIMONIO EDILIZIO

Costruttori, commercialisti e amministratori riuniti per analizzare gli strumenti fiscali in materia di sostenibilità e sicurezza

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CATANIA –

Il patrimonio edilizio esistente, al centro di un attuale dibattito sulle politiche di rigenerazione urbana, necessita più che mai di interventi importanti nella direzione di una riqualificazione al passo con le più innovative tecnologie in materia di sicurezza antisismica e sostenibilità energetica.

Nella prospettiva di migliorare una qualità della vita che passa soprattutto dai luoghi dell’abitare, sono diversi gli incentivi fiscali – recentemente introdotti nel quadro normativo – per agevolare chi intraprende interventi di riqualificazione edilizia. Ma come funzionano tali strumenti a disposizione dei privati e degli operatori del settore delle costruzioni? A quale regime fiscale fare riferimento? A questo tema sarà dedicato il seminario “Eco e Sismabonus organizzato da Ance Catania in collaborazione con l’Ordine dei Commercialisti Etnei e dalla sezione cittadina di Anaci – Associazione degli amministratori condominiali e immobiliari – venerdì 27 settembre nella sede dei costruttori etnei (Viale V. Veneto 109, Catania), a partire dalle ore 10.00. Un momento per approfondire vantaggi e opportunità oggi fondamentali per sostenere interventi di riqualificazione del patrimonio edilizio.

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Dopo i saluti istituzionali dei presidenti Giuseppe Piana (Ance Catania), Giorgio Sangiorgio (Ordine Commercialisti) e Salvatore Mammana (Anaci Catania), introdurrà i lavori il vicepresidente della sezione Urbanistica di Ance, Marcello La Rosa. Seguiranno gli interventi dei relatori Marco Zandonà (direttore Area Fiscalità Edilizia Ance), Salvatore Russo (Odcec Catania), Giuseppe Taranto (Agenzia delle Entrate Catania), Alessandro Arcuri (Senior VAT Consultant Deloitte STS) e Domenico Albanese (project coordinator Tep Energy Solution Srl Gruppo Snam). Le conclusioni della mattinata di lavori saranno affidate al presidente di Ance Catania Giuseppe Piana.

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