Ci risiamo, Sicilia in zona gialla e misure più restrittive per accedere ai mezzi pubblici

 

Siamo in zona gialla da oggi. Altre 4 Regioni infatti – Lazio, Lombardia, Piemonte e Sicilia – da oggi 3 gennaio lasciano la bianca dopo Liguria, Marche, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Calabria, province autonome di Trento e Bolzano.

Covid, al via l'esodo di Natale. Fontana: "Gli affollamenti potevano essere  evitati"/ FOTO - Cronaca
Misure restrittive in diverse regioni italiane tra cui la Sicilia

Il passaggio dalla zona bianca alla gialla – avvertono gli scienziati-scatta al raggiungimento di tre parametri: incidenza settimanale dei nuovi contagi ogni 100mila abitanti uguale o superiore a 50 casi, il tasso di occupazione dei posti letto ospedalieri nei reparti ordinari al 15% e quello nelle terapie intensive al 10%.      La zona arancione scatterà quando l’incidenza sfora i 150 casi per 100mila abitanti, la percentuale di posti letto nelle terapie intensive va oltre il 20% e il tasso di ricoveri in area medica supera il 30%.

Zona gialla, regole

Con le nuove misure imposte dal governo e valide fino al 31 gennaio 2022 l’uso della mascherina è stato ‘rinforzato’ in tutta Italia visto che per accedere a mezzi pubblici, treni, aerei, cinema, teatri è necessario indossare la Ffp2. E questo fino al termine dello stato di emergenza, che al momento è fissato al 31 marzo.

Alcune Regioni pur essendo in giallo stanno già adottando misure più restrittive relativamente ad alcune specifiche aree dei territori. La Calabria con il suo  presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto ha emesso una ordinanza con la quale ha stabilito che fino al 9 gennaio 2022 passeranno in ‘zona arancione’ i Comuni di Campo Calabro, Cinquefrondi, Ferruzzano, Galatro, Laureana di Borrello, Melicucco, Rizziconi, Roghudi, Rosarno, San Roberto e Taurianova, tutti nella provincia di Reggio Calabria.

In Sicilia altri tre Comuni dal 31 dicembre 2021 sono in zona arancione. Si tratta di Caronia e Santa Lucia del Mela, nel Messinese, e il Comune di Ribera, nell’Agrigentino. Il provvedimento è in vigore fino a mercoledì 12 gennaio (compreso). L’ ordinanza ha disposto la proroga della zona arancione sino a mercoledì 5 gennaio (compreso) per i Comuni di Barcellona Pozzo di Gotto e Gualtieri Sicaminò, nel Messinese. Le misure restrittive antiCovid sono attualmente in vigore anche in altri otto Comuni: fino al 5 gennaio a Gravina di Catania, Marianopoli (Caltanissetta), Terme Vigliatore e Scaletta Zanclea (Messina).

L’ordinanza ha inoltre disposto la proroga dell’efficacia di alcune misure adottate in precedenza, come l’esecuzione di un tampone in porti e aeroporti dell’Isola per chi arriva da Malta, Francia, Grecia, Paesi Bassi, Usa, Germania, Regno Unito, Sudafrica, Botswana, Hong Kong, Israele, Egitto e Turchia.

Fino alla cessazione dello stato di emergenza, il decreto Natale prevede inoltre l’estensione dell’obbligo di Green Pass rafforzato – per vaccinati o guariti – alla ristorazione per il consumo anche al banco in bar e ristoranti. Dal 10 gennaio 2022 il Green pass rafforzato sarà esteso ad altre attività: al chiuso per piscine, palestre e sport di squadra; musei e mostre; al chiuso per i centri benessere; centri termali (salvo che per i livelli essenziali di assistenza e attività riabilitative o terapeutiche); parchi tematici e di divertimento; al chiuso per centri culturali, centri sociali e ricreativi (esclusi i centri educativi per l’infanzia); sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò; alberghi e altre strutture ricettive compresi i servizi di ristorazione prestati all’interno degli stessi anche se riservati ai clienti ivi alloggiati; feste conseguenti alle cerimonie civili o religiose; sagre e fiere; centri congressi; servizi di ristorazione all’aperto; impianti di risalita con finalità turistico-commerciale anche se ubicati in comprensori sciistici; piscine, centri natatori, sport di squadra e centri benessere anche all’aperto; centri culturali, centri sociali e ricreativi per le attività all’aperto; mezzi di trasporto compreso il trasporto pubblico locale o regionale.

