NAS: ispezioni con rilievi di irregolarità e violazioni in 382 strutture, denunciati 18 gestori, emessi 27 provvedimenti di chiusura per prodotti dolciari in cattivo stato, sequestro per 39 tonnellate

Cibo avariato tra vermi e insetti, sequestrate 9 tonnellate di alimenti

Archivi-Sud Libertà

 Roma – Territorio Nazionale,
Il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, di concerto con il Ministero della Salute, ha intensificato i controlli sui prodotti dolciari tipici che arricchiranno in modo significativo le tavole in occasione delle imminenti Festività natalizie.
Gli accertamenti, estesi a livello nazionale a tutte le fasi di produzione, distribuzione e vendita al dettaglio, sia a livello artigianale che industriale, hanno consentito di ispezionare circa 1.000 imprese, rilevando irregolarità presso 382 strutture (pari al 38% degli obiettivi controllati) e portando alla contestazione di oltre 585 violazioni penali ed amministrative, per un ammontare di oltre 423 mila euro di sanzioni pecuniarie.
Nel corso delle verifiche sono state individuate e sequestrate 39 tonnellate di prodotti dolciari e materie prime, poiché detenute in cattivo stato di conservazione o in locali interessati da gravi carenze igienico strutturali, invase da parassiti, prive di tracciabilità e oggetto di frode in commercio. Tra gli interventi, il NAS di Bologna ha sequestrato 24 tonnellate di frutta secca contaminata da micotossine, sostanze di origine fungina pericolose per la salute. Inoltre sono stati sottratti al consumo oltre 500 tra panettoni, pandori e altri a dolci natalizi tipici anche regionali, in parte di produzione industriale ma commercializzati come artigianali, in parte con ingredienti diversi per qualità ed origine rispetto a quanto dichiarato in etichetta.
A seguito degli illeciti individuati, i NAS hanno deferito all’Autorità giudiziaria 18 gestori e titolari di attività imprenditoriali per l’ipotesi di frode in commercio e detenzione di prodotti dolciari in cattivo stato di conservazione, nonché ulteriori 342 sanzionati per carenze dei laboratori di pasticceria e mancata applicazione della tracciabilità e delle procedure preventive di sicurezza alimentare. Gli esiti ispettivi hanno altresì portato all’emissione di 27 provvedimenti di chiusura / sospensione di attività di produzione e vendita, per un valore economico pari ad oltre 8 milioni di euro.

 

Carabinieri NAS, ispezionate 607 strutture per anziani, 152 irregolari, violazioni penali, illeciti, denunce

Archivi – Sud Libertà – Il video è di repertorio

 

