“Estate 2021”: venerdì 6 a villa Dante di Messina gli Unavantaluna in concerto

 

Messina

Nell’ambito degli spettacoli estivi 2021, promossi dal Comune di Messina, venerdì 6, alle ore 21.30, all’arena di Villa Dante, si esibiranno in concerto gli Unavntaluna, cumpagnia di musica siciliana composta da Pietro Cernuto, zampogna a paro, friscalettu e voce; Carmelo Cacciola, lauto cretese e voce; Luca Centamore, chitarra; e Francesco Salvadore, voce e tamburi a cornice. “. In occasione del concerto in programma venerdì 6, gli Unavantaluna hanno  deciso di offrire 500 ingressi gratuiti a coloro che, essendo già vaccinati, si prenoteranno al numero telefonico 0909488007. Il servizio di prenotazione è gestito dalla Messina Social City”.

Il cartellone degli spettacoli estivi all’arena di villa Dante proseguirà con i concerti di Max Gazzè sabato 7 e Fiorella Mannoia domenica 8.
Gli Unavantaluna si formano nella primavera del 2004 a Roma dall’incontro di quattro musicisti originari della Sicilia orientale (in particolare dell’area etnea e peloritana). Fin dall’inizio il repertorio è caratterizzato da un equilibrio tra le forme musicali della tradizione siciliana e l’innovazione, sempre nel solco dei canoni musicali isolani: spiccano l’interpretazione di grandi classici della musica siciliana (La pampina di l’alivu, Mi votu e mi rivotu, Ciuri, ciuri, Vitti ‘na crozza), nonché tarantelle, contraddanze, cunti, canti della tradizione marinara e contadina, oltre agli inediti in lingua siciliana. Il nome riprende l’inizio di una filastrocca siciliana («Unu avant’a Luna, due il bue […]») pronunciata durante il gioco della cavallina, diffuso in tutta la Sicilia e accompagnato da versi che mutano da zona a zona dell’isola. Nel 2006 pubblicano il primo album, Cumpagnia di musica sixiliana, seguito quattro anni dopo da Novi jorna novi misi. Frammenti di un oratorio popolare, interamente incentrato sui canti tradizionali siciliani del periodo natalizio, in particolare della novena.

Nel 2013 esce il terzo lavoro discografico, Isula ranni (‘Isola grande’), composto da un doppio cd, il secondo dei quali interamente inciso con brani inediti. Nello stesso anno vincono la sesta edizione del “premio Andrea Parodi”, un festival della world music organizzato annualmente a Cagliari dalla fondazione dedicata al cantautore sardo di origini liguri, con il brano Isuli, riconoscimento ulteriormente accresciuto dai premi per il miglior testo (ex aequo con Francesca Incudine) e per il miglior arrangiamento.

Nel 2016 si esibiscono presso la cappella Paolina del palazzo del Quirinale nell’ambito de I concerti al Quirinale trasmessi da Rai Radio 3, insieme con Eleonora Bordonaro (voce) e Puccio Castrogiovanni (marranzano). Nel 2017 vengono annoverati, insieme con Alfio Antico, Mario Incudine, Carlo Muratori e i fratelli Mancuso, tra le «figure di spicco della musica folk siciliana» nella sesta edizione italiana della guida Lonely Planet sulla Sicilia. L’ensemble si avvale della collaborazione con artisti come Ashraf Ahmad Mohamed (tabla egiziana), Elvin Dhimitri (violinista albanese), Yannis Vassilakos (bouzoukista greco), Nando Citarella (cantante) e Gaspare Balsamo, cantastorie siciliano. Nel 2016 gli Unavantaluna avviano Sònira e Sonos, un progetto artistico con Elena Ledda sulla musica tradizionale delle due maggiori isole italiane, Sicilia e Sardegna; nel 2017 con Ziad Trabelsi e Simone Pulvano realizzano La petite Sicile, uno spettacolo pertinente alla comunità siciliana di Tunisi, e partecipano a Caruso, un’opera coreografica ideata da Mvula Sungani, dedicata a Enrico Caruso e messa in scena al teatro Olimpico e al teatro Vascello di Roma.

