Commemorazione del 114° Anniversario del Terremoto di Messina del 28 dicembre 1908

 

 

Nella ricorrenza del 114° Anniversario del Terremoto del 28 dicembre 1908, il Comune di Messina, con il coordinamento degli Assessorati alla Cultura e alla Protezione Civile, ha predisposto un programma di eventi Commemorativi, in sinergia con Associazioni e Istituzioni, che culminerà giovedì 29 dicembre, alle ore 17, al Palacultura Antonello, con l’evento istituzionale “Notte Funesta. Cronaca dell’ora in cui si cancellò la storia”.
Dopo i saluti del Sindaco Federico Basile, sono previsti la simulazione acustica in sala dei 31” della scossa che rase al suolo Messina; la Proiezione di filmati e immagini del Terremoto; “28 Dicembre 1908. Corrispondenze e testimonianze del Terremoto che distrusse Messina”. Letture delle cronache del tempo, a cura dei giornalisti referenti delle testate giornalistiche locali contemporanee e il Concerto con brani tratti dall’AIDA di Giuseppe Verdi eseguiti dall’Orchestra Sinfonica della Bulgaria, diretta dal M° Orazio Baronello, con la partecipazione di Giulia Greco (Soprano) e Nino Vinci (Clarinetto), di Daniele Gonciaruk (voce narrante) e la conduzione del giornalista Emilio Pintaldi.

 

 

 

 

Comune di Napoli: 6 Progetti di valorizzazione di beni confiscati nell’ambito del PNRR

 

Assunzioni al Comune di Napoli, ecco tutti i profili per 970 posti a  concorso

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Napoli,

Il Comune di Napoli si aggiudica 6 Progetti di valorizzazione di beni confiscati finanziati nell’ambito del PNRR, Missione 5 – Inclusione e coesione – Componente 3 – Interventi speciali per la coesione territoriale – Investimento 2 – Valorizzazione dei beni confiscati alle mafie finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU Sei immobili confiscati, situati in tre diverse Municipalità (III, VI, X)…

 Aggiudicati i finanziamenti del PNRR , diventeranno una rete diffusa di case di accoglienza per donne vittime di violenza che vi saranno supportate con servizi diversificati, dall’accoglienza all’alloggio temporaneo, al supporto psicologico, sanitario, giuridico e amministrativo, all’inserimento in percorsi lavorativi o di autoimprenditoria, con l’obiettivo di favorire processi di inclusione sociale.

Il Comune di Napoli, in conformità alle finalità del Decreto Legislativo 6 settembre 2011, n. 159, – informa di promuovere  la valorizzazione ed il riutilizzo dei beni immobili confiscati alla criminalità organizzata, acquisiti al proprio patrimonio indisponibile, come strumento utile alla diffusione della legalità e della cultura dell’etica, di rafforzamento della giustizia sociale, della solidarietà e del sostegno all’inserimento sociale e lavorativo. In tal senso il PNRR ha offerto un’opportunità unica, raggiungendo contemporaneamente un duplice scopo: la realizzazione di interventi di ristrutturazione edilizia dei beni e di riqualificazione urbana dell’area, insieme all’utilizzo a fini di pubblica utilità. Case di accoglienza saranno realizzate in via VIA TIBERIO 46b NAPOLI (per un importo pari a € 270.007,30) CORSO SIRENA 115 NAPOLI (€ 282.017,41) VIA COMUNALE OTTAVIANO 58 NAPOLI (€218.408,36) VIA FONTANELLE 124 NAPOLI (151.163,51). In VICO VI DUCHESCA 12 NAPOLI (€ 160.152,50) il progetto di recupero già in itinere sarà integrato con l’acquisto di arredi e servizi per la realizzazione di un bistrot sociale e di servizi socio sanitari.