Fino al 31 gennaio 2022 sono vietati gli eventi, le feste e i concerti, comunque denominati, che implichino assembramenti in spazi all’aperto; saranno chiuse le sale da ballo, discoteche e locali assimilati, dove si svolgono eventi, concerti o feste comunque denominati, aperti al pubblico.

Gli spostamenti con mezzi propri sono liberi in zona bianca così come nella gialla, le cose cambiano in zona arancione dove ci si può spostare sia in altri comuni della stessa regione che in altre regioni solo per lavoro, necessità, salute o per servizi non sospesi ma non disponibili nel proprio comune.

Rientro graduale nella normalità: da oggi nuove regole

Shopping e aperitivi, folla ovunque. Chiusa fontana di Trevi. Arcuri:  "Insopportabili assembramenti". Domani vertice urgente con Cts e Lamorgese  - la Repubblica

Ritorna gradualmente la normalità -La zona gialla torna da oggi, 26 aprile, con nuove regole per spostamenti, ristoranti e scuola.  Un punto comune anche in zona arancione e zona rossa, coprifuoco alle 22.  Cosa si può fare nelle zone gialle rimane parzialmente fuori dalla portata delle regioni in zona arancione: Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Valle d’Aosta. Divieti e misure più rigidi per la Sardegna, paradossalmente unica regione in zona rossa dopo essere stata l’unica di colore bianco.

Non sarà più necessaria l’autocertificazione per gli spostamenti tra regioni di colore giallo, come riferito nella  circolare del Viminale.

Cambiano in particolare le regole per le visite private fino al 15 giugno nelle regioni gialle. Potranno raggiungere un’altra abitazione privata quattro persone, che potranno portare con sé figli minori, di età anche superiore ai 14 anni.

Questi spostamenti possono avvenire anche tra regioni gialle differenti e non importa se il viaggio comporti l’attraversamento di una regione arancione o rossa.

Tali visite, invece, potranno avvenire in zona arancione entro i limiti del comune. Sono infine vietate in zona rossa. Sì all’accesso alle seconde case, anche se si trovano in zona arancione o rossa. Lo spostamento, compreso tra quelli che rientrano nel ritorno alla propria residenza, non richiede certificati di vaccinazione o guarigione e tampone.

PASS VACCINALE

Ogni spostamento in entrata o in uscita da zona rossa o zona arancione sara’ regolato dal pass vaccinale. Lo strumento però deve essere definito in base alle indicazioni del ministero della Salute. Nel frattempo, per spostamenti anche per turismo tra regioni di colore diverso, bisogna munirsi di certificazione che attesti l’avvenuta vaccinazione (con la seconda dose ricevuta da non oltre 6 mesi) o l’esito negativo di un tampone eseguito da non oltre 48 ore.

Tali requisiti valgono anche per i minori, sono esclusi i bambini di età inferiore a due anni. Il pass vaccinale, inserito del decreto, consentirà di spostarsi “da una Regione all’altra anche se si tratta di zone rosse o arancioni”…

I requisiti per ottenere il pass, che potrà essere rilasciato anche dal medico di famiglia, sono definiti: “Può avere il certificato verde chi ha completato il ciclo di vaccinazione (dura sei mesi dal termine del ciclo prescritto), chi si è ammalato di covid ed è guarito (dura sei mesi dal certificato di guarigione), chi ha effettuato test molecolare o test rapido con esito negativo (dura 48 ore dalla data del test)”. Quindi, il lasciapassare spetterà a chi è stato vaccinato e a chi può esibire un tampone molecolare negativo realizzato entro le 48 ore precedenti allo spostamento. Il pass è necessario anche per i minori. Sono esentati i bambini di età inferiore ai due anni. “Le certificazioni verdi rilasciate dagli Stati membri dell’Unione sono riconosciute valide in Italia. Quelle di uno Stato terzo se la vaccinazione è riconosciuta come equivalente a quella valida sul territorio nazionale”….

BAR E RISTORANTI, LE REGOLE

Nuovi criteri di riapertura per bar e ristoranti che potranno ospitare clienti a pranzo e a cena purché all’aperto. Si potrà stare soltanto seduti al tavolo, massimo quattro persone, a meno che non si tratti di conviventi. La distanza è fissata a un metro.

Dal primo giugno, soltanto in zona gialla, i ristoranti potranno restare aperti anche al chiuso dalle 5 alle 18. Si potrà stare soltanto seduti al tavolo, massimo quattro persone, a meno che non si tratti di conviventi. La circolare del ministero ai prefetti ha chiarito alcune regole per i bar. E’ consentito il servizio ai tavoli all’aperto e anche al banco solo “in presenza di strutture che consentano la consumazione all’aperto”. Altrimenti, solo servizio ai tavoli e asporto, ammesso fino alle 18.

