NEL SUD IL GRAN NUMERO DELLE OPERE INCOMPIUTE LA SICILIA DETIENE LA MAGLIA NERA (CENSITE 138 OPERE RIMASTE IN STALLO)

 

Comunicazione delle ultime ore.  L’Agenzia  informa   .   Eccola riportata  “. Una elaborazione di Centro Studi Enti Locali basata sui dati forniti dalle regioni pone in luce che le incompiute sparse sul territorio italiano  sono diminuite del 3 per cento   

Si apprende che al 31 dicembre 2022 erano 367 le opere in stallo, contro le 379 dell’anno precedente. Per completarle occorrono più di 1,4 miliardi di euro. Ciò che non cambia è la collocazione geografica di questo lungo elenco di lavori non portati a termine nei tempi previsti. La lista delle opere incompiute è caratterizzata infatti, così come lo scorso anno, da una netta prevalenza delle regioni del sud che ne ospitano sette su 10 (262). Le opere incompiute localizzate nelle regioni del centro Italia sono 54 (15% del totale); 40 quelle del nord 40 (11%). Le restanti undici opere al palo sono di competenza delle amministrazioni centrali.

Un dato, quello sulla concentrazione nelle regioni del sud, che è fortemente condizionato dalla performance siciliana. La Sicilia detiene sempre la maglia nera Nell’isola sono infatti state censite ben 138 opere incompiute. Un numero che, rapportato al totale di quelle del meridione, equivale al 53% e che pesa per il 38% se messo in rapporto invece con il dato nazionale.Nella maggior parte delle regioni italiane il numero delle opere incompiute è rimasto invariato o è calato rispetto all’anno precedente. Le uniche in controtendenza sono state la Campania, passata da cinque a nove opere (+80%), l’Emilia Romagna (+33%, da 6 a 8) e la Liguria (+50%, da due a 3 opere).

Per opere incompiute – spiega il Csel – si intendono lavori il cui termine contrattualmente previsto per l’ultimazione è passato e che sono rimasti in stallo per problemi di non facile o immediata risoluzione, quali: mancanza di fondi, cause tecniche, sopravvenute nuove norme tecniche o disposizioni di legge, fallimento, liquidazione coatta e concordato preventivo dell’impresa appaltatrice, risoluzione o recesso dal contratto e mancato interesse al completamento da parte della stazione appaltante, dell’ente aggiudicatore o di altro soggetto aggiudicatore.

Il parco progetti rimasti al palo comprende interventi dei più svariati: dalla costruzione di strade, impianti di depurazione e collettori fognari alla costruzione di palazzetti dello sport, piscine e campi da tennis o da calcetto. Dall’edificazione di case popolari, scuole, mattatoi alla realizzazione di canili, centri ippici alla realizzazione di acquedotti, centri diurni e case protette per anziani.

L’amministratore -il Sindaco di Nicolosi, A. Pulvirenti – che trascura la dottrina dei doveri più semplici , “illumina solo gli amici residenti”

 

 

DI   R. LANZA

Abbiamo detto che la  sicurezza, a 360 gradi, di una zona  extraurbana non passa soltanto dalla presenza più o meno costante delle forze dell’ordine -Carabinieri e Polizia locale -municipale  ma anche della corretta illuminazione nelle ore serali e notturne. e un luogo buio si presta maggiormente a hi è dedito ad azioni malavitose  o anche a qualche incidente rispetto a quello in cui non manca la luce. Vedasi  recenti cronache di Sud Libertà  .

L’ncompiuta della Via Ragalidda di Nicolosi  della quale ci siamo già occupati , ripropone  la domanda. Perché il sindaco Pulvirenti  destinatario di numerose segnalazioni sull’illuminazione pubblica carente in via Ragalidda, telefonate e.mail dirette al sindaco – come un controllo del Prefetto o del Comando dei carabinieri di Nicolosi potranno  effettuare – non provvede ad eseguire i doveri più semplici  e civili della sua carica pubblica?

Lampioni spenti altri da integrare      Quando un lampione non funziona dovrebbe essere lo stesso Ente , il servizio di pubblica illuminazione, a segnalarlo  immediatamente alla ditta incaricata                     Questo fa parte della regola più elementare della dottrina dei doveri.. Non solo ma si incoraggiano  anche i turisti a visitare una via ridente del Comune di   Nicolosi

 

Angelo Pulvirenti

Nella foto d’Archivio il Sindaco del Comune di Nicolosi  dr Angelo Pulvirenti     Nella foto a dx  il Prefetto  dr Maria Carmela Librizzi

 

Perchè dunque si perde così il Sindaco Pulvirenti?     Non è assolutamente possibile condividere l’assunto espresso dal sindaco Angelo Pulvirenti in una email di riscontro ad una nostra di chiarimenti  che ” chi è residente a Nicolosi  può fare la richiesta di avere illuminazione pubblica…..

