Protocollo di legalità tra l’Ance Catania e il Ministero dell’Interno con la Prefettura per il rilancio occupazionale ed economico

Costruzione, ristrutturazione abitazioni, palazzi Alessandria, Asti

Il Presidente ANCE Catania, Rosario Fresta, ha incontrato il Prefetto di Catania Maria Carmela Librizzi per ufficializzare l’adesione territoriale al Protocollo di Legalità stipulato da Ance e ministero dell’Interno.

«Il protocollo d’intesa per prevenire i tentativi di infiltrazione criminale nel settore edile, sottoscritto tra ministero dell’Interno e Ance – dichiara Sua Eccellenza il prefetto Librizzi – rappresenta un’importante iniziativa nell’ambito della collaborazione con il mondo delle imprese, volta a rafforzare i presidi di legalità nelle attività economiche. La piena attuazione di questo strumento pattizio – aggiunge – acquista ancor più rilievo nella prospettiva del rilancio economico previsto nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, rafforzando l’azione di prevenzione amministrativa antimafia».

ANCE Catania, eletto il nuovo Presidente Rosario Fresta
Rosario Fresta nella foto, Presidente dell’Ance

«Operare in modo trasparente nella consapevolezza che legalità e sicurezza sono gli elementi che garantiscono libertà di impresa e sano sviluppo del mercato – ha sottolineato il presidente dei Costruttori di Catania Rosario Fresta – è di grande importanza. In questa direzione – continua –  il protocollo è fondamentale per combattere un fenomeno che mette a dura prova il settore edilizio, a forte rischio di infiltrazione mafiosa soprattutto in alcuni ambiti». Ance Catania, con questo Protocollo, «si impegna ad avviare un ulteriore processo di sensibilizzazione – conclude Fresta – fornendo supporto e assistenza alle imprese nell’acquisizione della documentazione antimafia e innalzando il livello di sicurezza e legalità, promuovendo l’inserimento di apposite clausole nella stipula di contratti con soggetti iscritti nelle “white list”».

CATANIA, INGRESSO DEI GIOVANI DELLA COMUNITÀ DI SANT’EGIDIO NEL MONDO DELL’EDILIZIA

 

INTEGRAZIONE, FORMAZIONE E LAVORO PER RISPONDERE ALLE DOMANDE DELLE IMPRESE

Si concretizza il protocollo d’intesa firmato da Ente Scuola Edile e la Comunità etnea di Sant’Egidio, con il supporto di Ance Catania

Lo Staff dell’Ente Scuola edile di Catania

CATANIA

Integrazione, opportunità lavorative, sviluppo. Sono queste le direttrici su cui si muove il protocollo d’intesa firmato nei mesi scorsi dall’’Ente Scuola Edile, nel quale sono presenti l’ANCE Catania e le OO. SS di categoria FENEAL UIL, FILCA CISL e FILLEA CGIL e dalla Comunità Sant’Egidio di Catania, concretizzatosi  ieri  presso la sede Esec. Nigeria, Pakistan, Afghanistan, Senegal: sono queste le nazionalità dei 16 ragazzi accolti dalla comunità, che verranno formati attraverso un corso di 64 ore e poi inseriti nel mondo delle costruzioni, oggi più dinamico grazie agli incentivi messi in campo dal Governo.

«Due i moduli: uno fondamentale di 16 ore con le nozioni base per l’ingresso in cantiere, i rischi, la sicurezza, le competenze attribuite alle varie figure e le relative responsabilità; l’altro più professionalizzante e con un approccio pratico – ha spiegato il presidente di Esec Giuseppe Alì, affiancato dal vicepresidente e segretario provinciale FENEAL UIL Nino Potenza 

