Al Quirinale consegnate le onorificenze dell’Ordine “Al Merito del Lavoro” ai Cavalieri nominati il 2 giugno 2023

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con Cavalieri del Lavoro che appartengono all’Ordine da 25 anni

Adolfo Urso, Ministro delle imprese e del made in Italy-Rappresentante del Governo

Il  Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso

Il Presidente Sergio Mattarella in occasione della cerimonia di consegna delle insegne di Cavaliere dell’Ordine “Al Merito del Lavoro” ai Cavalieri del Lavoro nominati il 2 giugno 2023

 

Il Presidente Sergio Mattarella in occasione della cerimonia di consegna delle insegne di Cavaliere dell’Ordine “Al Merito del Lavoro” ai Cavalieri del Lavoro nominati il 2 giugno 2023

 

Il Presidente Sergio Mattarella con i nuovi Cavalieri dell’Ordine “Al Merito del Lavoro” nominati il 2 giugno 2023

 

Il Presidente Sergio Mattarella con i nuovi Alfieri del Lavoro

 

Roma

Si è svolta, al Palazzo del Quirinale, la cerimonia di consegna delle onorificenze dell’Ordine “Al Merito del Lavoro” ai Cavalieri nominati il 2 giugno 2023.

Hanno preso la parola il Presidente della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro, Maurizio Sella e il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.

Il Presidente della Repubblica, dopo aver consegnato le insegne ai Cavalieri del Lavoro e gli attestati d’onore ai nuovi Alfieri del Lavoro, ha pronunciato un discorso. Erano presenti il Presidente del Senato della Repubblica, Ignazio La Russa, il Presidente della Camera dei Deputati, Lorenzo Fontana, rappresentanti del Governo, del Parlamento e del mondo dell’imprenditoria.

In precedenza il Presidente Mattarella aveva consegnato il distintivo d’oro ai Cavalieri del Lavoro che appartengono all’Ordine da 25 anni.

Dichiarazione del Presidente Mattarella in occasione della 73ª Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro

 

Il Presidente Sergio Mattarella

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

«L’intollerabile e dolorosa progressione delle morti e degli incidenti sul lavoro sollecita una urgente e rigorosa ricognizione sulle condizioni di sicurezza nelle quali si trovano a operare lavoratori.

Morire in fabbrica, nei campi, in qualsiasi luogo di lavoro è uno scandalo inaccettabile per un Paese civile, un fardello insopportabile per le nostre coscienze, soprattutto quando dietro agli incidenti si scopre la mancata o la non corretta applicazione di norme e procedure.

La sicurezza non è un costo, né tantomeno un lusso: ma un dovere cui corrisponde un diritto inalienabile di ogni persona.

Occorre un impegno corale di istituzioni, aziende, sindacati, lavoratori, luoghi di formazione affinché si diffonda ovunque una vera cultura della prevenzione».

Napoli “calda” attende la premier Meloni che dovrà spiegare a un mondo di disoccupati lo stop al Reddito di cittadinanza

Archivi -Sud Libertà

 

 

Una Napoli molto calda attende la premier Meloni dopo il disco rosso al reddito di cittadinanza.Fino adesso  la Presidenza del Consiglio ha comunicato il passaggio ad un reddito ridotto di 350 euro mensili, a determinate condizioni, e vincolato alla frequenza di un corso professionale.   Ma i percettori del Reddito non ci stanno, tanti fra loro sono in assoluta povertà e il rischio immediato è l’aumento della criminalità.

 

“Minacce social dirette alla premier Giorgia Meloni, finita nel ‘mirino’ della Rete per lo stop al reddito di cittadinanza impresso dal suo governo.Speriamo riman mort a Caivano”, “lo spero pur io”, “adda murì”, “sicura che tornerai a casa?”.       Giorgia Meloni,è finita nel ‘mirino’ della Rete per il disco rosso imposto al  reddito di cittadinanza impresso dal suo governo.

Tanti rischi presenta dunque la visita della presidente del Consiglio a Caivano -il comune nell’hinterland napoletano dove si è consumata la storia di violenza ai danni di due cuginette di appena 11 e 12 anni- l’allerta a Palazzo Chigi è alta, per possibili proteste che potrebbero accompagnare la visita voluta da Meloni per dimostrare, in un territorio difficile e già segnato da storie di violenza, la presenza dello Stato al fianco dei cittadini.

Sui social non mancano commenti al vetriolo, alcuni conditi da una temibile dose di violenza. “Lo sai che rischi ‘SPUTI IN FACCIA’?”, “altro che sputi… vieni vieni!”, minacciano alcuni utenti scaricando la loro rabbia sul profilo Instagram della premier.

Meloni aveva annunciato la decisione di recarsi a Caivano nel Cdm di lunedì scorso, nella stessa giornata a Napoli – dove si registra uno del più alto numeri di precettori del rdc – sono state registrate tensioni per una manifestazione a sostegno del reddito di cittadinanza, con tanto di tentativo di bloccare l’autostrada e il traffico locale mandato in tilt dai manifestanti.

“Esprimo la più ferma condanna per le gravi minacce indirizzate al Presidente del Consiglio, On. Giorgia Meloni, alla quale rivolgo la mia solidarietà e vicinanza. La violenza e l’odio sono sempre dalla parte sbagliata. Auspico che i responsabili vengano individuati al più presto e che questo clima di tensione si attenui”, dichiara il Presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana.