In zona arancione e rossa, invece, bar e ristoranti sono chiusi. Rimane consentito l’asporto di cibo e bevande fino alle 18 dai bar e fino alle 22 da enoteche, vinerie e ristoranti. È sempre consentita la consegna a domicilio di cibo e bevande.

SCUOLA

“Dal 26 aprile e fino alla fine dell’anno scolastico si torna in classe anche nelle scuole superiori (secondarie di secondo grado). La presenza è garantita in zona rossa dal 50% al 75%. In zona gialla e arancione dal 70% al 100%” ha reso noto Palazzo Chigi. Per quanto riguarda l’università, “dal 26 aprile al 31 luglio nelle zone gialle e arancioni le attività si svolgono prioritariamente in presenza. Nelle zone rosse si raccomanda di favorire in particolare la presenza degli studenti del primo anno”.

 “Dal 26 aprile 2021, in zona gialla,cioè da oggi,  nel rispetto delle linee guida vigenti, è consentito lo svolgimento all’aperto di qualsiasi attività sportiva anche di squadra e di contatto. Inoltre, dal 15 maggio 2021, sempre in zona gialla, sono consentite le attività delle piscine all’aperto e, dal 1° giugno, quelle delle palestre” si legge nella nota di Palazzo Chigi diffusa al termine del Cdm.

In zona arancione è consentito svolgere attività sportiva o attività motoria all’aperto, anche presso aree attrezzate e parchi pubblici, purché comunque nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno 2 metri per l’attività sportiva, salvo che sia necessaria la presenza di un accompagnatore per i minori o per le persone non completamente autosufficienti. E’ consentito recarsi presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, del proprio comune o, in assenza di tali strutture, in comuni limitrofi, per svolgere esclusivamente all’aperto attività sportiva di base. Vietato  l’uso di spogliatoi interni nei circoli. In zona rossa sono sospese l’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, sia all’aperto che al chiuso. Vietato lo svolgimento degli sport di contatto.

Riaprono al pubblico in zona gialla cinema, teatri, sale concerto, live club. È necessario che ci siano posti a sedere preassegnati e una distanza di un metro l’uno dall’altro. La capienza massima consentita è del 50% di quella massima autorizzata e comunque non superiore a 500 spettatori al chiuso e 1000 all’aperto, rende noto Palazzo Chigi. In relazione all’andamento epidemiologico e alle caratteristiche dei siti, si potrà autorizzare la presenza anche di un numero maggiore di spettatori all’aperto, nel rispetto delle indicazioni del Cts e delle linee guida

Clima incandescente, riaperture e “coprifuoco”, esce il nuovo decreto ma i politici vanno per conto loro

Proteste di piazza contro le chiusure-Covid: Governo Draghi sempre più in  difficoltà - I Nuovi VespriI Nuovi Vespri

GREEN PASS –

La protesta si ingigantisce, la Conferenza delle Regioni è rimasta inascoltata la Lega,  non ha votato il provvedimento del Consiglio dei Ministri per divergenze  sul coprifuoco.      Inappellabile la decisione del premier Mario Draghi di non spostarlo alle 23, ma di confermarlo alle 22. Il decreto, tra le altre cose, posticipa al 31 luglio lo stato di emergenza. La situazione diventa incandescente

Dal 26 aprile 2021 sono consentiti gli spostamenti tra le Regioni diverse nelle zone bianca e gialla. Alle persone munite della ‘certificazione verde’, sono consentiti gli spostamenti anche tra le Regioni e le Province autonome in zona arancione o zona rossa” si legge nella nota del Cdm diramata da Palazzo Chigi.

Il decreto varato dal Cdm infatti “prevede l’introduzione, sul territorio nazionale, delle cosiddette ‘certificazioni verdi Covid-19’, comprovanti lo stato di avvenuta vaccinazione contro il SARS-CoV-2 o la guarigione dall’infezione o l’effettuazione di un test molecolare o antigenico rapido con risultato negativo. Le certificazioni di vaccinazione e quelle di avvenuta guarigione avranno una validità di sei mesi, quella relativa al test risultato negativo sarà valida per 48 ore – si legge nella nota diffusa al termine del Consiglio dei ministri – Le certificazioni rilasciate negli Stati membri dell’Unione Europea sono riconosciute come equivalenti, così come quelle rilasciate in uno Stato terzo a seguito di una vaccinazione riconosciuta nell’Unione europea”. “Le zone gialle tornano ad essere sottoposte alle misure per esse previste e a quelle introdotte dal presente decreto”.