Un protocollo d’intesa importante – sottolineano entrambi – in un momento di ripresa per la filiera edilizia, che rappresenta un servizio sia per le imprese, sia per le risorse in cerca di nuove opportunità lavorative, stando al passo con i tempi e con la continua evoluzione delle tecniche di costruzione». Un’intesa che ha un valore simbolico ancora più significativo, perché «concretizza il processo di integrazione di cui tanto si parla – ha aggiunto il segretario provinciale FILCA CISL e consigliere Esec Nunzio Turrisi – in questo modo diamo senso al concetto di uguaglianza nel lavoro e mettiamo le basi per un futuro diverso, sia per chi cerca fortuna altrove, sia per la nostra terra. Il tutto attraverso un settore delle costruzioni formato, che funzioni bene e di qualità». «Obiettivi e percorsi ampiamente condivisi», ha fatto eco Salvatore Papotto della FILLEA CGIL consigliere ESEC.

«Abbiamo avviato un processo per dare risposte concrete alla grande richiesta di maestranze e tecnici da parte di molte realtà imprenditoriali – ha sottolineato Rosario Fresta Presidente ANCE Catania. Viviamo un momento positivo – ha spiegato – in cui assistiamo al “risveglio” dei cantieri – anche grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – ma con pochi addetti ai lavori. Per questo ringraziamo Emiliano Abramo, che ci ha permesso di dare avvio a un percorso destinato a tutti coloro che hanno voglia e volontà di fare bene, nella speranza che possa servire da stimolo per tutti gli altri giovani che vogliono introdursi nel mondo del lavoro».

L’iniziativa è stata frutto del lavoro dietro le quinte di Rosanna Di Mauro (Ance Catania) e Serena Carbone (Comunità di Sant’Egidio), «dando una risposta alla domanda di futuro di chi ha lasciato la propria terra e i propri affetti, affrontando un viaggio lungo e tortuoso – ha commentato Emiliano Abramo, presidente della Comunità – e alla richiesta delle imprese che lamentano l’assenza di manodopera: due domande che si fondono come un abbraccio alla ricerca di un futuro migliore. Questa è la risposta della società in un momento storico delicato, dimostrando, ancora una volta, che con la sinergia e piccoli gesti si possono fare grandi cose».

All’incontro erano presenti i ragazzi che la prossima settimana inizieranno il corso di formazione: entusiasti e felici per «la possibilità di avere qualcosa in più».

 

«MORTI BIANCHE, FORMAZIONE E INVESTIMENTI DESTINATI A IMPRESE QUALIFICATE PER CONTRASTARE IL FENOMENO

Edilizia, incidenti sul lavoro: scatta l’allarme sicurezza

CATANIA

Dati preoccupanti quelli relativi agli incidenti sul lavoro, in crescita nel 2021, che fanno scattare ancora una volta l’allarme sul tema della sicurezza nel mondo delle costruzioni. I tragici fatti di cronaca degli ultimi giorni hanno acceso i riflettori sui temi della «formazione, regolamentazione delle attività e investimenti per qualificare il settore edilizio», ha sottolineato il presidente di Ance Catania Rosario Fresta.

La Sicurezza sul lavoro è divenuta priorità assoluta – SUD LIBERTA’

«Un aspetto sul quale l’Associazione Nazionale Costruttori Edili ha richiesto di porre l’attenzione in tempi non sospetti e che oggi, con la ripresa dei cantieri grazie allo slancio dei bonus edilizi, diventa imprescindibile – ha proseguito Fresta – Inoltre, le agevolazioni hanno portato alla presenza nel mercato di imprese poco strutturate, che fanno cattiva concorrenza a chi ha storia, ma soprattutto esperienza e competenza».

Rispetto del contratto e investimenti in sicurezza e formazione: questi i tre elementi fondamentali individuati da Ance Catania. «La sicurezza non è un costo, ma è un elemento che fa parte del costruito e sinonimo di qualità dello stesso. La ripresa del Paese non deve rappresentare un rischio. Anzi, un’opportunità», ha continuato il presidente dei Costruttori Etnei. Portando avanti l’idea che «la quantità degli investimenti debba essere accompagnata da operatori sempre più competenti e, conseguentemente, da una formazione delle maestranze. Il vero rilancio è possibile solo se gli investimenti pubblici passino da imprese qualificate. “Qualificate” attraverso un lavoro regolamentato e un’adeguata formazione di tecnici e operai. Occorre un controllo sui contratti applicati. In un cantiere edile non è possibile assistere al proliferare di contratti diversi da quello delle costruzioni che da tempo, con le Scuole Edili, ha fatto della formazione un elemento centrale».

