TECNICHE DI SPIRITISMO PER COMUNICARE CON I MORTI- RISCHIO DI INTERVENTI DEMONIACI

Parte seconda-  (La lettura di queste Osservazioni-tracciate da sacerdote esorcista M.S.- autorizzate dal Vaticano- compreso il VIDEO è consigliabile ad un pubblico adulto)

Che cos’è dunque lo Spiritismo?      In Sicilia è diffusa tale pratica ?

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“E’  la dottrina fondata sull’esistenza, le manifestazioni e l’insegnamento degli spiriti”. Secondo questa dottrina, uno spirito è il principio spirituale imperituro dell’uomo, la sua anima, che però è come rinchiusa nel corpo per mezzo di un corpo astrale o “perispirito”. Il perispirito è un corpo sottile formato da un insieme di vibrazioni: un fluido vitale che manifesta la grande energia cosmica. Il perispirito, essendo una specie di doppione del nostro corpo fisico, ne porta tutte le tracce, come ad esempio i malanni od il benessere. Per gli spiritisti, quindi, il perispirito sarebbe il miglior intermediario fra il mondo materiale (il corpo fisico) ed il mondo spirituale (l’anima). Al momento della morte il corpo fisico si corrompe e scompare. L’anima se ne libera e continua la propria esistenza personale, avvolta dal corpo etereo o perispirito.

Per la dottrina spiritistica uno spirito è un essere umano liberato dal suo corpo fisico che però conserva tutti i legami e tutti gli affetti della sua vita passata, anzi secondo tale dottrina, uno spirito desidera entrare in comunicazione con noi che restiamo su questa terra per farci del bene. La reincarnazione è quindi un concetto fondamentale per lo Spiritismo, che si oppone completamente al Cattolicesimo, per il quale ogni anima è creata individualmente da Dio per un destino unico ed eterno e non si reincarna in altri corpi dopo la morte. Per lo Spiritismo tutti gli spiriti sono stati creati uguali, attraverso le prove che Dio impone loro, acquistano progressivamente varie conoscenze. Gli angeli rappresentano il punto finale di questa evoluzione. L’uomo, quindi, non è che un angelo in formazione. Secondo Allan Kardec, alla morte dell’anima diventa spirito errante, in seguito entra nel mondo degli spiriti, dove incontra quelli che ha conosciuto sulla terra, infine va ad abitare le diverse sfere dell’universo. In ognuna di queste tappe è sempre possibile evocare gli spiriti, si tratti di Napoleone o di Padre Pio o di un fratello. Tuttavia – avverte Kardec – bisogna fare attenzione al fatto che a volte gli spiriti inferiori prendono il posto di coloro che invochiamo, perciò si può facilmente rimanere ingannati.

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Secondo i sacerdoti esorcisti chi gioca con le sedute spiritiche rischia possessioni

Secondo la dottrina spiritica, per comunicare con gli spiriti ci vuole un medium che faccia da intermediario.

Consideriamo ora brevemente alcune tecniche per comunicare con gli spiriti. La tipologia è il linguaggio della comunicazione con lo spirito che batte i colpi (raps). Vi è poi la tavoletta oui-ja: un quadrante con le lettere dell’alfabeto sulla quale si pone un ago mobile che si ritiene registri il messaggio dello spirito interrogato. Ancora più diffuso è il bicchiere parlante, dove invece dell’ago si usa un bicchiere rovesciato su una superficie liscia ed i partecipanti mettono l’indice sul bicchiere, il quale si sposta verso le lettere dell’alfabeto in risposta alle domande fatte. Vi è poi il tavolo ruotante, con cui si identifica un “sì” con un colpo, e un “no” con due colpi. Talvolta il tavolo si muove o dondola. Spesso infine, si utilizza la scrittura automatica, dove, invece del tavolino o del bicchiere, è la mano del medium che con una matita scrive il messaggio degli spiriti.

                 VIDEO SUGLI SPIRITI        E UN SACERDOTE VESCOVO ESORCISTA

Che dire dello Spiritismo dal punto di vista cattolico? E’ opportuno distinguere due aspetti: i fatti dello Spiritismo con fenomeni ad esso collegati e la dottrina che vuole spiegarli.