Nel  periodo delle Festività Natalizie, i Carabinieri dei NAS –informa il Comando generale hanno intensificato i controlli presso le strutture ricettive dedicate all’ospitalità di persone anziane e/o portatrici di disabilità, quali le residenze sanitarie assistite (R.S.A.) e le case di riposo, con lo scopo di verificare la corretta erogazione dei servizi di cura ed assistenza a tutela delle persone indifese. Infatti proprio in questo periodo si rileva un aumento della domanda di ospitalità di persone anziane presso strutture ricettive, a cui non sempre corrisponde il mantenimento del livello assistenziale, sia in termini di numero di operatori, anche connesso con il godimento di ferie del periodo festivo, che di qualità del servizio fornito.
Nel corso della campagna di controllo, che ha interessato l’intero territorio nazionale, predisposta d’intesa con il Ministero della Salute, sono state ispezionate 607 attività socio-sanitarie ed assistenziali, con particolare attenzione nei giorni festivi di Natale, e Capodanno, anche in periodi serali e notturni.
Nel corso delle verifiche sono state individuate 152 strutture irregolari, tra RSA, case di riposo, comunità alloggio e case famiglia, pari al 25%, sanzionando 27 persone per violazioni penali e 133 per illeciti amministrativi, per complessivi 167 mila euro, riconducibili a carenze igienico/strutturali ed autorizzative, presenza di un numero superiore di anziani rispetto alla capienza autorizzata, dispositivi medici e farmaci scaduti di validità, irregolarità nella gestione degli stupefacenti, alimenti in cattivo stato di conservazione.
È stata, inoltre, disposta la chiusura di 6 strutture ricettive, risultate abusive o deficitarie in materia sanitaria e assistenziale, determinando l’immediato trasferimento degli anziani presenti presso le famiglie di origine o altre strutture idonee presenti nel territorio.
Interventi più significativi:
Nas Reggio Calabria
Sequestrata una struttura per disabili mentali, sita a Reggio Calabria, risultata essere priva di autorizzazione nonché dei requisiti minimi. Ricollocati, presso altra idonea struttura, i 9 ospiti ivi presenti all’atto del controllo. Deferita in stato di libertà la titolare, ritenuta responsabile altresì della detenzione di 10 kg di
alimenti vari rinvenuti in cattivo stato di conservazione. Il valore dell’infrastruttura sottoposta a vincolo corrisponde ad euro 500.000.
Nas Campobasso
Disposta la chiusura di una parte di una casa di riposo ubicata nella provincia di Campobasso, interessata da gravi carenze strutturali e ospitante un numero di anziani in eccesso rispetto a quanto autorizzato. Trasferiti i 9 ospiti ivi presenti presso altra idonea struttura autorizzata. Il valore dell’infrastruttura oggetto del
provvedimento corrisponde ad euro 80.000. A seguito di ulteriori verifiche eseguite presso 2 comunità alloggio e 2 case di riposo, dislocate nella medesima provincia di Campobasso, sono stati segnalati alla competente Autorità Amministrativa i 4 legali responsabili per le carenze strutturali ed organizzative rilevate nel corso dei controlli.
Nas Potenza
Disposta l’immediata chiusura di una struttura residenziale per anziani della provincia di Potenza dove, nel corso di un’ispezione igienico sanitaria, è stata riscontrata la mancanza di requisiti autorizzativi, strutturali, organizzativi e funzionali. Il valore della struttura inibita corrisponde ad euro 800.000.
Nas Ragusa
Sospesa una casa di riposo per anziani, ubicata a Siracusa, in quanto priva della prevista iscrizione all’albo comunale. Il valore della struttura corrisponde a 350.000 euro. Accertata altresì la mancata attuazione delle procedure di autocontrollo ed elevate sanzioni per complessivi euro 2.000.
Nas Torino
Deferita in stato di libertà, per truffa aggravata, un’infermiera impiegata presso una R.S.A. della provincia di Torino. Nel corso dell’attività ispettiva effettuata presso la struttura è infatti emerso che la donna, pur risultando di turno fino alle ore 19:30, si era assentata arbitrariamente causando così un disservizio per gli
anziani degenti, ed un danno al Servizio Sanitario Regionale che avrebbe rimborsato, alla società gerente il personale infermieristico, il costo orario dell’intera prestazione sebbene svolta solo in parte. A seguito di un ulteriore controllo svolto presso un’altra casa di riposo, sempre nella provincia di Torino, è stata accertata l’inosservanza delle procedure del manuale di autocontrollo, stante il rinvenimento di alimenti congelati arbitrariamente ed, in alcuni casi, anche scaduti di validità.
Nas Trento
Segnalati all’Autorità Amministrativa e Sanitaria il legale responsabile e la direttrice di una R.S.A. sita nella provincia di Trento, per aver detenuto 125 dispostivi medici diagnostici per la rilevazione del Covid-19 sugli anziani ospiti risultati scaduti da oltre due anni e custoditi con altri in corso di validità.
I dispositivi scaduti sono stati sequestrati ed è stata contestata una sanzione amministrativa per oltre 48 mila euro.
Nas Cremona
Segnalato all’Autorità Giudiziaria e Sanitaria il legale responsabile di una cooperativa gerente una residenza sanitaria ubicata nella provincia di Pavia per omessa revisione periodica dei dispostivi antincendio (estintori) e per la mancata applicazione delle procedure di autocontrollo nella gestione della cottura e
somministrazione di pasti agli ospiti. Sequestrati 6 kg di prodotti surgelati di origine animale scaduti di validità.
Nas Perugia
Deferito all’Autorità Giudiziaria legale responsabile di una struttura ricettiva per anziani, ubicata nella provincia di Terni, per aver accolto 20 anziani non autosufficienti in assenza dell’autorizzazione regionale e dei requisiti minimi assistenziali nonché di personale medico-infermieristico qualificato.
Nas Sassari
Deferiti all’Autorità Giudiziaria il direttore sanitario di una R.S.A., ubicata nella provincia di Nuoro, ed il legale responsabile della cooperativa appaltatrice della fornitura del personale infermieristico, per aver permesso, all’interno della struttura, l’esercizio abusivo della professione di infermiere a due operatori non iscritti al relativo Ordine Professionale. Due ulteriori attività ispettive svolte presso altrettante strutture della provincia di Sassari, hanno portato al deferimento in stato di libertà:

