Siccità in Sicilia,il presidente Schifani convoca vertice su emergenza siccità e frusta la classe dirigenziale impegnata alla problematica: «Accelerare interventi per mitigare effetti crisi»

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Palermo,

Risolvere non solo le attuali emergenze, ma realizzare anche opere che nel futuro possano evitare ulteriori situazioni di criticità. Con questo obiettivo, il presidente della Regione Renato Schifani ha convocato e presieduto a Palazzo d’Orleans un vertice sulla siccità al quale hanno partecipato gli assessori regionali all’Energia Roberto Di Mauro e all’Agricoltura Salvatore Barbagallo; i dirigenti generali dei dipartimenti Protezione civile Salvo Cocina, Acqua e rifiuti Arturo Vallone, Agricoltura Dario Cartabellotta; il segretario generale dell’Autorità di bacino Leonardo Santoro e il capo di gabinetto della Presidenza Salvatore Sammartano.

«Ho voluto fare il punto – dice il presidente Schifani – con tutti gli uffici coinvolti per conoscere l’attuale situazione degli invasi e lo stato di attuazione degli interventi finanziati e da finanziare. Oltre alla ricerca di nuovi pozzi in tutta la Sicilia, stimolando i sindaci a farlo, e all’uso di autobotti dove servono, dobbiamo evitare che l’acqua si disperda. Oltre, ovviamente, ai grandi interventi strutturali la cui attuazione è nel medio e lungo periodo. L’attuale previsione meteorologica ci dice che anche nel mese di ottobre non ci saranno molte piogge, per cui dobbiamo accelerare sugli interventi immediati per mitigare il più possibile gli effetti della carenza di acqua negli invasi».

Nel corso del vertice è emerso che, attualmente, negli invasi siciliani ci sono circa 60 milioni di metri cubi di acqua disponibili rispetto ai 300 milioni dello stesso periodo dello scorso anno. Per poter utilizzare anche i cosiddetti “volumi morti”, visto l’aggravarsi della situazione, e quindi consentire un’autonomia idrica fino al prossimo mese di febbraio, la Regione, tramite l’Autorità di bacino, ha già chiesto ai gestori di ambito e di sovrambito (e in cinque invasi è già stato fatto) di adeguare i sistemi di prelievo attraverso l’ausilio di piattaforme galleggianti, per consentire un ottimale utilizzo delle risorse idriche residue. I gestori degli invasi, invece, sono stati già invitati, da tempo, a valutare l’attivazione del monitoraggio e del trasferimento della fauna ittica.

Con riferimento ai piani di intervento urgenti finanziati dalla Protezione civile nazionale e dalla Regione, i quasi 50 milioni di euro sono stati già tutti utilizzati e la “nuova” acqua immessa in rete è di circa mille litri al secondo e altri mille lo saranno prossimamente. Adesso, si attende una seconda tranche di venti milioni di euro che Palazzo Chigi aveva garantito al presidente Schifani in occasione della riunione del Consiglio dei ministri dello scorso 6 maggio. E un ulteriore finanziamento di 50 milioni di euro per investimenti, tra irriguo e potabile, sarà inserito dal governo regionale nel prossimo assestamento di bilancio, in corso di predisposizione.

Sta procedendo anche l’iter per la riattivazione dei tre dissalatori (Porto Empedocle, Gela e Trapani) che, dopo la richiesta, accolta, del presidente della Regione, saranno gestiti dal commissario nazionale per l’emergenza idrica, con un’accelerazione sui tempi previsti di realizzazione.

 

Economia, dalla Regione Sicilia primo ok al decreto per abbattere gli interessi dei mutui delle imprese

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Via libera dalla Regione Sicilia alla bozza di decreto per i contributi a fondo perduto in favore di micro, piccole e medie imprese per l’abbattimento degli interessi sui mutui in essere al primo gennaio 2024. L’incentivo sarà gestito da Irfis FinSicilia e diventerà operativo nelle prossime settimane. Prima della firma definitiva dell’assessore all’Economia, il decreto, condiviso con l’assessore alle Attività produttive, sarà sottoposto al parere della commissione Bilancio dell’Ars.

