Salute in Sicilia, il governatore Schifani promette: «L’ospedale di Siracusa si farà, risorse aggiuntive per 100 milioni» Il direttore della Pianificazione, Iacolino, conferma la somma

 

 

 

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Siracusa,

«Sulla realizzazione del nuovo ospedale di Siracusa andiamo avanti con uno stanziamento aggiuntivo di 100 milioni di euro. Abbiamo individuato le risorse necessarie sui fondi residui ex art. 20 della legge 67/88. Il progetto non è stato accantonato. Nonostante la lievitazione dei costi rispetto a quanto originariamente previsto, la Regione è al fianco della comunità siracusana per dotarla di un’infrastruttura sanitaria necessaria a garantire servizi adeguati a tutto il territorio». Lo ha detto il presidente della Regione, Renato Schifani, oggi in Prefettura a Siracusa, a margine dell’insediamento del tavolo tecnico per gli interventi sul depuratore consortile di Priolo Gargallo. 

 

Per il nuovo ospedale di Siracusa è stato già realizzato il progetto definitivo che, in seguito all’adeguamento alle nuove normative antisismiche, ha evidenziato un fabbisogno finanziario aggiuntivo di 147 milioni, portando la dotazione complessiva necessaria alla realizzazione dell’opera a 347 milioni. 

 

Il prefetto di Siracusa, già commissario straordinario per la progettazione e realizzazione del complesso ospedaliero, alla scadenza del suo mandato, a settembre 2023, aveva evidenziato la possibilità di procedere con uno stralcio funzionale dell’importo complessivo di 300 milioni, di cui 200 derivanti dall’Accordo di programma siglato con lo Stato nel 2020 e finanziato sempre con fondi ex art. 20 legge 67/88, sottolineando al contempo la necessità di reperire altri 100 milioni a copertura delle ulteriori spese aggiuntive.

 

Il dipartimento regionale per la Pianificazione strategica dell’assessorato alla Salute, diretto da Salvatore Iacolino anch’egli presente con il governatore a Siracusa, ha individuato questa somma tra le risorse residue ex art. 20 legge 67/88, assegnate all’amministrazione regionale. Per la copertura della parte restante di 47 milioni, le soluzioni ipotizzate sono tre: il ribasso d’asta, con la riduzione dei costi; un progetto di finanza per i servizi di supporto alle attività assistenziali (parcheggi, mense, lavanderie, servizi commerciali, ristorazione); risorse proprie dell’Azienda sanitaria. In esito alla delibera di giunta, si potrà procedere alla gara per l’affidamento della progettazione esecutiva e dei lavori.

 

Il presidente Schifani ha annunciato, inoltre, che anche Gela avrà il suo nuovo ospedale.

Messina, in arrivo il progetto di messa in sicurezza – 650 mila euro di risorse -del torrente Zafferia

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Sarà il team di professionisti che fa capo alla Technital di Verona a progettare i lavori di messa in sicurezza del torrente Zafferia, nella zona sud di Messina. L’incarico è arrivato al termine delle procedure d’appalto espletate dalla Struttura per il contrasto al dissesto idrogeologico, guidata dal presidente della Regione Renato Schifani. Le risorse disponibili ammontano a 650 mila euro e serviranno per pianificare le opere che consentiranno di porre al riparo da possibili esondazioni l’omonimo villaggio e la borgata di Case Monalla, due aree densamente abitate. Le esondazioni dello Zafferia furono particolarmente violente nel 1996 e nel 2009.

In quelle occasioni si registrarono ingenti danni per abitazioni, infrastrutture pubbliche e attività commerciali.

Così come stabilito dagli uffici diretti da Maurizio Croce, sull’asta del corso d’acqua, che si snoda lungo il versante ionico peloritano per oltre cinque chilometri, dovranno essere eseguite anche indagini per verificare l’interesse archeologico delle zone attraversate e sulle quali si dovrà intervenire, innanzitutto, con la pulizia dell’alveo, soffocato da detriti e vegetazione, e la realizzazione di briglie per rallentare il flusso dell’acqua. Necessaria, inoltre, la collocazione di vasche destinate al deposito dei sedimenti e la totale risagomatura e fortificazione delle sponde.