  • del legale responsabile di una casa di riposo per aver detenuto, per la successiva somministrazione agli anziani ospiti, 9 confezioni di farmaci detenute a temperature diverse rispetto a quanto richiesto dalle indicazioni sulla conservazione;
  • dei due responsabili di una comunità alloggio per aver abusivamente ospitato anziani non auto-sufficienti in assenza dei requisiti minimi assistenziali ed autorizzativi.

Nas Napoli
Denunciato il legale responsabile di una R.S.A. ubicata nella provincia di Napoli, poiché ritenuto responsabile di aver detenuto 4 confezione di morfina (per un totale di 20 fiale) non registrate sul prescritto registro di carico e scarico degli stupefacenti e, peraltro, in assenza di prescrizioni mediche e/o piani terapeutici riferiti alle persone alloggiate. Contestate violazioni amministrative per complessivi euro 8.000.
Nas Bari
Sequestrati, presso una Residenza Sanitaria ubicata nella provincia di Bari, 119 dispositivi medici (aghi monouso e tappi perforabili) con data di scadenza superata e detenuti in promiscuità con altri dispositivi in corso di validità. Contestata al legale responsabile una violazione amministrativa per oltre 48 mila euro. Nel corso dell’attività è stata inoltre appurata la mancata revisione del defibrillatore in dotazione, risultato avere elettrodi scaduti di validità, condizione già accertata ed oggetto di contestazione nel corso di un pregresso controllo effettuato nel mese di novembre 2022 dalla locale Autorità Sanitaria.
Nas Cosenza
A seguito dei controlli eseguiti presso una comunità alloggio, una casa di riposo ed una casa famiglia, tutte dislocate nella provincia di Cosenza, sono state accertate irregolarità per le quali si è proceduto a segnalare i rispettivi responsabili delle strutture alle competenti Autorità Sanitaria ed Amministrativa. Nello specifico sono state riscontrate:

  • la presenza di un locale composto da più vani adibiti a magazzino di materiale vario, lavanderia e deposito alimenti, non indicati nella planimetria propedeutica al rilascio dell’atto autorizzativo;
  • il superamento della capacità ricettiva massima, poiché nella casa di riposo erano presenti 30 ospiti rispetto ai 25 autorizzati;
  • l’inosservanza dei requisiti strutturali dovuta alla presenza di evidenti macchie di muffa sulle pareti ed infiltrazioni di acqua.

Nas Catania
Deferiti all’Autorità Giudiziaria i legali responsabili di 5 case di riposo, ubicate nelle province di Messina e Catania, per aver omesso di comunicare all’Autorità di Pubblica di Sicurezza il numero degli anziani ospiti alloggiati. Il medesimo Nucleo A.S., sempre nella provincia di Catania, ha denunciato i titolari di due ulteriori strutture ricettive per anziani per aver detenuto, per la successiva somministrazione, farmaci scaduti di validità. Sequestrate complessivamente 52 confezioni di medicinali per un valore di circa mille euro.
Nas Palermo
Segnalato all’Autorità Amministrativa e Sanitaria il legale responsabile di una struttura ricettiva per anziani, sita nella provincia di Trapani, per aver ospitato 18 persone in numero superiore a quello autorizzato. Il medesimo Nucleo, nella provincia di Agrigento, ha deferito all’Autorità Giudiziaria, il legale responsabile
di una casa di riposo per aver abusivamente adibito un locale semi-interrato a spazio lavorativo in assenza di autorizzazione e delle necessarie verifiche sanitarie sulla salubrità del luogo.

“Operazione Gotha”: la Polizia Postale e la Procura etnea mettono in ginocchio una autentica holding internazionale della pirateria audiovisiva.