Previsto dalla manovra di luglio di quest’anno, il plafond per l’incentivo è pari a 45 milioni di euro. Ogni impresa beneficiaria potrà ottenere massimo 10mila euro che saranno erogati in misura pari al 30% dell’ammontare degli interessi relativi alle rate scadute nel corso del 2023 e pagate alla data del 31 marzo 2024. Il tasso di interesse nominale annuo applicato sull’ultima rata di finanziamento scaduta per cui verrà richiesto l’aiuto, inoltre, non potrà essere inferiore all’1%.

Le istanze che perverranno ad Irfis saranno ordinate in base a un punteggio calcolato sulla base di tre pesi: il tasso nominale applicato all’ultima rata scaduta nel 2023, l’ammontare degli interessi oggetto della richiesta di contributo e, infine, il requisito della sede legale in Sicilia.

«Dopo il successo della misura sul caro mutui a vantaggio delle famiglie – afferma il presidente della Regione, Renato Schifani – il mio governo ha fortemente sostenuto la norma, votata dall’Ars, a favore delle imprese. Sostenere il mondo produttivo è una priorità dell’esecutivo e per queste ragioni abbiamo confezionato un provvedimento che punta ad alleviare il peso degli interessi dei mutui a tasso variabile subito dagli imprenditori siciliani».

«Nella scelta dei pesi per l’attribuzione della priorità ai candidati – spiega l’assessore all’Economia, Alessandro Dagnino – abbiamo deciso di dare maggiore rilevanza alle imprese che hanno sede legale in Sicilia. Una scelta che riteniamo dovuta rispetto a chi decide di localizzare nell’Isola il cuore dei suoi affari, contribuendo, così, direttamente alla finanza pubblica».

«Anche in questa occasione Irfis sarà pronta a intervenire al fianco delle imprese e del sistema produttivo dell’Isola, per contribuire a realizzare questa misura prevista nella manovra del governo e votata dall’Ars» commenta la presidente di Irfis, Iolanda Riolo.

Lagarde parla di una sforbiciata dei mutui di 25 punti base ..Ma le rate dei prestiti a tasso variabile sono sempre alle stelle Una presa in giro delle banche ?

 

Chi è Christine Lagarde, la governatrice della Bce

 

 

Si parla nuovamente del taglio dei tassi,ma in pratica nulla hanno visto finora gli italiani.   Ieri L’ attesa sforbiciata della Bce di 25 punti base. Una scelta che avrà ripercussioni sia su chi ha un mutuo che un prestito. Le famiglie indebitate, in Italia, sono 6,8 milioni, pari a circa il 25% del totale. Di queste, 3 milioni e mezzo hanno un mutuo per l’acquisto di una casa.

“Gli interessi sui mutui alle famiglie e sui prestiti alle imprese caleranno ancora nei prossimi mesi, così diventerà più facile comprare casa e fare investimenti” dichiara il  mondo bancario 

Tante chiacchere ma le rate dei mutui a tasso variabile restano sempre molto alte

Di qui, vantaggi giù significativi per le famiglie, sia per comprare casa che automobili o elettrodomestici. I tassi sui mutui sono già diminuiti a una media del 3,44%, rispetto a livelli medi superiori al 5% del 2023 e potrebbero calare ancora al 3,20%. Una riduzione che, calcola un’analisi della Fabi, comporterà, nel caso di un prestito immobiliare di 25 anni da 200mila euro, un risparmio complessivo di oltre 70.000 euro (-19,3%).