Polo pediatrico di Palermo, «Trovate le risorse, ripartono i lavori» Il Presidente Schifani ha presieduto stamane il tavolo tecnico

 

 

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Palermo,

Afferma il presidente della Regione Siciliana,  Renato Schifani, che stamattina ha presieduto il Tavolo tecnico convocato per trovare la soluzione all’incompiuta dell’ex Cemi, il Centro d’eccellenza materno infantile, di Fondo Malatacca.

«I lavori per il Polo pediatrico di Palermo saranno ripresi e completati per assicurare alla cittadinanza un ospedale all’avanguardia, al pari di altre regioni. Abbiamo già individuato la relativa copertura finanziaria e dato indicazione ai progettisti di adeguare, in tempi rapidissimi, il progetto alle nuove indicazioni». 

Alla riunione hanno partecipato l’assessore alla Salute, Giovanna Volo, il dirigente generale dell’assessorato, Mario La Rocca, il responsabile del dipartimento regionale Tecnico Salvatore Lizzio, i tecnici dell’assessorato e i progettisti dell’opera. Le risorse, pari a 172 milioni di euro, sono state reperite attraverso i fondi dell’ex art. 20 della legge 67/88. I tempi di esecuzione sono stimati in cinque anni. 

«Sarà una struttura – aggiunge l’assessore regionale alla Salute, Giovanna Volo – che avrà quasi duecento posti letto con tutte le specializzazioni, comprese neurologia, neurochirurgia e cardiochirurgia. Nel nuovo Polo sarà effettuato anche il trapianto di midollo».

 

Stangata in arrivo Bollette Luce e gas. Naturalmente pensioni e stipendi fermi

 

Aumenti luce e gas: la stangata di Ottobre
Si prepara la stangata

Bollette luce e gas, arriva la stangata per  imprese e famiglie .   Si fanno le prime stime, scendono in campo le associazioni dei consumatori.Nel primo trimestre di quest’anno le imprese saranno chiamate a pagare, rispetto al 2019 (anno pre-pandemia), ben 14,7 miliardi di euro in più di energia elettrica e gas. Togliendo a questo importo 1,7 miliardi di misure di mitigazione introdotte dal Governo nelle settimane scorse, nel primo trimestre 2022 le aziende dovranno farsi carico di un extra costo pari a 13 miliardi: una vera e propria stangata. E’ la stima elaborata dalla Cgia di Mestre, che giudica ancora insufficiente la prossima misura annunciata dal Governo.

Rinnovo CCNL dirigenti di aziende produttrici di beni e servizi: le novità  contributive - Previndai

Certo, il Premier Draghi ha annunciato che l’esecutivo sta elaborando qualcosa di positivo a riguardo . Pare di capire che questa misura dovrebbe aggirarsi tra i 5 e i 7 miliardi di euro. Sia chiaro, in termini assoluti parliamo di una cifra elevatissima; se confermata,-affermano le associazioni- sarebbe comunque del tutto insufficiente a mitigare i rincari che, in particolar modo le imprese, subiranno in questi primi 3 mesi dell’anno”

“Abbiamo inteso tutti che nel medio periodo dovremo ridurre la dipendenza dall’estero, aumentare la produzione di gas italiano e proseguire sulla strada degli investimenti nelle fonti rinnovabili. Le imprese, tuttavia, necessitano di misure in grado di calmierare immediatamente il caro bollette: i 5-7 miliardi ipotizzati in questi giorni non sono sufficienti; pertanto non abbiamo alternative. O salviamo le aziende, recuperando le risorse attraverso un nuovo scostamento di bilancio, altrimenti molte saranno destinate a chiudere o, nella migliore delle ipotesi, a ridurre drasticamente gli organici”.

Certo, l’obiezione di chi sostiene che siamo troppo indebitati e non possiamo farlo ulteriormente è legittimo. Ma è altrettanto legittimo segnalare che i soldi che risparmiamo, evitando di approvare aiuti importanti, saremo chiamati a spenderli erogando la Cig o l’indennità di disoccupazione a coloro che perderanno il posto di lavoro”, conclude l’associazione.