 

Immagine   prodotta e fornita dalla Polizia Postale-

Catania,

E’ in corso da ieri in varie  parti del territorio italiano una vasta operazione della Polizia di Stato contro la pirateria audiovisiva, disposta dalla Procura Distrettuale di Catania. In particolare, i Centri Operativi Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale hanno eseguito ed ancora sono in svolgimento  numerose perquisizioni e sequestri sull’intero territorio nazionale nei confronti degli appartenenti ad una associazione per delinquere di carattere transnazionale.

L’operazione ha fatto luce sul 70% di streaming illegale nazionale, pari a oltre 900.000 utenti con profitti mensili per milioni di euro.   Una autentica  holding internazionale della pirateria audiovisiva da fatturati da milioni di euro. Sono 70, fino ad ora, le persone indagate nell’’ambito dell’operazione Gotha contro lo streaming illegale condotta dalla Polizia postale di Catania. Un’organizzazione criminale con una struttura  verticistica e  un’organigramma delineato. Ognuno aveva un ruolo: capo, vice capo, master, admin, tecnico e reseller.

 

I capi  stavano a Catania, Roma, Salerno e Trapani. Ma anche   all’estero vi erano contatti ,in Inghilterra, Germania e Tunisia. La finalità specifica era di  vendere abbonamenti di di palinsesti live oppure on demand come Sky, Dazn, Mediaset, Amazone prime, Netflix. L’infrastruttura digitale funzionavano con il sistema Iptv illegali con profitti mensili milionari

Le città interessate dalle perquisizioni sono: Ancona, Avellino, Bari, Benevento, Bologna, Brescia, Catania, Cosenza, Fermo, Messina, Napoli, Novara, Palermo, Perugia, Pescara, Reggio Calabria, Roma, Salerno, Siracusa, Trapani, L’Aquila e Taranto.    

 

 

  Video Polizia postale – Ag.Ansa  

 

 

Si apprende pure che gli  utenti,  sono almeno 900 mila, rischiano violazioni amministrative.

 I boss del cybercrimine investivano i proventi illeciti in immobili e scommesse on line. Dalle intercettazioni- comunica la Polizia Postale-  emergevano le preoccupazioni. “Virunu va tu t’accatti na machina all’annu virunu ca ci spenni 50 mila euro na machina nova, virunu ca t’accatti scappi di 300 euro… determinate cose non si devono fare…”.

Nel corso delle perquisizioni sequestrati circa 50 mila euro in contanti.Le 70 persone sono indagate a vario titolo per associazione per delinquere a carattere transnazionale finalizzata alla diffusione di palinsesti televisivi ad accesso condizionato, riciclaggio, trasferimento fraudolento di beni, sostituzione di persona, possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi, indebito utilizzo e falsificazione di strumenti di pagamento diversi dai contanti, danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici, accesso abusivo ad un sistema informatico, truffa, ricettazione, spaccio di sostanza stupefacente, omessa comunicazione delle variazioni del reddito o del patrimonio.

L’associazione  operante tra Catania, Roma, Napoli, Salerno e Trapani era il Gotha del mercato nazionale illegale dello streaming, una autentica industria criminale del Web.

 

Catania, Ztl, telecamere già attive, dal 28 luglio le violazioni saranno accertate dagli occhi elettronici

 

Ztl, telecamere già attive

 

Catania,

Dopo anni di continue violazioni di automobilisti e motociclisti,- comunica il Comune di Catania-  diventa finalmente effettiva la Zona a Traffico Limitato nel Centro Storico, con epicentro piazza Ogninella e via Pulvirenti, nei pressi del Teatro Massimo Bellini. Un’ampia area in cui sono in già in funzione, per la fase di pre-esercizio, impianti automatizzati di telecamere installati per rendere accessibile la zona solo alle auto dei residenti e di quelli specificatamente autorizzati, delimitata dal seguente perimetro: Via Antonino Di Sangiuliano, Via Antonio Mancini, Via Monsignor Ventimiglia, Via Euplio Reina, Via della Loggetta, Via Santa Maria del Rosario, Via Sant’Agata, via Vittorio Emanuele II, via Leonardi, Via Valle, Via Landolina. Una fase “cuscinetto” in cui temporaneamente non scatteranno le multe con l’occhio delle telecamere per chi transita senza autorizzazione, ma che diventerà effettiva a decorrere dal 28 luglio. Fino a quel giorno i cittadini aventi diritto, in questo modo, potranno attivare il servizio di rilascio dei pass di ingresso all’interno della suddetta area, che avverrà esclusivamente mediante procedura on-line collegandosi alla piattaforma web del sito dell’Amts

