Si procede con 90 mila euro per la manutenzione del torrente -vallone Mulè, nell’Agrigentino

 

 

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Approvato dall’Autorità di bacino del distretto idrografico della Sicilia il progetto esecutivo per la ricostruzione di una sezione del vallone Mulè, nel territorio del comune di Realmonte, nell’Agrigentino.

Gli interventi alla “spalla” destra idraulica, che costeranno 90 mila euro e avranno una durata di 60 giorni consecutivi dalla consegna dei lavori, si sono resi necessari a seguito delle ingenti precipitazioni che hanno aggravato le condizioni del corso d’acqua, determinando, di fatto, un’ostruzione.

In pratica, parte delle gabbionate di contenimento si sono ribaltate nel tratto dell’attraversamento a monte con la strada provinciale 68 e si sono adagiate nell’alveo del torrente, per una lunghezza di 15 metri. Assieme ad altri detriti e alla vegetazione spontanea ostruiscono l’alveo quasi per intero, creando uno sbarramento al normale deflusso delle acque che, in occasione di intense precipitazioni, potrebbe comportare un’esondazione del torrente mettendo a rischio gli edifici limitrofi e la strada provinciale.

Il progetto, redatto dagli uffici del Genio civile di Agrigento e approvato dall’Autorità diretta da Leonardo Santoro, prevede il ripristino delle sezioni di deflusso del vallone e la pulizia dell’alveo dalla vegetazione ostruttiva: la rimozione di tronchi, arbusti, ramaglie e canneto trascinati nell’alveo a seguito degli eventi alluvionali; la risagomatura dell’alveo e il ripristino delle gabbionate ribaltate; la manutenzione della sponda “in destra idraulica” del torrente; la rimozione di detriti e sedimenti e, infine, il conferimento dei detriti in discarica.

ALTRA TRAGEDIA A COSENZA,UN FIUME DI FANGO, NEL COSIDDETTO “PONTE DEL DIAVOLO”

Video dei soccorritori specialisti degli escursionisti nel cosiddetto “Ponte del diavolo”

Non c’è pace in questo mese di Agosto .Sono stati colti di sorpresa. Travolti da un fiume di fango mentre facevano canyoning, attraversando a piedi il letto del corso d’acqua.Cosenza, finora sono stati contati  11 gli escursionisti morti ieri nelle gole del torrente Raganello a Civita di Castrovillari.  Cinque feriti sono stati trasportati in ospedale ma nella notte uno di loro non ce l’ha fatta ed è morto. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, la Protezione civile nazionale e il Soccorso Alpino che ha salvato un bambino in ipotermia, trasportato con urgenza  all’ospedale di Cosenza. A supporto anche alcune squadre di tecnici e specialisti del Soccorso Alpino e Spelelogico della Basilicata.

Le Gole del Raganello costituiscono un scenografico canyon lungo circa 17 km, che parte dalla Sorgente della Lamia e raggiunge un’area attigua all’abitato di Civita di Castrovillari, dove sorge il caratteristico Ponte del Diavolo. Qui il corso del torrente Raganello diventa più regolare e scorre lungo una valle più aperta, che si mantiene tale fino alla foce. L’area, riserva naturale protetta del Parco Nazionale del Pollino al confine tra Calabria e Basilicata, è una delle mete più frequentate della regione per gli amanti del rafting e del canyoning.

Il canyon del Raganello viene distinto dagli esperti in due parti: le Gole alte e le Gole basse. Le Gole alte o Gole di Barile si dipartono dalla Sorgente della Lamia fino a raggiungere la cosiddetta Scala di Barile, nei pressi dell’abitato di San Lorenzo Bellizzi, in un percorso di circa 9 km. La conformazione del torrente è molto accidentata.

Si apprende che sul canyon erano presenti due gruppi di 18 escursionisti per un totale di 36 persone.. Il ministro dell’Ambiente Sergio Costa si è detto “addolorato per questa tragedia che colpisce degli escursionisti che, come tanti altri, visitavano un parco nazionale” mentre il presidente del Consiglio Giuseppe Conte sta seguendo da vicino la vicenda, in  costante  contatto con il Capo Dipartimento della Protezione Civile.