– “Dal 26 aprile al 15 giugno 2021, nella zona gialla, è consentito lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata una volta al giorno, dalle 5 alle 22, a quattro persone oltre a quelle già conviventi nell’abitazione di destinazione. Le persone che si spostano potranno portare con sé i minorenni sui quali esercitino la responsabilità genitoriale e le persone con disabilità o non autosufficienti conviventi. Lo stesso spostamento, con uguali limiti orari e nel numero di persone, è consentito in zona arancione all’interno dello stesso comune. Non sono invece consentiti spostamenti verso altre abitazioni private abitate nella zona rossa”..

 – “Dal 26 aprile e fino alla fine dell’anno scolastico si torna in classe anche nelle scuole superiori (secondarie di secondo grado). La presenza è garantita in zona rossa dal 50% al 75%. In zona gialla e arancione dal 70% al 100%” rende noto Palazzo Chigi. Per quanto riguarda l’università, “dal 26 aprile al 31 luglio nelle zone gialle e arancioni le attività si svolgono prioritariamente in presenza. Nelle zone rosse si raccomanda di favorire in particolare la presenza degli studenti del primo anno”.

– Dal 26 aprile in zona gialla riaprono i ristoranti anche a cena, purché all’aperto.

– Dal 26 aprile riaprono al pubblico in zona gialla cinema, teatri, sale concerto, live club. È necessario che ci siano posti a sedere preassegnati e una distanza di un metro l’uno dall’altro. La capienza massima consentita è del 50% di quella massima autorizzata e comunque non superiore a 500 spettatori al chiuso e 1000 all’aperto, rende noto Palazzo Chigi. In relazione all’andamento epidemiologico e alle caratteristiche dei siti, si potrà autorizzare la presenza anche di un numero maggiore di spettatori all’aperto, nel rispetto delle indicazioni del Cts e delle linee guida.

– “Dal 1°luglio in zona gialla sono consentite le attività nei centri termali e possono riaprire i parchi tematici e di divertimento” si legge nel decreto sulle riaperture approvato dal Consiglio dei ministri.

– “Dal 26 aprile 2021, in zona gialla, nel rispetto delle linee guida vigenti, è consentito lo svolgimento all’aperto di qualsiasi attività sportiva anche di squadra e di contatto. Inoltre, dal 15 maggio 2021, sempre in zona gialla, sono consentite le attività delle piscine all’aperto e, dal 1° giugno, quelle delle palestre” si legge nella nota di Palazzo Chigi diffusa al termine del Cdm.

“Dal primo giugno in zona gialla sono aperte al pubblico anche le manifestazioni e gli eventi sportivi di livello agonistico riconosciuti di preminente interesse nazionale con provvedimento del Coni e del Comitato paraolimpico. La capienza consentita è del 25% di quella massima autorizzata e comunque non superiore a 1000 spettatori per gli impianti all’aperto e 500 per quelli al chiuso. Per eventi di particolare rilevanza e tenuto conto delle caratteristiche dei siti è possibile autorizzare la presenza di un numero maggiore di spettatori. E’ possibile inoltre, anche prima del primo giugno, autorizzare lo svolgimento di eventi sportivi di particolare rilevanza”.

IL MOMENTO DI POTERE DI “GIUDA”

 

BorderlineZ Tradimeno - Aforismi, frasi e citazioni dal web- BorderlineZIl blog di Roberto Improta LA TURCHIA VERRÀ TRADITA

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DI  RAFFAELE  LANZA

 

I 5 Stelle – divisi e in lite  sulla scelta di un governo con i renziani –    Il  senatore di Rignano, conosciuto nelle file del Movimento 5s come “L’accoltellatore” solleva diffidenze da tutti i lati.: il presidente della Camera Roberto Fico nell’ambito delle consultazioni ha il suo bel da fare.    Le cose non cambiano tra i dem.. Il segretario Zingaretti  nel richiamare  tutti alla “lealtà”, fa esplicito riferimento a Renzi.  “.

Non c’è il rischio di elezioni,ma spostamenti di caselle,sì, magari, senza stravolgere la delegazione di governo. 

Si ipotizza un  possibile ingresso dell’ex capogruppo al Senato, Gianluca Perilli, come sottosegretario alla Giustizia al posto di Vittorio Ferraresi.

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con Roberto Fico, Presidente della Camera dei Deputati

 

Tra i parlamentari dem vengono considerati inamovibili Lorenzo Guerini e Dario Franceschini,  leader di  DUE aree del Pd – Base Riformista e Areadem – proprio nei gruppi di Camera e Senato.

