PAPA FRANCESCO: “SIATE CAPACI DI AVERE MISERICORDIA VERSO CHI SI TROVA IN STATO DI NECESSITA'”

 

 Risultati immagini per immagine di papa francesco

La misericordia nei confronti di una vita umana in stato di necessità è il vero volto dell’amore”: “la capacità di compassione” è “la pietra di paragone del cristiano, anzi dell’insegnamento di Gesù”.  Commentando la parabola del “buon samaritano”  il Pontefice precisa che il Signore “è misericordioso perché ha compassione”: è capace “di avvicinarsi al nostro dolore, al nostro peccato, ai nostri vizi, alle nostre miserie”.

Essere capaci di avere compassione: questa è la chiave. Questa è la nostra chiave. Se tu davanti ad una persona bisognosa non senti compassione, se il tuo cuore non si commuove, vuol dire che qualcosa non va. Stai attento, stiamo attenti. Non ci lasciamo trascinare dall’insensibilità egoistica.

Sappiamo che i giudei trattavano con disprezzo i samaritani, considerandoli estranei al popolo eletto. Non è dunque un caso che Gesù scelga proprio un samaritano come personaggio positivo della parabola. In questo modo vuole superare il pregiudizio, mostrando che anche uno straniero, anche uno che non conosce il vero Dio e non frequenta il suo tempio, è capace di comportarsi secondo la sua volontà, provando compassione per il fratello bisognoso e soccorrendolo con tutti i mezzi a sua disposizione.

Per quella stessa strada, prima del samaritano, rimarca Papa Bergoglio, “erano già passati un sacerdote e un levita, cioè persone dedite al culto di Dio”, senza, tuttavia, fermarsi.

Gesù, dunque, propone come modello il samaritano, proprio uno che non aveva fede! Anche noi pensiamo a tanta gente che conosciamo, forse agnostica, che fa del bene. Gesù sceglie come modello uno che non era un uomo di fede. E questo uomo, che amando il fratello come sé stesso, dimostra di amare Dio con tutto il cuore e con tutte le forze – il Dio che non conosceva! -, ed esprime nello stesso tempo vera religiosità e piena umanità.

Il Papa ha lanciato infine un nuovo, forte appello per il Paese latinoamericano, anche oggi attraversato da turbolente manifestazioni.

“Ancora una volta- afferma in conclusione Papa Francesco- desidero esprimere la mia vicinanza all’amato popolo venezuelano, particolarmente provato per il perdurare della crisi. Preghiamo il Signore di ispirare e illuminare le parti in causa, affinché possano quanto prima arrivare a un accordo che ponga fine alle sofferenze della gente per il bene del Paese e dell’intera regione”.

Francesco sollecita, dunque, un accordo immediato per superare la crisi politica tra il governo del presidente Maduro e le opposizioni guidate dal presidente dell’Assemblea nazionale Juan Guaidò.  I vescovi venezuelani proprio ieri in una lettera avevano chiesto un cambio di rotta, un “ritorno alla Costituzione” per mettere fine alle tante, troppe sofferenze della popolazione che in massa, oltre 4 milioni di rifugiati, si trova costretta a lasciare il Paese

 

Disco verde dell’Europa a Guaidò presidente Venezuela, Mosca stigmatizza invece il riconoscimento dei big europei

Risultati immagini per immagine Guaidò e maduro

(foto Archivio Sud Libertà)

Disco verde  di Francia, Regno Unito e Spagna  e adesso di Austria, Svezia, Danimarca, Germania, Lituania, Lettonia e Olanda sul riconoscimento di Guaidò. E mentre l’Italia non si è ancora pronunciata, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha chiesto “Responsabilità e chiarezza su una linea condivisa con tutti i nostri alleati e tutti i nostri partner dell’Unione europea”

Maduro -è noto –  ha respinto nettamente l’ultimatum europeo e non ha escluso il rischio di una guerra civile.

Sul tema il ministro degli Esteri francese Jean Yves Le Drian ha comunicato : “E’ presidente ad interim” ed “è legittimato” a indire nuove elezioni presidenziali, ha spiegato, seguito dal primo ministro spagnolo Pedro Sanchez, che ha riconosciuto Guaidó come presidente del Venezuela in modo “esplicito e chiaro”.

Anche il Regno Unito ha riconosciuto Guaidó come “presidente provvisorio” del Venezuela, sottolineando che non avendo Maduro convocato elezioni presidenziali “negli 8 giorni che ci eravamo prefissati” il Regno Unito “insieme ai suoi alleati europei ora riconosce Juan Guaidó come presidente ad interim fino a quando si potranno tenere elezioni credibili”.

A unirsi al coro anche l’Austria di Sebastian Kurz, inizialmente contraria al riconoscimento e che ha cambiato idea, dopo una conversazione telefonica con il presidente ad interim. “. Per la cancelliera tedesca Angela Merkel “Guaidò è la persona con la quale dialoghiamo e dal quale ci aspettiamo che avvii il prima possibile un processo elettorale”.

A non riconoscere Guaidò è invece l’Irlanda, che chiede elezioni “libere e giuste” nel Paese. L’Italia sembra assumere una posizione di attesa più che diplomatica….

