Scende ancora il numero dei pazienti in ospedale. Oggi 78 le vittime da coronavirus

Decessi: sono 78 i morti in Italia per nelle ultime 24 ore. Sale così a 32.955 il totale dei decessi, ma continua a calare il numero dei contagiati e dei pazienti in ospedale. I dati sono ritualmente forniti dal Dipartimento alla Protezione civile. 

I ricoverati con sintomi sono 218 in meno rispetto a ieri, per un totale di 7.917. Altre 20 persone nelle ultime 24 ore sono uscite dai reparti di terapia intensiva, dove si trovano ancora 521 pazienti, mentre sono 44.504 (-2.070) le persone in isolamento domiciliare. In diminuzione anche il numero degli attualmente positivi (52.942, -2.358).
In aumento, invece, il numero dei guariti dall’inizio dell’emergenza: sono 144.658 (+2.677). I casi totali sono 230.555 (+397). In tutto sono stati eseguiti 3.539.927 tamponi, i casi testati sono 2.253.252.

Anche chi è guarito da coronavirus – affermano gli studiosi- avrebbe i polmoni a rischio per 6 mesi..

 

Novità dalla Medicina ufficiale nel settore Coronavirus. Chi è stato colpito dal Covid -I9  avrebbe i polmoni a rischio per almeno 6 mesi dopo essere guariti , mentre il 30% dei pazienti avrà problemi respiratori cronici.

 

Varese - terapia intensiva Covid - foto di Maurizio Borserini

Secondo gli esperti, infatti, l’infezione potrebbe lasciare strascichi a lungo termine sulla funzionalità respiratoria e talvolta comprometterla in modo irreversibile, soprattutto nei pazienti usciti dalla terapia intensiva. E’ il preoccupante scenario che arriva dal convegno digitale della Società italiana di pneumologia (Sip), durante il quale sono stati messi a confronto i primi dati di follow-up raccolti nel nostro Paese e dai medici cinesi con gli esiti di pazienti colpiti da Sars nel 2003.

Da questo confronto emerge che l’infezione polmonare da coronavirus può lasciare un’eredità cronica sulla funzionalità respiratoria: si stima che in media in un adulto possano servire da 6 a 12 mesi per il recupero funzionale, che per alcuni però potrebbe non essere completo. Dopo la polmonite da Covid-19 potrebbero perciò essere frequenti alterazioni permanenti della funzione respiratoria, ma soprattutto segni diffusi di fibrosi polmonare: il tessuto respiratorio colpito dall’infezione perde le proprie caratteristiche e la propria struttura normale, diventando rigido e poco funzionale, comportando sintomi cronici e necessità, in alcuni pazienti, di ossigenoterapia domiciliare. La fibrosi polmonare potrebbe diventare perciò il pericolo di domani per molti sopravvissuti a Covid-19 e rendere necessario sperimentare nuovi approcci terapeutici come i trattamenti con cellule staminali mesenchimali.

Non abbiamo al momento dati certi sulle conseguenze a lungo termine da polmonite da Covid-19. E’ trascorso ancora troppo poco tempo dall’inizio dell’epidemia a Wuhan, dove tutto è cominciato – spiega Luca Richeldi, membro del Comitato tecnico e scientifico per l’emergenza coronavirus, presidente della Sip e direttore del Dipartimento di Pneumologia del Policlinico Gemelli di Roma -. Tuttavia le prime osservazioni rispecchiano da vicino i risultati di studi di follow-up realizzati in Cina a seguito della polmonite da Sars del 2003, molto simile a quella da Covid-19, confermando il sospetto che anche Covid-19 possa comportare danni polmonari che non scompaiono alla risoluzione della polmonite”.

“In molti pazienti Covid-19 che sono stati ricoverati o intubati – riferisce Richeldi – osserviamo dopo la dimissione difficoltà respiratorie che potrebbero protrarsi per molti mesi dopo la risoluzione dell’infezione, e i dati raccolti in passato sui pazienti con Sars mostrano che i sopravvissuti a 6 mesi di distanza avevano ancora anomalie polmonari ben visibili alle radiografie toraciche e alterazioni restrittive della funzionalità respiratoria, come una minor capacità respiratoria, un minor volume polmonare, una scarsa forza dei muscoli respiratori e soprattutto una minor resistenza allo sforzo, con una diminuzione netta della distanza percorsa in 6 minuti di cammino. Ma, soprattutto – precisa l’esperto – il 30% dei pazienti guariti mostrava segni diffusi di fibrosi polmonare, cioè grosse cicatrici sul polmone, con una compromissione respiratoria irreversibile: in pratica, potevano sorgere problemi respiratori anche dopo una semplice passeggiata”.

