Recupero bio psicofisico con il “Dragon Boat”

 

La riabilitazione passa attraverso lo sport: a colpi di pagaia contro il cancro al seno

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PALERMO – 

La LILT di Palermo – grazie alla collaborazione del circolo nautico cittadino – ha avviato il percorso di recupero bio-psicofisico attraverso la disciplina sportiva del Dragon Boat (una canoa di 20 posti sulla quale si pagaia seduti su assi di legno), che vede protagoniste donne che hanno affrontato la patologia oncologica con interventi chirurgici e che avviano la ripresa funzionale a bordo del Dragone galleggiante.

Un progetto sportivo e solidale che sta crescendo e che oggi si prepara a una nuova importante sfida: il 2° trofeo nazionale organizzato dalla Lega italiana lotta ai tumori Nazionale, che si terrà a Bari il 22-23 settembre 2018. La squadra rosanera è pronta per la competizione e per arrivare preparata all’appuntamento lancia il nuovo progetto di crowdfunding sulla piattaforma siciliana Laboriusa.it.

Attraverso il finanziamento dal basso della campagna “Pink Dragon Boat”, che richiede un budget totale di 1.500 euro, i donatori digitali potranno sostenere l’associazione LILT Palermo nell’acquisto di 20 kit sportivi. T-shirt, maglie tecniche, tute e zainetti saranno affidati al team tutto al femminile di “dragonesse in rosa” che ha deciso di vivere questo sport come un nuovo modo di stare insieme, unite dai battiti dell’adrenalina della sana competizione e dal desiderio di valorizzare il proprio corpo.

Alla scoperta della vita: miracolo della medicina, un esame del sangue può captare tutti i tipi di tumore

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Altro miracolo consentito da Dio all’uomo per  captare tutti i tipi di tumore attraverso un semplice esame del sangue. Il team della Johns Hopkins University di Baltimora sta infatti testando un metodo in grado di scoprire la presenza, per ora, di otto forme della malattia, che potrebbe essere eseguito, una volta messo a punto definitivamente, una volta l’anno come screening di massa. E salvare veramente tante vite, riporta ‘Science’.

I tumori – si apprende  – rilasciano piccolissime tracce del loro Dna mutato nel flusso sanguigno, oltre ad alcune proteine. L’innovativo esame, chiamato ‘The CancerSeek’, va a verificare la presenza di mutazioni in 16 geni su cui normalmente i tumori vanno a influire e su 8 proteine che la malattia stimola. Il test è stato applicato su 1.005 pazienti affetti da cancro all’ovaio, al fegato, allo stomaco, al pancreas, all’esofago, al colon, al polmone e al seno, non diffusi ad altri organi.

 L’analisi – è qui il dato sorprendente –  ha scovato il 70% delle neoplasie, e fra l’altro con un costo molto limitato, circa 500 dollari a paziente, equivalente al prezzo di una colonscopia. Cristian Tomasetti, uno dei ricercatori, ha spiegato alla Bbc che questo test potrebbe avere davvero “un enorme impatto sulla riduzione della mortalità per cancro. Fra queste neoplasie, infatti, ve ne sono alcune che non dispongono di programmi di screening precoce. Si pensi al cancro del pancreas, che dà luogo a pochi sintomi e per questo viene scoperto sempre in fase avanzata”. CancerSeek sarà ora testato su persone sane.