I tassi sul credito al consumo sono scesi a una media dell’8,58%, dopo picchi superiori al 14%, e potrebbero calare ancora all’8,25%. Vuole dire che un’automobile da 25.000 euro comprata interamente a rate, con un finanziamento di 10 anni, costerà oltre 11.000 euro in meno (-23%) rispetto al 2023, mentre per una lavatrice da 750 euro, con un credito di 5 anni, il risparmio, nei prossimi mesi, sarà di 161 euro (-14,6%).

In attesa della progressiva discesa delle rate a tasso variabile   ( ma le banche lo faranno?)

Tra credito al consumo e prestiti personali, le banche hanno erogato 243 miliardi di euro di prestiti ai cittadini, in leggero calo con i valori di fine 2020 e in progressivo rallentamento rispetto alla tendenza degli ultimi mesi, segno dell’incidenza negativa dell’aumento dei tassi d’interesse registrato a partire da luglio 2022.

Le rate dei vecchi mutui a tasso fisso, cioè quelli erogati fino alla fine del 2021- inizio 2022, non cambiano e resteranno intatte fino al termine del piano di rimborso. Le rate dei vecchi mutui a tasso variabile sono cresciute fino al 78% in più: vuol dire che chi pagava una rata di circa 500 euro al mese, oggi paga, al mese, 890 euro ovvero 390 euro in più. E’ molto probabile che, alla luce delle decisioni, prese dal 6 giugno in poi, le rate dei vecchi mutui a tasso variabile possano iniziare una progressiva discesa, anche se è difficile, al momento, indicare una traiettoria precisa.

Rating Fitch Sicilia, per il governatore Schifani “vanno bene le politiche contro disavanzo, ora stagione di crescita»

 

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L’agenzia internazionale di rating Fitch ha confermato il suo rating per la Sicilia al livello “BBB” con outlook stabile. Un giudizio promosso già nell’analisi dello scorso anno e confermato, nel corso del 2024, anche da Moody’s e Standard & Poor’s.

Questa valutazione –   afferma il comunicato dell’agenzia – riflette le aspettative di Fitch secondo cui i parametri di debito della Sicilia rimarranno in linea con il rating, anche in uno scenario di rallentamento delle entrate operative e di aumento del debito netto, dovuto alle esigenze di finanziamento del piano di investimenti della Sicilia.

«Il report di Fitch – dichiara il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani – evidenza la solidità dei nostri dati economici, apprezzando le politiche realizzate per la riduzione del disavanzo. Riconoscendo la possibilità di un ampliamento delle entrate per 400 milioni di euro, derivanti dalle imposte sul reddito, l’agenzia dimostra che la Sicilia ha davanti a sé, anche grazie a quelli che saranno gli interventi del mio governo, una stagione di crescita».

«La Sicilia – aggiunge l’assessore regionale all’Economia Alessandro Dagnino – raggiunge il livello più elevato possibile di valutazione, che è il medesimo dello Stato. Il governo Schifani è comunque determinato a proseguire nel rafforzamento della solidità finanziaria della Regione».

Acqua in Sicilia, conclusa operazione “Fontanelle” nel Nisseno: distribuiti 260 mila litri

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Caltanissetta,

Si è conclusa ieri sera a Caltanissetta l’operazione “Fontanelle” per rifornire di acqua l’omonima contrada del capoluogo nisseno da giorni colpita dalla crisi idrica. Nella seconda giornata sono stati prelevati e consegnati 112 mila litri di acqua a 45 utenze, che si aggiungono ai 149 mila litri distribuiti lunedì a 58 utenti.

L’iniziativa è stata attivata dal capo della Protezione civile della Regione Siciliana Salvo Cocina, d’accordo con il presidente Renato Schifani, per colmare la mancata distribuzione nella zona da decine di giorni e in assenza di interventi efficaci. Sono state utilizzate autobotti del Corpo forestale regionale, di Caltaqua e dell’associazione di volontariato “Civici Xirbi”, oltre a mezzi pick-up di numerose organizzazioni di volontariato della Protezione civile, in collaborazione con il Consorzio di bonifica 4 – Caltanissetta che ha in gestione la rete. Un’identica operazione, anche questa in coordinamento con la Prefettura, era stata effettuata sabato ad Agrigento per le frazioni di Giardina Gallotti e Montaperto.