Questi problemi- spiegano altri studiosi-  si sono verificati anche in pazienti giovani, con un’incidenza variabile dal 30 fino al 75% dei casi valutati – – E i primi dati riferiti dai medici cinesi su Covid-19 e i nostri dati osservazionali parlano di molti pazienti sopravvissuti nei quali viene diagnosticata proprio una fibrosi polmonare, ovvero una situazione in cui parti di tessuto dell’organo sono sostituite da tessuto cicatriziale non più funzionale”.

“Reliquati polmonari purtroppo ci sono,-avvertono gli esperti – per questo avremo una nuova categoria di pazienti con cicatrici fibrotiche a livello polmonare da Covid con insufficienza respirtatoria, che rappresenterà certamente un nuovo problema sanitario”…

Al Policlinico Gemelli di Roma è stato attivato Day hospital post-Covid. E “a Pavia un ambulatorio post-Covid, dedicato ai pazienti dimessi dal San Matteo è attivo dal 27 aprile scorso – aggiunge Corsico – In accordo con le linee guida della British Thoracic Society Guidance on Respiratory ‘Follow Up of Patients with a Clinico-Radiological Diagnosis of Covid-19 Pneumonia’, i pazienti vengono sottoposti a esame radiografico del torace, prove di funzionalità respiratoria, test del cammino di 6 minuti, ecografia toracica e cardiaca e, se necessario, a Tac toracica per indagare la presenza di una pneumopatia interstiziale diffusa o di una embolia polmonare. I dati preliminari – conclude – sembrano confermare le prime osservazioni cinesi su Covid-19: diversi pazienti dimessi, purtroppo, presentano ancora insufficienza respiratoria cronica, esiti fibrotici e bolle distrofiche. Appare necessario attivare i programmi di riabilitazione polmonare”.

FONDI EUROPEI E CANTIERI: L’EDILIZIA È PRONTA A RIPARTIRE -PARLA L’ASSESSORE SERGIO PARISI

 


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LAVOREREMO AL FIANCO DEL COMUNE PER RILANCIARE CATANIA»

Nella foto (“Press”) i partecipanti alla tavola rotonda “Catania Sicura

CATANIA –

Fondi comunitari e nuovi progetti per far ripartire i cantieri: è stato questo il focus di CataniaSicura, che ha visto i rappresentanti della filiera edile e l’Amministrazione comunale, insieme per un allineamento sui prossimi step relativi ai lavori pubblici.   Al tavolo hanno preso parte: Ance (presidente Giuseppe Piana), Ordine Architetti ( segretario Maurizio Mannanici e Consigliere  Eleonora Bonanno); Ordine Ingegneri (presidente Giuseppe Platania), Collegio dei Geometri (presidente Agatino Spoto); l’assessore alle Politiche Comunitarie del Comune di Catania Sergio Parisi; il direttore della direzione Politiche Comunitarie Fabio Finocchiaro e il funzionario Gianluca Emmi (progettazione tecnica Piani Operativi comunitari e nazionali).

«Un incontro voluto da entrambe le parti – hanno spiegato i rappresentanti delle categorie professionali – per un aggiornamento sul progress e una sinergia sulle azioni da mettere in campo per velocizzare iter burocratici relativi alla progettazione. Come da nostra istanza l’assessore Parisi ha comunicato al Tavolo che la strada da perseguire sarà quella dei “Concorsi di progettazione”  che consentiranno un’accelerazione amministrativa, garantendo al contempo qualità e sostenibilità delle opere. Così come l’esternalizzazione della progettazione e della direzione lavori (con l’affidamento ai liberi professionisti), lì dove sarà attuabile in conformità con le normative, per snellire il lavoro dei tecnici del Comune: un’apertura che ci rende davvero soddisfatti e che, in questa fase così critica per tutte le categorie e per la città, restituisce fiducia e speranza per il futuro».

