Il Procuratore di Agrigento, dott Vella coordina le indagini delle due rumene trovate senza vita a Naro nelle loro case

Scientifica dei carabinieri all'opera - Fotogramma

Identificazione delle due donne grazie all’opera della scientifica

Agrigento,

La morte delle due donne rumene trovate all’alba di oggi senza vita nelle loro abitazioni a Naro nell’agrigentino  ha uno sviluppo giudiziario. Un indagato, ‘ accusato di duplice omicidio e vilipendio di cadavere. In questo momento è in caserma a Naro per essere interrogato, alla presenza del suo legale. L’inchiesta è coordinata dal Procuratore aggiunto di Agrigento Salvatore Vella.

La donna  è stata trovata carbonizzata nell’incendio che ha interessato l’appartamento in cui viveva, l’altra in un lago di sangue. Le due donne ritrovate cadaveri erano entrambe rumene. I carabinieri, coordinati dal Procuratore aggiunto Salvatore Vella, stanno indagando per fare luce su quanto accaduto. Si stanno cercando collegamenti tra le due vittimepare che le due donne fossero amiche. Il marito di una delle due era morto da tempo.

Si apprende dell’identificazione:     delle due donne trovate morte: si tratta di Delia Zarniscu, 54 anni e Maria Rus, 58 anni, entrambe romene. Le vittime vivevano a Naro da qualche tempo.

Una notta d’inferno

Sono state le urla strazianti di una delle donne morte a far scattare la notte scorsa l’allarme dei vicini di casa, che hanno quindi allertato le forze dell’ordine. Delia Zarniscu sarebbe stata aggredita e uccisa dentro casa, in via Vinci: l’abitazione era a soqquadro e il corpo in una pozza di sangue.

Palermo, docente universitario cerca di afferrare il figlioletto di 4 anni che si sporge dal balcone ma cade nel vuoto. Il piccolo si è salvato invece

Palermo,

Crescono le statistiche di bimbi che cadono dai balconi in Italia.  Un altro caso, grave, a Palermo. Un uomo di 38 anni, docente universitario di Ingegneria, e il proprio figlio di 4 anni sono precipitati dal sesto piano del balcone dell’appartamento di via Ausonia in cui vivevano. Il padre nel tentativo di afferrarlo è morto sul colpo, mentre il bimbo miracolosamente è rimasto illeso. La dinamica dell’accaduto è ancora in fase di valutazione.

Ma sembra che il padre abbia provato a salvare il bambino che si sarebbe sporto pericolosamente dal balcone. L’uomo tuttavia , sbilanciato, sarebbe caduto nel vuoto. Mentre il piccolo si è salvato  perché la sua caduta è stata attutita da alcuni pannelli.

L’incidente è avvenuto nel primo pomeriggio di ieri ,24 dicembre, in via Ausonia. L’uomo, precipitato sulla tettoia di un ristorante al piano terra del palazzo, era professore ordinario alla facoltà di Ingegneria dell’Università e da poco più di un anno aveva perso la moglie. Soccorso dopo la caduta, è deceduto in ospedale. Anche il piccolo è stato e soccorso e portato all’ospedale Vincenzo Cervello, ma per un caso fortuito, la presenza di pannelli,è fuori pericolo: la tac a cui è stato sottoposto non ha messo in evidenza gravi lesioni. Il piccolo anzi è vigile e, si fa sapere dal nosocomio, «chiede continuamente del padre».

Palermo, omicidio di Rosolino Celesia: il Procuratore della Repubblica, dott. Maurizio De Lucia dispone l’arresto per due fratelli

Archivi-Sud Libertà

Palermo

La Procura di Palermo, insieme con quella dei minori, ha disposto nella tarda serata di ieri lo stato di arresto  per due fratelli, di 17 e 22 anni, per l’omicidio di Rosolino Celesia, il 22 enne ucciso nella notte tra mercoledì e giovedì davanti a una discoteca nel centro di Palermo.