ADDIO A RAFFAELLA CARRA’, TELEVISIONE ITALIANA IN LUTTO

 

Raffaella Carrà non  è più tra noi.  Ad annunciarlo è stato Sergio Japino, unendosi al dolore degli adorati nipoti Federica e Matteo, di Barbara, Paola e Claudia Boncompagni, degli amici di una vita e dei collaboratori più stretti. “Raffaella ci ha lasciati. E’ andata in un mondo migliore, dove la sua umanità, la sua inconfondibile risata e il suo straordinario talento risplenderanno per sempre”.

È morta Raffaella Carrà, televisione italiana in lutto

La grande artista, 78 anni, si è spenta alle ore 16.20 di oggi, dopo una malattia che da qualche tempo aveva attaccato quel suo corpo così minuto     Una grande dignità:   nulla doveva trapelare della sua profonda sofferenza. L’ennesimo gesto d’amore verso il suo pubblico e verso coloro che ne hanno condiviso l’affetto, affinché il suo personale calvario non avesse a turbare il luminoso ricordo di lei.

Donna fuori dal comune eppure dotata di spiazzante semplicità, non aveva avuto figli ma di figli – diceva sempre lei – ne aveva a migliaia, come i 150mila fatti adottare a distanza grazie ad ‘Amore’, il programma che più di tutti le era rimasto nel cuore. Le esequie saranno definite a breve. Nelle sue ultime disposizioni, Raffaella ha chiesto una semplice bara di legno grezzo e un’urna per contenere le sue ceneri. Nell’ora più triste, sempre unica e inimitabile, come la sua travolgente risata.

Nata a Bologna il 18 giugno 1943 come Raffaella Maria Roberta Pelloni, la ballerina e cantante, dopo il debutto in televisione in “Tempo di danza” (1961), al fianco di Lelio Luttazzi, e nella commedia musicale “Scaramouche” (1965), nel 1970 approdò a Canzonissima, divenendo nota al grande pubblico. Fu così che la Carrà divenne la prima showgirl del piccolo schermo in bianco e nero.

Notevole successo ottenne nel 1984 con “Pronto, Raffaella”, che raggiunse ascolti straordinari per la fascia meridiana. Conduttrice di “Domenica in” (1986) sempre per la Rai, nel 1987 passò per un breve periodo a Canale 5, per poi tornare nel 1991 a Raiuno con la trasmissione “Fantastico 12”. Dopo una parentesi di quattro anni a Madrid, dove portò il programma “Hola Raffaella” per la televisione spagnola, è rientrata in Italia nel 1995 riproponendosi con successo in “Carramba! Che sorpresa” (1995-97 e 2002), trasmissione ispirata al varietà britannico “Surprise, surprise”.

√ Raffaella Carrà buon compleanno una raffica di successi (parte 1 di 17) -  Rockol

Ha quindi continuato a raccogliere consensi presentando “Carramba! Che fortuna” (1998-2000 e 2008) e “Segreti e … bugie” (1999), sempre su Raiuno. Nel 2001 ha condotto il Festival di Sanremo, nel 2004 il programma “Sogni”, mentre dedicato alle adozioni a distanza è stato “Amore” del 2006. Nel 2007 è uscito “Raffica Carrà”, raccolta videomusicale delle numerose sigle televisive che ha interpretato. Nel 2013 è tornata sul piccolo schermo su Raidue come coach del talent show “The Voice of Italy” ed è uscito il suo ultimo album “Replay”. Nel 2015 ha condotto su Raiuno il talent show “Forte forte forte” e ha interrotto la sua partecipazione a “The Voice of Italy”, ripresa l’anno successivo. Del 2019 è il suo ultimo programma “A raccontare comincia tu” su Raitre.

I grandi amori di Raffaella Carrà, la vita privata e la maternità: "I  figli? Non mi sono accanita"

 Nei varietà televisivi, fin dagli esordì, ha inserito per prima sequenze di canto e danza ispirate ai musical di Broadway. Ha reso le sigle dei programmi tv, partendo da ‘Ma che musica maestro’ di ‘Canzonissima’, dei grandi successi con milioni di dischi venduti. Successi raccolti in tutto il mon do e, in particolare oltre l’Italia anche in Spagna.