La fede cattolica ci dice che la Rivelazione ha trovato in Cristo il suo compimento definitivo. Dopo Cristo non è più possibile una nuova rivelazione pubblica ed i contenuti di qualsiasi legittima rivelazione privata successiva, devono essere giudicati dalla rivelazione pubblica e non possono superare il suo ambito.

Nello Spiritismo, invece, le rivelazioni vengono considerate come una realtà qualitativamente omogenea con quella della rivelazione cristiana, se non addirittura superiore. Inoltre, la rivelazione cristiana è gratuita per sua natura, cioè essa sfugge a qualsiasi tecnica mediante la quale l’uomo si possa appropriare dei suoi contenuti una volta giunto a padroneggiare determinate leggi. Le manifestazioni spiritistiche rientrano nello scientificamente sperimentabile. La rivelazione cristiana è fondamentalmente legata ad un fatto sacramentale: la successione apostolica ed il magistero della Santa Chiesa, cioè ad una istituzione umano-divina, sottratte all’arbitrio dell’uomo. Al contrario, la dottrina spiritistica ha un carattere antiecclesiastico più o meno accentuato.

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La Sacra Scrittura proibisce il tentativo di consultare i morti come un atto di infedeltà a Dio. Due brani del Levitico sono perentori: “Non vi rivolgete ai negromanti né agli indovini, non li consultate per non contaminarvi per mezzo loro” (Lv 19, 31); “Se un uomo si rivolge ai negromanti e agli indovini per darsi alle superstizioni dietro a loro, io volgerò la faccia contro quella persona e lo eliminerò dal suo popolo” (Lv 20, 6). Il Libro del Deuteronomio afferma: “Non si trovi in mezzo a te chi immoli, facendoli passare per il fuoco, il suo figlio e la sua figlia, né chi eserciti la divinazione o il sortilegio o l’augurio o la magia; né ti faccia incantesimi, né ti consulti gli spiriti o gli indovini, né chi interroghi i morti perché chiunque fa queste cose è abominio al Signore” (Deut 18, 10-12).

Isaia contro coloro che consigliano di interrogare gli spiriti e gli indovini afferma: “Attenetevi alla rivelazione” (Is 8, 19). Il Libro delle Cronache ci dice che il re Saul morì a causa della sua infedeltà al Signore perché non si era fidato della Sua parola e perché aveva consultato ad Endor una negromante (I Cron 10,13-14).

Il magistero della Chiesa Cattolica proprio per essere fedele alla Parola di Dio ha sempre condannato tutti i tentativi di mettersi in comunicazione con le anime dell’aldilà che non siano quelli della preghiera. Riguardo allo Spiritismo, così si espresse il Santo Uffizio il 24 aprile 1917: “Si chiede: se sia lecito, con l’intervento di un cosiddetto medium, o senza alcun medium, servendosi o no dell’ipnotismo, assistere a qualsiasi comunicazione o manifestazione spiritistica, anche a quelle che presentano apparenze di onestà, di pietà, sia interrogando le anime o gli spiriti, sia ascoltando le risposte, sia semplicemente guardando magari con la riserva tacita o espressa di non aver nulla a che fare con gli spiriti maligni. La risposta è negativamente in ogni caso”.

Lo Spiritismo è condannato dalla Chiesa per l’atteggiamento contrario alla mentalità di fede in Dio, oltre che per il pericolo di interventi demoniaci.

Dei fatti dello Spiritismo vengono date tre diverse interpretazioni. La prima è quella della frode, che riduce tutto ad inganno ed a manipolazione. Vi è poi la teoria naturalistica, che interpreta i fenomeni come causati da forze naturali non ancora conosciute alla scienza. La parapsicologia cerca appunto di indagare su tali forze naturali ignote. La terza interpretazione infine propone l’ipotesi dell’intervento di esseri intelligenti che possono essere angeli, diavoli od anime di defunti.

In genere, riguardo allo Spiritismo, per lo più abbiamo delle interpretazioni combinate. Il magistero della Chiesa Cattolica si astiene dal giudicare la natura dei fatti paranormali che accadono nel contesto delle sedute e con le anime dei defunti o con gli spiriti dell’aldilà. E’ impossibile che si tratti delle anime dei defunti, perché questo è da escludere completamente a livello teologico.