In via Montagna Spaccata 510 (€ 446.698,45) sarà demolito l’immobile abusivo non sanabile, costruito nell’area di sedime, per realizzare un orto giardino solidale nel quale troveranno inserimento lavorativo le donne vittime di violenza per il loro reinserimento sociale. “Un risultato veramente eccellente – ha dichiarato l’assessore alla Legalità Antonio De Iesu – di grande valore non solo dal punto di vista dell’accessibilità al finanziamento del PNRR. Abbiamo voluto dare un segno concreto di sostegno alle donne vittime della violenza; nel progetto ci sono alcuni alloggi ristrutturati in via Duchesca per ospitare donne vittime di violenza in condizioni di emergenza. Ci sono anche degli ambulatori non sanitari, ma di prevenzione, e infine un valore aggiunto costituito da un piccolo ristorante sociale nel quale le donne vittime di violenza possano essere impegnate nella gestione. Siamo molto orgogliosi di questo progetto che è un segno tangibile e concreto di attenzione al fenomeno della violenza di genere per dare sostegno e supporto alle donne che hanno il coraggio e la determinazione di uscire fuori dalla loro angoscia”.

“Il Comune di Napoli ha vinto il bando PNRR per un progetto davvero eccezionale – ha sottolineato l’Assessore alle Pari Opportunità Emanuela Ferrante – che si è classificato primo nella graduatoria di merito e che prevede la riqualificazione di sei immobili di cui quattro saranno adibiti a case di accoglienza delle donne vittime di violenza e due centri invece saranno, il primo un hub di servizi, di cultura e di accoglienza delle donne durante la giornata, e l’altro sarà un giardino/orto sociale dove comunque le donne potranno ritrovarsi insieme loro figli trascorrere delle giornate utili e costruttive. E’ una grande vittoria dovuta soprattutto alla forte sinergia che c’è stata tra gli assessorati alla legalità, all’urbanistica e alle pari opportunità”.

MAFIA, COSTA CARO AGLI IMPUTATI L”INCHINO” AL CAPOBOSS E AVER DEVIATO LA PROCESSIONE. SENTENZA DEL TRIB.DI CALTAGIRONE

 

Sentenza del Tribunale di Caltagirone nel processo per tre deviazioni durante la processione del Venerdì Santo del 25 marzo del 2016 a San Michele di Ganzaria per un “inchino” davanti la casa del boss mafioso Francesco La Rocca di Cosa nostra.Totale 80 anni di reclusione per 39 imputati.I reati contestati dalla Dda di Catania, a vario titolo, sono turbamento di funzioni religiose e istigazione a delinquere. A 30 imputati è contestata anche l’aggravante mafiosa. Ritenuto prescritto il reato di riunione pubblica non autorizzata. Tre imputati sono stati assolti perché il fatto non costituisce reato..

Il tribunale di Caltagirone ha condannato a sei mesi ciascuno di reclusione dodici imputati, disponendo la sospensione della pena. Ha comminato due anni e sette mesi di reclusione per altri undici imputati, due anni e nove mesi per otto e tre anni per altri otto. Ha assolto, con la formula perché il fatto non costituisce reato, accogliendo anche la richiesta del Pm Giuseppe Sturiale della Dda di Catania, Francesco Pullara, difeso dall’avvocato Roberto Cavevaro, e Simone Franchino e Gaetano La Rocca, figlio di un fratello del boss ergastolano Francesco che era detenuto al 41bis, difesi dai penalisti Luca Fosco e Daniele Guzzetta. Un altro nipote del capomafia, Salvatore La Rocca, figlio di un altro fratello del boss, è stato condannato a due anni e nove mesi di reclusione. Il Tribunale ha disposto anche il risarcimento spese al Comune di Santa Maria di Ganzaria che si era costituito parte civile nel procedimento.

Secondo l’accusa, sostenuta in aula dalla Dda di Catania, e basata su indagini e video girati dai carabinieri della stazione di Santa Maria di Ganzaria e della compagnia di Caltagirone, il fercolo del Venerdì Santo il 25 marzo del 2016, sarebbe stato costretto a cambiare il percorso previsto dalla processione facendolo «fermare davanti l’abitazione di Francesco La Rocca, consentendo alla moglie, che attendeva la sosta di render omaggio al simulacro del Cristo morto». Alcuni dei portatori avrebbero atteso l’uscita di casa della donna e avrebbero “inneggiato” al capo clan La Rocca. 