Solo per la fase di pre esercizio le violazioni alla disciplina di accesso alla  zona a traffico limitato saranno accertate e contestate direttamente dalla Polizia Municipale presente ai varchi. Poi, dal 28 luglio termine della fase di pre-esercizio, quando le disposizioni avranno efficacia permanente, la rilevazione delle contravvenzioni avverrà tramite l’occhio elettronico fissato sui varchi di accesso, per segnalare le auto irregolarmente in transito o in sosta nel complesso costituito dalle vie e piazze seguenti: Via Euplio Reina, dopo l’incrocio con via della Loggetta, Piazza Ogninella, Via Sant’Orsola, Via Giuseppe Perrotta, Piazza Scammacca, Via Pulvirenti, Via Sant’Agata, dopo l’incrocio con Via Santa Maria del Rosario, Via Mazza, Via Leonardi, dopo l’incrocio con Via Valle, Via Maria Callas (ex via Birreria).

Controlli straordinari in occasione delle festività pasquali: due arresti, dieci denunce, droga sequestrata.

 

Droga, torna a crescere uso dell'eroina ,+9,7% morti overdose - Società & Diritti - ANSA.it

Messina,
Durante il weekend di Pasqua, i Carabinieri della Compagnia Messina Centro, supportati dagli equipaggi del locale Nucleo Radiomobile, hanno intensificato la vigilanza lungo le principali arterie stradali del capoluogo peloritano, predisponendo controlli mirati volti a contrastare lo smercio di sostanze stupefacenti e reati predatori in generale, con una particolare attenzione ai punti di aggregazione cittadini più frequentati dai giovani.
Nel corso dei servizi, i militari della Stazione di Messina Principale e di Messina Giostra hanno dato esecuzione a due ordini di carcerazione disposti dall’Autorità Giudiziaria nei confronti di un 45enne e di un 32enne, entrambi messinesi, condannati ad espiare rispettivamente la pena di 1 anno di reclusione e di due anni e 22 giorni per furto aggravato.
Nel corso dell’attività di controllo, i militari del Nucleo Radiomobile e delle Stazioni hanno altresì proceduto, segnalandoli alla Procura della Repubblica di Messina, nei confronti di:  tre messinesi, di circa 40 anni, per furto aggravato in quanto sorpresi ad asportare merce in vendita all’interno di due esercizi commerciali del centro cittadino; un giovane del capoluogo, di 34 anni per rifiuto di sottoporsi all’accertamento dell’uso di sostanze stupefacenti in quanto, opportunamente fermato a bordo della propria autovettura, si rifiutava di sottoporsi ai previsti accertamenti;   un 44enne, anch’egli originario di Messina, per violazioni degli obblighi derivanti dal divieto di ritorno nel comune di residenza. Il predetto è stato sorpreso nel capoluogo benché fosse destinatario della misura di sicurezza del divieto di soggiorno nel comune di Messina; tre ragazzi tra i 20 e i 30 anni, rispettivamente per porto di armi od oggetti atti ad offendere e disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone, in quanto, a seguito di controllo veicolare, il primo veniva sorpreso in possesso di un coltello a serramanico di 22 cm di lunghezza, mentre gli altri due si aggiravano per le vie cittadine con lo stereo ad alto volume, disturbando la quiete pubblica;
due messinesi, di 24 e 27 anni, denunciati rispettivamente per guida in stato di ebrezza e guida senza patente perché revocata, in quanto, sottoposti a controllo alla guida delle rispettive vetture, il primo registrava un tasso alcolemico superiore a quanto consentito, mentre il secondo risultava destinatario di un provvedimento di revoca della propria patente di guida.
Sul fronte dell’antidroga, nel corso dei servizi i Carabinieri hanno accertato violazioni alla normativa in materia di sostanze stupefacenti, con conseguenti sanzioni amministrative elevate nei confronti di 11 persone, trovate complessivamente in possesso di 22 grammi di marijuana e 3 grammi di cocaina. Gli stessi, perlopiù giovani tra i 18 e 25 anni, sono stati segnalati alla locale Prefettura quali “assuntori di sostanze stupefacenti”
Infine, i medesimi servizi hanno consentito di controllare circa 84 persone e 73 autovetture, elevando 6 contravvenzioni al codice della strada.