Con aumenti che in alcuni casi sfiorano anche il 400 per cento, i settori energivori sono più a rischio degli altri.   Sul  consumo del gas,  difficoltà  stanno colpendo le imprese del vetro, della ceramica, del cemento, della plastica, della produzione di laterizi, la meccanica pesante, l’alimentazione, la chimica etc. Per quanto concerne l’energia elettrica, invece, rischiano il blackout le acciaierie/fonderie, l’alimentare, il commercio (negozi, botteghe, centri commerciali, etc.), alberghi, bar-ristoranti, altri servizi (cinema, teatri, discoteche, lavanderie, etc.).

Anche Tir, pescherecci e agricoltori sono allo stremo. A preoccupare il mondo del lavoro non sono solo i rincari di luce e gas, ma anche quello dei carburanti. Il gasolio per autotrazione, ad esempio, ha subito nell’ultimo anno un aumento di prezzo di oltre il 22 per cento. Molti settori, pertanto, rischiano di doversi fermare: l’autotrasporto, la pesca e l’agricoltura hanno già manifestato grande disappunto per la mancanza di interventi da parte del Governo, avverte la Cgia.

Le difficoltà colpiscono molte imprese e conseguentemente anche tanti distretti produttivi che sono il motore dell’economia e dell’export del Paese. Si tratta del cartario di Lucca-Capannori; materie plastiche di Treviso, Vicenza e Padova; metalli di Brescia-Lumezzane; metalmeccanico basso mantovano; metalmeccanico di Lecco; piastrelle di Sassuolo; termomeccanica Padova; vetro di Murano.

Istituto Musicale Bellini di Catania , la statizzazione è realtà

 

mUNICIPIO
Il Municipio di Catania

CATANIA

Con l’attribuzione del massimo punteggio, la preposta Commissione del Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica, ha autorizzato la “Statizzazione” dell’Istituto Musicale Vincenzo Bellini, storico conservatorio dove si formano i talenti musicali di gran parte della Sicilia, un risultato atteso da anni che garantisce il rilancio su scala nazionale della nobile tradizione artistica catanese.

“Un fatto di straordinaria rilevanza per Catania –ha commentato il sindaco Salvo Pogliese che proietta – il mondo artistico-musicale della nostra città nel rilevante mondo dei conservatori statali, a tutela della giusta valorizzazione della professionalità dei docenti e l’impegno degli allievi. Un obiettivo a lungo inseguito anche dalle amministrazioni precedenti e raggiunto con il contributo dei tanti che si sono spesi per questo salto di qualità.

Una conclusione positiva di un processo che giunge a compimento dopo costanti interlocuzioni che ho avuto a Roma negli anni scorsi, anzitutto per salvaguardare il Conservatorio dopo gli incresciosi episodi di mala gestione, al fine ottenere il finanziamento necessario a proseguire l’attività, presupposto indispensabile per la tanta auspicata statizzazione. Insieme al Consiglio d’amministrazione e al consiglio Accademico, abbiamo sostenuto in ogni modo questo nuovo indirizzo fondato sulla razionalizzazione delle risorse e il buon governo, esaltando il valore della produzione e della ricerca artistica e musicale, valorizzando finalmente al meglio questa fucina di cultura e arte nel contesto siciliano e nazionale. Un segno molto positivo per Catania che accogliamo come auspicio per la ripresa della nostra comunità metropolitana per cui lavoriamo ogni giorno nonostante le pesanti eredità economico finanziarie”.

 Nelle prossime settimane, conclusa la trafila burocratica, il sindaco, con il presidente del Cda, firmeranno la convenzione con cui verrà sancita la statizzazione

De Magistris: -Approvata la delibera per l’assunzione di 147 agenti di Polizia locale

Quanto guadagna un vigile urbano? E come si entra nella Polizia Municipale?

NAPOLI

Approvata nel pomeriggio di ieri dalla Giunta Comunale di Napoli, presieduta dal Sindaco Luigi de Magistris, la delibera che dà il via libera alla sottoscrizione della proroga dei contratti degli agenti di Polizia Locale assunti a tempo determinato grazie al Fondo nazionale dedicato alla Sicurezza Urbana. “ Una partita complessa che è stato possibile portare a termine solo grazie alla sinergia istituzionale e all’impegno personale che ho profuso unitamente al Sindaco de Magistris, che si è speso personalmente con i Ministeri competenti.