 

Manovra 2023: maratona notturna per la votazione sugli emendamenti. Domani approda in Aula

Dove trasferirsi per la pensione all'estero: mete alternative al Portogallo -

La commissione che lavora sulla Manovra, al settimo giorno di attività ha concluso l’esame degli emendamenti e ha dato il mandato ai relatori, Paolo Trancassini, Roberto Pella e Silvana Comaroli: il testo approderà in Aula alla Camera domani, con il voto di fiducia atteso venerdì.

Tra le norme che hanno avuto il via libera c’è la proroga al 31 dicembre per il 110%, mentre è stata soppressa la norma sul tetto di 60 euro per il pagamento con Pos.

Approvata anche la nuova stretta sul Reddito di cittadinanza.  Un’altra “perla” -ingiustizia:  Non dovrà più essere “congrua” la prima offerta che – rifiutata – cancella il diritto al sostegno. Slitta di due mesi, dal 31 gennaio al 31 marzo, lo stralcio automatico delle cartelle fino a mille euro relative al periodo 2000-2015. Vengono invece prorogati, fino al 30 giugno 2023, tavolini all’aperto e dehors liberi. Disco verde al bonus Iva al 50% per l’acquisto di ‘case green’ e al fondo per i collegamenti aerei per Sardegna e Sicilia.  C’è tanta nebbia su questa Manovra

Novità all’Ars: Bernardette Grasso, prima dei non eletti di Forza Italia, da oggi è deputata dell’Assemblea siciliana

 

Bernardette Grasso, prima dei non eletti di Forza Italia nella circoscrizione provinciale di Messina, è da oggi una deputata dell’Assemblea regionale Siciliana.

Subentra all’ex capogruppo Tommaso Calderone che ha optato per il seggio alla Camera dei deputati nel collegio uninominale di Barcellona Pozzo di Gotto.

 © ANSA

La parlamentare ha annunciato di aderire al gruppo di Fi che fa capo a Stefano Pellegrino, legato al governatore Renato Schifani. Decisione che cambia gli equilibri tra i due gruppi di Forza Italia nati alla Regione Siciliana nella ‘diaspora’ interna al partito nell’isola: quello legato a Gianfranco Miccichè ha adesso tre deputati – oltre a lui Nicola D’Agostino e Michele Mancuso – e per costituirne uno ne occorrono quattro. “Da oggi – ha intanto comunicato Bernadette Grasso – potrò ancora servire la Sicilia ed in particolare il territorio messinese con la cura che meritano. Ho sostenuto con lealtà il Presidente della Regione Renato Schifani, credendo, anche adesso, nel progetto di una coalizione di centrodestra coesa; tutti attorno alla proposta di una personalità determinata e autorevole. Sarò iscritta nel gruppo for

Valorizzazione beni confiscati alla mafia, Schifani: «Finanziati tre progetti della Regione»