«Vorremmo che si possa parlare di una “strage finita” – ha concluso Fresta – perché la ripresa di un Paese civile non può essere una corsa alla spesa, ma la costruzione di un futuro solido e qualificante».

UNA CITTÀ MIGLIORE? «E’ POSSIBILE CON LA RIGENERAZIONE E PROGETTAZIONE PARTECIPATA»

 

Nuovo PUG: Ance Catania chiude gli incontri promossi dal Comune 

 

CATANIA –

Un nuovo Piano Urbanistico che tenga conto degli interessi collettivi e che avvii un percorso di rigenerazione per la città di Catania. Questa la sintesi emersa nell’ultimo Forum promosso dal Comune di Catania per la redazione del Pug, che per diverse settimane ha visto protagonisti gli Ordini professionali, l’Università etnea e le associazioni del territorio.

«I molti contributi ricevuti saranno centrali ad alimentare lo scenario e le strategie che le azioni urbanistiche dovranno tradurre in forma spaziale sin dalla prossima redazione del Documento preliminare. Un’ulteriore fase della faticosa formazione del nostro Piano Urbanistico Generale, il PUG, come è definito dalla nuova legge sul Governo del Territorio in Sicilia – ha dichiarato in apertura dell’incontro il sindaco di Catania Salvo Pogliese – Ci conforta che la nuova legge, mutando la procedura di approvazione del Piano, ne potrà accelerare di molto i tempi, recuperando il tempo perduto dopo lo stop all’iter già avanzato, portato avanti con il consiglio comunale. Gli Uffici sono al lavoro. Alcuni brillanti giovani sono già operativi e l’arrivo di altri nuovi tecnici a breve apporterà indispensabile linfa nuova per accelerarne le attività, con la guida del Direttore Ing. Bisignani e la supervisione del professore Paolo La Greca. Stiamo elaborando in parallelo – ha proseguito il sindaco – il Piano Strategico per la Città Metropolitana di Catania, che è stato affidato, con una procedura di gara, a “European House – Ambrosetti”, che si avvale anche di qualificati professionisti locali per la sua elaborazione. Queste intense giornate di confronto e di ascolto hanno confermato alcune linee urgenti strategiche che il nostro PUG deve perseguire: avviare le indifferibili politiche di rigenerazione urbana e di adeguamento sismico; compiere le scelte necessarie sul sistema infrastrutturale e dei trasporti per relazionare le previsioni del passante ferroviario e liberare il fronte mare dalla insostenibile cintura ferroviaria, con la riqualificazione sostenibile delle aree costiere; razionalizzazione dei servizi eco-sistemici, a partire dalla ridefinizione e potenziamento del sistema del verde che deve evolvere in una vera infrastruttura. Il Piano, in sostanza, deve accompagnare il percorso di riordino e di rigenerazione della città: un cammino con il coraggio di scegliere e perseguire uscendo dalle secche di discussioni sterili. I confronti, le esperienze avviate, gli esiti di queste consultazioni ci confermano che la visione posta fin dall’inizio del nostro mandato, a fondamento delle scelte urbanistiche per Catania, si radica sempre di più. Lavoriamo perché Catania diventi una città migliore, da lasciare in eredità ai nostri figli».

A chiudere i lavori dei sei “forum di consultazione per la formazione del Pug” Ance Catania, che con un titolo esplicativo: “Verso una rigenerazione urbana partecipata”, ha puntato i riflettori sulle dinamiche della partecipazione pubblica e sul concetto di “rigenerazione”, «imprescindibili in ambito di progettazione e pianificazione. Due aspetti – ha commentato il presidente Rosario Fresta – su cui lavoriamo da anni, ma che per essere efficaci necessitano di norme e regole certe».