E’ una email  che  un amministratore non può fare ad un cittadino che attende risposte ad un disservizio e che segnaliamo al Prefetto di Catania perchè possa esercitare, con la Polizia di Stato,  la sua facoltà di ispezione della posta elettronica del sindaco e ( dell’assessore Bonanno -allineata al Pulvirenti) che non risponde sull’argomento alla ciitadinanza nè ai giornalisti

Maria Carmela Librizzi

Nella foto l Prefetto  dr Maria Carmela Librizzi

 

 Lasciare a lungo dei lampioni spenti -come in via Ragalidda, oltre due mesi circa- e non mantenere la quantità di luce necessaria e stabilita dalla legge specifica del 2016, dunque, può rappresentare un serio problema in primis per ch abita nella zona che si collega dal campo sportivo PulvIrenti alla via Guardia Ragala ma anche per chi vi transita occasionalmente, per gli stessi Vigili urbani e Carabinieri che combattono contro la delinquenza e chi si deve occupare della gestione degli impianti.

Inoltre questo modo di agire sui servizi – e disservizi del Comune il sindaco lo potrà fare solo a casa sua. Non in una comunità che attende ancora lìilluminazione per una semplice sostituzione di lampioni fulminati.   Vergogna. Vergogna pure chi sostiene questa maniera criminale di lasciare a lungo-per anni – il disservizio rispondendo al telefono del Comune :”Ora segnaliamo agli uffici competenti”

 

 

Immagine di copertina

Archivi -Sud Libertà

 

Il corretto funzionamento dell’illuminazione pubblica, e quindi  fare il possibile per evitare che ci siano dei lampioni spenti, e integrare i pali dove risultano mancanti le lampade ,come  rappresentato,ci dicono è a carico dell’Ufficio tecnico    e -Vigili urbani – delle strade. segnalano anch’essi , nelle vie urbane o extraurbane, a seconda della propria competenza, o le condizioni di sicurezza sulla quantità di luce.      E allora, perchè non si provvede?    Che diavolo fa firmare il sindaco ai cittadini che fanno la segnalazione?   Non è sufficiente l’email, la Pec, o la semplice telefonata al Comando dei vigili urbani?    E perchè la ditta incaricata non controlla la sostituzione dei fari spenti?  Non ha il suo compenso?     Perchè il Comandante dei vigili urbani non stigmatizza questi inaccettabili “ritardi”?

 

Quel che è singolare è l’appalto del Comune di Nicolosi dall’intestazione: Lavori di interventi di Riduzione dei consumi energetici dell’illuminazione pubblica ed implementazione dei sistemi “Smart City” PO FESR 2014-2020 – Asse Prioritario 4 – Azione 4.1.3 II.1.2)        Sfidiamo noi di SUD LIBERTA’ che il Comune riduce i consumi energetici, con questo modus operandi……….

Altro punto., altro appalto:  Installazione di impianti di illuminazione stradale. II.1.7) Lotti – L’appalto è suddiviso in lotti: NO II.1.8) Informazioni sulle varianti – Sono ammesse varianti (Nei limiti dei Criteri di valutazione di cui al punto IV.2.1) II.2) Quantitativo o entità dell’appalto II.2.1) Importo complessivo di gara (IVA esclusa): € 754.453,33 Riportiamo   questi esempi di amministrazione dove il tecnico -Rup – comunale richiama il principio della legge 241 del 90. 

   Con quale coraggio si azzardano in questo Comune a parlare di trasparenza?

 

