VILE ATTACCO DEI RIBELLI DEL CONGO CHE COLPISCONO L’AMBASCIATORE ITALIANO E UN CARABINIERE

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(Afp)-Agenzia Ad

 –La notizia d’Agenzia lascia sgomenti. Un  ambasciatore italiano, Luca Attanasio e un carabiniere Vittorio Iacovacci sono rimasti uccisi in circostanze ancora poco chiare e, comunque di puro terrorismo.  Si sa finora che il diplomatico è deceduto  dopo il suo trasferimento all’ospedale di Goma, nella provincia del Nord-Kivu.   L’ambasciatore viaggiava con il convoglio, del World Food Programme, che è stato attaccato da un commando composto da sei uomini armati.  e doveva recarsi nel territorio di Rutshuru per ispezionare le attività condotte dal World Food Programme. Lungo il percorso, l’ambasciatore e gli altri membri del convoglio sono stati attaccati e gli aggressori li hanno obbligati a fermarsi sparando colpi di avvertimento.

L’altra vittima, un giovane carabiniere di quasi 31 anni era originario di Sonnino, in provincia di Latina, effettivo in servizio presso il Battaglione Gorizia dal 2016.

I sei componenti del commando hanno prima ucciso l’autista congolese e poi condotto il resto delle persone nella foresta circostante al luogo dell’agguato. A poche centinaia di metri si trovava una pattuglia dell’Istituto congolese per la conservazione della natura e anche un’unità dell’esercito congolese, giunti in soccorso dei rapiti. Ma quando sono intervenuti i Rangers, gli aggressori hanno sparato al carabiniere di scorta all’ambasciatore e al diplomatico.

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LE INDAGINI

Dietro l’attacco ci sarebbero le Forze democratiche ruandesi. Sarebbero le Forze democratiche per la liberazione del Ruanda (Fdlr-Foca), principale gruppo residuo di ribelli ruandesi di etnia Hutu gli autori dell’assassinio dell’italiano carabiniere e del diplomatico.

Il governatore del Nord Kivu, Carly Nzanzu Kasivita, ha riferito che le indagini sono in corso, è stato interrogato uno dei sopravvissuti, il quale conferma che gli aggressori hanno parlato  in kinyarwanda e  con gli ostaggi in swahili.

Secondo lo Us Counter Terrorism Center, le Fdlr sono il probabile responsabile di circa una dozzina di attentati terroristici commessi nel 2009, che hanno ucciso centinaia di persone nel Congo orientale

Dopo il 2010, come conseguenza dell’azione dell’esercito congolese e dei ranger dell’Iccn, il gruppo ha rimodulato la sua strategia preferendo azioni a bassa intensità ma con profitti maggiori, soprattutto finanziari. Sono loro che nel 2018 rapirono due turisti inglesi nel parco nazionale di Virunga, rilasciandoli dopo due giorni.

Nell’aprile del 2020 circa 60 membri del gruppo attaccarono una pattuglia dell’Istituto congolese per la conservazione della natura provocando 17 morti, di cui 12 ranger.

La Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine, al momento contro ignoti, per sequestro di persona con finalità di terrorismo.

Il Procuratore capo di Roma Michele Prestipino, titolare del fascicolo (la Procura capitolina è titolare per i reati commessi all’estero che hanno come vittime i cittadini italiani) ha delegato le indagini ai Carabinieri del Ros.

Mattarella: sgomento per il vile attacco

Ho accolto con sgomento la notizia del vile attacco che poche ore fa ha colpito un convoglio internazionale nei pressi della citta di Goma uccidendo l’Ambasciatore Luca Attanasio, il carabiniere Vittorio Iacovacci e il loro autista. La Repubblica Italiana è in lutto per questi servitori dello Stato che hanno perso la vita nell’adempimento dei loro doveri professionali in Repubblica Democratica del Congo. Nel deprecare questo proditorio gesto di violenza gli italiani tutti si stringono nel cordoglio intorno alle famiglie delle vittime, cui desidero far pervenire le condoglianze più sentite e la più grande solidarietà”. 