Tali anime infatti si trovano nella condizione di dannazione, di purificazione o di beatitudine. Rimangono perciò esclusivamente i puri spiriti cattivi o buoni. Escludiamo l’intervento degli angeli buoni nelle sedute spiritiche, perché essi si muovono sempre in perfetta consonanza con la volontà di Dio. I messaggi, al contrario, risultano quasi sempre opposti alla volontà di Dio ed alla morale cattolica. Nelle sedute, inoltre, a lungo andare si cerca di istigare le persone presenti ad azioni malvagie, e non è difficile immaginare la terribile forza malefica che può suggerire un consiglio cattivo che si presuppone invece venuto da spiriti amici e protettori.

A questo proposito, è storicamente accertato che numerose azioni immorali come furti, vendette, adulteri, sono state incoraggiate da presunti spiriti consiglieri. Inoltre, l’atmosfera dello Spiritismo si è rivelata alquanto insalubre, perché ha sviluppato tendenze morbose e prodotto parecchi individui squilibrati ed esaltati.

Siccome l’albero si riconosce dai frutti, è impossibile che tutto ciò sia opera degli spiriti buoni. Vi è quindi la certezza di una certa influenza diabolica, cioè che i demoni si nascondano dietro queste apparizioni di anime defunte. La Chiesa non esclude completamente questa causa demonologica delle sedute spiritiche, però avverte chiaramente che l’influsso diabolico diretto è estremamente raro, non è certamente la norma.

La saggezza della Chiesa Cattolica ritiene che quando vi siano indizi, sia pur deboli, per una possibile spiegazione naturale, non si può prudentemente affermare l’intervento di forze superiori. Quello che non sembra possibile alla luce della teologia cattolica è che Dio permetta che questi fenomeni preternaturali siano così frequenti e di ordinaria amministrazione in base ai capricci degli uomini, perché ciò significherebbe sovvertire l’ordine della natura, e non sembra conciliabile né con la costanza delle leggi che reggono la natura, né con i piani della Sapienza divina.

La spiegazione naturale nella quasi totalità dei fenomeni paranormali e spiritici sembrerebbe in conclusione essere quella più accreditata e giustificata, infatti i fenomeni dello Spiritismo sono troppo legati a determinate condizioni, quali ad esempio un tavolino leggero o particolare, mancanza di luce o quasi, atteggiamento obbligato delle mani dei partecipanti, ecc. Inoltre i fenomeni si rivelano strettamente collegati alle forze fisiche e psichiche dei medium e dei loro cooperatori e le stesse manifestazioni intellettuali si mostrano proporzionate e legate alla personalità del sensitivo e dei partecipanti.

I primi cristiani, come testimoniano le iscrizioni delle catacombe, si sono rivolti con fiducia a coloro che erano “morti in Cristo” per pregare Dio con loro. I Cattolici non si rivolgono direttamente ai morti per ottenere da loro luce, aiuto e consiglio, come fanno gli spiritisti, ma all’unico Dio Signore e Padrone di tutte le cose.

I defunti, in quanto messaggeri di Dio, possono intervenire eccezionalmente nella nostra vita, ma mai per soddisfare la nostra curiosità, come quando si evocano gli spiriti nelle sedute, e mai perché obbligati da bicchieri parlanti o tavoli ruotanti. Noi Cattolici, attraverso la preghiera, possiamo parlare ai nostri defunti ed essi ci ascoltano.

Con le nostre preghiere possiamo aiutarli se si trovano ancora nella dimensione di purificazione. Tutti noi cristiani, sia vivi che morti, apparteniamo infatti al corpo mistico di Cristo, dove ogni membro è al servizio dell’altro. I nostri defunti non sono assolutamente spiriti erranti alla ricerca di un medium per farsi intendere; essi sono intercessori presso Dio, cioè sono pronti a darci il loro aiuto efficace, reale, se nella preghiera lo chiediamo.

Santa Teresa del Bambin Gesù promise: “Passerò la vita in cielo a fare del bene sulla terra”. Se i nostri defunti sono in comunione con Dio, non possono non volerci beneficare di questo amore divino