Un risultato fortemente voluto a tutela dei lavoratori e dell’ente per non disperdere le competenze acquisite in questi durissimi mesi.” È il primo commento dell’assessora Alessandra Clemente “ Va ora ottenuta – prosegue – la disponibilità delle risorse per la fine di questo anno solare e per il prossimo anno per puntare poi ad una stabilizzazione piena in pianta organica. L’attenzione dell’amministrazione resterà sempre alta anche per chiedere le risorse necessarie ad esaurire la graduatoria.”

Messina, Ponte sullo Stretto:” Necessaria una reazione di popolo del Meridione..”

Infrastrutture al Sud e Ponte sullo Stretto: Quali e quanti benefici…?”. È stato il tema del convegno tenutosi oggi, venerdì 4, nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca organizzato dal Rotary Club Messina, Kiwanis Distretto Italia – San Marino, dall’Associazione Centro Studi Diodoro e E-Campus Università. Alla cerimonia di apertura dei lavori è intervenuto il Sindaco Cateno De Luca, dopo i saluti istituzionali e i ringraziamenti per l’invito a partecipare si è soffermato sulle ultime notizie relative alla realizzazione del Ponte sullo Stretto.

Proprio stanotte nel corso dell’ennesima riunione di Commissione è stata definita – ha riferito il Sindaco De Luca – la relazione per evidenziare gli elementi scientifici che portano ahimè, alla non realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. Da tempo assistiamo al cosiddetto ‘festival delle fesserie sul Ponte’, poiché a partire da, è meglio fare il Tunnel al Ponte a tre campate, ciò che è emerso qualche ora fa è veramente inverosimile cioè, tra 15-20 anni non oltre, la Sicilia si unirà alla Calabria e dunque il Ponte non è più necessario realizzarlo, per cui questi convegni diventano inutili. Ecco perché le nostre iniziative politiche insieme a questi convegni diventano addirittura un incubo.

Vi ringrazio ancora una volta per l’invito, in quanto anche voi per l’ennesima volta portate al centro dell’attenzione la necessità di realizzare questa importante opera. Intendo esprimere il mio pensiero sotto il profilo politico e per certi aspetti socio – economico, non mi permetto di entrare nel merito degli aspetti tecnici. Sotto il profilo politico quest’opera – ha sottolineato De Luca – rappresenta un delitto di Stato, da quel momento in cui una legge cancella con il governo allora Monti ciò che era stato fatto concretamente perché eravamo quasi ormai all’apertura dei cantieri. Un provvedimento anomalo collegato ovviamente ai poteri forti dell’Europa del nord cioè a quelli che sono i poteri legati alla potenza e alla politica dei loro porti che riescono ad intercettare le merci provenienti dal canale di Suez. Noi invece, mancando le infrastrutture ferroviarie, l’alta velocità che consentono ai nostri porti di diventare punti di riferimento, di conseguenza non siamo nelle condizioni di potere fare una sana concorrenza al nord Europa. Per cui è chiaro che c’è un interesse forte che si è sostituito a quello che nel 2006 aveva portato a coniare definitivamente il corridoio Berlino- Palermo.

Tralasciando questo aspetto dal punto di vista politico in merito alla nostra rappresentanza meridionale in Parlamento – ha continuato il Sindaco – superato lo Stretto questa si consegna al nemico, e chi continua ad agire contro la realizzazione del Ponte lo considero un nemico. E’ indispensabile mostrare la nostra forza meridionalista che declini in termini chiari ciò che è necessario per il Sud, ma ad oggi ancora non si è riusciti. Non si può parlare di Ponte solo qualche anno prima delle elezioni e una volta fatte le elezioni regna il silenzio totale. Lo scandalo a cui abbiamo assistito di recente con il Recovery plan è quello che il Ponte non si poteva inserire perché non previsto nel cronoprogramma relativo al collaudo di questa infrastruttura. Di conseguenza noi riceviamo dall’Europa quasi 200 miliardi perché esiste il Meridione, riconoscono al sud delle risorse con l’obiettivo di tentare il livellamento socio-economico per superare il divario tra nord e sud.