Draghi e governo

“Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, esprime profondo cordoglio del Governo e suo per la tragica morte di Luca Attanasio, Ambasciatore d’Italia nella Repubblica Democratica del Congo, e di Vittorio Iacovacci, appuntato dei Carabinieri che lo accompagnava a bordo di un convoglio a Goma”. E’ quanto si legge in una nota della presidenza del Consiglio dei ministri. “Il Presidente del Consiglio e il Governo si stringono ai familiari, ai colleghi della Farnesina e dell’Arma dei Carabinieri. La Presidenza del Consiglio segue con la massima attenzione gli sviluppi in coordinamento con il Ministero degli Affari Esteri”, aggiunge la nota.

Violenze,insulti, aggressione fisica, in maniera sistematica, ai nonnini della Casa di riposo- Quattro arresti a Palermo

–  V I D E O

 

PALERMO

Fiamme gialle in azione a Palermo dove la sorpresa e l’orrore si sono miste per l’esecuzione  di un’ordinanza emessa dal G.I.P. del Tribunale del capoluogo, su richiesta della Procura della Repubblica, IV Dipartimento, con la quale è stata disposta l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di 4 soggetti.

I destinatari del provvedimento sono I.M.G. (cl. 65), I.C. (cl. 69), I.M. (cl. 58), e A.V. (cl. 93), tutti residenti a Palermo, ai quali la Procura della Repubblica ha contestato i reati di maltrattamento, lesioni personali, nonché di violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro. Con il medesimo provvedimento, il G.I.P. accogliendo integralmente le richieste della Procura della Repubblica – Dipartimento Fasce Deboli – che ha coordinato le indagini, ha disposto il sequestro preventivo di una Onlus-“I nonnini di Enza” che gestisce l’attività di assistenza residenziale, che viene contestualmente affidata ad un amministratore giudiziario nominato dal Tribunale di Palermo, al fine di assicurare la prosecuzione dell’attività con personale qualificato nell’interesse e per la salvaguardia degli ospiti della struttura.

Le indagini dei finanzieri del Nucleo di Polizia economico – finanziaria di Palermo – Gruppo Tutela Mercato Capitali, avviate grazie alla segnalazione di un’ospite della casa di riposo, si sono sviluppate attraverso specifiche attività di intercettazione delegate dalla Procura della Repubblica, che hanno consentito di documentare fin da subito episodi di maltrattamento, fisico e psicologico, ai danni degli anziani. In meno di due mesi sono state, infatti, registrate decine di episodi di vessazioni e angherie attuate sistematicamente a danno degli anziani costretti a vivere in uno stato di costante soggezione e paura.

Un vero e proprio regime di vita mortificante ed insostenibile, fatto di continue ingiurie e minacce (“ti prendo a bastonate, t’ammazzo a legnate”, “cosa inutile, prostituta…devi buttare il sangue qua e devi morire”, “tanto se muori che mi interessa”), e violenze fisiche (calci, schiaffi, strattonamenti, nonché intimidazioni per costringere gli anziani a stare seduti) informano le Fiamme gialle..

Lo stesso G.I.P. presso il Tribunale di Palermo, nel valutare il gravissimo quadro probatorio raccolto dalla Procura della Repubblica sulla base del lavoro svolto dagli investigatori del Nucleo di Polizia economico – finanziaria di Palermo, ha ritenuto la sussistenza di esigenze cautelari sottolineando che “il ricorso a forme di violenza fisica e morale da parte degli indagati non ha assunto carattere episodico ma costituisce espressione di un consolidato modus operandi contrassegnato dal sistematico ricorso a forme di prevaricazione e sopraffazione nei confronti degli anziani ospiti, spinti fino ad atti di vile aggressione alla loro sfera di integrità fisica, oltre al loro patrimonio morale”.

I titolari della struttura, inoltre, dovranno rispondere, oltre che del mancato rispetto delle prescrizioni dettate dalla normativa vigente in materia di prevenzione del rischio di contagio da COVID-19, anche degli specifici reati in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro poiché, come emerso nel corso delle indagini, i dipendenti della struttura assistenziale non facevano uso dei dispositivi individuali di protezione, pur entrando a contatto stretto in un luogo chiuso con soggetti anziani, particolarmente fragili.