Gli Ordini professionali hanno chiesto, inoltre, di essere coinvolti nella stesura dei bandi di gara al fine di dare il proprio contributo anche nella definizione degli aspetti metaprogettuali da cui far scaturire linee-guida e obiettivi chiari e di qualità. Parisi ha illustrato i grandi progetti del valore di 30 mln – che andranno a bando a breve – istruiti grazie alla nuova governance voluta dal primo cittadino Salvo Pogliese per potenziare l’organo strategico di coordinamento e pianificazione delle risorse finanziate dall’Europa: dai 40 km di piste ciclabili al Palanesima; dalla riqualificazione delle arterie di ingresso della città alla messa in sicurezza di strutture ed edifici scolastici: «Valuteremo tutti i contributi e i suggerimenti provenienti dalle categorie interessate, volti a ottimizzare le procedure in atto – ha sottolineato Parisi – dobbiamo lavorare sinergicamente per restituire alla città un nuovo volto, lasciandoci alle spalle questo periodo nero e sfruttando al meglio fondi strutturali e finanziamenti comunitari per portare a termine grandi opere attese da tempo dai cittadini».

«L’importanza di accelerare la spesa dei Fondi Comunitari – ha sottolineato Piana –  in particolar modo del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) che, a fronte del costante calo degli investimenti ordinari, ha rappresentato in questi anni non una risorsa aggiuntiva ma sostitutiva, rende indubbiamente fondamentale il ruolo delle Politiche Comunitarie, quindi bene la nuova governance e il suo rafforzamento. Seguiremo l’attività – ha concluso Piana – auspicando la programmazione di prossimi incontri, così da avere un quadro sempre più aggiornato sullo stato della progettazione e dell’affidamento dei lavori, operando, come sempre, in un’ottica di costruttiva interlocuzione con l’Amministrazione comunale, perché obiettivo comune a tutti, è che le risorse siano spese e subito, per una rapida ripresa economica».

Operazione “Jungo” -antimafia – a Catania, Messina, Trapani e Rimini: 46 arresti nel Clan Brunetto

Mafia, armi e spaccio Clan Brunetto alla sbarra - LiveSicilia Catania

 

CATANIA,

Operazione Antimafia , denominata Jungo, con 46 arresti due dei quali ai domiciliari, è stata eseguita nelle province di Catania, Messina, Trapani e Rimini.        Il provvedimento giudiziario è stato eseguito dai Carabinieri del Comando provinciale di Catania che hanno notificato  un’ordinanza di custodia cautelare e di sequestro preventivo con il fermo  di 46 persone appartenenti al  clan Brunetto, legato a Cosa nostra rappresentata dalla famiglia Santapaola-Ercolano, dominante nella zona del Catanese.

Il provvedimento restrittivo, emesso dal gip su richiesta della Procura distrettuale di Catania, contesta a vario titolo i reati di associazione mafiosa, traffico e a spaccio di sostanze stupefacenti ed estorsione aggravata dal metodo mafioso. 

Disco verde agli Assistenti civici o gli “Sceriffi della movida” privi di funzioni di polizia

 

Palermo, viaggio nella movida a Palermo. Ecco cosa c'è da fare ...

Palermo -Movida  (Chi indossa le mascherine?)

Disco verde alla richiesta di Anci di potersi avvalere, per tutta la durata dell’emergenza sanitaria, di soggetti chiamati ad espletare, gratuitamente, prestazioni di volontariato, con finalità di mera utilità e solidarietà sociale, anche attraverso la rete del Terzo Settore”.

Il comunicato  arriva dalla presidenza del Consiglio al termine della riunione a Palazzo Chigi tra il premier Giuseppe Conte e i ministri Luciana Lamorgese, Francesco Boccia e Nunzia Catalfo sul progetto degli assistenti civici che non avranno funzioni di polizia.  Saranno definiti “gli Sceriffi della movida” e, probabilmente saranno inevitabilmente coinvolti in zuffe.Potranno chiamare le forze dell’Ordine.

L’idea da definire nei dettagli nelle prossime ore con il supporto del Dipartimento alla Protezione civile, , chiariscono fonti di Palazzo Chigi, “si inserisce nell’alveo di quelle già assunte dalla Protezione civile, che hanno portato a dislocare oltre 2.300 volontari nelle varie strutture ospedaliere, nelle Rsa e nelle carceri.

Questi soggetti volontari- forse arruolati o selezionati tra i fruitori del Reddito della cittadinanza -non saranno ‘incaricati di pubblico servizio’ e la loro attività non avrà nulla a che vedere con le attività a cui sono tradizionalmente preposte le forze di polizia“.