Affidamento per la fornitura di armatura stradale per la manutenzione straordinaria dell’impianto di pubblica illuminazione del territorio comunale.       Ecco testualmente (tolte solo le ripetizioni) il documento del Comune : “. PREMESSO che a seguito di segnalazione di diversi cittadini, in particolar modo del sindaco, è stato riscontrato che occorre fare la manutenzione straordinaria della pubblica illuminazione con sostituzione di pali ed armature divelte; VISTO il computo metrico redatto dell’ufficio tecnico da cui risulta un costo di € 7.315,00 iva al 10 %; VISTO l’art 36 lettera b) del D.lgs. 50/2016 che dispone che : per affidamenti di importo pari o superiore a 40.000 euro e inferiore a 150.000 euro per i lavori, o alle soglie di cui all’articolo 35 per le lavori e i servizi, mediante affidamento diretto previa valutazione di tre preventivi, ove esistenti, per i lavori, e, per i servizi e le lavori, di almeno cinque operatori economici individuati sulla base di indagini di mercato o tramite elenchi di operatori economici, nel rispetto di un criterio di rotazione degli inviti. I lavori possono essere eseguiti anche in amministrazione diretta, fatto salvo l’acquisto e il noleggio di mezzi, per i quali si applica comunque la procedura di cui al periodo precedente. L’avviso sui risultati della procedura di affidamento contiene l’indicazione anche dei soggetti inviti; CONSIDERATO che occorre avviare le procedure per l’indizione dell’affidamento dei lavori di cui sopra nel più breve tempo possibile; VISTO il preventivo, per la fornitura di armatura stradale (ARMATURA VSL 120W 4000K CL2 1/2 NOTTE VIRT quantità n° 29) assunto al prot n 7364 del 30/03/2022 per la manutenzione straordinaria dell’impianto di pubblica illuminazione del territorio comunale, redatto dalla ditta Pancavi s.r.l. – Strada Cardillo, sn 95045 Misterbianco (CT) P.IVA: 00697120871 – di importo netto € 5.796,23 oltre IVA al 10% per un importo complessivo di € 6.375,85; TENUTO CONTO che, ai sensi e per gli effetti dell’art. 32 comma 2 del Dlgs n. 50/2016, è necessario, prima dell’avvio delle procedure di affidamento dei contratti pubblici, stabilire le fasi per la scelta dell’operatore economico; Stimata  l’entità

della spesa necessaria pari a € 6.375,85 compresa iva e considerata la particolare natura dell’intervento, il sistema più rispondente alle esigenze dell’Ente, viene individuato nella procedura di cui alla parte II, titolo I, “Contratti sotto soglia”, del Dlgs n. 50/2016; Pagina 2/4 VISTO l’art. 36 comma 2 lett.a) del Dlgs n. 50/2016 che stabilisce che per gli affidamenti di lavori, servizi e forniture di importo inferiore a € 40.000,00 è possibile procedere all’affidamento diretto, anche senza previa consultazione di due operatori economici; CONSIDERATO che sia appropriato, anche nel rispetto dell’art. 3 della legge 241/1990, quale principio di ordine generale dell’azione amministrativa, dare conto delle motivazioni del perché si ritiene opportuno nel caso di specie procedure mediante un affidamento diretto secondo quanto segue: 1. per parte di motivazione in diretto: il valore della prestazione da affidare è inferiore a € 40.000,00 e come tale la legge ne ammette l’acquisizione in via diretta; 2. per parte di motivazioni di fatto: 1) detta procedura consente di assicurare un procedura più snella e semplificata per acquisire lavori, servizi o forniture di importo non elevato, nei casi in cui, come quello in oggetto, il ricorso alle ordinarie procedure di gara comporterebbe un rallentamento dell’azione amministrativa oltre ad un notevole dispendio di tempi e risorse; 2) l’affidamento non è assegnato in ragione della convenienza del prestatore, ma per rispondere alle esigenze tecniche del comune, che attraverso l’esecuzione del contratto colma il fabbisogno di quanto in oggetto, permettendo dunque di rendere il servizio/fornitura in modo corretto e puntuale, a beneficio dell’utenza. 3. Ravvisano che trattasi di lavori urgenti ed improrogabili che potrebbero recare danni certi e gravi;

VERIFICATO dal R.U.P. che, al momento del presente atto, non sono attive convenzioni Consip di cui all’art. 26 comma 1, della Legge 488/1999 aventi ad oggetto beni/servizi comparabili con quelli relativi alla presente procedura di approvvigionamento e che per tanto è necessario avviare autonoma procedura per l’acquisizione del servizio/fornitura; STABILITO di procedere, appunto, mediante affidamento diretto e non attraverso le procedure ordinarie poiché la scelta della procedura affidamento diretto che si attiva con il presente provvedimento garantisce adeguata apertura del mercato e l’individuazione dell’operatore economico in modo da non ledere, bensì attuare, i principi enunciati dall’art. 30 del Dlgs 50/2016, cosi da rispettare il presupposto per non avvalersi delle procedure ordinarie, nel rispetto, appunto, dei principi generali codicistici;