Raddoppiati in Sicilia i fondi della Zes, il governatore della Regione Sicilia Schifani: «Grazie al ministro Fitto per l’attenzione al Sud, sarà agevolata l’occupazione»

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Palermo,

«Ringrazio il ministro Fitto per la continua sensibilità e attenzione rivolta al tema della Zona economica speciale che per il Sud rappresenta una importantissima leva di sviluppo e che, grazie al provvedimento di oggi, potrà contare su ulteriori risorse che agevoleranno le imprese con conseguenti ricadute positive sull’occupazione, in un’area del Paese che per troppo tempo ha atteso misure concrete per crescere».

Lo dice il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, commentando il raddoppio dei fondi per il credito d’imposta, approvato oggi dal Consiglio dei ministri, con un stanziamento ulteriore di 1.6 miliardi che porta a 3.2 miliardi di euro le risorse a disposizione delle imprese meridionali. «È certamente positiva – prosegue Schifani – anche la possibilità che viene riconosciuta alle Regioni di aggiungere ulteriori risorse dei programmi regionali della politica di coesione europea 2021/27. Un’occasione per aumentare ancora di più i fondi a disposizione a tutto vantaggio degli investimenti».

Miniere, via al recupero in Sicilia della “Bosco-San Cataldo”. Il governatore Schifani: «Partenariato virtuoso»

 

Miniera di carbone. Estrazione sotterranea del carbone. - 161218087

Archivi -Sud Libertà

 

 

La Regione avvia la riconversione del sito minerario “Bosco-San Cataldo”, in provincia di Caltanissetta, a quasi 30 anni dalla sua dismissione. La società G.M.R.I. Srl avrà in concessione l’area per un periodo non inferiore a vent’anni e grazie all’approvazione di un progetto di finanza investirà 10 milioni di euro per valorizzare l’ammasso salino prodotto per decenni nel corso dell’attività del sito minerario, riconvertendolo, ad esempio, in prodotto da utilizzare contro il gelo nelle strade. L’iter autorizzativo è stato seguito dall’assessorato dell’Energia. Sul fronte ambientale, il progetto prevede la sistemazione idrogeologica dell’area, la realizzazione di un campo fotovoltaico e la piantumazione di essenze arboree resistenti ai terreni salini. Per le casse della Regione è previsto un incremento del gettito fiscale e il versamento del canone di produzione mineraria.
«Grazie alla virtuosa collaborazione tra pubblico e privato – afferma il presidente della Regione Renato Schifani – risolviamo una criticità che aveva pesanti ripercussioni sul fronte ambientale e trasformiamo ciò che per anni è stato ritenuto un rifiuto da smaltire in una preziosa risorsa economica. Mi piace sottolineare che l’iniziativa è assolutamente a costo zero per l’amministrazione regionale e ci consentirà anzi di avere maggiori entrate e di creare nuova occupazione. Saranno, infatti, una ventina le persone impiegate direttamente nel sito e circa altre trenta quelle nell’indotto. L’intervento del settore privato, quando è competente e professionale, può rivelarsi un forte acceleratore per lo sviluppo della nostra economia, e concorrere con il sistema pubblico a migliorare la qualità dei servizi erogati ai cittadini».
«Si tratta di un bell’esempio di economia circolare – aggiunge l’assessore Di Mauro – che ci permette di assicurare una risposta positiva a un territorio che attendeva quest’intervento da più di trent’anni. Ringrazio gli uffici del dipartimento dell’Energia che con il loro lavoro hanno reso possibile in tempi rapidi il raggiungimento di questo traguardo».
Nel 2021 la società G.M.R.I. Srl aveva presentato al dipartimento dell’Energia il progetto di fattibilità, con la richiesta di ottenere la concessione allo sfruttamento dell’ammasso salino presente nel sito minerario “Bosco-San Cataldo”. Ottenuta la valutazione favorevole del Nucleo tecnico per la finanza di progetto della Regione, a settembre 2022 il dipartimento aveva chiesto di elaborare la versione definitiva del progetto, inserendo alcune modifiche. Contestualmente, era stato sottoscritto un accordo di collaborazione con l’Enea per il supporto tecnico-scientifico, mentre il dipartimento regionale Acque e rifiuti aveva dato il via alle procedure per la bonifica dell’amianto presente in alcune parti limitrofe all’area. Per l’affidamento della concessione, infine, è stata pubblicata una gara a evidenza pubblica e la G.M.R.I. Srl, in qualità di promotrice, ha goduto del diritto di prelazione, come previsto dalla normativa. A giugno, il progetto è stato inserito nel piano triennale delle opere di interesse regionale e la scorsa settimana è stata avviata la verifica ambientale, propedeutica all’approvazione in concessione dell’area. Concluso l’iter burocratico, potrà partire adesso la riconversione e riqualificazione del sito minerario.