Rosolino Celesia, -ricorderemo-  raggiunto da colpi di pistola nella notte davanti alla discoteca Notr3 in via Pasquale Calvi a Palermo e deceduto all’ospedale Civico poche ore dopo, era un ex calciatore. Due anni fa, a soli vent’anni, aveva deciso di abbandonare l’attività agonistica, ma il classe 2001, di ruolo attaccante centrale, ha un passato nelle giovanili del Palermo e del Torino. Con il club granata ha giocato sei partite con la formazione U17, quindi il prestito al Palermo, sempre con l’Under 17, con cui nel 2018 ha disputato dieci incontri segnando un gol. Tornato in Piemonte nei quadri dell’U19, nel 2019-2020 ha giocato in Serie D con la maglia del Troina prima, del Marsala poi, mettendo insieme otto partite e subentrando negli ultimi undici minuti di gioco proprio con la formazione del trapanese contro il Palermo, all’epoca in D dopo il fallimento. L’ultima esperienza, nel 2021, alla Parmonval in Eccellenza.
Ora la giustizia presenta il conto ai due fratelli.  Il minorenne è accusato dell’omicidio, mentre il fratello maggiore di detenzione illegale di arma da fuoco. Ieri pomeriggio era stato il minore a chiamare il 112 per dire di avere ucciso il ragazzo dopo una lite in discoteca. Ieri sera il fermo disposto dal Procuratore Maurizio de Lucia. Il  magistrato ha disposto l’autopsia.

Fiaccolata a Palermo, in centro, contro la violenza   . Partecipa anche l’Arcivescovo Lorefice

Fiaccolata in pieno centro, ieri sera a Palermo, contro la violenza che da mesi attanaglia la movida. Un corteo, a cui hanno partecipato centinaia di persone, che era stato organizzato ben prima dell’omicidio di Celesia. Ha partecipato anche l’arcivescovo Corrado Lorefice.  Questo il suo pensiero:”Abbiamo bisogno di ritrovarci, di pensare e di capire, leggere che cosa sta accadendo. Ci sono ferite molto gravi che dobbiamo toccare e riconoscere, per trovare via radicali. E per questo è importante ritrovarsi e che sia la città stessa che prende in mano una ferita che ci appartiene

Tragedia a Palermo. Tredicenne si toglie la vita, forse vittima del bullismo, deriso per il suo presunto orientamento sessuale

Foto gratuita l'uomo d'affari triste siede da solo nella solitudine oscura generata dall'intelligenza artificiale

Archivi -Sud Libertà

INCHIESTA DELLA PROCURA DEI MINORI DI PALERMO PER ISTIGAZIONE AL SUICIDIO

Palermo

Si è tolta la vita un tredicenne di Palermo, alunno della scuola media Vittorio Emanuele Orlando di viale Strasburgo,  nella sua casa dove abitava con i genitori che lo scorso sabato sera, quando è accaduta la tragedia, erano usciti. 

La Procura dei minori di Palermo, si apprende ha aperto un’inchiesta per istigazione al suicidio. Si sospetta che il ragazzo fosse vittima dei bulli che in più occasioni lo avevano deriso per il suo presunto orientamento sessuale.

All’arrivo dei sanitari del 118 il tredicenne era già morto. Le indagini  sono state affidate ai  carabinieri. La scuola ha sospeso per oggi ogni attività.

Gli inquirenti hanno sequestrato e analizzeranno il cellulare e il computer del ragazzo per recuperare le chat con gli altri compagni. Nei mesi passati, il dirigente dell’istituto Vittorio E.Orlando  aveva informato i genitori del disagio vissuto dal tredicenne.

Le immagini choc della tragedia di Mestre

 

Strage del bus a Mestre, le foto che raccontano la tragedia ...

 

 

Si cerca di capire la  dinamica della tragedia del bus di Mestre: il mezzo elettrico ha sfondato il guardrail ed è precipitato dal cavalcavia prendendo fuoco dopo l’impatto.