Disco rosso al riconoscimento di Mosca che ” invece stigmatizza il riconoscimento dei big europei parlando di tentativo ” di legittimare una usurpazione del potere” e di “ingerenza diretta e indiretta” negli affari interni del paese latino americano.

Papa Francesco: “Il sesso è un dono di Dio per amare ma occorre educazione, a casa prima e poi a scuola, non deve essere una cuccagna o sfruttamento”

Il sesso è un dono di Dio per amare, non è una cuccagna.- ha affermato Papa Francesco -.. anche se qualcuno lo usa per guadagnare soldi o per sfruttare altre persone..”

Risultati immagini per immagine del papa francesco

Ma – prosegue Papa Francesco-  “occorre fare una educazione sessuale che sia oggettiva, senza colonizzazione ideologica. Se si fa un’educazione sessuale piena di ideologia, allora si distrugge una persona. Il sesso, come dono di Dio, ha bisogno di essere educato, non con rigidità ma tirando fuori il meglio delle persone, accompagnandole nel cammino“.

“Il problema è anche nella scelta di quali insegnanti per l’educazione sessuale nelle scuole, di quali libri di testo: io ho visto anche cose di scarsissimo valore e ci sono cose che fanno maturare e cose che fanno male. L’ideale è che l’educazione sessuale cominci a casa, con i genitori anche se questo non sempre è possibile, per tante diverse situazioni familiari. Allora, è necessario che la scuola supplisca a questa mancanza, altrimenti rimane un vuoto che verrà riempito da qualche ideologia“.

Sulla problematica “Celibato” Papa Francesco dice: “E’ un dono alla Chiesa. Io non sono d’accordo a permettere il celibato opzionale prima del diaconato. E’ una cosa mia, personale, ma io non lo farò e questo rimanga chiaro. Sono chiuso? Forse, ma non sento di mettermi davanti a Dio con questa decisione”. “Mi viene in mente una frase di Paolo VI, ‘preferisco dare la vita, prima di cambiare la legge sul celibato’… E’ una frase coraggiosa, pronunciata in un momento più difficile dell’attuale, ai tempi del ’68 – ricorda il Pontefice – Resterebbe qualche possibilità soltanto in posti lontanissimi come ad esempio le isole del Pacifico, quando c’è necessità pastorale perché bisogna pensare ai fedeli, se mancano i sacerdoti”.

Risultati immagini per immagine di donna sensuale

Papa Francesco: “Il sesso è un dono di Dio per amare, non è una cuccagna..…”

Sul  Venezuela, Francesco dice: “Sostegno a tutto il popolo venezuelano, che sta soffrendo: tutto il popolo, chi sta da una parte e chi sta dall’altra parte”. “Se io dovessi dire ‘ascoltate questo o quel Paese, ascoltate quello che dicono gli altri’, mi metterei in un ruolo che non conosco e sarebbe una imprudenza dal punto di vista pastorale e farei dei danni – spiega il Pontefice – So quello che sta succedendo in Venezuela in questo momento: per questo desidero che si mettano d’accordo, non so come… serve una soluzione giusta e pacifica”. Sottolinea il Papa: “Quello che mi spaventa è lo spargimento di sangue. Chi può, aiuti a risolvere il problema. La questione della violenza è molto grande, non c’è soluzione al sangue. Non mi piace la parola ‘equilibrato’, io devo essere pastore, per tutti. Se hanno bisogno di aiuto, di comune accordo lo chiedano”.

Attentato con droni volanti a Nicolas Maduro ,Presidente del Venezuela

 

 

Difficoltà dei giornalisti internazionali a comunicare liberamente nel Venezuela

Nicolás Maduro

Il presidente del Venezuela Nicolas Maduro è rimasto illeso ad  un attentato  con droni carichi di esplosivo a Caracas.  Nel corso di un evento militare Maduro stava pronunciando un discorso di fronte a più di 17mila soldati      L’attentato ha provocato- si apprende -il ferimento di  Sette militari .

Maduro ha lanciato sospetti  contro il presidente della Colombia l’opposizione di estrema destra. Il presidente ha detto di  “non avere alcun dubbio che l’estrema destra e Juan Manuel Santos siano dietro a quello che è accaduto”. Le indagini “sono in corso e “alcuni dei responsabili di questi attacchi sono già stati arrestati. Sembra che ci fosse un filo conduttore negli Stati Uniti…

Maduro ha detto che inizialmente pensava alla comparsa dei  droni  come un gioco/effetto pirotecnico in suo onore. Il procuratore generale venezuelano Tarek William Saab comunica un’altra versione e cioè  che l’attacco non mirava soltanto a Maduro ma a tutto l’alto comando dell’esercito venezuelano. Un piccolo gruppo paramilitare ha rivendicato l’attacco, ma ci sono molti dubbi sull’autenticità della rivendicazione.

Secondo altri dei funzionari dei vigili del fuoco hanno contraddetto la versione di Maduro, sostenendo che l’esplosione sia stata causata da una fuga di gas in un’abitazione poco distante dal comizio . Alcune foto diffuse dalle agenzie fotografiche mostrano le autorità venezuelane ispezionare un’abitazione esplosa, ma non ci sono altri dettagli su questa versione. Il Venezuela è un Paese in cui i giornalisti internazionali non si muovono liberamente e hanno difficoltà a confermare le notizie, Non è escluso che usciranno  varie tesi alternative sulle esplosioni…..