Affinché dalle parole si passi ai fatti e le idee si trasformino in azioni, sono due i passaggi principali segnati dal vicepresidente di ANCE Catania Salvatore Messina: «Individuare le aree oggetto di rigenerazione urbana e rendere partecipata la progettazione di questi spazi. Di concerto crediamo sia fondamentale la costituzione di un Urban Center, luogo di ascolto e confronto tra le realtà che vogliono cambiare volto alla città». «In un centro urbano come Catania – decima in Italia per numero di abitanAti – sarebbe grave non prendersi cura degli spazi fisici e di chi li abita. Un processo possibile – ha aggiunto – solo con un’attenta analisi, attraverso il confronto tra chi ha una conoscenza esperta del territorio e gli stakeholder locali».

Quali, quindi, le attuali necessità di Catania? A rispondere è lo stesso Messina: «Adeguamento sismico, infrastrutture, verde e riduzione del consumo di suolo, in una parola: rigenerazione urbana. Da non confondere con la riqualificazione degli immobili. Sarebbe un grave errore ridurre tutto a una mera opportunità edilizia. Consenso attorno all’intervento su scala urbana e tempo per la sua realizzazione sono fattori fondamentali per tutti i componenti della comunità. Più il consenso diventa “visione comune” maggiore è la possibilità di realizzazione. La rigenerazione urbana – conclude Messina – rappresenta un pubblico interesse in quanto vi rientra tutto quanto è necessario a garantire la sicurezza e salute dei cittadini, lo sviluppo sostenibile, l’eliminazione e la prevenzione del degrado sociale ed ambientale».

Importanza della partecipazione che si evince guardando ad altre realtà, di cui ha portato testimonianza, invitato da ANCE Catania, l’architetto Andrea Mariotto, esperto in partecipazione e comunicazione pubblica, dottore di ricerca dell’Università Iuav di Venezia che ha illustrato i percorsi che caratterizzano il processo di consultazione pubblica, strumento di ascolto e di mediazione dei conflitti. Ha inoltre sottolineato l’importanza, nella rigenerazione urbana, dell’individuazione di aree, temi, tempi, soggetti coinvolti e risorse. Non meno importanti le relazioni tra le diverse istituzioni. «La partecipazione – ha dichiarato – è fondamentale; strumento efficace che risponde a un’ampia gamma di bisogni. Occorre avere chiari quindi gli obiettivi ed i limiti del dibattito».

Ha chiuso l’incontro l’assessore all’Urbanistica Enrico Trantino che, richiamando il tema della composizione dei conflitti nel confronto pubblico, ha sottolineato come spesso le decisioni devono essere assunte in tempi brevi, oggi ancor di più alla luce del PNRR e delle scadenze imposte, che riducono lo spazio del confronto, e comunque l’assunzione delle responsabilità degli amministratori nelle scelte. All’incontro – introdotto dal direttore di Ance Catania Ines Petrilla – presente il direttore della Direzione Urbanistica Biagio Bisignani.

 

 

ANCE CATANIA, ACCELERAZIONE E SNELLIMENTO DELLE PROCEDURE

Semplificazioni bis: martedì 19 ottobre, ore 15.00 webinar tecnico

OCCHI PUNTATI SUGLI APPALTI PUBBLICI

Catania: Rosario Fresta è il nuovo presidente dell'Ance - Eco di Sicilia

 

CATANIA –

Semplificazione, accelerazione e snellimento delle procedure amministrative: questi i contenuti principali del decreto-legge 77/2021, convertito nella legge 29 luglio 2021 n.108 e contenente importanti novità in materia di contratti pubblici. Gli aspetti più interessanti del decreto Semplificazioni bis saranno al centro del prossimo webinar organizzato da Ance Catania – da sempre impegnata a informare ed aggiornare le imprese del territorio – I riflettori si accenderanno sull’affidamento dei contratti pubblici legati al piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e al Piano Nazionale per gli investimenti Complementari (PNC), sulle modifiche alle procedure di aggiudicazione degli appalti e sul subappalto.