 

Messina,controlli Carabinieri nei cantieri edili: dieci denunce, sospensione di attività, e multe salatissime Chi era in “nero” ora dovrà essere regolarizzato

Foto cantieri edili | FlashFond
Cantieri edili- Foto Archivi Sud Libertà
 – Messina,
Nell’ambito delle attività e dei servizi di controllo dei cantieri edili disposti dal Comando Provinciale Carabinieri di Messina, d’intesa con il Dirigente dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Messina Ing. Venerando Lo Conti, ed attuate dai Carabinieri delle Compagnie di Patti, Barcellona Pozzo di Gotto, Mistretta, Sant’Agata Militello e Taormina, in collaborazione con il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro del capoluogo, sono stati ispezionati 10 cantieri dislocati nella provincia.
Tutti i controlli hanno avuto come finalità la verifica del rispetto delle normative di settore, con particolare riferimento alla tutela ed alla sicurezza dei lavoratori.
All’esito delle attività svolte, i Carabinieri hanno denunciato 10 persone all’Autorità Giudiziaria comminando a carico dei responsabili sanzioni ed ammende per l’ammontare complessivo di oltre 200.000 euro nonché la sospensione temporanea di 2 attività, a seguito delle gravi criticità riscontrate. Tra le violazioni accertate dai militari dell’Arma, emergono in particolare quelle per l’aver omesso: l’utilizzo dei dispositivi di protezione e le attrezzature idonee ai fini della tutela e della sicurezza dei lavoratori, l’installazione di parapetti al fine di evitare rischi di caduta, la formazione dei lavoratori sui rischi della loro attività in cantiere, adottare adeguate misure alle impalcature o ponteggi atte ad eliminate pericoli di caduta di persone o cose, nonché adottare misure tecniche ed organizzative necessarie ad eliminare o ridurre al minimo i rischi in materia di valutazione del rischio elettrico. 
Inoltre, nel corso dei servizi sono stati controllati circa 60 lavoratori ed i Carabinieri hanno scoperto la presenza di un lavoratore “in nero” motivo per cui a carico di un’impresa è stata comminata la sanzione aggiuntiva di 2.000 euro, con l’obbligo di regolarizzare la sua posizione. 

I Carabinieri sequestrano oltre 3300 tonnellate di alimenti e 160.000 litri di vino in diverse città italiane

Omesso aggiornamento dei registri di cantina e mancanza di indicazioni  sull’etichetta- Sequestrate anche colombe al pistacchio di Bronte

Imbottigliamento vino | Tecnica e trucchi - Giardinaggio, fiori, animali e  centinaia di articoli passo passo!

I Carabinieri dei Reparti Tutela Agroalimentare (R.A.C.), nelle scorse settimane, nell’espletamento dei controlli finalizzati alla sicurezza della filiera agroalimentare, hanno ispezionato 27 attività del comparto sull’intero territorio nazionale.
Emerse violazioni in materia di rintracciabilità, etichettatura, evocazione di DOP e IGP, nonché sulla normativa del vino, che hanno condotto al sequestro di oltre 3.300 tonnellate di prodotti alimentari (ortofrutta, salumi di vario tipo, prodotti dolciari e mosto muto) e 1.600 ettolitri di vino, per un valore complessivo di mercato di oltre 1 milione e 275 mila  euro. 
In particolare:
– in provincia di Verona, presso un’azienda dolciaria, sono state sequestrate 250 confezioni di “Colombe al Pistacchio di Bronte DOP”, per un peso di 231 Kg ed un valore di circa 7.250 euro, per l’utilizzo del riferimento alla denominazione di origine senza l’autorizzazione del relativo Consorzio;
– nelle province di Trento e Piacenza, presso due salumifici, sono stati sequestrati, rispettivamente, 2.148 kg di speck e 3.400 kg di salumi,  del valore di circa 66.000 euro, per mancata indicazione obbligatoria in etichetta dell’origine della carne suina lavorata; – in provincia di Foggia, presso un’azienda vinicola, sono state sequestrate 3.300 tonnellate di mosto muto e 160.000 litri di vino IGP Puglia Primitivo, del valore di mercato  di circa 1 milione e 200 mila euro, per omesso aggiornamento dei registri di cantina e mancanza di indicazioni obbligatorie previste per l’identificazione delle superfici vitate idonee alla produzione di vini IGP. Contestate sanzioni amministrative per complessivi 25.500 euro.