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Palermo,

«Tre beni immobili confiscati alla mafia saranno ristrutturati e valorizzati grazie un finanziamento di quasi dieci milioni di euro ottenuto dalla Regione Siciliana attraverso i fondi del Pnrr».
Ad annunciarlo il governatore Renato Schifani, che ha appena avuto notificato il provvedimento da parte dell’Agenzia per la coesione territoriale.
I tre progetti, presentati attraverso il dipartimento regionale delle Finanze dell’assessorato all’Economia, riguardano: il feudo di Verbumcaudo a Polizzi Generosa, che ha ottenuto 5,3 milioni di euro; Palazzo Alicò di via delle Croci a Palermo, attuale sede dell’assessorato dei Beni culturali, con 2,5 milioni di euro; la Masseria di Contrada vecchia a Salemi, che avrà 2 milioni di euro.
«È un importante traguardo – sottolinea il presidente Schifani – raggiunto dalla Regione sul tema della valorizzazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata. Un progetto avviato dal precedente governo e che adesso ha avuto un nuovo impulso. Un risultato che è stato possibile raggiungere grazie a un’estesa rete di collaborazione istituzionale tra soggetti pubblici e privati e che dà il senso della forza dello Stato contro la mafia. Sottrarre i beni illeciti alla criminalità e restituirli alla collettività per fini sociali rappresenta un grande esempio di civiltà».
Il progetto riguardante l’immobile di Polizzi Generosa (ex feudo dei fratelli Michele e Salvatore Greco, dal 2016 affidato al Consorzio madonita legalità e sviluppo e gestito dalla Coop “Verbumcaudo”) prevede la creazione di laboratori di trasformazione e magazzini, oltre ad attività collaterali per l’inserimento socio-lavorativo di soggetti svantaggiati.
Palazzo Alicò (confiscato all’ex imprenditore Vincenzo Piazza) sarà oggetto, invece, di una profonda ristrutturazione che prevede tra l’altro il restauro dei prospetti, la manutenzione straordinarie delle coperture e l’adeguamento dell’impianto antincendio.
A Salemi, nel Trapanese, verrà riqualificato un caseggiato di contrada Masseria Vecchia a circa 9 chilometri dal centro abitato, appartenuto ai coniugi Miceli e definitivamente confiscato nel 1987. Prevista la realizzazione di un magazzino per il deposito delle attrezzature agricole e la costruzione di un edificio per le sementi e parte dei raccolti provenienti dalle coltivazioni dei terreni gestiti dalla Coop “Rita Atria-Libera Terra”.

La Regione Sicilia approva la manovra finanziaria e il suo presidente (Schifani) si dice “certo di aver dato impulso all’occupazione e creato piu’ posti di lavoro..”

Sicilia, Campania e Calabria tra peggiori 10 in Ue per ...

Palermo,

Dichiara il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, annunciando disco verde  da parte del governo regionale del disegno di legge di Stabilità regionale, del bilancio previsione 2023 e del pluriennale 2023/2025. «Una manovra finanziaria asciutta e piena di contenuti inseriti con la piena condivisione degli assessori. Ci siamo confrontati e abbiamo lavorato in un ottimo clima. Una Legge di stabilità che, confermando l’impegno di questo governo a fare ordine nei conti della Regione, si pone l’obiettivo di dare un deciso impulso su tre ambiti strategici: l’occupazione, per creare più posti di lavoro e sostenere le imprese, la sanità, per dare nuova linfa alle strutture sul territorio, e il supporto agli enti locali per dare slancio alle progettazioni e cogliere nuove opportunità di finanziamento».  La Giunta ha anche approvato una norma di assestamento che garantisce il recepimento dell’accordo con il Governo nazionale che assegna 200 milioni di euro alla Sicilia per il ripiano degli aumenti sulla spesa sanitaria a carico della Regione.
«Abbiamo stanziato – spiega il Presidente  – le somme necessarie per garantire sgravi contributivi per chi assume,un’implementazione delle borse di studio per gli specializzandi di Medicina e la creazione di un Fondo di rotazione a favore dei Comuni affinché possano dare incarichi ai tecnici per la progettazione ed evitare che i fondi europei vadano in disimpegno. Stiamo lavorando anche sulla riduzione delle liste d’attesa, un tema complesso e delicato, ma prioritario. È uno strumento asciutto, ma pieno di contenuti concepito per dare risposte e difendere l’interesse della Sicilia e dei siciliani. Insomma – conclude Schifani – vogliamo dimostrare che stiamo facendo di tutto per dare il segno di una svolta concreta e vicina alle esigenze dei cittadini».
Nel ddl, composto da una decina di articoli, viene prevista anche l’assegnazione di risorse per mettere in sicurezza l’Arpa, così come richiesto dalla Corte dei conti, l’appostamento di quasi 250 milioni di euro per il settore della forestazione. E ancora, la proroga del trasporto gratuito sui mezzi pubblici per le forze armate e dell’ordine, ma anche per gli insegnanti e il personale sanitario.
Previsto inoltre l’aumento fino a 36 ore per il personale Asu in servizio al dipartimento dei Beni culturali: una norma che mira ad assicurare l’apertura al pubblico dei siti museali e archeologici durante tutto l’anno. Sgravi fino a 30 mila euro per chi assume dipendenti a tempo indeterminato.
«La manovra approvata oggi – aggiunge l’assessore all’Economia, Marco Falcone – da un lato garantisce l’equilibrio finanziario e i servizi essenziali, dall’altro utilizza la leva pubblica per fare spesa efficiente e creare condizioni di sviluppo nella nostra Isola, così come da programma del presidente Schifani».