Vino, bando da 3,8 milioni per le cantine sociali siciliane contro il caro-mutui

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Palermo,

l’Istituto regionale del vino e dell’olio il bando  assegna 3 milioni e 851 mila euro alle cantine sociali siciliane, che hanno dovuto affrontare l’aumento degli interessi sui mutui in corso, per effetto della guerra in Ucraina. Destinatarie della misura sono tutte quelle cantine sociali costituite in forma cooperativa con sede legale in Sicilia, che hanno sostenuto maggiori oneri finanziari in ragione dell’incremento dei tassi di interesse sui mutui e prestiti di durata annuale e pluriennale a partire dal 24 febbraio 2022 e fino al 30 maggio 2024.

Si tratta della seconda misura che interviene in favore delle cantine sociali, in osservanza della legge regionale 21 novembre 2023 n. 25. Un primo avviso pubblico del 7 dicembre 2023 del dipartimento regionale dell’Agricoltura aveva assegnato contributi alle aziende che trasformano le uve e commercializzano vini prodotti nella regione per compensare i maggiori oneri finanziari; la stessa legge consente ora di utilizzare la parte residua del precedente bando, individuando l’Irvo come soggetto attuatore dell’istruttoria e per la selezione dei beneficiari.

Le aziende che hanno ottenuto gli aiuti attraverso il precedente bando potranno concorrere all’assegnazione dei fondi per coprire i maggiori oneri finanziari degli ultimi sei mesi. 

Mutui a tasso fisso e variabile ,i tassi scendono: il problema vero -ed occulto- è controllare le grandi banche italiane se ridurranno davvero i tassi e, soprattutto, in che misura

 

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di   E.Lanza

Controllare le banche italiane se osserveranno la prevista riduzione dei tassi.     Chi lo fa in Italia?     Oppure: controllare se sarà rispettata la percentuale prevista di riduzione dei tassi.    Quasi alla fine del mutuo  occorrerà fare queste valutazioni di controllo insieme con un esperto richiedendo alla propria banca l’intero estratto conto del Mutuo. 

Dopo il 5% superato nel 2023, i tassi sui mutui scendono al 3,69%. Passando dalla teoria alla pratica: per un mutuo a 25 anni da 200mila euro, le famiglie italiane risparmieranno 54mila euro, spendendo il 14,9 per cento in meno.

Parlando invece dei mutui erogati nel 2023, si è osservato che le rate dei mutui a tasso fisso erano raddoppiate, mentre per quelli a tasso variabile il rincaro mensile è stato del 60-70% o anche superiore. Per quanto riguarda i vecchi mutui, mentre sul tasso fisso non c’è stato alcun rincaro, quelli a tasso variabile hanno subìto aumenti fino al 78&. I tassi sul credito al consumo sono scesi a una media dell’8,93%, dopo picchi superiori al 14 per cento.