 

 

Green Pass: controlli e sanzioni dei Carabinieri per violazioni alle misure antiCovid. Due anche i denunciati per violazione della “quarantena”

Marzo 2020. Alcuni membri dei Guardiani della rivoluzione si preparano a prendere parte alla disinfezione della città....
Addetti alla disinfezione anticovid

 

Tempi duri per chi non vuol rispettare le regole. Dopo i decreti adesso i controlli .I Carabinieri del Comando Provinciale di Roma hanno intensificato i controlli sul rispetto delle norme contro la diffusione del coronavirus e dal primo gennaio hanno controllato 14.535 persone e 1.923 pubblici esercizi e circoli.
Nel corso delle verifiche, 23 persone sono state sanzionate per violazioni riguardanti il Green Pass e 50 perché trovate senza mascherina. Undici titolari di attività o esercizi sono stati sanzionati. Per un bar, in zona Città Giardino, la cui titolare è stata scoperta dai Carabinieri essere sprovvista di Green Pass, è stata disposta la chiusura provvisoria per 3 giorni.
Sono state invece 2 le persone denunciate a piede libero perché scoperte ad aver violato la quarantena, essendosi allontanate arbitrariamente dalla propria abitazione dove dovevano trovarsi in quanto positive.

Territorio sotto controllo dei Carabinieri: due arresti, quattro denunce e “segnalazioni” di assuntori di sostanze stupefacenti

 

MESSINA
I Carabinieri della Compagnia Messina Centro, supportati dalle pattuglie del Nucleo Radiomobile di Messina, intensificano in questo periodo i controlli lungo le principali arterie stradali del capoluogo peloritano ed in particolare sono stati predisposti controlli allo scopo di contrastare lo smercio di sostanze stupefacenti e reati predatori in generale, con una particolare attenzione al rispetto della normativa anti-covid.
Nel corso dei servizi, in applicazione di ordine di esecuzione della misura di sicurezza detentiva emesso dall’ufficio esecuzioni penali della Procura della Repubblica del Tribunale di Messina, i militari dell’Arma hanno arrestato il 51enne messinese R.D., già noto alle forze dell’ordine, che è stato rintracciato dai Carabinieri della Stazione di Messina Giostra e condotto alla REMS (Residenza Esterna Misure di Sicurezza) di Naso (ME). Il provvedimento è scaturito a seguito della condanna inflitta all’uomo, ad oltre quattro anni di reclusione, per reati contro la persona.
I Carabinieri della Stazione Arcivescovado hanno arrestato, in flagranza di reato, il 47enne M.D., ritenuto responsabile di avere violato le prescrizioni imposte dalla misura della sorveglianza speciale di Pubblica Sicurezza con obbligo di soggiorno applicata a suo carico. L’uomo, nonostante avesse l’obbligo di permanere a casa in determinate fasce orarie imposto dalla misura di prevenzione cui è sottoposto, veniva individuato dai militari sulla pubblica via, mentre attendeva di ricevere una consegna tramite servizio di delivery. All’esito delle formalità di rito su disposizione dell’Autorità Giudiziaria è stato sottoposto agli arresti domiciliari.
Nel corso dell’attività di controllo, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile hanno altresì proceduto, segnalandoli alla Procura della Repubblica di Messina, nei confronti di:
 un 37enne ed un 18enne, entrambi messinesi, poiché sorpresi nella recidiva del reato di guida senza patente perché mai conseguita; un 31enne messinese, poiché ritenuto responsabile del reato di porto abusivo di oggetti atti ad offendere. L’uomo, fermato e controllato alla guida di un’autovettura, è stato trovato in possesso, senza giustificato motivo, di un coltello con lama della lunghezza di oltre 20 centimetri, custodito all’interno del vano bagagli. In Procura finito anche un 45enne del capoluogo che, fermato alla guida della sua vettura durante un posto di controllo in stato di apparente alterazione, si è di rifiutato di sottoporsi agli accertamenti sanitari inerenti lo stato psicofisico.
Infine, nel corso dei servizi, in cui sono state controllate complessivamente 70 autovetture ed oltre 80 persone, i Carabinieri hanno accertato violazioni alla normativa prevista per il contenimento della diffusione del virus covid-19, con conseguenti sanzioni amministrative elevate nei confronti di 4 persone ed hanno segnalato alla locale Prefettura quali “assuntori di sostanze stupefacenti” sei giovani, di età compresa tra i 18 e 25 anni, trovati in possesso di modici quantitativi di stupefacenti, che sono stati sottoposti a sequestro.