Intanto risulta molto accreditato, , Andrea Orlando dei dem che nel caso dovesse saltare Alfonso Bonafede, opterebbe per la Giustizia.   Dario Franceschini  conserverà il ruolo di capo delegazione.  Quasi certa  la permanenza di Francesco Boccia. Per Enzo Amendola, nonostante il ministro delle Politiche Ue sia apprezzato da tutti i dem e dal segretario Zingaretti, si apre forse una nuova prospettiva politica, quella di candidato sindaco di Napoli visto che De Magistris ha proposto la candidatura per la Presidenza della Regione.. Nel caso di Leu, il capo delegazione e ministro della Salute, Roberto Speranza, per la piena conoscenza della problematica Salute e pandemia       conserverebbe il Ministero.L’ipotesi inversa generebbe caos totale con le Regioni ed in particolare con la Lombardia dove esiste ed è consacrata una situazione innaturale di frizione.

Punta sull’immagine Italia Viva di Renzi. Il classico topolino che spaventa l’elefante.  Se Renzi dovesse opporre un veto ad un Conte tre  – cosa alquanto probabile  visto che ritiene il premier molto amato,capace , insomma il migliore in assoluto in Italia quale “sintesi dell’equilibrio tra le maggiori forze politiche della maggioranza” , cosa accadrebbe?

“A quel punto- è coro unanime tra i dem ed altri parlamentari-  si paleseranno ulteriori  parlamentari disponibili a andare avanti o penso si arriverà a un governo elettorale che ci porti al voto a giugno. Impegnandoci noi nel frattempo a ridurre drasticamente la  pandemia, a vaccinare gran parte della popolazione, a mandare avanti il Recovery, ad approvare le riforme necessarie per fronteggiare la disoccupazione, a garantire i ristori alle  categorie più colpite. Tentando, anche, di trovare un’intesa su una buona legge elettorale. Il voto sarebbe in un momento come questo, una vera sciagura ed una sorta di  un colpo di Stato visto che il Centrodestra,Salvini in testa, ha compreso bene che il momento è favorevole per il disorientamento generale della popolazione italiana..

In caso di “accordo demoniaco” in squadra governativa potrebbero entrare Maria Elena Boschi e, nuovamente la Bellanova ,spina del fianco del prof.Giuseppe Conte.     Italia viva opterebbe per le caselle della Scuola, Infrastrutture e Sviluppo economico    Infine Roberto Gualtieri come volto dell’Italia sulla questione dei  “Recovery”, insieme a Conte, difficilmente, potrà essere spostato o sostituito      Per non parlare del Mef che resta una pagina divisiva tra la maggioranza    ed Italia viva.   Come dire se Renzi o componenti di Italia viva dovessero entrare nella compagine governativa, c’è da aspettarsi altra tagliente “accoltellata” alla schiena non appena si affronterà questo argomento, documento scritto o meno senza valore sanzionatorio personale.    Ne vale proprio la pena?

Peggioramento generale della situazione epidemiologica: misure più strette e vietati gli spostamenti al di fuori del comune

 

Zona arancione oggi e domani: regole e misure più rigide in tutta Italia per spostamenti, bar, ristoranti nel weekend del 9 e del 10 gennaio secondo le previsioni del  nuovo decreto Covid. Più rigidità perchè i dati finora forniti dal Ministero Salute non sono per niente favorevoli. Il coprifuoco scatta alle 22 e dura fino alle 5. Se non per motivi di lavoro, di necessità e di salute sono vietati gli spostamenti al di fuori del comune e tra le regioni. “Saranno comunque consentiti, negli stessi giorni, gli spostamenti dai Comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti, entro 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia”, prevede il decreto. Bar e ristoranti devono limitarsi all’asporto e alla consegna a domicilio, chiusura per centri commerciali. Restano aperti alimentari, farmacie, parafarmacie, tabaccherie ed edicole, anche all’interno degli stessi centri commerciali.

 

Calabria, Emilia Romagna, Lombardia, Sicilia e Veneto non cambieranno colore lunedì, come stabilisce l’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza che entra in vigore oggi”Dobbiamo tenere il massimo livello di attenzione perché il virus circola molto e l’indice del contagio è in crescita”, ha twittato il ministro annunciando la firma. L’ordinanza, siglata in una giornata caratterizzata da 17.533 contagi e 620 morti, è il frutto dell’analisi condotta sui dati del monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di sanità (Iss)-ministero Salute, relativo al periodo 28 dicembre 2020-3 gennaio 2021: Calabria, Emilia Romagna e Lombardia hanno un Rt puntuale significativamente maggiore di 1″ altre 6 lo superano nel valore medio (Liguria, Molise, Sardegna, Sicilia, Umbria, Valle d’Aosta), altre 4 hanno un valore uguale, la Puglia, o che lo sfiora, Lazio, Piemonte, Veneto”.