Dopo i saluti del presidente dei Costruttori etnei Rosario Fresta,(nella foto d’Archivio in  alto) l’evento sarà introdotto dal vicepresidente Ance Catania Giuseppe Costantino, che lascerà spazio agli approfondimenti dell’avvocato Bruno Urbani, della direzione Opere Pubbliche di Ance, e dell’avvocato Mariano Maggi, Founding Partner dello studio legale MMZ.

Appuntamento online martedì 19 ottobre, a partire dalle ore 15.00 su piattaforma Zoom.

 

ALLA RICERCA DELLA TRASPARENZA PER IL RILANCIO DELL’EDILIZIA IN SICILIA

Protocollo d’intesa tra Regione Siciliana e Ance Catania

 GARE D’APPALTO PIÙ VELOCI, SICURE E TRASPARENTI 

 

Accordo tra assessorato delle Infrastrutture e della Mobilità della Regione Siciliana, il Dipartimento Regionale Tecnico e i Costruttori etnei

 

CATANIA –

Rilancio della filiera edilizia e ripresa economica post-covid. Questi gli obiettivi della stretta sinergia tra l’assessorato delle Infrastrutture e della Mobilità della Regione Siciliana, il Dipartimento Regionale Tecnico e Ance Catania, che questa mattina (4 ottobre) hanno firmato un protocollo d’intesa per tracciare linee-guida volte alla semplificazione dell’iter di accesso e partecipazione ai bandi di gara pubblici.

 «Ancora una volta si rafforza e si riafferma la collaborazione fra il Governo regionale e Ance Catania, ma anche con tutta la rappresentanza siciliana dell’Associazione dei costruttori – ha dichiarato l’assessore regionale Infrastrutture e Mobilità Marco Falcone – lavoriamo assieme per l’implementazione, il monitoraggio e l’aggiornamento costante del Cassetto delle Imprese, strumento su cui spingiamo ogni giorno per facilitare la vita di imprese e professionisti. Abbiamo preso un impegno chiaro, sin dall’inizio del nostro percorso: sostenere i settori produttivi e l’intero comparto edile e dei lavori pubblici, pilastro dell’economia siciliana. Oggi vogliamo confermare quest’impegno, mettendo un altro tassello  importante, grazie alla disponibilità di Ance Catania, alla lungimiranza del presidente Rosario Fresta, alla fattività del Dipartimento regionale Tecnico guidato da Salvo Lizzio. Siamo a lavoro per snellire le procedure, essere sempre più efficienti e performanti, così da avvicinare sempre più la Regione Siciliana, e la Pubblica amministrazione in genere, alle aspettative di cittadini e imprese».

Le normative del Codice degli Appalti e del decreto Semplificazioni – finalizzate alla sburocratizzazione – trovano dunque ulteriore risposta nel documento firmato questa mattina, «finalizzato a rispondere con immediatezza e in modo adeguato alle esigenze del mondo del lavoro e delle imprese – ha spiegato il dirigente generale del Dipartimento Regionale Tecnico Salvatore Lizzio – avremo gare più veloci, sicure e trasparenti».

Il fine? «Uniformare tutte le stazioni appaltanti alle interpretazioni delle normative nazionali e regionali, redigendo moduli che definiscano esaustivamente i contenuti e la documentazione necessaria – hanno dichiarato il presidente e il vicepresidente di Ance Catania, rispettivamente Rosario Fresta e Giuseppe Costantino – i nostri uffici lavoreranno in collaborazione con Dipartimento Tecnico sulla base delle indicazioni giuridiche e tecniche fornite dall’Assessorato e dal Dipartimento stesso. L’auspicio è di rendere il sistema più efficace e sempre più trasparente a vantaggio di tutto il settore delle costruzioni e delle imprese che operano sul territorio. Un primo passo a garanzia di comportamenti omogenei».

