Congresso, il Giudice Micali: “L’Udienza preliminare è completamente inutile” – Il Cancro della “giustizia”

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Cinque giorni di astensione dalle udienze per esprimere la vibrata protesta contro  imminente entrata in vigore della riforma che blocca la prescrizione subito dopo la sentenza di primo grado. Sia di condanna che di assoluzione.   Un congresso straordinario che si è tenuto per tre giorni a Taormina (Messina) che ha visto un pubblico interessato e la presenza di tante toghe

Gian Domenico Caiazza,  Presidente dell’Unione camere penali, legale di Marco Pannella ma anche del noto conduttore televisivo vittima di un eclatante errore giudiziario da parte della Procura di Napoli, Enzo Tortora , afferma. “E’ una giungla che ci soffoca – dice nel suo intervento conclusivo al Palazzo dei congressi applaudito dagli oltre 800 delegati al congresso provenienti da tutta Italia – Sappiamo capire quando chi ci è avverso sostiene temi seri ma non possiamo tollerare che si affrontino questi temi senza sapere ci ciò che si parla”. “I rapporti di forza sono impari ma noi abbiamo idee forti e camminiamo sulle nostre idee che sono forti“,

Pensiamo che centinaia di avvocati si debbano succedere su un palco acceso tutto il giorno, e perché no anche la notte – dice – sarebbe impossibile non chiedersi di cosa stiamo parlando. A noi basterà fare conoscere quei numeri. Dire che in questo paese c’è la priorità che si fermi la prescrizione in primo grado, quando si cono reati che si prescrivono in 40 anni, è assurdo. Il minimo che ci possiamo chiedere è di cosa stanno parlando, dopo possiamo misurarci a sui contenuti“.

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L’avv. GianDomenico Caiazza, Presidente dell’Unione Camere Penali (legale del compianto Enzo Tortora)
: “Un bilancio straordinario, – afferma in conclusione l’organizzatore-  di partecipazione formidabile, attenzione, voglia di farsi capire, forza delle idee. Meglio di così…”.  “Non dimentichiamo mai in che situazione ci troviamo, è come se fossimo in una giungla ma dobbiamo riuscire ad attraversarla. Siamo a mani nude, sotto una pioggia battente, di comunicazione falsa di populismo incontenibile. Dobbiamo riuscire a fare scattare una scintilla, perché si accenda un fuoco che ci riscaldi e ci permetta di arrivare a uscire d quella giungla”. Da domani e per una settimana, gli avvocati penalisti si asterranno dalle udienze in segno di protesta contro la riforma sulla prescrizione. “Noi dobbiamo capire, dobbiamo lavorare pancia a terra – dice Caiazza -Bisogna attraversare la giunga buttandoci anche nel fango, cercando di ripararci sotto delle foglie, devi anche ingoiare acqua putrida se necessario”.
Da domani astensione penalisti, Caiazza propone maratona oratoria

“La settimana di astensione ha senso se questa settimana la riempiamo di iniziative politiche soprattutto territoriali –  sono confortato dalle iniziative che ci saranno in tutta Italia. Perché questo non potrà che dare frutti, abbiamo dalla nostra parte la verità dei dati”. “Dobbiamo fare scattare la scintilla – parole ancora  di Caiazza- se scatta questa scintilla possiamo arrivare fuori dalla giungla e superarla, anche per il primo gennaio. Se non ci saremo riusciti, l’unica cosa che non ci dobbiamo rimproverare è avere provato a fare tutto quello che potevamo”.  “I sostenitori sono indifferenti al pensiero univoco della dottrina giuridica di questo paese”.