RITENUTO, pertanto, di procedere all’affidamento in questione, in forma diretta, nel rispetto dei principi di cui all’art. 30 del Dlgs n. 50/2016, a tal fine è stato invitando tre ditte del settore individuati a seguito indagine di mercato, (effettuata mediante: la rete internet, conoscenza di maestranze locali, conoscenza di operatori di fiducia che operano nella zona), con la quale è stato negoziato dal R.U.P., per l’esecuzione della prestazione in parola adoperando un ribasso sulle lavorazioni, ; VISTA la determina Sindacale n° 6 del 14.01.2022 con la quale ha attribuito al Dott. Ing. Angelo Lupica Cordazzaro, ai sensi dell’art.109, comma 2 del D.lgs. n. 267/2000, le funzioni dirigenziali definite dall’art.107, commi 2 e 3 del medesimo decreto legislativo; DETERMINA · Di approvare il preventivo di spesa per armatura stradale per la manutenzione straordinaria dell’impianto di pubblica illuminazione del territorio comunale. CIG: Z4F347D0FD ditta Pancavi s.r.l. – piano tavola Belpasso Strada Cardillo………

 

 

 

Messina, gara da 1,2 mln per la messa in sicurezza del torrente Zafferia soffocato da detriti

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Messina

 

Un milione e duecentomila euro per progettare la messa in sicurezza del torrente Zafferia, nella zona sud di Messina, e porre al riparo da possibili esondazioni l’omonimo villaggio e la borgata di Case Monalla, densamente abitate. La gara per affidare indagini e pianificazione di un intervento atteso da decenni è stata pubblicata dalla Struttura commissariale per il contrasto al dissesto idrogeologico, che fa capo al presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani. Il team guidato da Maurizio Croce ha fissato al prossimo 28 luglio la data di scadenza per la presentazione delle offerte, che dovranno pervenire per via telematica nella sede di piazza Ignazio Florio. «Prima nel ’96 e poi nel 2009 – ricorda il governatore Schifani – anche in questa zona quei terribili fenomeni alluvionali hanno provocato disastrose conseguenze.
Abitazioni, infrastrutture pubbliche e attività commerciali sono rimaste fino a oggi sotto scacco a causa di un’asta fluviale abbandonata a se stessa e che puntualmente, in occasione di forti precipitazioni crea, come minimo, pesanti disagi. Adesso rimuoveremo, una volta per tutte, qualsiasi rischio con lavori che riguarderanno l’intero percorso del torrente, soffocato da detriti e vegetazione e senza argini adeguati». Lo Zafferia si snoda lungo il versante ionico peloritano per oltre cinque chilometri.
Nel tratto che attraversa l’abitato sono presenti passerelle che puntualmente si rivelano insufficienti nei momenti di piena, mentre muri ormai antichi e cadenti offrono una protezione pressoché nulla ai capannoni industriali che si trovano a valle della strada statale 114. Proprio in questa zona sorgerà a breve un grande centro commerciale e sarà realizzata una bretella che consenta di raggiungerlo dalla tangenziale. Le opere previste – dalla pulizia dell’alveo alla realizzazione di briglie e vasche per il deposito dei sedimenti, fino alla risagomatura e alla fortificazione delle sponde – serviranno anche a rendere sicura la viabilità.

Il Polo di Termini Imerese verso la reindustrializzazione anche con il “5G”

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«Ho sempre cercato di lavorare per risolvere i problemi del territorio al di là dei colori politici. La mia onestà intellettuale mi permette di dire che un cambio di percorso è stato fatto portando risultati e continuando ad ascoltare il territorio per un processo di reindustrializzazione nel Polo industriale. Il bando pubblicato per la vendita dello stabilimento ex Fiat di Termini Imerese ne è la prova. Lunedì alle ore 15 incontreremo di nuovo gli operai ex Fiat in assessorato a testimonianza del fatto che il dialogo e il confronto fra le parti, e con i commissari Blutec e l’assessore al Lavoro Nuccia Albano, continuano».

Lo ha detto l’assessore regionale alle Attività produttive, Edy Tamajo, intervenendo stamane nel polo “Meccatronica Valley” al convegno dal titolo: “Irsap presenta il piano di sviluppo dell’area industriale di Termini”. Nel corso dell’incontro, il commissario straordinario dell’Istituto regionale per lo sviluppo delle attività produttive, Marcello Gualdani, ha sottolineato che nell’area industriale di Termini Imerese sono in corso «lavori dal valore di 30 milioni di euro che interessano strade, illuminazione a led, messa in sicurezza, diserbamento e strutture telematiche come il 5G. Proprio entro l’anno installeremo, l’antenna 5G nel Polo industriale di Termini Imerese per migliorare gli standard di telefonia mobile come le tenologie avanzate di quinta generazionale. La tecnologia 5G e i servizi correlati – ha concluso – potranno radicalmente trasformare la zona industriale, rispetto alla maturità digitale, creando nuove opportunità per le imprese».

