Ischia nel fango, ritrovata l’ottava vittima. Accuse e controaccuse

Le foto della frana a Ischia e dei danni di Casamicciola Terme

L’ottava vittima della frana di Ischia, è  stata ritrovata ,il  corpo è stato  notato questa mattina sotto il fango di Casamicciola. Si tratta del quindicenne Michele Monti. Ieri erano stati trovati i corpi senza vita dei due fratellini di Michele, Francesco e Maria Teresa. La frana a Casamicciola ha stroncato un’intera famiglia: i tre fratelli e Gianluca Monti e la moglie Valentina Castagna i cui corpi ancora non sono stati ritrovati.

Proseguono senza sosta lee operazioni di soccorso e ricerca delle quattro persone ancora disperse. Lo ha confermato il prefetto di Napoli Claudio Palomba, nel corso di un punto stampa al termine della riunione del centro coordinamento soccorsi in Prefettura a Napoli. Le persone ancora disperse, oltre ai coniugi Monti, sono Salvatore Impagliazzo, compagno di Eleonora Sirabella (la 31enne prima vittima accertata) e una quarta persona, una donna giovane originaria del comune limitrofo di Lacco Ameno e che risiederebbe in una strada adiacente a via Celario, nella zona maggiormente colpita dalla frana.

Resta fermo a 5 il bilancio dei feriti, di cui una sola persona, un uomo ricoverato in prognosi riservata al Trauma Center dell’ospedale Cardarelli di Napoli. Resta fermo a 230 il numero degli sfollati ma “non è escluso che il numero possa aumentare”, ha spiegato Palomba. Per gli sfollati ospitati in strutture alberghiere, ha sottolineato il prefetto, “stiamo cercando altre ipotesi. La Protezione civile ci diceva che ci sono sussidi di prima sistemazione che possono andare anche oltre le spese alberghiere e, considerato che andiamo incontro all’inverno e trattandosi di nuclei familiari, trovare allocazioni che siano vere e proprie abitazioni potrebbe alleviare la situazione di queste persone”.

Si contrae la domanda interna dei consumi: tredicesime pronte per pagare debiti, bollette, e rate mutuo

Ci costringono a morire e non avere figli e poi lo apprendiamo dalla  statistica! - attualita.it

Archivi-SUD LIBERTA’

 

 I  dipendenti pubblici e quelli privati,riceveranno le tredicessime     , entro le prossime tre o quattro settimane. Si tratta delle tredicesime e l’Ufficio studi della CGIA ha già fatto i primi conti: quest’anno l’ammontare complessivo toccherà i 46,9 miliardi di euro, di cui 11,4 verranno “assorbiti” dal fisco.

I destinatari di questa gratifica ammontano a 33,9 milioni di italiani: 16,1 milioni di pensionati e 17,8 milioni di lavoratori dipendenti. In complesso, i beneficiari incasseranno un ammontare lordo pari a 46,9 miliardi di euro. Se a questo importo sottraiamo gli 11,4 miliardi di ritenute Irpef che finiranno nelle casse dell’erario, nelle tasche degli italiani rimarranno 35,5 miliardi netti. Probabilmente una buona parte di questa mensilità aggiuntiva sarà spesa nel mese di dicembre per pagare, in particolar modo, le bollette di luce e gas, la rata del mutuo, il saldo dell’Imu della seconda abitazione, ma è altrettanto auspicabile che la rimanente parte venga utilizzata per rilanciare i consumi natalizi. Una voce, quest’ultima, che ha una incidenza molto importante sul bilancio annuale di molti artigiani e di altrettanti piccoli commercianti.
L’Ufficio studi della CGIA stima che la spesa per i regali natalizi di quest’anno dovrebbe toccare almeno la stessa soglia registrata l’anno scorso, quando sfiorò i 9,5 miliardi di euro. Niente a che vedere, tuttavia, con quanto spendevamo prima della grande crisi del 2008-2009, quando per i regali natalizi gli italiani facevano acquisti per 18/19 miliardi di euro. La contrazione registrata in questi ultimi anni in parte è anche ascrivibile al fatto che molti italiani anticipano a novembre l’acquisto dei regali, approfittando del “black friday”. “Con meno acquisti, tuttavia, a pagare il conto sono stati soprattutto i negozi di vicinato, mentre gli outlet e, almeno in parte, la grande distribuzione organizzata sono riusciti ad ammortizzare il colpo. ….