In Italia, 3,5 milioni di famiglie hanno un mutuo per un valore complessivo di 423 miliardi

In Italia sono 6,8 milioni le famiglie indebitate. Tra queste 3,5 milioni hanno un contratto un mutuo per l’acquisto di un immobile. Nel 2022 e del 2023, i tassi di interesse sui prestiti sono aumentati con il costo del denaro progressivamente arrivato al 4,5%.     Il disagio delle famiglie è stato notevole. Tanti non hanno potuto pagare i mutui.  Da alcuni mesi la curva si è invertita e “le banche, in previsione di un ritorno a una politica monetaria meno restrittiva da parte dell’Eurotower, dovrebbero pensare già alla  prevista riduzione dei tassi”.

ANTICIPAZIONE  RIDUZIONE TASSI?       CHI CI CREDE?

Anticipazione?    Nessuno lo crede, le banche italiane ridurranno all’ultimo minuto.

Sul totale di 423,4 miliardi erogati, circa un terzo, cioè 144 miliardi, è a tasso variabile e i restanti 279 miliardi sono a tasso fisso. 

Mutui a tasso fisso e variabile: le nuove percentuali

A partire da luglio 2022, osserva  la Fabi, i nuovi mutui a tasso fisso sono passati da un interesse medio di circa l’1,8% anche fino a oltre il 6% con le rate mensili che, pertanto, sulla base delle offerte delle banche, erano anche più che raddoppiate. Negli ultimi mesi, le banche hanno cominciato a ridurre complessivamente i tassi praticati alle famiglie, con un tasso medio fisso che è calato al 3,69% a marzo scorso.

La riduzione c’è stata, ma è stata meno accentuata sui mutui a tasso variabile con la media stabile sopra il 4%. Nel corso del 2023, i nuovi mutui a tasso variabile erano arrivati anche oltre il 6% dallo 0,6% di fine 2021, oggi la media è pari al 3,67%: vuol dire che per un prestito da 150.000 euro della durata di 20 anni la rata mensile è di 1.180 euro, ben 515 euro in più (+77,4%) rispetto a quella che si sarebbe ottenuta due anni fa ovvero 665 euro.

Cosa accadrà nel futuro? Nei prossimi 18-24 mesi, “la Bce verosimilmente-osservano gli analisti – ridurrà drasticamente il costo del denaro, sperando che l’inflazione resti ai livelli bassi di oggi, per arrivare attorno al 2%: quello è il livello sostanzialmente ottimale a cui dobbiamo abituarci”  Gli agenti e consulenti immobiliari avranno anche loro una boccata d’ossigeno

Salva casa, ecco il decreto che sana le piccole irregolarità a beneficio del cittadino che non digerisce i rospi della burocrazia delle Soprintendenze e dei Genio civili, spesso corrotti e lumache nei tempi. : ostaggio di una normativa rigida ed ottusa”

L'abusivismo edilizio continua a essere un problema in ...

Archivi -Sud Libertà-   Il nuovo decreto riguarda solo le difformità e i piccoli abusi commessi per non aver a che fare con la corruzione delle Soprintendenze

 

L’obiettivo del decreto ‘salva casa’ “è liberare gli appartamenti ostaggio di una normativa rigida e frammentata che ne ostacola la commerciabilità e talora preclude l’accesso a mutui, sovvenzioni e contributi”. è  il comunicato del Ministero delle Infrastrutture in una nota, dopo il disco verde del governo   Il decreto, si legge, “interviene solo nelle casistiche di minore gravità, incidendo sulle cosiddette lievi difformità”.