«L’area di Termini Imerese – spiega il commissario straordinario Zes della Sicilia Occidentale, Carlo Amenta – è di fondamentale importanza per il successo della Zes Sicilia occidentale.  Stiamo lavorando insieme all’assessore Tamajo, anche nell’ambito della programmazione regionale a cui i commissari Zes partecipano per espressa previsione normativa, per dotare l’area delle infrastrutture e dei servizi necessari all’insediamento delle imprese. Abbiamo già ricevuto diverse manifestazioni di interesse da parte di imprese di rilievo nazionale e internazionale che guardano a Termini come un importante sito di sviluppo industriale».

Presenti al convegno anche il sindaco di Termini Imerese, Maria Terranova, il dirigente generale dell’assessorato alle Attività produttive, Carmelo Frittitta, e il presidente di Meccatronica, Antonello Mineo.

Comune di Messina: Stipulato oggi a Palermo il contratto di concessione dei Forti umbertini Gonzaga e Ogliastri

 

Si è concluso oggi, presso la sede della Direzione regionale Sicilia dell’Agenzia del Demanio a Palermo, il lungo iter burocratico che ha portato alla firma della concessione demaniale a titolo non oneroso, in favore del comune di Messina, dei forti umbertini Gonzaga e Ogliastri.

Ad apporre la firma sull’atto di concessione, su delega del sindaco Federico Basile, è stato il dirigente del dipartimento servizi Tributari servizio Patrimonio Emiliano Conforto, alla presenza dell’assessore con delega alla Valorizzazione del Patrimonio Fortificato Enzo Caruso e dei funzionari dell’Agenzia del Demanio Nicole Rodi e Filippo Cesareo.

La concessione per Forte Gonzaga prevede un periodo di dieci anni rinnovabili, mentre per Forte Ogliastri di sette anni prorogabili.

“Questa azione amministrativa – ha spiegato l’assessore Caruso – è stata condivisa con il sindaco Federico Basile ed il vicesindaco Salvatore Mondello, che in più occasioni si è recato con me a Palermo per ottemperare alle richieste dell’Agenzia del Demanio.

 

Questa concessione consentirà finalmente di potere iniziare i lavori di restauro di Forte Gonzaga attraverso il finanziamento di 4 milioni 600 mila euro del Masterplan e il rifacimento del teatro all’aperto di Forte Ogliastri su fondi  comunali, nonchè il piano gestionale per la restituzione alla fruibilità pubblica di

Forte Ogliastri”. In considerazione dell’impegno economico da parte del comune di Messina, la Direzione regionale Sicilia dell’Agenzia del Demanio ha proceduto alla concessione a titolo gratuito delle due opere fortificate.

 

 

 

Il Vicepresidente della Regione siciliana, Luca Sammartino tira le orecchie ai sindaci: “Lavorate per rendere più efficiente la rete di distribuzione (spesso fatiscente) dell’acqua…e per garantire l’acqua “