NICOLA COLOMBRITA: “LA LAUREA E’ L’INIZIO DI UN PERCORSO VOLTO ALLA PROFESSIONALIZZAZIONE”

Ance Catania, “Premio allo Studio 2021” per i figli dei lavoratori edili delle imprese associate

IL PRESIDENTE FRESTA: «OCCASIONE PER RICONOSCERE AI GIOVANI IMPEGNO E RISULTATI»

Il promotore dell’iniziativa: il past president Nicola Colombrita

 

CATANIA 

Un premio all’impegno, alla dedizione e ai sacrifici profusi per perseguire i propri obiettivi. Da qui l’iniziativa “Premio allo Studio” di Ance Catania, che ha visto la conclusione dell’edizione 2021, con l’assegnazione del riconoscimento ai 5 vincitori. «Il premio in denaro, rivolto ai figli dei lavoratori edili delle imprese associate, ha tenuto conto dei traguardi raggiunti nell’ultimo triennio in laurea magistrale o triennale – ha spiegato il presidente dei Costruttori etnei Rosario Fresta – molti studenti, sostenuti dalle famiglie, affrontano spese non indifferenti, andando anche fuori dalla propria terra per rincorrere i propri sogni».

Il concorso è frutto dell’idea del past president Nicola Colombrita: «Completare il percorso di studi per molti non è così semplice – ha commentato Colombrita – E non tutti hanno la disponibilità economica per fronteggiare le spese. Tra i figli dei dipendenti delle nostre imprese edili, la percentuale di chi raggiunge il traguardo della laurea è purtroppo molto bassa: un dato che abbiamo riscontrato negli ultimi anni. Un fenomeno che è specchio di un sistema d’istruzione che andrebbe perfezionato, a favore di tutte le classi sociali. È certo che i laureati hanno maggiore accesso al mercato del lavoro, ma la laurea non deve certo rappresentare un punto d’arrivo, bensì l’inizio di un percorso volto alla professionalizzazione».

I 5 vincitori tra coloro che hanno partecipato sono: Andrea Longhitano, laureato alla triennale di Ingegneria Informatica (Catania); Chiara Longhitano, laureata alla magistrale in Automation Engineering and Control Of Complex System (Catania); Davide Previtera, laureato alla triennale di Economia Aziendale (Catania); Regina Finocchiaro, laureata alla magistrale di Ingegneria delle Costruzioni (Chieti/Pescara); Maria Jessica Nicotra, laureata alla magistrale di Fisica Nucleare (Catania).

«Ringraziamo Ance Catania per questa lodevole iniziativa, che dovrebbe essere presa a modello anche da altre associazioni e che per noi rappresenta una grande opportunità, quella di poter proseguire il percorso guidato dalle nostre ambizioni. Alcuni hanno studiato e si sono avvicinati al mondo del lavoro lontani da casa. La speranza è che aumentino le posizioni occupazionali in Sicilia, così da poter tornare e dare un contributo alla nostra terra, nella nostra terra», hanno commentato i premiati. «L’impegno allo studio e il conseguimento di risultati rappresentano un segnale di serietà, che va riconosciuto sia al giovane che alla famiglia che lo ha sostenuto», ha concluso Fresta.

Dibattito sul futuro della città

Ance Catania e UniCT: concorso di scrittura “Catania 4.0 o Catania di domani”

 

“NON VI SARÀ FACILE, SI PUÒ FARE, LO FACCIAMO”

 

 

CATANIA – Cimentarsi in una prova di scrittura per raccontare la storia di un progetto o per proporre nuove visioni che riguardano la città di Catania, attraverso un articolo, un saggio, un racconto o un reportage. Questa la finalità del concorso di scrittura “Catania 4.0 o Catania di domani”, rivolto a studenti e dottorandi regolarmente iscritti ai Corsi di studio dell’Ateneo, al di sotto dei 35 anni d’età, organizzato dell’Università etnea in collaborazione con Ance Catania.