Il Veneto, infine, “mostra un tasso di incidenza particolarmente elevato, rispetto al contesto nazionale”. Tra il 15 e il 28 dicembre, evidenzia il documento, “l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1.03 in aumento da quattro settimane e per la prima volta, dopo sei settimane, sopra uno”. Nel report “si osserva un peggioramento generale della situazione epidemiologica nel Paese. L’incidenza nazionale a 14 giorni torna a crescere dopo alcune settimane di decrescita, aumenta anche l’impatto della pandemia sui servizi assistenziali e questo si traduce in un aumento generale del rischio”. “C’è nel Paese un peggioramento della situazione epidemiologica generale e aumenta l’impatto sui servizi assistenziali.

Nuove restrizioni a Natale, Conte annuncia le nuove misure

 

Giuseppe Conte - Conferenza stampa | Facebook

 

In diretta tv, il presidente del Consiglio Conte afferma la necessità di “introdurre misure che prevedono ulteriori restrizioni dal 21 dicembre al 6 gennaio. “La strada per la fine della pandemia è ancora lunga, dobbiamo scongiurare il rischio di una terza ondata che potrebbe arrivare già in gennaio, potrebbe essere non meno violenta della prima e della seconda ondata”. Dagli spostamenti ai cenoni passando per lo shopping, il premier riferito sulle  misure che saranno adottate. “Sarà un Natale diverso da tutti gli altri ma non meno autentico”, ha poi aggiunto.

“Continueremo ad applicare il sistema delle zone rosse, arancioni e gialle. Si sta rivelando efficace, ci permette di dosare gli interventi e di adottare misure ben differenziate su base territoriale – ha sottolineato poi – Le misure sono adeguate al rischio effettivo dei territori senza inutili penalizzazioni. Nel giro di appena un mese abbiamo piegato la curva dei contagi portando l’indice Rt a 0,91, sotto 1”.

Conte precisa le giornate del “sacrificio”Dal 21 dicembre al 6 gennaio sono vietati tutti gli spostamenti da una regione all’altra anche per raggiungere le seconde case. Il 25 e 26 dicembre e il primo gennaio sono vietati anche gli spostamenti da un comune all’altro. Resta il divieto di spostarsi su tutto il territorio dalle 22 alle 5, a Capodanno sarà esteso dalle 22 alle 7. Ci si potrà spostare per motivi lavorativi, motivi di salute e casi di necessità. Tra questi rientra anche l’assistenza a persone non autosufficienti. E’ sempre consentito il rientro nel comune di residenza, nel proprio domicilio e nel luogo in cui si abita con continuità o periodicità. Questo permetterà il ricongiungimento di coppie lontane per motivi di lavoro ma che convivono con una certa frequenza e periodicità nella medesima abitazione.

Gli italiani che andranno all’estero per turismo dal 21 dicembre al 6 gennaio al rientro dovranno sottoporsi alla quarantena. Anche i turisti stranieri che arrivano in Italia nello stesso periodo dovranno sottoporsi dalla quarantena.

Gli impianti sciistici saranno chiusi dal 4 dicembre al 6 gennaio. A usarli potranno essere solo gli atleti professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato Italiano Paralimpico (CIP) e/o dalle rispettive federazioni per permettere la preparazione finalizzata allo svolgimento di competizioni sportive nazionali e internazionali o lo svolgimento di tali competizioni. A partire dal 7 gennaio 2021, gli impianti sono aperti agli sciatori amatoriali solo subordinatamente all’adozione di apposite linee guida da parte della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e validate dal Comitato tecnico scientifico, rivolte a evitare aggregazioni di persone e, in genere, assembramenti.

Dal 21 dicembre al 6 gennaio sono sospese le crociere.    Riguardo i bar e ristoranti nell’area gialla saranno aperti fino alle 18, anche a Natale e Santo Stefano, “quindi sarà possibile andare a pranzo fuori” nelle feste. Nelle aree arancioni e rosse, saranno aperti dalle 5 alle 22 solo per asporto, la consegna a domicilio sarà sempre possibile. “Noi non possiamo entrare nelle case delle persone e imporre limitazioni ma possiamo fare una forte raccomandazione – e chiediamo a tutti di rispettarla – perché non ci si riunisca con persone non conviventi”.

negozi al dettaglio rimarranno aperti fino alle 21 da qui al giorno dell’Epifania, confermando allo stesso tempo la chiusura dei centri commerciali nei weekend e giorni di festa. “Nelle giornate festive e prefestive – si legge infatti nel testo definitivo pubblicato sul sito di Palazzo Chigi – sono chiusi gli esercizi commerciali presenti all’interno dei mercati e dei centri commerciali, gallerie commerciali, parchi commerciali ed altre strutture ad essi assimilabili, a eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, di prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi ed edicole”.