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Palermo,

«Siamo al lavoro per garantire la migliore distribuzione possibile delle acque irrigue nei mesi estivi, per rendere più efficiente la rete di distribuzione gestita dai Consorzi di bonifica e ottenere da Roma ristori per gli imprenditori che hanno subito danni alle strutture aziendali e alle coltivazioni a causa del maltempo dello scorso febbraio e delle piogge di maggio. Siamo al fianco degli enti locali e dei territori, con i quali teniamo attivo un confronto costante e nella massima trasparenza per risolvere le criticità e sostenere imprese e coltivatori». Lo ha detto il vice presidente della Regione Siciliana e assessore all’Agricoltura, Luca Sammartino, ai sindaci del comprensorio della Piana di Catania che ha incontrato nel capoluogo etneo.  
Presenti i primi cittadini Giuseppe Mistretta (Mineo), Giovanni Burtone (Militello Val di Catania) Nunzio Vitale (Ramacca), il vicesindaco di Palagonia, Francesco Favata, e l’assessore all’Agricoltura di Grammichele, Rossella Ledda. Alla riunione hanno preso parte anche Giuseppe Spartà, Gaetano Punzi ed Emilio Cocimano, rispettivamente commissario straordinario, vice direttore generale e dirigente dell’area agraria del Consorzio di bonifica della Sicilia orientale, oltre al consulente dell’assessore per i Consorzi di bonifica e la ricerca in agricoltura, Salvatore Barbagallo.
«Ho già chiesto un incontro al ministro dell’Agricoltura – ha aggiunto Sammartino – per discutere di misure straordinarie per i territori colpiti dal maltempo dello scorso febbraio. Conosciamo bene le problematiche esposte dai sindaci e siamo al lavoro su più fronti per garantire al meglio il servizio irriguo questa estate, supportati dal miglioramento della capacità degli invasi registrato nell’ultimo mese e dalla presenza dei laghetti aziendali, di cui è dotato il 70% del territorio». 
L’assessore ha spiegato che per l’efficientamento e una maggiore infrastrutturazione delle reti di distribuzione con il Consorzio di bonifica della Sicilia orientale, con risorse del Psr 2014-2022, «abbiamo messo in campo alcuni interventi straordinari che potranno prendere il via dal primo luglio, con l’entrata in vigore del nuovo Codice degli appalti. Il Consorzio di bonifica 9 Catania, inoltre, ha ottenuto un finanziamento di oltre 15,6 milioni con i fondi di “Casa Italia” (Dpcm 18 giugno 2021) per gli interventi di ripristino e adeguamento funzionale del canale Cavazzini a valle del torrente Monaci, nel territorio di Palagonia. Nel Calatino, grazie a un finanziamento di 10,6 milioni a valere sui fondi della legge 178/2020, potremo mandare in gara entro il 2023 un importante intervento di ristrutturazione e riduzione delle perdite della rete irrigua dipendente dal Dittaino-Ogliastro, nel territorio di Castelluccio-Favarotta. Nell’ambito dello stesso complesso irriguo sono già in gara anche altri lavori per un importo di 8,3 milioni, finanziati dal ministero. Inoltre, abbiamo recuperato sul Fondo di sviluppo e coesione quasi tutti i progetti legati alle reti distributive in tutta la Regione, che in un primo momento non erano stati ammessi al Pnrr».
Per quanto riguarda i Consorzi di bonifica, ha concluso Sammartino, «la riforma a cui sto lavorando e che il governo varerà nelle prossime settimane prevederà anche un canone irriguo commisurato al beneficio che l’agricoltore riceve. Spero che l’Ars la possa approvare in breve tempo».

Nuovo collegamento stradale tra Ragusa e Catania: la Regione Sicilia presenta finalmente i lavori dell’infrastruttura

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Palermo,

 

Un miliardo e mezzo di euro di investimento per collegare in maniera più rapida e moderna Ragusa con Catania. Sono stati presentati questa mattina al Palazzo della Regione del capoluogo etneo i lavori del nuovo itinerario stradale, per i quali Anas ha aggiudicato l’appalto dei quattro lotti in cui è stata suddivisa l’opera. Alla presenza del ministro delle Infrastrutture e del presidente della Regione Siciliana, l’amministratore delegato di Anas ha illustrato il tracciato e le caratteristiche degli interventi.

Presenti anche i sindaci dei Comuni interessati e altre autorità pubbliche e militari. È stato sottolineato che per la realizzazione dell’opera, un’infrastruttura strategica per la Sicilia, sono stati previsti un commissario straordinario di governo e un sub commissario. Altrettanto sarà previsto per la velocizzazione e il completamento dell’autostrada A19 Palermo-Catania, per la quale Regione e ministero hanno concordato la nomina di un commissario straordinario e di due sub commissari. L’itinerario della Ragusa-Catania è stato suddiviso in quattro lotti funzionali, scelta ritenuta migliore in termini di economicità e di sostenibilità ambientale.

Questo ha consentito anche alle imprese locali di partecipare alle procedure di gara, in coerenza con il nuovo codice dei contratti. L’investimento è finanziato dal Piano operativo Fondo sviluppo e coesione infrastrutture 2014-2020, da risorse di Anas e, in parte, anche da fondi della Regione Siciliana a valere sul Poc 2014-2020. La realizzazione dell’arteria stradale a doppia carreggiata in entrambi i sensi di marcia, prevede anche un ampio piano di monitoraggio ambientale per tutte le fasi esecutive precedenti, in corso d’opera e successive, gli oneri relativi alla sicurezza e quelli relativi al protocollo di legalità. Il tracciato avrà uno sviluppo di 68,7 km e sarà realizzato prevalentemente in corrispondenza delle sedi stradali delle attuali Statali 514 (per circa 39 km) e 194 (per circa 29 km). Si è parlato anche del Ponte sullo Stretto come opera che consentirà di accrescere lo sviluppo di tutte le infrastrutture dell’Isola, dove secondo i dati forniti dal ministro, sono in corso investimenti per circa 28 miliardi di euro. Il governo regionale, infine, si è attivato affinché, nell’ambito della nuova infrastrutturazione, che vede operare congiuntamente l’esecutivo siciliano e quello nazionale, si prenda in considerazione la realizzazione dell’alta velocità ferroviaria su tutta la direttrice Palermo-Messina. A questo scopo sono stati già avviati appositi contatti con i vertici di Rfi.