Un’iniziativa fortemente voluta dai Costruttori edili, in quanto «l’Associazione non è solo portavoce degli interessi della categoria, ma anche interlocutore capace di intercettare i bisogni della collettività e contribuire ad individuare possibili strategie – dichiara il presidente di Ance Catania Rosario Fresta – Il nostro settore è il principale motore del mercato interno del nostro Paese e ha un ruolo fondamentale nello sviluppo e cambiamento dei territori e delle città. Città che si trasformano, e che devono essere riqualificate anche attraverso processi di ricucitura, che vanno ben oltre il concetto di edificato». Una consapevolezza che nel 2010, con l’allora presidente Andrea Vecchio, portò alla realizzazione del libro: “Catania: Non vi sarà facile, Si può fare, Lo facciamo”, distribuito gratuitamente nelle librerie, che nel lanciare ilo messaggio, suscitò non poche reazioni.

«Si tratta di un volume che raccoglie i contributi di 59 personalità – nate, residenti o impegnate professionalmente a Catania – pensato con l’obiettivo di aprire un dibattito sulla base di idee, proposte e spunti di riflessione – prosegue Fresta – per accendere una nuova luce sul territorio, per scuotere la Città dal torpore in cui sembrava trovarsi. In oltre 10 anni, purtroppo, alle prime reazioni suscitate dalla pubblicazione, nulla o quasi è cambiato. Non siamo stati capaci di innescare quel processo virtuoso a cui tendevamo per ripartire, così da immaginare un secondo volume dal titolo “Catania: chi lo fa?”. Da qui, la voglia di non mollare che ci spinge a rivolgerci ai giovani e quindi a quel potenziale umano, creativo e culturale dei nostri studenti».

«Nel corso degli ultimi decenni – osserva il rettore Francesco Priolo – le nostre città si sono profondamente trasformate, ma nonostante gli allarmi lanciati più volte dagli urbanisti e dai sociologi, almeno dagli anni ’60 del secolo scorso in poi, non si è stati in gradi di ricucire le profonde spaccature – sia morfologiche che sociali – tra il centro e le periferie, che talvolta sono diventate delle sacche di disagio e di emarginazione, dei “non luoghi” dalle mille contraddizioni sia per i nuovi residenti che per gli immigrati, addirittura dei serbatoi di manovalanza per la criminalità organizzata».

«È necessario, ora più che mai – aggiunge il prof. Priolo – riprendere l’impulso verso un’opera di recupero e riqualificazione di queste parti della città, rilanciando gli studi interdisciplinari e avviando operazioni – a piccola e grande scala – che siano in grado di ridare innanzitutto un’identità sociale e culturale ai quartieri, supportando azioni amministrative volte a garantire servizi, infrastrutture e collegamenti, coinvolgendo gli stessi abitanti nella progettazione della “città che vorrebbero”. L’Università di Catania, nel solco delle proprie attività di Terza missione, non può tirarsi indietro da questo fronte, e chiedere ai giovani e agli studenti di proporre la propria idea di città mi sembra un ottimo punto di partenza».

I partecipanti avranno come traccia il volume, che verrà consegnato da Ance Catania a ogni candidato. Tutti i lavori pervenuti verranno pubblicati in formato ebook della stessa Associazione. Ben 5 i premi in denaro, oltre alle menzioni di merito: l’assegnazione verrà decretata da una Commissione di valutazione degli elaborati composta da 2 docenti, di cui uno con funzioni di presidente, da 1 rappresentante degli studenti eletto in seno al Senato Accademico e da 2 rappresentanti di Ance Catania.