Quanto “al problema dei festeggiamenti, dei cenoni, dei veglioni, molto sentito dagli italiani e non solo – ha detto Conte – in un sistema liberaldemocratico non possiamo entrare nelle case delle persone e imporre stringenti limitazioni. Possiamo limitarci a introdurre una forte raccomandazione: raccomandiamo fortemente di non ricevere persone non conviventi, soprattutto in queste occasioni, in cui i festeggiamenti diventano più intensi. E’ una cautela essenziale per proteggere noi stessi e i nostri cari, in particolare i più anziani, i nonni”.

Gli alberghi rimangono aperti in tutta Italia ma il 31 sera non si potranno organizzare veglioni e cene, i ristoranti degli alberghi chiuderanno alle 18. Da quell’ora del 31 dicembre 2020 e fino alle 7 del 1° gennaio 2021, la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive è consentita solo con servizio in camera.

Per sostenere “le attività commerciali che sono in grande sofferenza abbiamo deciso di far partire il piano Italia cashless”: ci sarà un extra cashback di Natale e fino al 31 dicembre ci sarà un rimborso del 10% (fino a 150 euro a persona, non a famiglia) per tutte le spese effettuate con carte o app.       Infine “dal 7 gennaio ricomincerà la didattica in presenza nelle scuole superiori di secondo grado, in questa fase in ogni scuola sarà garantito il rientro in presenza del 75% degli studenti”.

Il premier in conclusione risponde alle domande dei giornalisti e sulla denuncia presentata alla Procura da un esponente di “Fratelli d’Italia”, sull’uso improprio della scorta, che coinvolge pure la sua fidanzata Olivia Fortunato, spiega anzitutto come la sua posizione personale sia chiara ed inequivocabile e accusa di falso e diffamatorio l’autore dell’esposto all’attenzione giudiziaria..

 

Misure valide dal 5 novembre al 3 dicembre: cosa prevede il nuovo dpcm, ancora però non è ufficiale.

 

 

Giuseppe Conte, spunta la foto da giovanissimo e il web impazzisce

 

Ecco le nuove misure. Probabilmente domani il nuovo testo diverrà ufficiale. Conte mostra cautela prima di dare ufficialità al documento.

E’ vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori” ad alto rischio Covid, “salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. Sono comunque consentiti gli spostamenti strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza nei limiti n cui la stessa è consentita. E’ consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza”, si legge.

“È vietato ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili in tale comune”.

 – “Le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica (…) in modo che il 100 per cento delle attività sia svolta tramite il ricorso alla didattica digitale integrata”

“Resta salva la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia richiesto l’uso di laboratori o sia necessaria in ragione della situazione di disabilità dei soggetti convolti e in caso di disturbi specifici di apprendimento e di altri bisogni educativi speciali, garantendo comunque il collegamento on line con gli alunni della classe che sono in didattica digitale integrata, in modo che sia garantita una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione”.

“L’attività didattica ed educativa per il primo ciclo di istruzione e per i servizi educativi per l’infanzia -si legge ancora- continua a svolgersi in presenza, con uso obbligatorio di dispositivi di protezione delle vie respiratorie salvo che per i bambini di età inferiore ai sei anni e per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina”.

 – “Le disposizioni del presente decreto si applicano dalla data del 5 novembre 2020, in sostituzione di quelle del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 24 ottobre 2020, e sono efficaci fino al 3 dicembre 2020”.

– Nelle giornate festive e prefestive sono chiuse le medie e grandi strutture di vendita, nonché gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati, ad eccezione delle. La chiusura non e’ disposta per farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, e punti vendita di generi alimentari, tabacchi ed edicole”, prevede il testo.

FASE 2: “IL MOMENTO DELLA RESPONSABILITA'”

 

E siamo arrivati alla  fase 2. I controlli  delle forze di polizia  a partire da oggi saranno rimodulati nel segno di una valutazione prudente ed equilibrata.     Chiarimenti specifici li fornisce  la circolare del ministero dell’Interno italiano- firmata dal capo di Gabinetto Matteo Piantedosi, -ai prefetti che contiene le prescrizioni dettate nel decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 26 aprile scorso. 

Corea del Sud, sconfiggere COVID-19 andando a caccia del ...