 

 

ECCO “COME L’EX SINDACO ENZO BIANCO ” HA TRASFORMATO CATANIA IN UNA PALUDE “PER “MALA GESTIO” -ACCUSE DELLA CORTE DEI CONTI

Corte dei Conti, 50 milioni di danno erariale nel 2017 - Umbria Domani

CHE   VERGOGNA BIANCO:  RICHIESTA LA MISURA INTERDITTIVA PER ANNI  DIECI PER L’EX SINDACO

La Procura regionale della Corte dei conti chiesto alla sezione giurisdizionale Siciliana la misura interdittiva legale per anni 10 e la sanzione di 1,2 milioni di euro per l’ex sindaco di Catania, Enzo Bianco, la sua giunta in carica tra il 2013 e il 2018 e l’allora collegio dei revisori di conti “per avere contribuito al verificarsi del dissesto finanziario” dell’Ente. L’udienza è stata fissata per il prossimo 23 luglio a Palermo.

Dall’attività istruttoria, sottolinea in una nota la Procura regionale della Corte dei Conti, è “emerso, non solo l’omissione delle iniziative necessarie a fronteggiare le gravi irregolarità contabili e la rilevante crisi finanziaria in cui versava il Comune di Catania, ma anche una perdurante ‘mala gestio’ nonché la palese e cosciente violazione dei principi di veridicità, attendibilità e universalità del bilancio, tutte cause che hanno determinato un ulteriore e progressivo aggravamento della situazione finanziaria dell’Ente”…

Sono stati ‘convenuti’ dalla Procura, oltre al sindaco Bianco, anche gli assessori Luigi Bosco, Rosario D’Agata, Fiorentino Trojano, Giuseppe Girlando, Orazio Licandro, Angela Mazzola, Salvo Di Salvo, Marco Consoli Magnano San Lio, Angelo Villari, Valentina Scialfa Chinnici, Agatino Lombardo, e Salvatore Andò. Chiamati a rispondere anche il Collegio dei revisori in carica nel quinquennio antecedente la dichiarazione di dissesto (Natale Strano, Calogero Cittadino, Fabio Sciuto, Francesco Battaglia, Massimiliano Carmelo Lo Certo).
    “L’articolata e complessa attività istruttoria – sottolinea la Procura regionale della Corte dei conti – si è connotata per una efficace interazione con la Procura di Catania che ha approfondito gli aspetti di rilevanza penale connessi al dissesto del Comune di Catania, ed è stata definita grazie anche al contributo di alta professionalità degli ufficiali e dei militari del Nucleo di Polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Catania“.

Nega ogni evidenza l’ex sindaco di  Catania Enzo Bianco. Non ci sta a sacrificarsi sulla decisione della Procura dei conti e si difende: “Ricordo che il Comune di Catania aveva dichiarato il predissesto nel 2012 sotto l’amministrazione Stancanelli per indebitamenti della precedente amministrazione”.  “Ricordo che per cinque anni – aggiunge Bianco – abbiamo, con grandi sacrifici della comunità, evitato il dissesto, che sarebbe stato pagato dai creditori del Comune. Ricordo che , a parità di criteri contabili, il deficit del Comune non è cresciuto. Anzi. E sono false le affermazioni di segno diverso. Forniremo alla Corte prestissimo ogni utile elemento. La stessa Corte ci ha dato atto della efficacia delle azioni che abbiamo avviato in campo -per esempio- di spese del personale, di costi degli organi politici, di fitti passivi