Scende il numero dei malati, i ricoverati con sintomi sono finoggi 8.185

Sono 92 le persone che ,secondo i dati forniti dalla Protezione Civile, in Lombardia (dove ieri non erano stati comunicati decessi)nelle ultime 24 ore hanno perso la vita per coronavirus.      Oggi si registrano altre 34 vittime. Sale così a 32.877 il totale dei morti nel Paese dall’inizio dell’emergenza Covid.

Scende ancora  il numero dei malati e dei pazienti in ospedale. I ricoverati con sintomi sono 8.185, con una decrescita di 428 unità rispetto a ieri. Cala anche il numero dei pazienti in terapia intensiva (541, -12) e delle persone che si trovano in isolamento domiciliare (46.574, -854).
Gli attualmente positivi sono diminuiti di 1.294 unità nelle ultime 24 ore, per un totale di 55.300. I guariti sono invece aumentati di 1.502 da ieri e in tutto sono 141.981. I casi totali dall’inizio dell’emergenza sono 230.158 (+300). In tutto sono stati eseguiti 3.482.253 tamponi, i casi testati sono 2.219.308.

Risolto il nodo Scuola: a settembre prova selettiva per l’assunzione di 32 mila insegnanti

 

Risolta la problematica dei concorsi dei docenti  con una mediazione che prevede a “settembre assunzioni a tempo determinato da graduatorie provinciali, contestualmente concorso con prova scritta selettiva e non più crocette”.

CORONAVIRUS: le SCUOLE rimangono CHIUSE fino a SETTEMBRE. Ecco le ...
Nella foto il premier  Avv.Prof. G.Conte insieme al Ministro Lucia Azzolina

 

“Soddisfazione da parte del Presidente del Consiglio. La sua proposta è stata accolta dalla maggioranza sul concorso straordinario per i docenti”, . “Resta la prova selettiva in entrata per l’assunzione di 32mila insegnanti. Si terrà dopo l’estate  e sarà in forma scritta, con consegna di un elaborato, senza il quiz a risposta chiusa. Una soluzione -si pone in attenzione- che permette di combattere il precariato garantendo la meritocrazia”.

Oggi incremento di 531 nuovi casi, deceduti 50 ma la Lombardia non ha fornito il dato sui decessi

 

Ospedale di Alessandria: attivo il nuovo blocco operatorio

Nell’ambito del monitoraggio sanitario relativo alla diffusione del Coronavirus sul nostro territorio, a oggi, il totale delle persone che hanno contratto il virus è di 229.858, con un incremento rispetto a ieri di 531 nuovi casi. 
Il numero totale di attualmente positivi è di 56.594, con una decrescita di 1.158 assistiti rispetto a ieri.
Tra gli attualmente positivi, 553 sono in cura presso le terapie intensive, con una decrescita di 19 pazienti rispetto a ieri.
8.613 persone sono ricoverate con sintomi, con un decremento di 82 pazienti rispetto a ieri.
47.428 persone, pari all’84% degli attualmente positivi, sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi.
Rispetto a ieri i deceduti sono 50 e portano il totale a 32.785. Il numero complessivo dei dimessi e guariti sale invece a 140.479, con un incremento di 1.639 persone rispetto a ieri.

Nel dettaglio, i casi attualmente positivi sono 25.614 in Lombardia, 7.703 in Piemonte, 4.457 in Emilia-Romagna, 2.660 in Veneto, 1.700 in Toscana, 1.624 in Liguria, 3.569 nel Lazio, 1.692 nelle Marche, 1.268 in Campania, 1.793 in Puglia, 535 nella Provincia autonoma di Trento, 1.453 in Sicilia, 412 in Friuli Venezia Giulia, 1.092 in Abruzzo, 195 nella Provincia autonoma di Bolzano, 53 in Umbria, 245 in Sardegna, 32 in Valle d’Aosta, 275 in Calabria, 183 in Molise e 39 in Basilicata.

* Si  apprende che la Regione Lombardia non ha aggiornato il dato odierno sui decessi.

 

Ricordate – ha detto oggi Papa Francesco all’Angelus- le parole di Gesù: “Io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo”

 

Riflessioni di Papa Francesco, oggi all’Angelus .Nella solennità dell’Ascensione, che si celebra oggi in Italia e in altri Paesi, il Papa prima della recita del Regina Coeli, dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico, riflette sul brano odierno del Vangelo di Matteo  che narra dell’ultimo incontro del Signore Risorto con gli Apostoli radunati in Galilea, “sul monte che Gesù aveva loro indicato”.