Sostanzialmente il nuovo intervento legislativo viene in soccorso del cittadino che lotta contro la lumaca burocrazia della Soprintendenza – e a volte del Genio civile- per tutti quei casi in cui ci vogliono mesi ed anche  anni per avere una risposta da questi Enti. Spesse volte il cittadino scopre che per avere un parere favorevole  dal la Soprintendenza locale e/o dal  Genio civile  sono costretti a versare al funzionario la classica “bustarella” o tangente
E’ noto a tutti come per alzare un muretto nel giardino di casa propria il cittadino debba attraversare un autentico calvario: geometri, progetto e disegno, appuntamenti con la Soprintendenza, accordi di modifica, e tanti soldi: una vera Torre di Babele.

In particolare, il provvedimento interessa le difformità: formali derivanti da incertezze interpretative della disciplina vigente rispetto alla dimostrazione dello stato legittimo dell’immobile sulle difformità edilizie delle unità immobiliari, risultanti da interventi spesso stratificati nel tempo, realizzati dai proprietari dell’epoca in assenza di formale autorizzazione; sulle parziali difformità che potevano essere sanate all’epoca di realizzazione dell’intervento, ma non sanabili oggi, a causa della disciplina della doppia conformità”.

Il decreto inoltre ”semplifica le procedure vigenti: è introdotto il regime di silenzio-assenso, principio particolarmente rilevante e che va nella direzione della massima semplificazione. Significa che se l’amministrazione non risponde nei tempi previsti l’istanza del cittadino è accettata. Infine si introduce la possibilità di installare tende e strutture di protezione dal sole e da eventi atmosferici, in regime di edilizia libera”. La norma ”mira anche a decongestionare gli uffici tecnici comunali sepolti da migliaia di pratiche”.

Afferma il Ministero: “Il decreto legge salva casa ”prevede sanzioni che sono proporzionali all’aumento di valore dell’immobile e potranno essere utilizzate, tra l’altro, nella misura di 1/3, per progetti di recupero e rigenerazione urbana”

Nel testo del decreto legge, invece, ”non c’è la cosiddetta norma salva-Milano per alcune ristrutturazioni edilizie del capoluogo lombardo su cui si è acceso l’interesse della Procura. L’idea di Salvini, già condivisa con il sindaco Giuseppe Sala, è di intervenire in fase di conversione del testo”.

Le misure del decreto: “edilizia libera”

Nel decreto legge “ci sono interventi su piccole irregolarità che riguardano la vita di tutti giorni: verande, tende, soppalchi, gradini, grondaie, finestre, pareti e porte interne. Tutto quello che c’è all’interno delle abitazioni”, ha spiegato il ministro Salvini in conferenza stampa.

Il piano prevede “l’inserimento nel criterio di edilizia libera per vetrate panoramiche amovibili, tende e altre opere di protezione dal sole e dagli agenti atmosferici”. Il decreto prevede inoltre “l’ampliamento delle tolleranze costruttive ed esecutive, la semplificazione dell’accertamento di conformità eliminando la doppia conformità” (che d’ora in poi verrà richiesta solo nei casi più gravi)

. Con il decreto legge vengono quindi introdotte ”tolleranze costruttive tra il 2% e 5% in base alla superficie“. La misura, “è una grande opera di semplificazione, sburocratizzazione e liberazione di denari, immobili e energie. Conto che, con questa quantità di immobili regolarizzati che possono tornare sul mercato, possano anche avere un riscontro positivo in termini di diminuzione del costo del mattone”.

E ancora: semplificazione del cambio di destinazione d’uso di singole unità immobiliari, “nel rispetto delle normative di settore e di eventuali specifiche condizioni comunali”, continua il ministro. Il provvedimento prevede, inoltre, “la fine del paradosso del silenzio rigetto, con l’introduzione del silenzio assenso: vale a dire che se l’amministrazione non risponde, entro i termini prestabiliti, l’istanza si considera accettata