Il giudice Massimiliano Micali, Presidente della Terza sezione penale del Tribunale di Messina, intervenendo al congresso straordinario ha espresso il suo dissenso “Io non sono per nulla d’accordo sulla interruzione della prescrizione dopo la sentenza di primo grado. La ritengo una ipotesi pericolosa perché c’è il rischio che si rimanga appesi per lungo tempo a un processo”. E avverte: “Però cerchiamo di impegnarci per far sì che il dibattimento sia veramente reale”. “Perché nella mia esperienza il 50/60 per cento dei dibattimenti è stato inutile – aggiunge – E leggere qui che l’abbreviato perde peso specifico e ancora più il patteggiamento mi fa pensare. Il dibattimento a volte è stata una esperienza mortificante, altre volte esaltante. Lo stesso vale per l’escussione dei testi. Si potrebbe fare molto sulle liste testimoniali”. “Nella mia esperienza di giudice tutte queste prescrizioni che sono maturate durante la fase delle indagini non le ho viste – – il problema è soprattutto nella fase dell’appello, ma non perché i colleghi siano meno produttivi”. “Noi – spiega – arriviamo a pronunciare sentenza quando già gran parte del termine prescrizionale è stato consumato, e diamo al giudice di appello un processo che è già morto”.

Ma di più il magistrato aggiunge .”L’udienza preliminare per come è costruita oggi è totalmente inutile. E’ una fase che ha perso ogni significato. E’ solo un fardello inutile”. “Se l’udienza preliminare è un fardello inutile, poniamoci il problema di eliminarla, la mia è una provocazione – aggiunge ancora il giudice Micali – Ma è solo una perdita di tempo che incide sulla prescrizione”. E spiega: “L’imputato che riceve un decreto di citazione a giudizio, valuta le carte e se ritiene che siano insufficienti può sempre fare l’abbreviato, ma daremmo nuova linfa al processo. La fase dell’udienza preliminare, così come è costruita, è semplicemente una perdita di tempo”.

E’ il giudice Luparello il magistrato che si occuperà adesso del processo Montante

 

Caltanissetta.

L’udienza preliminare del processo ad Antonello Montante riprende con l’assegnazione di un nuovo giudice, Graziella Luparello. E prossimamente sarà esaminata la riichiesta di rinvio a giudizio per l’ex leader di Confindustria (e altri 17 imputati a vario titolo per corruzione e reati contro la pubblica amministrazione) entro la scadenza dei termini di custodia cautelare. 

Alla  nomina ha provveduto il presidente del Tribunale, Daniele Marraffa, in accoglimento dell’’eccezione di competenza sollevata nell’udienza di lunedì dal difensore degli imprenditori Andrea e Salvatore Calì sul precedente gup Salvucci. “In fase di indagini preliminari, il 24 dicembre 2016, ha firmato un’autorizzazione per prorogare delle intercettazioni”.

 Il giudice Luparello,  a Caltanissetta è molto nota perchè   ha di recente rinviato a giudizio tre poliziotti per il depistaggio al processo Borsellino.

Si doveva dibattere sulla richiesta di  nullità degli atti fin qui prodotti dall’ex gup Salvucci.  a porte chiuse) Ma ogni cosa sembra resti invariata. L’udienza  prosegue con le eccezioni presentate dai legali degli imputati sulla competenza territoriale, sull’utilizzo di alcune intercettazioni 

Ricorderemo qui che l’indagine su Montante si è inizialmente mossa sul reato di concorso in associazione mafiosa. Tra i collaboratori di giustizia che resero dichiarazioni su Montante c’è Salvatore Dario Di Francesco. Il pentito Di Francesco parlò di appalti pilotati tra il 1999 e il 2004 nell’area di sviluppo industriale di Caltanissetta.

Poi però la Procura non aveva raccolto  elementi sufficienti per sostenere l’accusa in giudizio. “Le risultanze procedimentali – era questa la  richiesta della Procura – pur consentendo di raggiungere quei significativi approdi che si è cercato di offrire all’attenzione del giudice, non sono dotate, allo stato di quella soglia probatoria che deve necessariamente assistere l’astratta configurabilità di ipotesi di reato del tipo di quelle che qui vengono in rilievo e non sono pertanto idonee a un proficuo e utile esercizio dell’azione penale”.