Quindi il 70 per cento di quelle risorse sono state assegnate perché c’è il meridione, e non è altrettanto vero che sono state attribuite al sud il 40 per cento di queste risorse, in quanto a monte ci sono progetti già coperti da appositi finanziamenti che sono stati definanziati e rimessi in circolazione in quel 40 per cento, e quindi a mala pena del Recovery plan se arriverà a noi, circa il 15%, è già una fortuna. Questo è il trattamento che hanno riservato al Sud.

A seguire, si sono inventati il ‘fondino’, peccato che pure in quest’ultimo non hanno introdotto il Ponte sullo Stretto e tutto continua serenamente a tacere. Noi sicuramente, dobbiamo organizzarci perché questa impostazione non ha dato risultati, è necessaria una reazione di popolo del meridione al fine di essere livellati ad avere tutte le opportunità per essere competitivi. Basta – ha concluso il Sindaco de Luca – ad essere lì pronti a chiedere con un cappello in mano”.

Il programma dei lavori è proseguito con gli interventi di Agata Rinciari, presidente Kiwanis Peloro, Tonino Brancato, chairman del convegno, Piero Luccisano, testimonial per il Centro Studi Diodoro e il Prorettore vicario dell’Università degli Studi di Messina Giovanni Moschella. In qualità di relatori hanno partecipato Enzo Siviero, Rettore Università e-Campus su “Connessioni Mediterranee”; Giovanni Mollica, imprenditore e appassionato meridionalista ed esperto di trasporti con “Il ponte e le reti ten-ti”; Fernando Rizzo presidente Rete Civica per le Infrastrutture del Mediterraneo su “Recovery Fund, i fondi assegnati per il Meridione e la violazione dei diritti umani dello Stato centrale”; Salvatore Sciliberto, chair distrettuale “Mantenimento e sviluppo”.

A conclusione dei lavori gli interventi di Francesco Garaffa, segretario Kiwanis Distretto Italia- San Marino; Alfredo Buttafarro, Lgt. Kiwanis Divisione I Sicilia Due Mari Valdemone; e Maura Magni, governatore Kiwanis Distretto Italia-San Marino.

Comune di Palermo: -Autosospensione Catania. Dichiarazione Gelarda (Lega)

 

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Il 2021 non poteva iniziare meglio di così per i palermitani: l’autosospensione dell’assessore meno amato da commercianti e cittadini ci fa tornare a sperare; ancor di più se la sospensione si trasformerà in dimissioni. Giusto Catania, che di fatto è stato sfiduciato due giorni fa dal Consiglio comunale, compresi tutti i partiti che sostengono la Giunta, tranne il suo, dovrebbe solo ringraziare i consiglieri comunali che hanno messo una pezza al bilancio proposto dalla Giunta.

E’ stato infatti il Consiglio ad obbligare Orlando a destinare soldi e risorse per le strade, per le scuole e per il cimitero piuttosto che solo al Tram.Sia chiaro: la Lega non è contro il tram per partito preso, anche se così come è stato pensato non ci convince molto. Quello che è certo è che il tram non è l’unica priorità di Palermo e non è neanche la principale. La città è piena di emergenze che stanno rendendo impossibile la vita ai palermitani. Giusto Catania si faccia un giro per la città, senza dimenticare di farsi accompagnare dai compagni di Sinistra comune, e forse si renderà conto del fatto di aver perso il contatto con la realtà“.

Dichiarazione -Comunicato stampa istituzionale :  Igor Gelarda capo gruppo Lega a Palazzo delle Aquile

Patto per il Sud: gli Ordini tecnici professionali chiedono un intervento finanziario alla Regione Sicilia per avere un incarico di progettazione

 

Catania: Ance, Architetti, Geologi, Geometri e Ingegneri scrivono al sindaco del capoluogo etneo Salvo Pogliese

 

Cantiere Edile - Foto e Immagini Stock - iStock

 

«EDILIZIA,  SBLOCCARE SUBITO PATTO PER IL SUD E PATTO PER CATANIA»

L’appello delle associazioni di categoria: «Ecco lo studio effettuato da Ance: dati allarmanti su risorse inutilizzate»

