La stampa molesta, l’accusa di Di Maio e la libertà di stampa

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di Raffaele Lanza

Il dissenso di Luigi Di Maio sull’operato della Stampa in genere, e in particolare di un quotidiano cartaceo che ha provocato un dibattito nel mondo dell’informazione , della Federazione della Stampa, e dello staff del quotidiano preso di mira dal vicepremier, inducono certamente a delle riflessioni. Esiste la libertà di stampa in Italia?  Tutta la libertà? Quanta libertà? Quale libertà? E in alcune regioni,come la Sicilia che ha visto giornalisti uccisi dalla Mafia e il mondo dell’editoria cartacea sotto la lente di ingrandimento di  alcuni Pubblici ministeri -attenti- del Tribunale di Catania, c’è la possibilità di esprimersi o si corre il rischio di un black -out?

Vediamo cosa dice Di Maio che sembra sbilanciarsi perchè non condivide la critica “gratuita”. Noi siamo qui con le piazze piene, loro continuano a perdere lettori“. Dopo averne evocato la chiusura, il vicepremier Luigi Di Maio intervenendo ad un comizio in Basilicata, esprime dissenso  pieno contro il giornale La Repubblica “Stamattina su Repubblica si parla di beffa fiscale. Non è vero, ma sono sicuro che se anche inviassi a Repubblica una smentita non la metterebbero mai”, sostiene il leader M55, prima di scagliarsi contro la stampa.

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“Ci sono giornali che ogni giorno attaccano questo governo, a me sta anche bene perché ci hanno portato fortuna”, spiega Di Maio, secondo cui “i giornali hanno il dovere di fare le pulci al governo ma con la verità, non con le bugie“. “Con le stesse bugie, a quelli di prima, facevano i salamelecchi”, aggiunge, sostenendo che “è arrivato il momento di fare una legge contro il conflitto di interessi” in editoria.

Fin qui le parole di Di Maio. Sappiamo che nessun limite può essere posto alla critica delle idee anche se queste idee sono in netto contrasto con la struttura politica esistente. Un limite può essere imposto solo quando questa critica cessa di  essere teoretica per diventare critica attivizzante. Ma solo un uso corretto e democratico della stampa può consentire una omogeneità di atteggiamenti culturali e sociali che cementino un popolo troppo diviso da barriere particolaristiche.     In caso contrario le tensioni sociali e gli squilibri si aggraverebbero sempre più e si narcotizzerebbero gli utenti con i mezzi subdoli della società falsamente liberale.   Un giornale non pubblica neppure la smentita cioè la rettifica prevista dalla legge entro 3 giorni?      Ci sono questi abusi, lo abbiamo visto in Sicilia, con alcuni quotidiani on line in particolare dove la rettifica. diversamente da come dice la legge sulla stampa, viene persino commentata dal giornale e dai tre.-quattro amici fissi del giornale    E’ una indecenza.

Inoltre oggi si perde di vista il manipolatore che sfrutta per finalità condannabili lo strumento della stampa   Essa, non dimentichiamo, può modificare la nostra percezione sensoriale e intellettuale,non è neutrale perchè può convogliare le nostre capacità percettive verso direzioni estranee alla nostra funzionalità,  la stampa è costituita da  strumenti di gruppo che hanno l’interesse di dirigere, con forme più sottili e occulte della censura dei Paesi dittatoriali, l’opinione pubblica..

Mattarella: “La libertà di stampa non può essere oggetto di insidie volte a ridurre il ruolo del giornalismo…….”

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Libertà di stampa.Tanti sono i giornalisti e coloro che svolgono un ruolo importante di comunicazione nelle Istituzioni che sono minacciati da dirigenti, politici, manager, persone servili che si prestano a querele di intimidazione per fermare la verità o non rendere credibile con le sentenze il lavoro giornalistico o pubblicistico. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, esprime il suo pensiero in una nota  inviata all’amministratore delegato della Società Editrice Sud Spa, Pasquale Morgante e così afferma:-.

L’incondizionata libertà di stampa costituisce elemento portante e fondamentale della democrazia e non può essere oggetto di insidie volte a fiaccarne la piena autonomia e a ridurre il ruolo del giornalismo”. 

“Una stampa credibile, sgombra da condizionamenti di poteri pubblici e privati, società editrici capaci di sostenere lo sforzo dell’innovazione e dell’allargamento della fruizione dei contenuti giornalistici attraverso i nuovi mezzi, sono strumenti importanti – sottolinea – a tutela della democrazia. Questa consapevolezza deve saper guidare l’azione delle istituzioni”.