 

 

ANCE CATANIA, «OPERE PUBBLICHE E PRIVATE A RISCHIO-IL FERRO COSTA TROPPO: SCENARIO DRAMMATICO»

Edilizia, “caro materiali”: «Occorre aggiornamento urgente del Prezzario regionale»

CATANIA –

Musei archeologici, interventi su autostrade, appalti privati, infrastrutture ed edifici pubblici a rischio. Questo l’allarme lanciato da Ance Catania, che paventa un pericoloso effetto domino che potrebbe scaturire dal “caro materiali”, criticità che continua ad allarmare imprenditori e aziende. «Sono molte le ditte appaltatrici che si trovano costrette a bloccare i lavori a causa dell’aumento sproporzionato del costo dei materiali edili», ammonisce il presidente dell’associazione etnea dei costruttori Rosario Fresta. «Per molte imprese – continua – è diventato insostenibile portare a termine gli appalti, aggiudicati secondo capitolati “pre-rincari” che fanno riferimento a costi totalmente differenti. All’aumento dei prezzi, inoltre, si aggiunge anche la difficoltà nel reperire le materie prime, fenomeno che sta causando la chiusura di molti cantieri impegnati sul fronte delle infrastrutture. Molte ditte, ove possibile, stanno procedendo con la rescissione contrattuale. È solo l’inizio di un effetto a catena che potrebbe rallentare o arrestare del tutto i lavori in ottica Recovery Plan. Non possiamo certo consentirlo».

«Secondo recenti dati, nel periodo tra novembre 2020 e maggio 2021, il ferro ha subito un incremento del 150% – spiega il vicepresidente di Ance Catania Giuseppe Costantino – non solo, sempre in riferimento allo stesso arco temporale, anche il polietilene ha visto aumentare il costo del 120% circa. Sono molti i materiali utilizzati in cantiere che hanno subito un’impennata e che, inevitabilmente, non consentono alle imprese di portare avanti le commesse. Lo scenario è drammatico, perché questi incrementi si aggiungono alle già gravi difficoltà finanziarie e patrimoniali che hanno investito tutta la filiera a causa della pandemia».

 

«Le offerte previste in fase di gara, allo stato dei fatti non bastano a coprire le spese – sottolineano Fresta e Costantino – e l’attuale Codice degli Appalti, in tal senso, non offre soluzioni, poiché non prevede adeguati meccanismi revisionali». In linea con l’azione portata avanti da Ance Sicilia, «chiediamo – concludono presidente e vicepresidente di Ance Catania – un aggiornamento urgente del Prezziario Regionale delle opere pubbliche. Oltre al provvedimento tampone ipotizzato da parte del Governo nazionale, è necessario un intervento parallelo da parte della Regione Siciliana per supportare le imprese del territorio in questo momento così critico».

“DURC FALSI” IN CASSA EDILE, ANCE CATANIA SI COSTITUISCE PARTE CIVILE  

 

Costruzione Con Le Gru Di Palazzo Multipiano Fotografia Stock - Immagine di  appartamento, metallo: 138618610

CATANIA 

 Durc falsi alla Cassa edile del capoluogo etneo: Ance Catania – attraverso l’avvocato Giampiero Torrisi del Foro di Catania – chiederà di costituirsi parte civile, dopo le anomalie emerse a seguito dell’inchiesta condotta dalla Procura e dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza. «La nostra posizione rimane sempre la stessa: netta e chiara agli occhi di tutti – spiega il presidente dell’Associazione dei costruttori etnei Rosario Fresta – non abbiamo mai pensato di indietreggiare di un passo nei confronti di una vicenda che getta ombre sull’ente che riunisce imprenditori edili e sindacati di categoria. Il nostro obiettivo adesso è ritrovare quella fiducia, quell’equilibrio e quella serenità che consenta a tutti di lavorare nella direzione della trasparenza e nel rispetto delle regole. La legalità è un valore assoluto che non si declina a piacimento, per cui agiremo a 360 gradi facendo largo alla meritocrazia, con una gestione economica oculata. Insomma, useremo la diligenza del buon padre di famiglia fatta di impegno, rigore e onestà ».