Un volo nel vuoto con 21 vittime  , tra cui l’autista alla guida, sul cui corpo verrà effettuata l’autopsia. Quindici le persone rimaste ferite. Le telecamere presenti e le due ‘scatole nere’ sul mezzo forse forniranno elementi utili a ricostruire la tragedia.

“Aperto un fascicolo contro ignoti per omicidio plurimo stradale”

Afferma Bruno Cherchi, procuratore capo di Venezia interpellato a riguado:  “Il bus. era affiancato da un altro mezzo” un pullman, “ma non risulta alcun segno su questo mezzo, tanto più che l’autista si è fermato e ha tentato di intervenire con l’estintore”.

Inoltre “non risultano segni di frenata” sull’asfalto. “Le indagini sulla ricostruzione del fatto solo in corso, sono emersi particolari certi come che l’impatto del pullman è avvenuto una cinquantina di metri prima della rottura del guardrail e della caduta. Sembrerebbe che il pullman si sia accostato al guardrail, lo abbia affiancato per una cinquantina di metri, poi ci sia stata un’ulteriore sterzata quindi l’appoggio verso destra e la caduta. Non risulta che ci sia stato un incendio nel senso tecnico del termine, c’è stata una fuoriuscita di gas dalle batterie (del bus elettrico, ndr) e su queste stiamo facendo accertamenti“…

Afferma ancora Bruno Cherchi. “Stiamo lavorando alla ricostruzione delle modalità, serve ancora tempo“….

L’autobus è stato sequestrato in attesa di consulenze che possano certificarne le condizioni, così come le batterie al litio del mezzo elettrico su cui “occorre operare in sicurezza”, e l’intera area – guardrail e parapetto esterno che dà sul baratro, “dal punto di contatto a quello di caduta”.I lavori sul cavalcavia

Luogo ella tragedia : “c’è un doppio guardrail,  da sostituire si apprende”. I lavori, da 6,5 milioni di euro, “sono in corso da un mese.

 

 

Destino amaro di un Aereo delle Frecce tricolori che a causa di un impatto con volatile -Bird Strike-precipita su un’auto dove una bimba di 5 anni ha perso la vita.

 

 

L’aereo delle Frecce tricolori precipitato a terra. La Procura di Ivrea ha aperto un fascicolo per disastro aereo e omicidio colposo a seguito dell’incidente che si è verificato ieri pomeriggio a San Francesco al Campo, nei pressi dell’aeroporto di Torino Caselle, dove un velivolo delle Frecce Tricolori in fase di decollo è precipitato e ha coinvolto per un destino amaro un’auto sulla quale viaggiavano papà, mamma, un ragazzino di 12 anni, tutti rimasti feriti, e una bimba di 5 anni che invece ha perso la vita.

Il capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare, generale di Squadra Aerea Luca Goretti  ha diffuso la seguente comunicazione:-. “La formazione era appena decollata per dirigersi su Vercelli, dove avrebbe dovuto eseguire una esibizione aerea, quando per motivi ancora da accertare il velivolo Pony 4 pilotato dal Maggiore Oscar Del Do’ ha perso quota ed è precipitato al suolo – . Il pilota, immediatamente prima dell’impatto, è riuscito ad eseguire la manovra di eiezione”, salvandosi. Il velivolo si è quindi schiantato poco dopo il decollo su un’auto, che è esplosa dopo essersi ribaltata.      Mentre l’auto era avvolta dal fuoco i genitori cercavano di soccorrere la più piccola. Ma per lei, 5 anni, non c’è stato nulla da fare.

Fino a tardi, intanto, ieri sera sono andati avanti i rilievi degli investigatori. Sul posto anche il Procuratore capo di Ivrea, Gabriella Viglione e anche oggi proseguono le operazioni di raccolta di reperti che nell’impatto si sono sparsi sia nella parte esterna sia in quella interna dell’aeroporto che resta chiuso fino alla mezzanotte di oggi.

Frecce Triclori, ieri l'incidente in provincia di Torino costato la vita a una bimba di 5 anni - Fotogramma
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 La festa dell’Aeronautica -prevista per oggi -naturalmente è stata sospesa. E’ il momento di capire come sia potuto accedere l’incidente.

