S.Giovanni Li Cuti,Catania, ottantenne si tuffa in acqua ma viene stroncato da infarto

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S.Giovanni Li Cuti-  Archivi -Sud Libertà

 

 

Catania

Un malore , per essersi tuffato nelle acque del porto di S.Giovanni Li Cuti causa il decesso di un anziano ottantenne Giuseppe Guttadauria. E’ probabile che l’anziano sia stato stroncato da un infarto. Alcuni tra i presenti si sono tuffati  in acqua per prestare i primi soccorsi

Il corpo è stato  riportato a riva ma  per l’uomo non c’era più niente da fare.   I presenti hanno potuto constatare solo il decesso.      Chiamati   oltre gli uomini della  Capitaneria di porto, anche carabinieri e soccorritori del 118.

Molto sangue corre ancora sulla rotta del Mediterraneo. Altre dieci persone perdono la vita su un barcone per soffocamento

 

In 99 soccorsi da Geo Barents. Msf: “Morti per soffocamento dopo 13 ore alla deriva”

Altri 450 lasciati alla deriva. In mare tornano i barconi

Ancora tragedie nel Mediterraneo. E’ destino che molto sangue corra sulla rotta del Mediterraneo prima che i Paesi europei si rendano davvero conto che anche la vita di un migrante ha eguale valore agli altri cittadini d’Europa e del mondo.

Dieci persone hanno perso la vita nel tentativo di raggiungere l’Europa. Partite dalle coste della Libia su un barcone sovraffollato, segnalato da Alarm Phone e Seabird, insieme ad altre 99 soccorse di Geo Barents. Quando la nave di Medici senza frontiere ha raggiunto la carretta del mare a circa 30 miglia dalle coste libiche per i 10 non c’era più niente da fare. “Sul fondo della barca di legno sovraffollata, 10 persone sono state trovate morte”, .

“Dieci morti evitabili. Come gli altri 1.225 che hanno perso la vita nell’attraversare il Mediterraneo dall’inizio dell’anno. Dieci persone morte per soffocamento, dopo 13 ore alla deriva in mare. La micidiale rotta centrale del Mediterraneo. Come possiamo accettarlo nel 2021?”..

E’ un neonato di 10 mesi il migrante più giovane a bordo di Geo Barents. Dopo l’ultimo soccorso sono 186, tra cui molte donne e bimbi piccoli, le persone che si trovavano sulla nave umanitaria. “Molti di loro sembrano traumatizzati dall’orrenda prova – -. Stavano andando alla deriva in mare per ore, temendo per le loro vite. Devono essere portati in salvo al più presto”.

 

La Sicilia brucia, alcuni roghi sono dolosi -L’impegno dei Vigili del fuoco

 

Una rovente Catania brucia per il caldo afoso che ha superato picchi di 42-44 gr. e il soffocante vento africano e per le fiamme che alimentano diversi incendi. La zona maggiormente colpita è quella nel rione Fossa Creta dove diverse famiglie sono state costrette a lasciare le loro case. Nella zona un’intensa nube di fumo.

Chiuso al traffico l’asse dei servizi e bloccato l’accesso anche ad alcune strade. Un rogo ha distrutto lo stabilimento balneare Le Capannine del lungomare della Plaia. Sui diversi fronti sono impegnati numerosi Vigili del fuoco. Rinforzi stanno arrivando a Catania da altri comandi principali della Sicilia.

Catania: Caldo record e incendi in diverse zone della città e della provincia (Screen)
diverse zone della città e della provinci

Centocinquanta persone bloccate dagli incendi due zone marinare di Catania sono state salvate da mezzi navali e personale della Capitaneria di porto. Per fuggire alle fiamme sono si sono recate sulla spiaggia dove sono state soccorse dalla guardia costiera prima con dei gommoni e poi trasbordate su motovedette. Sul posto anche un rimorchiatore e una mezzo navale della Guardia di finanza. Le persone soccorse sono dei villaggi Primosole e Azzurro. Alcuni di loro hanno perso la casa e saranno ospitati nel Palazzetto dello sport di piazza Spedini messo a disposizione dal Comune. Gli interventi sono stati coordinati dalla prefettura. 