Raddoppio ferroviario Palermo-Catania, raddoppio velocità

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Palermo,

Via libera- comunica la Reg. sicilia –  del governo Schifani al progetto definitivo per il raddoppio ferroviario della tratta Fiumetorto-Lercara nell’ambito del nuovo collegamento ad alta velocità Palermo-Catania. Il parere positivo espresso dalla giunta, su proposta dell’assessore alle Infrastrutture Alessandro Aricò, consentirà a Rete ferroviaria italiana di poter mandare in gara l’opera del valore di 1,860 miliardi di euro entro il 31 dicembre.
Il lotto interessato dai lavori si sviluppa per circa 30 chilometri e riguarda una tratta che risulta in comune alle linee ferroviarie Palermo-Catania e Palermo-Agrigento. L’intervento prevede, in particolare un primo tratto lato Nord di circa 8 chilometri alla destra del fiume Torto, una galleria “Alia” di circa venti chilometri, un ultimo tratto lato Sud di circa 2 chilometi che si riallaccia all’attuale linea alla stazione di Lercara.
«Un intervento strategico per la mobilità nell’Isola – spiega Aricò – che consentirà di avere una rete ferroviaria più moderna, rispetto a quella attuale realizzata alla fine dell’Ottocento, come nelle altre regioni italiane. Un nuovo tracciato che consentirà ai treni di poter viaggiare anche a duecento chilometri orari, raddoppiando l’attuale velocità».

Beni culturali, lunedì ,28 ,la Regione consegna i lavori di restauro del Duomo di Cefalù

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Foto Regione Sicilia -Comunicato Stampa

 

Lunedì, 28 novembre, alle 10,30, saranno consegnati i lavori alla presenza del vescovo di Cefalù, monsignor Giuseppe Marciante, del dirigente generale del dipartimento dei Beni culturali, Franco Fazio, della soprintendente dei Beni culturali di Palermo, Selima Giuliano e del sindaco di Cefalù, Daniele Tumminello.
Ad aggiudicarsi i due appalti da un milione di euro ciascuno, a valere sui fondi Po Fesr 2014/20, sono state le ditte Emmecci srl di Ganci (Pa) per il restauro sull’apparato murario esterno, e Piacenti spa di Prato, per il recupero delle decorazioni interne. I progetti sono curati dalla Soprintendenza per i beni culturali di Palermo. Le imprese, che saranno presenti lunedì assieme ai direttori dei lavori e rup – architetti Silvana Lo Giudice, Filippo Davì e Valentina Sabella – avranno 365 giorni di tempo per ultimare le opere.
«Un intervento molto importante e capillare – sottolinea l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’identità siciliana, Elvira Amata – grazie al quale potremo restituire al Duomo di Cefalù l’originario splendore. Patrimonio culturale di bellezza e richiamo internazionale, il Duomo, con il riconoscimento Unesco all’interno dell’itinerario arabo-normanno, rappresenta un elemento culturale e architettonico di grande richiamo che il mondo ci invidia. Dobbiamo proteggere, custodire e valorizzare il nostro patrimonio di bellezza e storia che è il vero attrattore e motore dell’economia dei territori. E dobbiamo contestualmente educare i giovani alla conoscenza e al rispetto dei beni culturali, perché l’economia della bellezza è la vera scommessa del futuro».
Nel dettaglio, gli interventi previsti dal primo appalto riguardano il fronte absidale e il prospetto settentrionale, interessati da fenomeni di degrado delle parti lapidee. In particolare, si prevede il restauro dei paramenti murari in pietra da taglio a faccia vista, delle superfici lapidee a intaglio sagomate, modanate e scolpite, con operazioni di preconsolidamento, dismissione di eventuali stuccature o superfetazioni cementizie, pulitura, rifacimento degli elementi mancanti, consolidamento e protezione finale, oltre a trattamento disinfestante e sostituzione di conci cadenti. Previsti il restauro delle colonnine, il rifacimento degli intonaci ammalorati, la revisione delle coperture piane o a falda, del sistema di smaltimento delle acque meteoriche, la realizzazione di una indiana in corrispondenza delle absidi esterne per ridurre i fenomeni di umidità ascendente.
Il secondo appalto, invece, riguarda il portale marmoreo di ingresso del Duomo, l’apparato decorativo di alcune zone interne, ossia il presbiterio e l’abside con l’articolato ciclo decorativo di mosaici, affreschi, stucchi e tempere; la cappella del Sacramento (prothesis) con la decorazione a stucco tardosettecentesca e i monumenti funebri barocchi a marmi policromi; la navata centrale limitatamente alle decorazioni a encausto raffiguranti immagini sacre poste sulle colonne. Verrà restaurata, inoltre, la grande croce lignea quattrocentesca dipinta a tempera su entrambi i lati da Guglielmo da Pesaro, oggi nel presbiterio e che verrà ricollocata nella posizione originaria, sotto l’arco trionfale.