Le indagini, affidate ai carabinieri del comando provinciale di Torino, si concentreranno per accertare le esatte cause dell’incidente che dovranno stabilire se a provocarlo è stato l’impatto del velivolo con uno stormo di uccelli, così come è stato ipotizzato nell’immediato dell’accaduto. Tra gli accertamenti da effettuare, occorrerà una consulenza tecnica su motore e sugli strumenti in dotazione al velivolo e sarà necessario decriptare i dati della scatola nera e analizzare le conversazioni tra il pilota e la torre e quelle con gli altri colleghi della pattuglia.

Ha trascorso intanto una notte tranquilla il bambino di 12 anni rimasto ferito ieri nell’incidente. Trasportato all’ospedale Regina Margherita, il bambino all’arrivo in è stato sedato per precauzione, medicato per le ustioni che hanno interessato quasi il 30% del corpo e ricoverato in Rianimazione.
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Anche il pilota del Pony 4, Oscar Del Do’, al comando del velivolo delle Frecce Tricolori precipitato ieri in fase di decollo, dopo essere stato ricoverato per accertamenti all’ospedale Giovanni Bosco di Torino subito dopo l’incidente, è stato dimesso in serata.

Si apprende infine che il velivolo Pony 4 aveva perso la stabilità aerea a causa di un probabile impatto con degli uccelli. Si dice in linguaggio tecnico dagli addetti ai lavori Bird strike- L’aereo era appena decollato e avrebbe dovuto raggiungere Vercelli dove era in programma il sorvolo della pattuglia acrobatica. “

Apocalisse in Libia: oltre 20 mila morti per l’inondazione quasi uguale al tsunami ma il bilancio è destinato a salire

Le immagini della Libia prima e dopo le inondazioni causate dalla tempesta Daniel sono arrivate a Terra dai satelliti.

Il deserto della Libia nelle immagini da satellite del 2 e del 12 settembre (fonte: European Union, Copernicus Sentinel-FloodsinLybia) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il colore del deserto, uniforme nell’immagine del 2 settembre, è costellato dal blu e dall’azzurro degli acquitrini nella foto del 12 settembre, dove anche il verde delle zone costiere si perde fra miriadi di macchie azzurre e biancastre.

I satelliti Sentinel 2, del programma Copernicus di Commissione Europea e Agenzia Spaziale Europea hanno scattato queste immagini che consentono un  controllo dettagliato e particolarieggiato  dei  gravissimi danni sia una risposta tempestiva

Un disastro colpa dell’uomo”. Mentre il bilancio delle vittime dell’apocalisse a Derna continua a salire – fino a 20mila morti – analisti libici puntano il dito contro l’incompetenza e i ritardi che avrebbero amplificato i numeri della tragedia causata dal passaggio della tempesta Daniel sulla Libia nordorientale. Diversamente che dal Marocco, devastato venerdì scorso da un potente terremoto, “questo disastro – secondo alcuni analisti sociali – è stato scritto dall’uomo, che ha le mani sporche di sangue”.

“La Libia, anche quando ci si avvicina dalle sue città più avanzate come Tripoli o Bengasi, non è attrezzata” dinanzi ai disastri naturali, ha dichiarato Jalel Harchaoui, ricercatore associato specializzato in Libia presso il Royal United Services Institute (Rusi) di Londra, aggiungendo che la situazione è aggravata dal fatto che le inondazioni hanno colpito la “municipalità più trascurata” (Derna) della Cirenaica. Anche dopo che il generale Khalifa Haftar ha ripreso nel 2018 il controllo della città, per quattro anni roccaforte dell’Isis, i piani per la ricostruzione non hanno mai avuto seguito e le infrastrutture sono rimaste

Sulla pista dell’assassino dell’infermiera uccisa a coltellate a Roma

 

Ancora violenze brutali sulle donne L’omicidio in via Giuseppe Allievo, la vittima è un’infermiera di 52 anni. L’ex compagno -in un primo momento non rintracciabile -in questura insieme ad altre persone

 

Polizia in via Giuseppe Allievo, Roma, davanti al palazzo dove è stata trovata morta Rossella Nappini - Adnkronos /Facebook
Polizia in via Giuseppe Allievo, Roma

Il corpo di Rossella Nappini, l’infermiera di 52 anni uccisa a coltellate nell’addome  a Roma, è stato portato nel quartiere Trionfale-Primavalle dopo le ore 20. La vittima è stata ritrovata nell’androne di un palazzo di via Giuseppe Allievo in un lago di sangue.