Proprio per tale motivo è stato predisposto un piano di accertamenti mirati alla tutela degli anziani, che – in concomitanza con l’operazione di servizio – sono stati tutti sottoposti a tampone per scongiurare il pericolo della possibile insorgenze di pericolosi focolai.

La Guardia di Finanza, nell’ambito delle indagini delegate dalla Procura della Repubblica di Palermo continua ad operare quale polizia economico-finanziaria a forte vocazione sociale, assicurando – soprattutto in questo periodo di grave emergenza sanitaria con cui si sta misurando il nostro Paese – la tutela gli operatori economici, dei lavoratori onesti e rispettosi delle regole e delle fasce più deboli ed esposte a rischio della popolazione.

CONVENZIONE ANCE CATANIA E UNIVERSITÀ DEGLI STUDI MEDITERRANEA DI REGGIO CALABRIA

Tirocini professionali, dai banchi ai cantieri : Gli studenti dell’istituendo Corso di Laurea in “Tecniche per l’edilizia e il territorio” a lavoro presso le aziende dell’Associazione etnea dei Costruttori

Cantieri di lavoro over 58 e detenuti: oltre 800 persone coinvolte in tutto  il Piemonte - Lavocediasti.it

CATANIA –

Dai banchi ai cantieri, dalla teoria alla pratica. Per lavorare sul campo, acquisire esperienza, moltiplicare competenze. È questo l’obiettivo della convenzione siglata tra Ance Catania e il Dipartimento Architettura e Territorio dell’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria.

Grazie all’accordo verranno attivati tirocini professionali per gli studenti del Corso di Laurea a orientamento professionale in Tecniche per l’edilizia e il territorio: percorso di studi che ha come obiettivo specifico la formazione di figure professionali in grado di collaborare in maniera consapevole alle attività di analisi, progettazione, manutenzione e adeguamento di opere; alla gestione di processi e cantieri; alla scala edilizia, urbana e territoriale.

«I giovani avranno la possibilità di essere ospitati presso le aziende associate ad Ance, in relazione alle esigenze del contesto di riferimento – sottolinea il presidente dei Costruttori catanesi Rosario Fresta – I tirocinanti potranno crescere professionalmente, introdotti nel mondo delle costruzioni e della gestione territoriale, affiancando esperti e realtà lavorative in continua evoluzione. Avranno modo di partecipare alla progettazione e all’organizzazione della produzione e dei cantieri edili; potranno approcciarsi, inoltre, agli aspetti economici-finanziari e giuridici. Uno scambio reciproco che consentirà ai giovani di apprendere e alle nostre imprese di ricevere nuove idee dalle nuove generazioni».

Un vero e proprio ponte tra il mondo della formazione e quello del lavoro, che è stato proposto di avviare con l’anno accademico 2021/2022: «Nell’ambito dell’edilizia oggi sono richieste competenze multidisciplinari – sottolinea il Magnifico Rettore dell’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria Santo Marcello Zimbone – che rappresentano un importante obiettivo formativo da raggiungere, prevedendo anche l’affiancamento di esperti provenienti dal mondo delle professioni e dando una fondamentale importanza alle attività di tirocinio presso le imprese, con casi di studio che prevedono un’immediata applicazione delle basi teoriche acquisite. La finalità della convenzione è quella di supportare l’apprendimento e l’orientamento degli studenti, sviluppando la ricerca applicata, diffondendo la cultura scientifica e partecipando a progetti, bandi, iniziative e attività esterne».

Messina,la quota rosa comunale: “Cateno De Luca ha permesso una costante crescita partecipativa femminile..”