CATANIA –

«È stato un periodo critico, con lo spettro del fallimento per tante imprese del territorio e per molteplici attività professionali tecniche. La fase 2 si avvicina: è ora di far ripartire la nostra economia sbloccando i finanziamenti e generando lavoro». I presidenti di Ance Catania (Giuseppe Piana),  Geometri (Agatino Spoto), Ingegneri-Architetti (G. Platania); e Ordine dei Geologi di Sicilia (Giuseppe Collura), dopo il tavolo #CataniaSicura – organizzato per trovare nuove exit strategy e salvare il comparto da una crisi ormai annunciata – hanno deciso di scrivere una lettera al sindaco di Catania e metropolitano Salvo Pogliese, per sollecitare la ripresa economica attraverso gli strumenti amministrativi già disponibili e facilmente attivabili.

«Catania e la sua Città Metropolitana hanno già una dotazione di finanziamenti tra Patto per il Sud e Patto per Catania non indifferente – scrivono i rappresentanti di categoria – da uno studio effettuato da Ance Catania (aggiornato a dicembre 2019) emergono però dati allarmanti. Relativamente al Patto per il Sud – firmato a settembre 2016 – nell’area della Città Metropolitana ricadono 206 interventi. Dallo studio su un campione di 72 interventi (valore € 403 milioni circa), risulta che solo l’1,4% riguarda lavori conclusi, mentre il 6% ricade in interventi in fase di esecuzione dei lavoriappena il 2,8% sembrerebbe pronto per essere mandato in gara, mentre per un 5,9% si attende ancora l’esito di gara. Del rimanente 84% o si sono perse le tracce o si è nella fase embrionale della “determina per l’individuazione di tecnici per la redazione del progetto”».

Non meno allarmante il quadro che emerge per il Patto per Catania, firmato il 30 aprile 2016 (circa 747 milioni di euro, di cui 332 milioni a valere su Fondo di Sviluppo e Coesione FSC): «Dall’analisi effettuata su 92 interventi, tutti rientranti nella categoria infrastrutture (importo pari a 374,5 milioni €) risulta che solo il 3,4% riguarda lavori conclusi, mentre solamente il 10,3% è nella fase di esecuzione e solo un 15,3% sembrerebbe pronto per essere mandato in garaIl rimanente 71% è privo di valida progettazione o non si hanno informazioni. La lettura dei dati – delinea una situazione a dir poco preoccupante. Delle risorse assegnate oltre 600 milioni di euro risultano senza progettazione e pertanto non cantierabili».

«Rimane inspiegabile il ritardo nella redazione delle progettazioni e i relativi bandi di gara, non costituendo possibili giustificazioni né lo stato di dissesto in cui versa il Comune, né l’insufficienza numerica dei tecnici – è il contenuto della missiva indirizzata a Pogliese – una soluzione possibile per raggiungere l’obiettivo potrebbe essere l’affidamento ai liberi professionisti per l’intera progettazione e per la direzione dei lavori, chiedendo alla Regione Siciliana un intervento finanziario straordinario per l’esternalizzazione degli incarichi.

Per i progetti più rilevanti la strada più corretta sarebbe quella dei concorsi di progettazione, che consentirebbero un’accelerazione degli iter burocratici e amministrativi, garantendo allo stesso tempo la qualità delle opere. Di fronte alla fragilità economica e sociale in cui versa la Città di Catania servono rimedi e medicine straordinarie, anche a costo di chiedere al Governo la nomina di un Commissario Straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure occorrenti per la gestione delle risorse del Patto per il Sud e del Patto per Catania».

Gli scriventi chiedono a Pogliese di prendere atto dei ritardi finora registrati nella gestione delle risorse dei due Patti e conseguentemente, avendo a cuore i destini di Catania e della Città metropolitana, di richiedere ai Governi Regionale e Nazionale di procedere all’adozione di misure straordinarie tali da consentire l’utilizzo delle risorse stanziate: «Chiediamo un incontro urgente, onde verificare ogni possibile percorso utile per l’accelerazione della spesa».