Le nuove “misure” antiCovid- – “sono applicabili sull’intero territorio nazionale a partire dal 4 maggio 2020 e sono efficaci fino al 17 maggio 2020”. Da oggi e per le prossime due settimane in sostanza i controlli assumono anche un nuovo compito: la tutela dei lavoratori che riprendono le loro attività, affinché questo avvenga in sicurezza.

 “A fronte dell’esigenza di sostenere il riavvio del tessuto produttivo economico nazionale, si pone l’imprescindibile necessità di garantire la sicurezza dei lavoratori e di assicurare idonei livelli di protezione negli ambienti di lavoro” e sarà quindi “determinante” l’attivazione di “un adeguato sistema di controlli, teso a verificare la puntuale osservanza delle prescrizioni poste a presidio delle suddette tutele e ad applicare le eventuali, relative sanzioni”.

Alcuni settori affrontati dalle nuove disposizioni e alcuni spunti.

Spostamenti – Il nuovo dpcm consente, oltre agli ”spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute” anche “gli spostamenti per incontrare congiunti purché venga rispettato il divieto di assembramento e il distanziamento interpersonale di almeno un metro e vengano utilizzate protezioni delle vie respiratorie”.

Spostamenti tra regioni – Viene sancito “il divieto per tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in una regione diversa rispetto a quella in cui attualmente si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute” ed è in ogni caso consentito “il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza” ma una “volta che si sia fatto rientro, non saranno più consentiti spostamenti al di fuori dei confini della regione in cui ci si trova, qualora non ricorra uno dei motivi legittimi di spostamento sopra indicati”.

Aree pubbliche e private – Si conferma “il divieto di assembramento di persone in luoghi pubblici o privati”. Sarà nuovamente possibile accedere ai “parchi, alle ville e ai giardini pubblici”, rispettando il divieto di “assembramento” e la “distanza di sicurezza interpersonale di un metro”. Le aree attrezzate per il gioco dei bambini continueranno invece a rimanere chiuse. Inoltre i sindaci avranno facoltà di chiudere temporaneamente specifiche aree nelle quali le condizioni non possano essere assicurate.

Attività sportiva e motoria – Viene consentito lo svolgimento di “attività sportiva o motoria sia individualmente che con un accompagnatore (per i minori e le persone non completamente autosufficienti), purché sia rispettata la distanza interpersonale di almeno due metri per l’attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività” che potrà essere svolta anche lontano dalla propria abitazione. Più in particolare quanto alle attività sportive sono consentite le “sessioni di allenamento, a porte chiuse, degli atleti professionisti e non professionisti di discipline sportive individuali, riconosciuti di interesse nazionale dal Coni, dal Comitato Paralimpico italiano e dalle rispettive federazioni” e viene introdotta la possibilità di svolgere allenamenti individuali anche per gli sport di squadra.

Funerali – Alle cerimonie funebri, da svolgersi preferibilmente all’aperto, potranno partecipare “congiunti e, comunque, fino ad un massimo di quindici persone”. Andranno indossate protezioni delle vie respiratorie e andrà rispettata rigorosamente la distanza interpersonale di almeno un metro.

Attività commerciali – Oltre ai punti vendita di generi alimentari, farmacie e parafarmacie, edicole e tabaccai e negozi per bambini e animali, è stato introdotto “il commercio al dettaglio di fiori, piante, semi e fertilizzanti”.

Servizi di ristorazione – “Restano consentite – e – la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché, ed è questa la novità introdotta, la ristorazione con asporto, fermo restando l’obbligo di rispettare la distanza interpersonale di almeno un metro, il divieto di consumare i prodotti all’interno dei locali e il divieto di sostare nelle immediate vicinanze degli stessi, evitando, in ogni caso, assembramenti”.

Per imprese eliminato obbligo comunicazione a prefetto – “La prosecuzione di tutte le attività consentite” è subordinata al rispetto dei contenuti dei diversi protocolli di sicurezza negli ambienti di lavoro, nei cantieri, nel settore del trasporto e della logistica “eliminando ogni altra forma di comunicazione o autorizzazione preventiva”. Viene quindi introdotto “un regime di controlli sull’osservanza delle prescrizioni contenute nei protocolli richiamati in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro”…

L’obbligo delle mascherine – Da oggi sarà obbligatorio l’uso di dpi “nei luoghi chiusi accessibili al pubblico, inclusi i mezzi di trasporto, e comunque in tutte le occasioni in cui non sia possibile garantire continuativamente il mantenimento della distanza di sicurezza”. Non sono obbligati a indossare le mascherine “i bambini al di sotto dei sei anni, nonché i soggetti con forme di disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina ovvero i soggetti che interagiscono con i predetti”.