 

Parità di genere: nota della quota rosa dell’Amministrazione De Luca

MESSINA,

Non possiamo che indignarci leggendo un articolo che strumentalmente rievoca una lettera che due anni fa un gruppo di donne avevano indirizzato alla stampa in merito alla campagna anti-prostituzione che la Polizia Municipale portava avanti, nella quale sostenevano che dietro la pubblicazione delle immagini di quanto rinvenuto in quelle case d’appuntamento, vi sarebbe una visione misogina, bigotta, e patriarcale di Cateno De Luca“.
E’ quanto scrive in una nota congiunta la quota delle donne in seno all’Amministrazione del Sindaco Cateno De Luca, nell’ordine: il Vicesindaco Carlotta Previti con delega al Bilancio e Finanziamenti Europei; gli Assessori Dafne Musolino all’Ambiente, Alessandra Calafiore alle Politiche Sociali, e Laura Tringali alla Pubblica Istruzione; il Segretario Generale Rossana Carrubba; Mariagrazia Interdonato componente CdA Messinaservizi Bene Comune; Loredana Bonasera Presidente CdA Amam; Patrizia Rizzo componente CdA Patrimonio SpA e Presidente del Comitato Pari Opportunità nonché Referente per le Pari Opportunità della camera Penale di Messina Erasmo da Rotterdam; Alessia Giorgianni componente CdA A.ris.Mé; Loredana Pagano componente CdA ATM SpA; Valeria Asquini Presidente Messina Social City; Simona Romano componente CdA Messina Social City; Annamaria Paparone Revisore dei Conti del Comune di Messina e della Messina Social City; Rita Bilello Componente Collegio Sindacale AMAM; Maria Eugenia Orlando Componente Collegio Sindacale Messinaservizi e Presidente del Collegio Sindacale di ATM SpA; Margherita Milazzo Revisore dei Conti A.ris.Mé; e Angela Bertino Componente Collegio Sindacale Patrimonio SpA.

Riteniamo inaccettabile l’associazione di idee secondo la quale la documentazione e pubblicazione delle operazioni di ordine pubblico mediante

immagini degli oggetti e del denaro costituirebbe una forma di violenza definita ‘simbolica’ perpetrata dal nostro Sindaco. Questa Amministrazione ha incentrato tutta la propria azione su un canone di trasparenza e di testimonianza immediata e diretta, anche mediante immagini, di ciò che quotidianamente viene portato avanti nell’interesse della collettività.

Non vi è alcuna differenza tra le immagini relative ai controlli sulla ‘movida’ nei locali notturni, dove compaiono decine di bottiglie sui tavolini o rovesciate a terra nelle discoteche, o le immagini della merce oggetto di provvedimenti di sequestro nei confronti dei venditori abusivi e la merce sequestrata nelle case di appuntamento. In tutti questi casi, le immagini documentano ciò che era stato rinvenuto, in modo oggettivo e realistico al fine di squarciare quel velo di ipocrita perbenismo, per il quale tutti in città sapevano che nei locali notturni si somministrava alcol ai minorenni, e che in molti appartamenti, vi si possono trovare ragazzine spesso minorenni che non praticano una sessualità libera e disinibita, ma che si trovano in uno stato di difficoltà materiale o psicologica e di sfruttamento.

Cateno De Luca non è un Sindaco maschilista e patriarcale o misogino e grezzo – continuano il Vicesindaco e le Assessore insieme al resto delle donne di dell’Amministrazione De Luca – perché non lo è prima di tutto come uomo prima ancora di personaggio pubblico. Se fosse stato misogino Cateno De Luca non avrebbe mai avviato la sua azione di governo amministrativo con una Giunta tra le più rose d’Italia affidando alle donne deleghe di peso come i finanziamenti europei, il bilancio, l’ambiente, le politiche sociali, la pubblica istruzione; se fosse stato patriarcale non avrebbe affidato a due donne la presidenza rispettivamente di Messina Social City e Amam Spa (tra le società partecipate più importanti), se fosse stato patriarcale non avrebbe scelto una donna come Segretario Generale. Dopo due anni e mezzo possiamo testimoniare che ci troviamo di fronte un Sindaco rivoluzionario, affascinato dalla capacità delle donne di cogliere le più impercettibili sfumature dei problemi sapendo scegliere con celerità la soluzione più opportuna.

