Brucia la villa del marito su consiglio dei tarocchi di una “fattucchiera”

Video Carabinieri di Catania

Nei guai una donna maga/fattucchiera che voleva sopperire alla delusione dell’amica abbandonata dal marito.   Voleva ad ogni costo riavere il marito che l’aveva lasciata e per questo aveva  bruciato la villa in cui l’uomo abitava con la figlia, su consiglio  di un’amica ‘fattucchiera’ e dell’ex marito di quest’ultima. E’ stata ammessa ai domiciliari e poi scarcerata l’autrice dell’incendio avvenuto la il 3 febbraio in via Gattuso a Trecastagni, nel catanese.

Le indagini dei carabinieri hanno permesso di ricostruire quanto accaduto. La donna, collaborando con gli inquirenti, ha raccontato di essere stata lasciata dal marito lo scorso settembre e che, presa dallo sconforto e dalla disperazione, si era avvicinata a una 59enne, divenuta poi sua complice nell’incendio, che le aveva dato dei consigli fino a quando non le aveva fatto maturare l”idea di bruciare la casa dove abitava il marito, in modo da farlo tornare da lei, raccomandandole di mantenere il silenzio qualora fossero state scoperte, al fine di evitare le gravi ripercussioni causate dal ‘malocchio’.

Per tutti l’accusa è di concorso in incendio doloso aggravato dal fatto di aver messo in pericolo la pubblica incolumità. I militari, proprio durante la perquisizione in casa della chiaroveggente, hanno rinvenuto e sequestrato i tipici tarocchi utilizzati dalle cartomanti per “predire il futuro” o consigli vari nel lavoro e nella vita.

Confiscata Villa con piscina all’imprenditore Valenza,nei guai con la Giustizia

Villa con piscina da sogno confiscata al re del calcestruzzo

 

Provvedimento di confisca dei finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo su richiesta della Sezione Misure di Prevenzione del tribunale di Palermo, di beni immobili per un valore di circa 4 milioni di euro nei confronti dell’imprenditore edile Benedetto Valenza, 57 anni, di Borgetto, coinvolto in diverse inchieste antimafia.

Il bene confiscato è una villa faraonica con piscina, con estensione di terreno,prati inglesi a e boschetto privato, a Partinico.

Valenza è figlio di Salvatore e nipote di Erasmo, esponenti di vertice della famiglia mafiosa di Borgetto, nonché vittime di lupara bianca, il 21 aprile del 1983, in quanto «uomini d’onore” legati al gruppo del boss Gaetano Badalamenti.

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L’imprenditore già nel 2001 ebbe guai con la giustizia per il  cemento depotenziato utilizzato per realizzare le costruzioni a seguito di appalti pubblici. 

I finanzieri hanno provato alla Procura che la costruzione della villa era in realtà avvenuta tra il 1994 ed il 1998, anni in cui Valenza era in piena espansione imprenditoriale.         L’indagine ha rilevato la evidente difformità  fra redditi dichiarati e beni posseduti,motivo che ha indotto la sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo  di disporre la confisca della villa e di tutte le sue pertinenze quantificati per un valore di circa 4 milioni di euro. Non si conoscono azioni legali difensive da parte dell’imprenditore