Archeologia, al Salinas il 21 dicembre la presentazione dei vasi ciprioti del Met di New York:

 

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Foto Reg. Siciliana

Palermo,

Quattro preziosi vasi ciprioti che fanno parte del patrimonio del Metropolitan Museum di New York saranno esposti nelle sale del piano terra del Museo archeologico regionale “A. Salinas” di Palermo. La mostra sarà presentata mercoledì 21 dicembre alle 11 al Salinas (in piazza Olivella) alla presenza dell’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Elvira Amata, del dirigente generale del dipartimento Beni culturali, Franco Fazio e della direttrice del Museo, Caterina Greco.

L’esposizione, frutto dell’accordo internazionale sottoscritto nello scorso mese di settembre tra il Salinas e il museo newyorkese, sancisce l’avvio di una collaborazione stabile che prevede oltre al reciproco prestito di opere d’arte, anche la realizzazione di iniziative di studio e ricerca congiunte.

Grazie a questo accordo, i visitatori del “Met”-  comunica la Regione Siciliana – possono già ammirare, nelle sale dedicate all’arte greca arcaica, tre importanti reperti provenienti da Selinunte che fanno parte delle collezioni del Salinas: un rilievo metopale con la raffigurazione del ratto di Eos e Kephalos, un’arula con il medesimo soggetto e una lucerna arcaica in marmo di fattura cicladica.

 

Confisca disposta dal Tribunale di Catania a persone che avevano valori sproporzionati ai redditi dichiarati

I costi della criminalità organizzata Ruba il 20% del Pil - Antimafia365

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Catania,

Su delega della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, i Finanzieri del Comando Provinciale etneo, in collaborazione con il Servizio Centrale Investigazione sulla Criminalità Organizzata della Guardia di finanza (SCICO), hanno dato esecuzione a una sentenza del locale Tribunale, con cui il Giudice ha disposto la confisca del patrimonio, direttamente o indirettamente, riconducibile a 3 soggetti, condannati definitivamente, rispettivamente, per i reati di: – associazione a delinquere finalizzata alla commissione di più delitti, tra i quali l’esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse, la truffa ai danni dello Stato, il riciclaggio e l’intestazione fittizia di beni (due soggetti); – esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse, aggravato dall’aver agevolato un clan, favorendone l’infiltrazione occulta di “Cosa nostra catanese” nel peculiare settore economico (un soggetto).

Si tratta del primo esito dell’attività sinergica sviluppata in attuazione del memorandum operativo del 6 aprile 2022, stipulato tra la Procura catanese, il Comando Regionale Sicilia della Guardia di finanza e il predetto Servizio Centrale, volto a introdurre forme di collaborazione per la più completa applicazione dei provvedimenti di confisca in fase di esecuzione delle sentenze passate in giudicato, mediante l’effettuazione di ogni utile approfondimento finalizzato all’accertamento economico-finanziario della posizione dei condannati.