Tragedia Ischia, si cercano i dispersi nel fango ma l’evento delle frane è diventato una cancrena italiana

 

Frana a Ischia, muore una ragazza - La StampaCasamicciola d' Ischia(Na)- FRANA, Corteo commosso per i funerali della giovane Anna De Felice vittima della tragedia che ha colpito l' isola | "ALTO CASERTANO - MATESINO & d" BLOG della REGIONE

Ischia (Napoli)

Tragedia Ischia Si cercano i dispersi della frana che ha investito Casamicciola, sull’isola d’Ischia, all’alba di ieri. I soccorritori sono stati impegnati tutta la notte per trovare le 11 persone che, secondo quanto riferito dal prefetto di Napoli Carlo Palomba ieri sera nell’ultimo punto stampa della giornata,ancora mancano all’appello. 

Sono 13 i feriti di cui uno solo in gravi condizioni e che è stato trasportato all’ospedale Cardarelli di Napoli, dove è ricoverato nel Trauma Center in prognosi riservata. Una la vittima accertata finora, una donna di 31 anni del vicino comune ischitano di Lacco Ameno e che viveva a Casamicciola. Il suo corpo è stato trovato nei pressi di piazza Maio.

I tecnici intanto cercano di capire come si sia verificato l’evento- Si studiano le cause, si studia il territorio forse troppo pieno di abitazioni, alcune delle quali – abusive, cioè senza autorizzazione.

Il prefetto di Napoli, Palomba, ha chiesto ai residenti della zona rossa di lasciare le abitazioni: “le operazioni di soccorso rese difficili dal maltempo”. De Luca chiede lo stato di emergenza.

Caos del governo sulle vittime della frana, inizialmente il Ministro  delle Infrastrutture Matteo Salvini aveva parlato di «8 vittime accertate» ma è stato smentito a più livelli istituzionali, dal Viminale alla Protezione Civile.  Critiche anche dai colleghi deputati e dalla stampa per l’invasione di Salvini del ruolo del Ministro dell’Interno.  Naturalmente tutti gli opinionisti nei dibattiti televisivi hanno scaricato la responsabilità del governo sulla vicenda: tutti “assolti”. Di chi la responsabilità?  Non si sa, anzi ieri giornalisti (di parte e Mediaset) ed esponenti del governo in una nota trasmissione televisiva hanno precisato pure.”di nessuno”….

In Prefettura a Napoli alle 8.30 stamane si è riunito il centro coordinamento soccorsi insediato ieri dal prefetto; al termine della riunione dovrebbero essere forniti degli aggiornamenti circa i dispersi ed eventuali nuove vittime

Aumento pensioni: la Finanziaria del governo Meloni cambia la rivalutazione: i pensionati della Regione siciliana i più danneggiati

 

Nella  legge di bilancio 6 nuove fasce per la rivalutazione delle pensioni 2023-2024: ecco dettagli e importi

 

Riforma pensioni 2023: cosa dovrebbe fare il nuovo Governo? Alcuni punti  fondamentali - ScuolaInforma

Il testo comunicato dallo Staff della Presidenza del Consiglio  fornisce nuovi dettagli in materia di trattamenti pensionistici a partire dal 2023 ma non promette più di tanto ai pensionati della Regione siciliana che pensavano ad una boccata d’ossigeno con una recente Circolare del direttore del Fondo pensioni che riconosceva l’importo rivalutato  del 7,3 dell’assegno

Oltre al nuovo pensionamento anticipato con quota 103 (62 anni di età e 41 contributi previdenziali versati) e al bonus  contributivo  per chi , con questi requisiti resta al lavoro, la legge di bilancio all’art 56  prevede una  revisione del meccanismo di indicizzazione per il biennio 2023-2014, con

  •  una estensione  straordinaria  della percentuale per le pensioni minime ( nel 2022 il trattamento minimo è pari a 524,35 euro)  e
  • una  stretta alla perequazione delle pensioni piu alte.

La rivalutazione sarà infatti  riconosciuta  per l’intero importo (7,3% dell’assegno)   solo alle pensioni fino a 2100 euro mensili  mentre  si scende al  35% a chi percepisce importi oltre  5.250 euro circa.  Gli importi si intendono sempre lordi.