Erosione costiera, Messina: aggiudicati i lavori di risanamento sulla riviera jonica

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Messina,
La Struttura contro il dissesto idrogeologico guidata dal presidente della Regione Siciliana ha aggiudicato i lavori di manutenzione e ripristino delle barriere lungo la riviera jonica a Messina, nel tratto di mare compreso tra Capo Peloro e il torrente Zafferia. Si tratta di un intervento significativo sul fronte della salvaguardia delle coste, a realizzarli sarà la Chiofalo Costruzioni srl – Angelo De Cesaris spa di San Filippo del Mela, nel Messinese, prima in graduatoria in virtù di un ribasso del 31,08 per cento e per un importo di 1,8 milioni di euro.
Un litorale, quello in questione, che si sviluppa per circa venti chilometri e lungo il quale le mareggiate, nel corso degli anni, hanno provocato danni anche alle infrastrutture. I lavori di manutenzione dei pennelli e delle barriere frangiflutti, della durata di circa undici mesi, serviranno ad arrestare il fenomeno dell’erosione costiera che ha progressivamente cancellato porzioni sempre più cospicue di spiaggia.
Si interverrà sulle scogliere che insistono nello specchio d’acqua davanti a Capo Peloro, ai torrenti Papardo, Annunziata, Minissale e Zafferia e alla chiesa di Santa Maria delle Grotte. È proprio in questo versante che, negli ultimi decenni, si è registrata una sensibile riduzione del trasporto detritico da parte dei torrenti, con il conseguente consolidamento del fenomeno erosivo. Le opere di protezione, risalenti alla prima parte degli anni Ottanta, oggi versano in pessimo stato e sono costituite da una serie di blocchi in conglomerato cementizio collocati parallelamente o perpendicolarmente alla linea di riva. La scelta progettuale prevede il ripristino e la rifioritura delle scogliere frangiflutti, una soluzione tecnica che consiste nella collocazione di nuovi blocchi.
Per quello che attiene l’aspetto paesaggistico, quest’opera di manutenzione è da ritenersi perfettamente coerente con il contesto visivo del litorale e non potrà che risultare conforme con le opere di difesa precedenti. L’obiettivo finale è quello di uno skyline pressoché uniforme della linea di costa.

Trasporti in Sicilia, governatore Schifani: «Commissario per lavori sulla A19. Ministro Salvini al nostro fianco»

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«Chiederemo con garbo istituzionale una figura commissariale per l’autostrada A19 Palermo-Catania. L’ho già anticipato al ministro Salvini che è stato ed è costantemente presente e al fianco della Sicilia sul tema infrastrutture. Ritengo che un commissario, senza necessità di poteri “modello Genova” perché si tratta di opere di manutenzione ordinaria e straordinaria, sia la figura che possa meglio vigilare sul rispetto dei tempi e sull’andamento dei lavori. Abbiamo necessità di accelerare e recuperare un gap che risale agli anni pregressi e risolvere un enorme problema che pesa come un macigno nel collegamento tra queste due aree metropolitane della Sicilia». Lo comunica  il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, questa mattina a margine dell’inaugurazione del nuovo Pronto soccorso dell’ospedale “Garibaldi” di Catania. 

«Il tema delle infrastrutture – ha aggiunto il governatore – è fondamentale. A Roma devono capire che è finita l’epoca di trattare la Sicilia come il Nord Africa. Con Anas abbiamo ingaggiato un confronto molto serrato, ho preteso chiarezza sui tanti, troppi cantieri abbandonati o che vanno a rilento lungo la A19. Finalmente la settimana scorsa è arrivata una proposta nuova, in cui si individua un accordo di programma in forza del quale ci sarà un contratto d’appalto unico, con un solo interlocutore che risponderà della manutenzione dell’autostrada, si stanzia un miliardo, si prevede l’aumento delle turnazioni nei lavori. Bene, cominciamo a ragionare. Credo però – ha concluso Schifani – che una figura commissariale possa dare attuazione a questa prospettiva in maniera più efficace, senza togliere nulla ad Anas. La A19 per noi è una priorità assoluta».