Il monte, ricorda Francesco, ha una forte carica simbolica, evocativa: è su un monte che “Gesù ha proclamato le Beatitudini; sui monti si ritirava a pregare; là accoglieva le folle e guariva i malati”.

Ma questa volta sul monte, non è più il Maestro che agisce e insegna, guarisce, ma è Colui risorto che chiede ai discepoli di agire e di annunciare, affidando a loro il mandato di continuare la sua opera.

Annunciare, battezzare, insegnare a camminare sulla via tracciata dal Maestro, cioè il Vangelo. Questi, spiega il Papa, sono i contenuti della missione che Gesù affida agli Apostoli, una missione presso tutte le genti che coinvolge anche noi oggi:

Questo messaggio di salvezza implica prima di tutto il dovere della testimonianza,  senza testimonianza non si può annunciare, alla quale anche noi, discepoli di oggi, siamo chiamati per rendere ragione della nostra fede. Di fronte a un compito così impegnativo, e pensando alle nostre debolezze, ci sentiamo inadeguati, come di certo si sentirono anche gli Apostoli stessi.  Ma non bisogna scoraggiarsi, ricordando le parole che Gesù ha rivolto a loro prima di ascendere al Cielo: «Io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo»

Quella di Gesù è, dunque, una promessa di presenza “costante e consolante” che si realizza mediante il suo Spirito, che non solo “conduce la Chiesa” ma che opera la “remissione dei peccati” e “santifica” quanti, pentiti, “si aprono con fiducia al suo dono”. Con l’esperienza dell’Ascensione, spiega Francesco, Gesù inaugura lo stile della sua presenza nel mondo, presenza sempre viva nella Parola, nei Sacramenti, nell’azione costante e interiore dello Spirito Santo.

La festa dell’Ascensione ci dice che Gesù, pur essendo salito al Cielo per dimorare glorioso alla destra del Padre, è ancora e sempre tra noi: da qui derivano la nostra forza, la nostra perseveranza e la nostra gioia, proprio nella presenza di Gesù tra noi con la forza dello Spirito Santo.

Infine, l’invocazione di Francesco alla Vergine Maria affinché accompagni il nostro cammino con la sua materna protezione; da Lei, dice, impariamo la dolcezza e il coraggio per essere testimoni nel mondo del Signore Risorto.

Coronavirus: quattro regioni tra cui la Sicilia registrano oggi zero contagi. Nel resto del Paese decedute 119 persone

 

 

 

Oggi sappiamo che il totale delle vittime salea 32.735,tenuto conto delle 119 persone decedute oggi. Nell’ambito del monitoraggio sanitario relativo alla diffusione di Covid-19 sul nostro territorio, il totale delle persone che hanno contratto il virus è di 229.327, con un incremento rispetto a ieri di 669 nuovi casi.

Il numero complessivo dei dimessi e guariti sale a 138.840, con un incremento di 2.120 persone rispetto a ieri. Le persone ancora malate sono 57.752, 1.570 in meno di ieri. Tra gli attualmente positivi, 572 sono in cura presso le terapie intensive, con una decrescita di 23 pazienti rispetto a ieri; 8.695 persone sono ricoverate con sintomi, con un decremento di 262 pazienti rispetto a ieri, mentre 48.485 persone, pari all’84% degli attualmente positivi, sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi.

Oggi altra novità positiva: -quattro regioni e Bolzano fanno registrare oggi zero contagi: si tratta di Calabria, Valle d’Aosta, Sardegna e Sicilia. Nel dettaglio, i casi attualmente positivi sono 25.630 in Lombardia, 8.025 in Piemonte, 4.570 in Emilia-Romagna, 2.841 in Veneto, 1.766 in Toscana, 1.734 in Liguria, 3.581 nel Lazio, 1.713 nelle Marche, 1.273 in Campania, 1.805 in Puglia, 565 nella Provincia autonoma di Trento, 1.512 in Sicilia, 459 in Friuli Venezia Giulia, 1.168 in Abruzzo, 214 nella Provincia autonoma di Bolzano, 56 in Umbria, 287 in Sardegna, 35 in Valle d’Aosta, 288 in Calabria, 189 in Molise e 41 in Basilicata.