Le indagini sono condotte dalla Squadra Mobile di Roma. Gli agenti della Polizia di Stato, con il supporto degli operatori dell’Ama, hanno scandagliato i cassonetti dell’immondizia nell’area intorno al palazzo alla ricerca di elementi, molto probabilmente dell’arma del delitto. A quanto si apprende, gli investigatori non escludono nessuna pista, compresa quella passionaleL’ex compagno della donna è intanto sentito in questura insieme ad altre persone per ricostruire quanto accaduto.

Dai primi accertamenti sembra che la vittima sia stata accoltellata più volte all’addome. Il cadavere è stato rinvenuto questo pomeriggio alle 17.00. Sopralluogo nel pomeriggio del pm di Roma Claudia Alberti, del gruppo di magistrati della Procura che si occupano delle violenze di genere.

Non parlano i residenti del palazzo per “rispetto della vittima”. Chi parla è l’amministratore del condominio (civico 63), Paolo Tedesco, che, chiamato da un condomino dopo il delitto, è in queste ore in Questura per la deposizione.

Sembra che il corpo dell’infermiera sia stato scoperto da due studenti:..

Bilancio molto grave per l’incidente sulla statale Troina-Catania: un morto e quattro feriti- Una vettura procedeva a velocità elevata

Archivi -Sud Libertà

 

 

La strada statale 575 Troina-Catania è stata protagonista oggi di un bilancio molto grave in un incidente avvenuto sulla statale 575   .   Bilancio: un morto e quattro feriti.

La vittima è una donna che viaggiava con il marito, quest’ultimo è stato trasportato in gravi condizioni in elisoccorso all’ospedale Cannizzaro di Catania; anche la figlioletta della coppia, in tenera età, è rimasta ferita. Luogo  della tragedia il rettilineo San Paolo, a una decina di chilometri da Troina.

Dalle prime indagini sul posto sembra che  il sinistro sarebbe avvenuto per la velocità elevata di una vettura che procedeva verso Troina e  si è scontrata frontalmente con l’auto sulla quale viaggiava la vittima con i familiari. Coinvolta anche una terza vettura i cui occupanti sono rimasti lievemente feriti. Gravemente ferito, ma non in pericolo di vita, il guidatore della vettura che avrebbe invaso la corsia opposta.

Militello Val di Catania, cannone sparacoriandoli uccide una persona partecipante ai festeggiamenti

 

 

Archivi -Sud Libertà  ( Cannone sparacoriandoli)

 

Militello Val di Catania

Festa sospesa a Militello  in Val di Catania.Un uomo è morto e la moglie è rimasta ferita durante i festeggiamenti del Santissimo Salvatore, patrono di Militello in Val di Catania. La coppia è stata colpita alla testa da un tubo ‘spara coriandoli’ che era stato piazzato all’uscita della chiesa nel centro del paese.  Sul posto sono intervenuti i carabinieri.

La vittima, Franco Carrera, aveva 65 anni. L’uomo è stato colpito da parti metalliche di un cannoncino spara coriandoli, alimentato da un sistema ad aria compressa, che è esploso. Ferita anche la moglie, sua coetanea, che sarebbe stata colpita al gomito ed è stata portata in ospedale. Diverse persone hanno riportato escoriazioni e sono state colpite da pezzi di legno e di metallo.

 L’incidente è avvenuto dopo l’uscita del fercolo del patrono. La Procura di Caltagirone ha aperto un’inchiesta delegando le indagini ai carabinieri