Un amministratore pubblico che ha dato sostanza al concetto virtuale di parità di genere perché ha saputo rimuovere ogni ostacolo strutturale che da sempre impedisce alle donne un accesso paritario, garantendoci sin dall’inizio un’ampia flessibilità nella gestione dell’orario di lavoro ognuna di noi è riuscita a conciliare gli innumerevoli impegni di lavoro con gli impegni familiari (famiglia, figli, genitori anziani da accudire) e siamo riuscite a dedicare al lavoro le stesse energie mentali dei nostri colleghi uomini. Non era semplice in un ambiente di lavoro atavicamente dominato da orari e ritmi maschili. Cateno De Luca ci è riuscito dandoci quella serenità che ha permesso una costante crescita partecipativa femminile nei processi decisionali di governo della res pubblica. Non era facile. E non è proprio da uomo grezzo e maschilista esserci riusciti. In questa Amministrazione la verità è che tutti sono considerati alla stessa maniera che siano uomini o donne ed è questa la vera rivoluzione. Noi donne abbiamo un ruolo e delle responsabilità sempre crescenti commisurate alle capacità dimostrate sul campo, abbiamo piena fiducia, e mai mai nessuno sconto. E mai dovrà esserci perché siamo capaci sempre di fronteggiare qualsiasi avversità.

Non siamo il sesso debole in questa Amministrazione. Siamo una costanza attiva e probabilmente il vero punto di forza e l’orgoglio di questo Sindaco. E noi tutte siamo ben lontane da questo falso moralismo di chi rivendica un uso libero associando la prostituzione alla libertà di espressione. Noi sottoscritte – conclude la nota – saremo sempre al fianco di un Sindaco che tenterà fino all’ultimo di scardinare ogni forma di moralismo becero e falso perbenismo in una città dove un gruppo di donne si indigna più per le foto degli oggetti sequestrati in una casa di appuntamenti che per la violenza perpetrata sui corpi sfruttati di donne segnate per sempre da esseri maschilisti, misogini e grezzi”.

Mattarella: “Alle sofferenze e difficoltà di moltissimi operatori che abbiamo dovuto piangere tra Medici ed Infermieri, a loro è dedicata la Giornata

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Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato al Presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli, il seguente messaggio:

«La prima Giornata Nazionale del personale sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato costituisce una importante occasione per rinnovare la più profonda riconoscenza del Paese verso tutti coloro che con professionalità e abnegazione si sono trovati, e tuttora si trovano, in prima linea nel fronteggiare l’emergenza pandemica che, a distanza di poco più di un anno dalla sua comparsa, ancora ci affligge.

Fin dall’inizio della diffusione del virus, il personale sanitario si è dimostrato all’altezza di una minaccia di così vasta portata, impegnandosi al meglio, con tutti gli strumenti a disposizione, al fine di evitare che l’epidemia precipitasse in una catastrofe irreversibile.

È stato un impegno contrassegnato da difficoltà e sofferenze: moltissimi operatori hanno contratto il virus e tante sono le vittime che abbiamo dovuto piangere tra medici e infermieri. Soprattutto a loro va dedicata questa Giornata.

Il nostro sistema sanitario nazionale, pur tra le tante difficoltà, sta fronteggiando una prova senza precedenti e si dimostra più che mai un patrimonio da preservare e su cui investire, a tutela dell’intera collettività.

Per queste ragioni rivolgo, a nome di tutti gli Italiani, un saluto riconoscente a tutto il personale sanitario ed esprimo commossa vicinanza ai familiari dei caduti per la salvaguardia della salute di tutti noi».

 

 

 

Agrigento,i Carabinieri intercettano ancora e bloccano il canale di rifornimento della droga proveniente dalla Spagna