Ha provocato scandalo con il primo ombelico mostrato sulla tv di Stato e con il ‘Tuca Tuca’. E’ stata la prima ad indossare un abbigliamento che oggi è classificato come “proto-glam”. Il suo caschetto biondo ha cambiato il look di milioni di donne. Con il brano ‘Luca’ per la prima volta ha parlato di omosessualità in modo diretto e leggero, e non sorprende, quindi, se la Carrà sia diventata un’icona gay internazionale.

Ha insegnato alle donne che avere il libero arbitrio in camera da letto non era scandaloso, con canzoni come ‘A far l’amore comincia tu’. Ha lanciato inni alla sessualità con brani come ‘Tanti Auguri’ (“ma girando questa terra io mi sono convinta che non c’è odio, non c’è guerra quando a letto l’amore c’è… Com’è bello far l’amore da Trieste in giù, l’importante è farlo sempre con chi hai voglia tu”).

Il messaggio di cordoglio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.”Sono profondamente colpito dalla scomparsa di Raffaella Carrà, un’artista popolare, amata e apprezzata da diverse e numerose generazioni di telespettatori in Italia e all’estero. Volto televisivo per eccellenza ha trasmesso – con la sua bravura e la sua simpatia – un messaggio di eleganza, gentilezza e ottimismo“..

Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha appreso con profonda tristezza della scomparsa di Raffaella Carrà. “Con il suo talento e la sua professionalità ha avuto un ruolo decisivo nel diffondere la cultura dello spettacolo in Italia. La sua risata e la sua generosità hanno accompagnato generazioni di italiani e portato il nome dell’Italia nel mondo.

Addio a Milva, la “Pantera di Goro”

 

Musica in lutto, è morta Milva, la rossa della canzone italiana

 

Milva non c’è più. La cantante e attrice teatrale dai capelli rossi aveva 81 anni e viveva a Milano. All’anagrafe Maria Ilva Biolcati-  era lontana dalle scene da oltre un decennio. Nel 2010 la ‘Pantera di Goro’ dopo aver pubblicato il terzo album scritto e prodotto per lei da Franco Battiato , intitolato ‘Non conosco nessun Patrizio’ e balzato immediatamente nella top 20 dei dischi più venduti in Italia, aveva annunciato il suo addio alle scene,, dopo mezzo secolo di palcoscenico vissuto in tutto il mondo.

Aveva comunicato :”Ritengo che proprio questa speciale combinazione di capacità, versatilità e passione sia stato il mio dono più prezioso e memorabile al pubblico e alla musica che ho interpretato e per quello voglio essere ricordata. Oggi questa magica e difficile combinazione forse non mi è più accessibile: per questo, dato qualche sbalzo di pressione, una sciatalgia a volte assai dolorosa, qualche affanno metabolico; e, soprattutto, dati gli inevitabili veli che l’età dispiega sia sulle corde vocali sia sulla prontezza di riflessi, l’energia e la capacità di resistenza e di fatica, ho deciso di abbandonare definitivamente le scene e fare un passo indietro in direzione della sala d’incisione, da dove posso continuare ad offrire ancora un contributo pregevole e sofisticato”,.

Detta ‘la rossa’ – titolo di una canzone scritta per lei da Enzo Jannacci a cui dedicò l’album La Rossa del 1980 – nella sua lunga carriera Milva è passata dalla canzone popolare al teatro di Giorgio Strehler, passando per la musica di Franco Battiato, di Ennio Morricone, di Astor Piazzolla, le canzoni dei grandi compositori greci, francesi, tedeschi e tanto altro, compresi i successi sul palco del Festival di Sanremo ma anche quelli sui palcoscenici di tutto il mondo.

A Sanremo aveva stabilito un record poco invidiabile: Milva era l’artista con più partecipa- zioni, 15, senza mai una vittoria. La ‘pantera di Goro’ non si è mai spinta oltre il secondo posto del 1962. Milva è anche la cantante con più partecipazioni consecutive, nove, dal 1961 al 1969.

La sua statura artistica è stata ufficialmente riconosciuta dalle Repubbliche Italiana, Francese e Tedesca, che le hanno conferito alte onorificenze.