Nel dettaglio, nell’ambito di tale progettualità, è stata individuata la predetta sentenza con cui il Giudice ha altresì disposto la confisca nei confronti: – del soggetto condannato con l’aggravante mafiosa, di denaro, beni e altre utilità di cui lo stesso non possa giustificare la provenienza e di cui, anche per interposta persona fisica o giuridica, risulta essere titolare o avere la disponibilità a qualsiasi titolo in valore sproporzionato ai redditi dichiarati;

– degli altri due condannati, dei beni che costituiscono il prodotto, il profitto o il prezzo del reato, anche nella forma “per equivalente”, di cui i medesimi hanno disponibilità, anche indirettamente o per interposta persona, fino a concorrenza della somma di circa € 592.000 per il primo e € 606.000 per il secondo.

Al fine di  dare effettiva e piena attuazione al dispositivo di confisca, le unità specializzate del GICO del Nucleo PEF e dello SCICO hanno effettuato specifici accertamenti economico-finanziari sul conto dei condannati, sulla scorta dei quali è stato possibile individuare sia i patrimoni direttamente riconducibili agli interessati sia i beni mobili e immobili di cui gli stessi risultano essere comunque titolari o averne la disponibilità per interposta persona.

Nel complesso, alla luce degli approfondimenti investigativi svolti, i citati finanzieri, sotto la direzione della Procura etnea, hanno sottoposto a misura ablativa definitiva: – n. 7 immobili, di cui 2 situati in ciascuna delle province di Catania, Siracusa e Messina e 1 in quella di Palermo; – n. 3 società, due delle quali con sede a Catania e una a Siracusa, operanti, rispettivamente, nei settori della rivendita bar, del commercio al dettaglio di confezioni per bambini e della raccolta di scommesse;– n. 7 tra autovetture e motoveicoli;

– i saldi attivi, in corso di verifica, dei rapporti bancari e postali individuati (in totale 9 c/c), comprese 2 cassette di sicurezza, riconducibili ai condannati.

L’attività dei Finanzieri di Catania si inquadra nel più ampio quadro delle azioni svolte dalla locale Procura, dalla Guardia di Finanza etnea e dallo SCICO, volte al contrasto, sotto il profilo economico-finanziario, di tutte le forme di criminalità, anche di tipo organizzato, nonché dei tentativi, sempre più pericolosi, di inquinamento del tessuto imprenditoriale con i proventi illecitamente accumulati per effetto di condotte delittuose.

 

Un vergognoso fenomeno in crescita , da reprimere senza esitazione: truffe alle anziane donne in buona fede sole nell’abitazione

 

 

Foto di repertorio

Foto di repertorio

 

Il Comando dei Carabinieri comunica che, nel rispetto dei diritti degli indagati (da ritenersi presunti innocenti in considerazione dell’attuale fase del procedimento, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile) e al fine di garantire il diritto di cronaca costituzionalmente garantito, che al termine di una complessa attività d’indagine, si è data esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di un 23enne gravemente indiziato di essere l’autore di una truffa ai danni di un’anziana, perpetrata a Bracciano nell’ottobre scorso.

La vittima era stata contattata al telefono da un uomo che, spacciandosi per il nipote in difficoltà, chiedeva di corrispondere all’ufficio postale una somma pari a 4.000 euro a titolo di contrassegno per un pacco in giacenza; subito dopo la vittima ha ricevuto un’altra telefonata da un uomo spacciatosi per direttore dell’ufficio postale, che confermando quanto detto dal finto nipote riferiva che un addetto si sarebbe presentato presso l’abitazione della donna per ritirare la somma pattuita.

Approfittando dell’evidente buona fede dell’anziana vittima, che ritenendo di aiutare il nipote in difficoltà, era completamente asservita alle insistenti richieste dei truffatori che sono tornati dalla donna più volte, fino a sottrarle denaro contante pari a 14.000 euro. Non paghi del provento accumulato, i malviventi si sono impossessati persino del bancomat della vittima, completo di Pin, oltre che di alcuni monili in oro, per poi prelevare ulteriori 3.000 euro presso due distinti sportelli bancomat, uno dei quali situato nel capoluogo campano, per una truffa record di oltre 20.000 euro.