Comune di Napoli: 6 Progetti di valorizzazione di beni confiscati nell’ambito del PNRR

 

Assunzioni al Comune di Napoli, ecco tutti i profili per 970 posti a  concorso

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Napoli,

Il Comune di Napoli si aggiudica 6 Progetti di valorizzazione di beni confiscati finanziati nell’ambito del PNRR, Missione 5 – Inclusione e coesione – Componente 3 – Interventi speciali per la coesione territoriale – Investimento 2 – Valorizzazione dei beni confiscati alle mafie finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU Sei immobili confiscati, situati in tre diverse Municipalità (III, VI, X)…

 Aggiudicati i finanziamenti del PNRR , diventeranno una rete diffusa di case di accoglienza per donne vittime di violenza che vi saranno supportate con servizi diversificati, dall’accoglienza all’alloggio temporaneo, al supporto psicologico, sanitario, giuridico e amministrativo, all’inserimento in percorsi lavorativi o di autoimprenditoria, con l’obiettivo di favorire processi di inclusione sociale.

Il Comune di Napoli, in conformità alle finalità del Decreto Legislativo 6 settembre 2011, n. 159, – informa di promuovere  la valorizzazione ed il riutilizzo dei beni immobili confiscati alla criminalità organizzata, acquisiti al proprio patrimonio indisponibile, come strumento utile alla diffusione della legalità e della cultura dell’etica, di rafforzamento della giustizia sociale, della solidarietà e del sostegno all’inserimento sociale e lavorativo. In tal senso il PNRR ha offerto un’opportunità unica, raggiungendo contemporaneamente un duplice scopo: la realizzazione di interventi di ristrutturazione edilizia dei beni e di riqualificazione urbana dell’area, insieme all’utilizzo a fini di pubblica utilità. Case di accoglienza saranno realizzate in via VIA TIBERIO 46b NAPOLI (per un importo pari a € 270.007,30) CORSO SIRENA 115 NAPOLI (€ 282.017,41) VIA COMUNALE OTTAVIANO 58 NAPOLI (€218.408,36) VIA FONTANELLE 124 NAPOLI (151.163,51). In VICO VI DUCHESCA 12 NAPOLI (€ 160.152,50) il progetto di recupero già in itinere sarà integrato con l’acquisto di arredi e servizi per la realizzazione di un bistrot sociale e di servizi socio sanitari.

In via Montagna Spaccata 510 (€ 446.698,45) sarà demolito l’immobile abusivo non sanabile, costruito nell’area di sedime, per realizzare un orto giardino solidale nel quale troveranno inserimento lavorativo le donne vittime di violenza per il loro reinserimento sociale. “Un risultato veramente eccellente – ha dichiarato l’assessore alla Legalità Antonio De Iesu – di grande valore non solo dal punto di vista dell’accessibilità al finanziamento del PNRR. Abbiamo voluto dare un segno concreto di sostegno alle donne vittime della violenza; nel progetto ci sono alcuni alloggi ristrutturati in via Duchesca per ospitare donne vittime di violenza in condizioni di emergenza. Ci sono anche degli ambulatori non sanitari, ma di prevenzione, e infine un valore aggiunto costituito da un piccolo ristorante sociale nel quale le donne vittime di violenza possano essere impegnate nella gestione. Siamo molto orgogliosi di questo progetto che è un segno tangibile e concreto di attenzione al fenomeno della violenza di genere per dare sostegno e supporto alle donne che hanno il coraggio e la determinazione di uscire fuori dalla loro angoscia”.

“Il Comune di Napoli ha vinto il bando PNRR per un progetto davvero eccezionale – ha sottolineato l’Assessore alle Pari Opportunità Emanuela Ferrante – che si è classificato primo nella graduatoria di merito e che prevede la riqualificazione di sei immobili di cui quattro saranno adibiti a case di accoglienza delle donne vittime di violenza e due centri invece saranno, il primo un hub di servizi, di cultura e di accoglienza delle donne durante la giornata, e l’altro sarà un giardino/orto sociale dove comunque le donne potranno ritrovarsi insieme loro figli trascorrere delle giornate utili e costruttive. E’ una grande vittoria dovuta soprattutto alla forte sinergia che c’è stata tra gli assessorati alla legalità, all’urbanistica e alle pari opportunità”.