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AGRIGENTO,
Intercettati altri due pacchi di hashish provenienti dalla Spagna. Due arresti fra Licata e Naro. I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della compagnia di Agrigento continuando a seguire le tracce degli acquisti fatti online – da parte di giovani – settimanalmente ormai riescono ad intercettare pacchi di stupefacenti che dalla Spagna arrivano, con corriere, nell’Agrigentino e non solo. 
A Licata è stato arrestato un trentenne che s’è fatto recapitare un pacco con 200 grammi di hashish, suddiviso in 4 panetti da 50 grammi. Inizialmente l’uomo ha provato a negare che quel pacco fosse stato da lui ordinato, la perquisizione domiciliare ha però permesso di ritrovare un taglierino e un bilancino di precisione.
A Naro, invece, è stato arrestato un ventunenne e denunciato l’amico che era in macchina con lui. I due attendevano l’arrivo del corriere quando sono stati sorpresi – dai carabinieri del Nor – subito dopo aver ritirato il pacco, all’interno del quale c’erano 100 grammi di hashish, suddivisi in due panetti da 50 grammi. 
Tutti, sia i due arrestati che il denunciato alla Procura della Repubblica di Agrigento, dovranno rispondere dell’ipotesi di reato di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.
Salgono a 7, nel giro di un paio di settimane, gli arresti effettuati dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della compagnia di Agrigento. I militari si sono ormai specializzati nel cercare di arginare questi traffici 3.0 di stupefacenti. La roba, in tutti i casi, è stata acquistata su internet ed è stata recapitata con corrieri. Nonostante gli espedienti tecnologici per cercare di restare nell’ombra, utilizzati dai giovani che ormai, nell’Agrigentino, sembrano essere soliti rifornirsi in Spagna, i Carabinieri dimostrano – sistematicamente – d’essere in grado di bloccare il canale di rifornimento prescelto. 

Cenere, mezzi al lavoro sul territorio per mettere in sicurezza le strade- Aci Sant’Antonio, ” a breve il servizio porta a porta”

 

 


A seguito dell’emergenza cenere che in queste ore sta interessando diversi comuni dell’area etnea, dalle prime ore di questa mattina il personale della ditta ‘Senesi’ è attivo sul territorio santantonese per rimuovere la cenere dalle strade.
Ad essere colpite sono state soprattutto le frazioni di Santa Maria La Stella, Monterosso e Lavinaio, e proprio dalla prima di queste tre si è dato inizio ai lavori, lavori che attenzioneranno particolarmente anche la circonvallazione che cinge il centro, per via dell’elevata mole di traffico che tutti i giorni la interessa.

 

Ringrazio vivamente la ditta – ha dichiarato l’Assessore all’Ecologia,Quintino Rocca – per aver risposto tempestivamente a questa vera e propria emergenza. È necessario mettere in sicurezza le strade al più presto, e ci siamo attivati subito per questo. Nella speranza che il fenomeno non si ripeta, contiamo nei prossimi giorni di completare l’intervento su tutte le strade”.
Il Sindaco, Santo Caruso, ha emesso un’Ordinanza ad hoc per vietare la circolazione ai mezzi a due ruote, sul territorio, e limitare la velocità alle auto a 30 Km orari su ogni via santantonese: “È necessario garantire la sicurezza dei cittadini, come è anche necessario rimuovere quanto in questo momento rende altamente pericolosa la circolazione.
Stiamo lavorando, di concerto con la ditta, per poter attivare il servizio di porta a porta per la raccolta della cenere che tutti i
cittadini hanno dovuto rimuovere, e contiamo di comunicare a breve un giorno della prossima settimana”.

 

Nelle foto : Le strade già liberate dalla cenere lavica

IL DISCO ROSSO DELLA CORTE DEI CONTI AI DIRIGENTI: POPOLO DIPENDENTE PROSTRATO ED “INDIFESO”

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Raffaele Lanza

Il coro è unanime ormai, la conclusione non poteva che essere univoca: il contratto dei dirigenti  regionali sostanzialmente è privo di copertura finanziaria, dimostrazione ancora una volta che la Classe dirigenziale  della Regione siciliana non è più, da molto tempo, una comunità che svolge interessi generali: è soltanto l’arena in cui combatte per l’ottenimento di vantaggi da parte di piccoli gruppi o addirittura di singoli

Con Deliberazione n.23 del 18 febbraio 2021 la Corte dei Conti per la Regione Sicilia  ha rilasciato parere negativo sull’ accordo quadro del contratto collettivo regionale di lavoro  dell’area della dirigenza per il triennio normativo 2016/2018  e rilascia al pubblico una conferma di incapacità  ed incompetenza che, nella Regione siciliana, non possono essere attribuite solo ad una parte . Cioè come è stato diffuso sindacalmente,all’Aran, dilatazione del governo regionale.