In serata, l’aeroporto di Catania è tornato operativo. Lo comunica la Sac. Le operazioni di volo in partenza e in arrivo erano state sospese a causa degli incendi scoppiati vicino lo scalo per permettere l’intervento dei mezzi elicotteri dei Vigili del fuoco. 

Sicilia in fiamme

Sicilia in fiamme con incendi e focolai in buona parte dell’Isola. Alimentati dalle alte temperature e dal vento caldo – senza escludere la mano dei piromani – sono diversi i roghi registrati anche tra Palermo e Messina.


Nel Palermitano, a Piana degli Albanesi, sono circa 800 gli ettari di bosco devastati. Canadair in azione e Vigili del fuoco sono stati impiegati a terra e con mezzi aerei. Le squadre antincendio hanno fatto evacuare, per precauzione, alcune famiglie che abitano in prossimità di Monte Pizzuta e di contrada Casalotto. Il sindaco di Piana degli Albanesi, Rosario Petta, ha parlato di azione criminale. Roghi anche ad Altofonte.

A Messina, elicotteri del Corpo forestale e Vigili del fuoco sono intervenuti sulle colline sopra la frazione di Camaro. Un vasto incendio, su almeno 4-5 fronti, ha interessato anche l’area di Catarratti e quella vicina al complesso Mito. E nella zona del Villaggio Bordonaro, a Sud-Ovest della città dello Stretto, distrutti ettari di campagna. La sala operativa ha ricevuto nelle ultime ore centinaia di telefonate dai residenti allarmati per i numerosi focolai e il fumo nero ben visibile anche a distanza.

Per le città di Catania, Messina e Palermo è stata diffusa dalla Protezione Civile regionale un’allerta “rossa” di livello 3 (massimo). In tutta la Sicilia, il Dipartimento regionale ha diramato il nuovo bollettino con lo stato di “preallerta” e di “attenzione” per il rischio incendi e ondate di calore, fino al 6 agosto. 

 

L’Acquarius approda a Catania: 420 migranti – La musica non cambia

 

Dopo aver soccorso 387 persone il 22 e 23 novembre ed aver rinvenuto giovedì il corpo senza vita di una giovane donna a bordo di un gommone, l’equipaggio dell’Aquarius ha  intercettato diverse imbarcazioni in acque internazionali da parte della Guardia costiera libica. Venerdì all’alba, racconta Sos Mediterranee, l’Aquarius ha individuato una prima barca in pericolo in acque internazionali a 25 miglia nautiche dalla costa, est di Tripoli, e poi una seconda ma ha ricevuto l’ordine di restare in stand-by perché il coordinamento di queste due operazioni di soccorso era stato assunto dalla guardia costiera e dalla marina libiche.

 Risultati immagini per foto di barconi migranti

Siamo rimasti pronti ad intervenire con il nostro team di soccorritori e il nostro equipaggiamento professionale – ha spiegato Nicola Stalla, coordinatore dei soccorsi per Sos Mediterranee – Durante le quattro ore di stand-by lecondizioni meteo sono peggiorate aumentando così il rischio di naufragio. Eravamo pronti a lanciare le operazioni di soccorso in ogni momento“.

“Questo drammatico avvenimento – ha dichiarato Sophie Beau, cofondatrice e vice presidente di Sos Mediterranee International – è stato estremamente duro per i nostri team, costretti ad osservare impotenti operazioni che conducono a rimandare in Libia persone che fuggono quello che i sopravvissuti descrivono come un vero inferno e che noi non abbiamo mai cessato di denunciare dall’inizio della nostra missione nel Mediterraneo”.

“La nave Aquarius di Sos Mediterranee è approdata questa mattina al porto di Catania con a bordo 420 migranti. Tra loro c’è anche una donna in avanzato stato di gravidanza che ha rischiato di partorire sulla nave. A bordo anche molte altre donne e bambini. Dei migranti a bordo, un bambino è stato fatto scendere ieri a Siracusa e trasferito in ospedale perché affetto da gravi crisi epilettiche ( Agenzia)..