Rivalutazione pensioni 2023-2024: nuovi scaglioni

  1.  per i trattamenti pensionistici complessivamente pari o inferiori a quattro volte il trattamento minimo INPS (2100 euro lordi)  rivalutazione applicabile nella misura del 100 per cento del tasso ISTAT;
  2.  per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a quattro volte il trattamento minimo INPS e  pari o inferiori a cinque volte il trattamento minimo INPS una rivalutazione dell’80%
  3. per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a cinque volte il trattamento minimo INPS e pari o inferiori a sei volte ,  la percentuale di rivalutazione è del 55%
  4.  per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a sei volte il trattamento minimo INPS e pari o inferiori a otto volte , si applica nella misura del 50 per cento.
  5. nella misura del 40 per cento per i trattamenti pensionistici superiori a otto volte  e pari o inferiori a dieci volte il trattamento minimo INPS.
  6. nella misura del 35 per cento per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a dieci volte il trattamento minimo INPS.
scaglioni importo soglia * percentuale di applicazione del tasso di rivalutazione annuale (7,3% nel 2022)
pensioni fino a 4 volte il trattamento minimo INPS fino a 2100 euro circa 100%
pensioni da 4 a 5 volte il minimo fino a 2620 euro 80%
pensioni da 5 a 6 volte il minimo fino a 3150 euro 55%
pensioni da 6 a 8 volte il minimo 4200 euro 50%
pensioni da 8 a 10 volte il minimo 5250 euro 40%
pensioni oltre 10 volte il minimo da 5250 euro in su 35%

* Si osserva che  tutti gli aumenti  sono attribuiti  alle pensioni anche oltre le soglie citate ma entro il  limite maggiorato con la quota di rivalutazione . Ad esempio il secondo scaglione (fino a 5 volte il minimo= 2620 euro circa)  la  rivalutazione all’80% si applica in realta fino alla soglia  maggiorata dell’80% del 7,3% (indice ISTAT 2022) dell’importo della pensione.

Aumenti pensioni minime

Per contrastare l’inflazione in corso  per le pensioni di importo pari o inferiore al trattamento minimo INPS, è riconosciuto  un incremento di

  • 1,5 punti percentuali per l’anno 2023 e di
  •  2,7 punti percentuali per l’anno 2024

con riferimento al trattamento pensionistico lordo complessivo in pagamento per ciascuna delle mensilità da gennaio 2023 a dicembre 2024, ivi inclusa la tredicesima mensilità spettante.

Si tratta in pratica di aumenti delle pensioni minime

  • a 570 euro  nel 2023 e
  •  a 580 euro nel 2024

Questo incremento straordinario  non sarà rilevante per il riconoscimento di tutte le prestazioni collegate al reddito riconosciute ai pensionati. 

 

 

Caltanissetta, quando l”apprezzamento” diventa fatale

Lite tra automobilisti in tangenziale a Collegno | 19 ...

Archivi -Sud Libertà

 

Caltanissetta,

Un uomo di 51 anni, Marcello Tortorici, è morto all’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta dopo essere stato ferito gravemente alla gola da colpi di arma da taglio nel corso di un litigio scoppiato intorno alle 20,30 in via San Domenico nel centro storico del capoluogo, in cui altre 3 persone sono rimaste ferite.   I Carabinieri sono riusciti a ritrovare l’arma -un coltello – del delitto.  Proseguono le indagini per ricostruire la dinamica dell’evento delittuoso

All’origine della lite, secondo ricostruzioni dei presenti, un apprezzamento non gradito espresso nei confronti di una ragazza. Dei feriti uno è stato ricoverato in codice rosso e sarebbe in condizioni critiche mentre un altro è in codice giallo.

 

 

Emergenza bollette: intervento della Regione Sicilia

 

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Foto Reg. Sicilia  (Uff.Stampa)

 

Ventidue milioni di euro a favore degli enti locali siciliani per far fronte all’emergenza del caro bollette. ll via libera -comunica la Regione siciliana (Ufficio stampa) è arrivato dal governo Schifani, che ha varato un intervento finanziario straordinario, grazie a una ricognizione di risorse da parte dell’assessore all’Economia, Marco Falcone. La norma è inserita all’interno del disegno di legge di variazione di bilancio. Venti milioni di euro sono destinati ai Comuni e verranno ripartiti in base alla popolazione. Gli altri due milioni (divisi per il 40% in base alla popolazione e per il 60% in base al numero delle classi scolastiche) andranno alle ex Province, ai sei Liberi consorzi di Comuni e alle tre Città metropolitane.
«L’emergenza legata al caro bollette – evidenzia il presidente Schifani – sta affliggendo anche gli enti locali siciliani, il governo della Regione ha ritenuto di dover intervenire con questo stanziamento per far in modo che possano garantire la continuità dei servizi erogati ai cittadini».
 