Il male oscuro- non v’è dubbio in un’analisi obiettiva – risiede invero anche nell’incapacità sindacale tipica siciliana    di apportare correttivi tecnici sui verbali depositati all’Aran . E’ qui  che i dipendenti dirigenti devono tirare in ballo il concetto del controllo degli organi governativi come l’Aran posto che sindacati rappresentativi  non hanno posto attenzione al problema ritendendo scontata l’approvazione contrattuale.  Ecco dunque che  la relazione tecnico-finanziaria prodotta alla Corte dei conti  presenta significative lacune informative  in ordine agli elementi necessari per l’espressione di un giudizio di attendibilità dei costi contrattuali …” e che “non appare apprezzabile la copertura finanziaria degli oneri di competenza del periodo 2016/2020 alla luce di un quadro finanziario non aggiornato..”, rilevando altresì la mancanza “di elementi di giudizio in riferimento alla copertura finanziaria degli oneri a carico degli esercizi 2021 e seguenti…”

E’ facile dire come ha fatto un sindacato molto rappresentativo dei dirigenti  -il Cobas-Codir- probabilmente più di quello esclusivo dei dirigenti,”il fallimento dell’Aran che dovrebbe essere commissariata…”   Argomento che apre infatti a tante  riserve. Le riserve sono che, se i sindacati, aggregazioni senza autentico potere in Sicilia  e destinatarie-abbiamo visto al tempo  i rinvìì a giudizio di personaggi comandanti in alcune associazioni sindacali – di cospicui contributi legati alle somme degli iscritti – riuscissero davvero – come pensano i più ingenui – ad esercitare un ascendente sugli Organi e vertici con i quali debbono essi -per legge-  contrattare, l’immagine complessiva dei sindacati -” sarebbe meno squallida.

                         “STA CRESCENDO IL GENERALE CLIMA DI  SFIDUCIA AI SINDACATI DELLA REGIONE”

A chiare lettere: sindacati impotenti e fragili, che narcotizzano i dirigenti solo con un “comunicato scolastico” ma non riescono a raddrizzare le gambe ai cani …           Il Cobas-Codir afferma: l’Aran va commissariata e si invita il Governo a farlo   La categoria dei dirigenti  sconta un blocco contrattuale che dura da oltre 16 anni e che resta a oggi l’unico comparto del pubblico impiego in Italia a non avere avuto il rinnovo del contratto di lavoro e reitera la propria richiesta al Governo”   

   Sarebbe una ipotesi ottima e forse risolutiva la nota del Codir- anche se scaricabarile di fronte alla massa dei dipendenti regionali  Commissariamento dell’Aran.   Ma allora-è proprio indispensabile dire – che i  numerosi gruppi del Cobas-Codir e le loro rappresentanze sindacali sono ancora impotenti ad adottarla nei riguardi dei rispettivi aderenti?

Da questa situazione di marasma generale della Regione siciliana, della quale si fanno interpreti i sindacati, emergono lucidamente tre protagonisti: due perdenti – la popolazione regionale offesa e ignorata- e i sindacati -incapaci di  sottomettere e/o denunciare  il loro bersaglio preferito,l’Aran e ,comunque manifestare una volontà preventiva al governo ed organi ad esso connessi.   Uno trionfante: i rappresentanti sindacali di tutti i sindacati con lievi varianti comportamentali tra uno schieramento sindacale e l’altro. Costoro sono trionfanti perchè lanciati in avventure private, in permessi sindacali, in un rapporto migliore con i capiufficio. Costoro in realtà non hanno interesse vero alle decisioni verticistiche dei segretari generali dei sindacati.Se si guarda alla considerazione nella quale i bistrattati ed indifesi dipendenti li tengono in realtà, pur essendo paradossalmente iscritti, non di trionfo si deve parlare ma di vero e proprio tracollo.