Coronavirus, i sindaci d’Italia chiedono chiarimenti a Conte sulle “misure per la Fase 2”

Una missiva dei sindaci d’Italia indirizzata al premier Giuseppe Conte perchè sia posta sotto riflettori nel corso della riunione della “Cabina di regia” -in videoconferenza -insieme ai ministri Francesco Boccia e Roberto Speranza con i rappresentanti delle regioni, province e  i capi delegazione della maggioranza per definire le misure per la fase 2.

 

Il premier Conte in una foto di archivio (ANSA/FILIPPO ATTILI CHIGI PALACE PRESS OFFICE) ©

 

Riportiamo il testo della lettera:

“Come sa, noi Sindaci, fin dall’inizio di questa emergenza, abbiamo garantito collaborazione al Governo con senso di responsabilità e in un sincero spirito di solidarietà tra istituzioni, che riteniamo doveroso. Oggi, confermando la nostra leale collaborazione, rivendichiamo alcune misure che riteniamo indispensabili per avviare la fase due, per una ripartenza vera, che non lasci indietro nessuno. E lo facciamo con la nostra abituale concretezza”, si afferma nella missiva che accompagna un documento contenente una serie di richieste, firmato dai sindaci dei Comuni capoluogo di Città metropolitane.

Titolo di città in Italia - Wikipedia

Al primo punto, l’Anci chiede al governo di conoscere prima del 4 maggio l’elenco delle attività che riaprono per adottare le misure necessarie in materia di mobilità e trasporto, per regolare gli orari di uffici ed esercizi, il corretto utilizzo da parte dei cittadini degli spazi pubblici (parchi, aree attrezzate, giardini, età).

L’Anci chiede poi di fornire “indicazioni chiare e inequivoche sul corretto utilizzo delle mascherine alla popolazione e ai lavoratori, assicurando disponibilità nelle farmacie ad un prezzo fisso calmierato”. Tra le richieste vi è poi quella di “coinvolgere direttamente i Comuni nella definizione delle misure e delle regole necessarie per una riapertura delle scuole in piena sicurezza per i bambini e i ragazzi”. E ancora: “assicurare ai comuni e alle città metropolitane risorse congrue per la spesa corrente, con particolare riferimento all’azzeramento dell’imposta di soggiorno, dell’imposta di occupazione del suo pubblico e alla forte riduzione della Tari”; “rifinanziare i cosiddetti buoni spesa già erogati dai Comuni e assegnare ai Sindaci un plafond di risorse per il sostegno al reddito strettamente legato agli effetti sociali ed economici dell’emergenza. Prevedere strumenti normativi e finanziari per il sostegno agli affitti commerciali domestici”; “prevedere che nell’ambito della liquidità che sarà resa disponibile dall’Ue all’Italia con gli strumenti finanziari straordinari una quota parte sia assegnata ai Comuni e alle Città metropolitane”.

Per quanto riguarda i trasporti, l’Anci chiede un “integrale sostegno finanziario al trasporto pubblico locale, inclusi i minori ricavi da perdita della bigliettazione e incentivi sulla micro mobilità elettrica, semplificazioni per la realizzazione di piste ciclabili”.

I Comuni chiedono anche di “puntare decisamente e senza indugi per la ripresa degli investimenti pubblici sui Comuni e sulle città metropolitane” e di riconoscere ai sindaci “poteri straordinari di natura commissariale per la realizzazione di opere di valore superiore a 1 milione di euro e una decisa semplificazione delle regole in materia di appalti di lavori e servizi. Prevedere, inoltre un finanziamento autonomo della funzione fondamentale delle Città metropolitane in materia di sviluppo economico e produttivo attribuita dalla legge statale”.

Per “le eventuali risorse assegnate alle Regioni, oltre a quelle già attribuite con precedenti provvedimenti”, i sindaci chiedono che queste “siano vincolate ad attività strettamente legate all’emergenza quali acquisto dpi per servizi essenziali e per popolazione, sanificazione uffici pubblici e spazi città, assistenza socio-sanitaria”. L’ultima richiesta è quella di “migliorare il coordinamento delle misure di sostegno economico per i numerosi settori produttivi colpiti duramente dall’emergenza in modo da assicurare a tutti liquidita in tempi rapidi ed effettivo sostegno con particolare attenzione al settore turistico e balneare”.