Non c’è limite alla follia- “Ebrei dovete morire”, strage in Sinagoga a Pittsburgh

 

La sinagoga teatro della sparatoria, “Albero della vita”, è una storica congregazione ebraica del movimento conservatore, fondata in questa città nel 1864. Originariamente la sinagoga si trovava in un edificio nel centro di Pittsburgh.

Nel 1946 è stata costruita una nuova sinagoga, con una pietra angolare proveniente da Israele, su un terreno donato da un benefattore nella zona residenziale di Squirrel Hill. La sinagoga “Tree of life” è nota per le sue posizioni progressiste e i suoi impegni sociali. 

L’attentatore Rob Bowers​

Non c’è limite alla follia. E diventa difficile prevedere eventi nefasti del genere. Sono 29 i capi d’accusa per Robert Bowers, il folle killer della Sinagoga di Pittsburg, secondo l’ufficio del procuratore degli Stati Uniti per il distretto occidentale della Pennsylvania. Si è aggiunto ora  anche quello di crimine d’odio.Questo è l’attacco più grave contro una sinagoga dal 2014, la 275esima sparatoria avvenuta nel 2018 negli Stati Uniti quando un nazista seguace del Ku klux Klan, Frazier Glenn Miller, uccise tre persone in un centro ebraico di KansasCity.

L’aggressione è avvenuta di sabato, la festa del riposo per gli ebrei, che la celebrano in sinagoga, come i cristiani celebrano la domenica in chiesa. Chiunque abbia sparato contro la sinagoga sapeva dunque di trovarla piena di persone in preghiera.


L’attacco arriva dopo altri due fatti che hanno preoccupato l’opinione pubblica: l’invio di 13 bombe a esponenti del partito de democratico da parte di un simpatizzante di Donald Trump, e una sparatoria nel Kentucky, dove un bianco razzista ha ucciso una coppia di colore vicino a una famosa chiesa afro-americana.

Il 46enne è entrato nella ‘Tree of Life Congregation’ di Squirrell Hill gridando ‘Tutti gli ebrei devono morire’ e ha iniziato a sparare all’impazzata, compiendo una vera strage con tanti morti e feriti ( tra cui 4 agenti intervenuti per fermarlo).

Per il presidente Trump la Sinagoga avrebbe dovuto essere presidiata da agenti di pubblica sicurezza

Ha assicurato che stava seguendo gli eventi di Pittsburgh: «Se siete nell’area di Squirrel Hill restate al riparo», ha scritto su Twitter. Più tardi, prima di salire in aereo alla volta dell’Illinois, si è fermato a parlare ai giornalisti, per esprimere la propria impressione: «Sto seguendo gli sviluppi – ha detto -. È una tragedia. È una cosa terribile questo odio in tutto il mondo. Il mondo è violento. Dobbiamo fare qualcosa. La polizia è stata stupenda. Dobbiamo indurire la pena di morte, chi fa questo a degli innocenti deve pagare l’estremo prezzo». Il presidente ha aggiunto che l’attacco contro la sinagoga non ha niente a che vedere con il controllo delle armi. Semmai – ha aggiunto – se ci fosse stata una guardia armata, questo non sarebbe successo». Non è la prima volta che Trump sostiene che per difendersi da simili attacchi, le scuole, i luoghi di culto, i luoghi pubblici, dovrebbero fornirsi di guardie armate.
«Come la maggior parte delle istituzioni religiose, la nostra porta era aperta ha invece spiegato Michael Eisenberg, ex presidente della sinagoga, sottolineando che non erano mai arrivate minacce contro la sua congregazione. In un giorno come questo, in cui si celebra lo shabbat, «la porta è aperta, c’è il servizio religioso, si può entrare liberamente, solo nei giorni delle festività più importanti c’è un servizio di sicurezza», ha aggiunto. 

 

 Il procuratore generale degli Stati Uniti, Jeff Sessions, ha dichiarato che le accuse porteranno alla pena di morte.

Si apprende che il pluriassassino Bowers, armato di un fucile d’assalto e tre pistole durante l’attacco, frequentava il social network ‘Gab’, che “promette libertà di parola non importa quanto offensiva”, dove l’estremista  aveva pubblicato post anti-semiti. Si presentava con questa frase sotto la foto. “Gli ebrei sono figli di Satana” scriveva e poche ore prima dell’inizio dell’attacco, aveva anche accusato  organizzazioni ebraiche di aver organizzato la carovana dei migranti in arrivo dal Messico e anticipato, così, “l’uccisione della nostra gente”.