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Trapani : 5 arresti per spaccio e detenzione di stupefacenti.

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TRAPANI
 Un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip presso il Tribunale di Trapani, su richiesta della locale Procura della Repubblica,è  stata notificata dai Carabinieri del N.O.R. della Compagnia di Alcamo,nell’omonimo Comune ed a Partinico,nei confronti di cinque soggetti (quattro uomini ed una donna di età compresa tra i 29 ed i 44 anni) ritenuti responsabili di spaccio e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Il provvedimento trae origine dalle indagini condotte dalla fine di novembre 2019 sino alla scorsa estate, scaturite a seguito del deferimento di una donna, già gravata di precedenti specifici e sino al 2018 residente a Roma, per possesso di pochi grammi di marijuana e cocaina. I successivi approfondimenti investigativi hanno permesso di accertare come l’indagata, insieme al compagno, fosse dedita all’attività di spaccio di piccole quantità di stupefacente. Le sue difficoltà economiche la portavano a rivendere le dosi, a sua volta acquistate da altri spacciatori, solo dopo averle ulteriormente “tagliate”, reimmettendole nel mercato degli stupefacenti, così da rientrare nelle spese e trarne guadagno. Inoltre, in una circostanza, la mancanza di soldi l’aveva portata a rubare dalla propria sorella dei gioielli in oro, subito rivenduti per ricavare del contante da investire in stupefacente.
Approfondendo le frequentazioni della coppia, i militari – coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trapani – sono riusciti a risalire ai fornitori dello stupefacente, rivenduto al dettaglio, oltre che alla donna ed al compagno, anche ad altri acquirenti di Alcamo. I soggetti, nel portare avanti l’attività, utilizzavano fra loro e gli acquirenti le dovute accortezze, arrivando ad adoperare anche un linguaggio criptico per celare il reale contenuto dei dialoghi ed utilizzando espressioni che, note ad entrambi, permettevano di comprendere la tipologia e la quantità di stupefacente richiesta (ad es. una coda, un codino, una birra, ecc.). Tra gli acquirenti assidui risultavano anche alcuni minori a cui, senza scrupolo alcuno, veniva venduta droga incuranti della giovanissima età dei richiedenti.
In totale, l’attività ha permesso di arrestare in flagranza sette soggetti, di sequestrare circa 40 grammi di cocaina e oltre un chilo di marijuana che sul mercato avrebbero fruttato più di 10.000 euro, e di segnalare alla prefettura 3 acquirenti quali assuntori di stupefacente.
Nel corso dell’esecuzione uno dei destinatari della misura è stato trovato in possesso di 95 gr. di marijuana e 2 grammi di semi della stessa sostanza e pertanto è stato tratto in arresto in flagranza.
Gli arrestati sono stati tradotti presso la casa circondariale di Trapani, ove rimarranno a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Dramma senza fine; registrati da ieri 348 decessi , 22 in Sicilia

 

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Sono 15.479 i contagi da coronavirus in Italia oggi, 19 febbraio, secondo i dati del bollettino della Protezione Civile e del  Ministero della Salute. Da ieri sono stati registrati altri 348 morti. Nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti 297.128 tamponi, l’indice di positività è al 5,2%. I pazienti in terapia intensiva sono 2.059 (+14).

Mentre 440 nuovi casi di positivi il dato del contagio da coronavirus in Sicilia, zona classificata color giallo. . Gli ultimi casi si registrano oggi in Sicilia a fronte di 23.206 tamponi processati e una incidenza pari al 1,9% in attesa dell’avanzamento del piano vaccinale. La  Regione resta stabilmente all’undicesimo posto nel numero dei nuovi contagi giornalieri. Le vittime sono state 22 nelle ultime 24 ore e portano il totale a 3.963. Gli attualmente positivi sono 31.569, con una diminuzione di altri 1435 casi rispetto a ieri. I guariti sono 1853. Negli ospedali tornano a diminuire i ricoveri e adesso sono 1.034, 41 in meno rispetto a ieri ma tornano a risalire i ricoveri in terapia intensiva dove adesso sono 150, ovvero 5 in più rispetto a ieri.