«Abbiamo raggiunto – sottolinea l’assessore alle Autonomie locali Andrea Barbaro Messina – un traguardo importante, dando così la possibilità ai Comuni di alleviare il pesante fardello del pagamento delle bollette dell’energia elettrica. In questo momento è l’importo massimo che potevamo corrispondere. Le somme non sono state sottratte al fondo delle Autonomie locali, si tratta di risorse aggiuntive. Questo contributo straordinario permetterà di evitare ai Comuni il dissesto finanziario».

Bilancio della Regione siciliana, la Corte dei conti contesta le spese del precedente governo regionale

03/08/2020 - Corte dei Conti: responsabilità amministrativa ...

Archivi -SUD LIBERTA’

Palermo,

Sotto la lente d’ingrandimento della Corte dei conti, il bilancio 2020 della Regione Siciliana. Negli uffici di Palazzo d’Orleans è giunta una relazione dei magistrati della Corte dei conti che contesta oltre un miliardo di spese effettuate sulla base del documento messo a punto dal precedente governo regionale.     Per i magistrati contabili, c’è la modalità di copertura del disavanzo della Regione con la decisione di rateizzarlo in dieci tranche anziché tre.

La strada fu scelta dal governo Musumeci in base all’accordo che sarebbe stato poi firmato con lo Stato e consentì di vincolare soltanto 461 milioni di euro a fronte di una rata complessiva di 1,3 miliardi. L’accordo con Roma arrivò, però, soltanto nel 2021 e ora la Corte dei conti contesta il bilancio in quanto, a suo avviso, avrebbe dovuto essere realizzato con le vecchie norme.

Tra le contestazioni dei magistrati contabili ci sarebbe anche il finanziamento delle autolinee pubbliche e private in forza di una legge poi dichiarata illegittima dalla Corte costituzionale. A questo punto la Regione potrà fornire entro metà novembre le sue controdeduzioni, poi saranno le sezioni riunite della Corte dei conti, a dicembre, a esprimersi con il giudizio di parifica che potrebbe costringere il nuovo governo a trovare circa 1,1 miliardi con una manovra.

“Afferma Cateno De Luca :   “. Il governo Musumeci, quello dalle carte in regola, ha approvato i bilanci senza tenere conto delle norme vigenti al momento dell’approvazione. Nel 2019 è stato proposto un bilancio in violazione del diritto di base. La Corte dei conti fa riferimento ad uno squilibrio di circa un miliardo ma noi sappiamo che in realtà il buco è molto più profondo……”

 

Decreto di confisca a pericolosi pregiudicati (15 milioni di euro)

 

Roma,

Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno eseguito un decreto di confisca emesso dalla Sezione Specializzata Misure di Prevenzione del Tribunale di Roma – confermato per l’intera totalità dei beni dalla Corte di appello capitolina e divenuta definitivo a seguito della pronuncia della Suprema Corte di Cassazione – avente a oggetto beni mobili e immobili, oltre a disponibilità finanziarie, per un valore di circa 15 milioni di euro, riconducibili a quattro pluripregiudicati, dediti alla commissione di plurimi reati anche in forma associativa quali furto, truffa, riciclaggio, ricettazione e lo spaccio di sostanze stupefacenti.

Gli accertamenti economico-patrimoniali svolti dalle Fiamme Gialle del Gruppo di Frascati, avevano evidenziato, oltre alla pericolosità sociale dei proposti, la rilevante sproporzione tra i redditi dichiarati e l’ingente patrimonio nella loro disponibilità, che hanno consentito di pervenire al sequestro nel 2019 e alla confisca di I grado a luglio del 2020.

I pregiudicati manifestavano tutti un elevato tenore di vita, con la frequentazione di esclusivi club della Capitale e delle più rinomate località marittime, raggiunte a bordo di una imbarcazione a vela, anch’essa colpita dal provvedimento con cui lo Stato ha incamerato definitivamente nel suo patrimonio 30 unità immobiliari (ville, appartamenti e terreni), 90 autovetture, conti correnti, quote societarie e l’intero patrimonio di 9 società, tra le province di Roma e Latina, nonché un noto locale della movida romana in zona Tiburtina.

Confiscato anche denaro contante per circa 100 mila euro, trovato in possesso di uno dei membri della famiglia, di cui lo stesso non era stato in grado di giustificarne la legittima provenienza.

L’operazione – che assume un rilevante valore “sociale”, venendo restituiti alla collettività beni illecitamente accumulati dalla c.d. “criminalità da profitto” – si inquadra nell’azione della Guardia di Finanza, in sinergia con l’Autorità Giudiziaria, volta all’individuazione e alla conseguente aggressione dei patrimoni illecitamente accumulati.