Matteo Salvini sui suoi canali social : “Solidarietà a Giorgia per le minacce. Nessuno di noi si farà intimidire da qualche delinquente: portiamo avanti il programma di governo per il quale gli Italiani ci hanno scelto. Senza paura, a testa alta”, il commento di Matteo Salvini sui suoi canali social. “La Lega esprime solidarietà alla premier Giorgia Meloni per le vergognose minacce ricevute. Il nostro Paese è fondato sul lavoro e non sull’assistenzialismo gratuito. È giusto aiutare chi non può lavorare, ma chi pensa di stare a casa e ricevere soldi dallo Stato ha sbagliato obiettivo”. Cosi i capigruppo di Camera e Senato della Lega, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo.

“l leader del M5S Giuseppe Conte  :”Le intimidazioni indirizzate alla presidente Meloni sono gravi e inaccettabili. Esprimo a Giorgia Meloni la piena solidarietà, mia personale e dell’intero Movimento 5Stelle. Come Movimento continueremo a lavorare costantemente affinché le contestazioni e le critiche non sconfinino mai nell’odio, nella intolleranza e nella violenza, ma trovino risposte in politiche più attente ai bisogni di tutti i cittadini, con particolare riguardo a coloro che vivono condizioni di particolare difficoltà, emarginazione e disagio sociale”….

“Le minacce di morte ricevute via social dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni non sono tollerabili. Messaggi di intimidazione, di istigazione all’odio e alla violenza non devono trovare alcuni spazio in una democrazia e troveranno sempre la più ferma condanna da parte di tutto il Partito democratico”, dichiara in una nota la segretaria del Partito democratico, Elly Schlein.

Tragedia in una stazione ferroviaria (Brandizzo): cinque operai travolti ed uccisi da una motrice che movimentava i vagoni

 

Tragedia sul lavoro .Cinque operai sono stati travolti e uccisi intorno a mezzanotte in un incidente ferroviario all’altezza della stazione di Brandizzo sulla linea Torino-Milano: erano addetti alla manutenzione ferroviaria che stavano lavorando sui binari e che sono stati investiti da una motrice addetta alla movimentazione dei vagoni. Altri due operai, che stavano lavorando poco distante, sono riusciti a evitare il locomotore e a mettersi in salvo senza riportare ferite.

Archivi -Sud Libertà  (imm.di repertorio)

Le 5 vittime, identificate nella notte, avevano un’eta compresa tra i 22 e i 52 anni 

Secondo i primi accertamenti degli investigatori il treno, che era diretto a Torino, viaggiava a 160 km orari. I due macchinisti rimasti soltanto lievemente feriti sono sotto choc in ospedale.

Diffusa  una nota di Rete Ferroviaria Italiana :   gli operai erano addetti di una ditta appaltatrice esterna di Borgo Vercelli e sono stati investiti da un treno non in servizio commerciale. La dinamica dell’accaduto, prosegue la nota, è al vaglio delle autorità competenti e di Rete Ferroviaria Italiana che esprime “profondo dolore di fronte a quanto accaduto e porge il proprio cordoglio e la vicinanza ai familiari degli operai deceduti”.

Sul posto sono intervenuti carabinieri, la Polizia Ferroviaria , tecnici di Spresal e Asl oltre ai vigili del fuoco.  La circolazione ferroviaria è  stata sospesa.

il sindaco di Brandizzo, Paolo Bodoni : “E’ una tragedia, qualcuno dovrà dire cosa è successo e dare spiegazioni. Alla luce del fatto che una delle vittime era brandizzese stiamo pensando di dichiarare il lutto cittadino”….

Prosegue il primo cittadino: “Sono venuto qui subito dopo l’incidente. Le prime informazioni che mi sono arrivate riferiscono di una scarsità di comunicazione tra la squadra e chi doveva segnalare il passaggio del treno, ma bisogna vedere che cosa veramente è successo – – C’è anche la questione della velocità del treno su cui si dovranno compiere verifiche” .

La tragedia è di proporzioni immane verificatisi  sul posto di lavoro.    Adesso l’approfondimento delle indagini per capire come  sia potuta accedere una simile tragedia e come sia possibile non sia arrivato al gruppo di lavoro travolto dal treno in velocità alcuna comunicazione o messaggio del movimento treno.  Roba adesso da Magistrati che ricercano le responsabilità del triste evento.

Reddito di cittadinanza, Regione attiva sportello per ex percettori ( No soldi ma solo informazioni)

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Palermo

Uno sportello informativo per gli ex percettori del reddito di cittadinanza sarà attivo da lunedì prossimo al Centro per l’impiego in via Praga, a Palermo.

L’ufficio, coordinato dalla dirigente Salvatrice Rizzo, sarà aperto al pubblico tutti i giorni e avrà il compito di fornire informazioni precise ai cittadini. «Continuiamo a seguire costantemente la vicenda che riguarda gli ex percettori del reddito di cittadinanza – ha detto l’assessore alla Famiglia, alle politiche sociali e al lavoro, Nuccia Albano, che ha promosso l’iniziativa – durante le ultime riunioni è emersa la necessità di attivare uno strumento informativo con personale qualificato per aiutare le tante persone in difficoltà, in questa fase di transizione. In pochissimo tempo gli uffici del Centro per l’impiego sono stati in grado di allestirlo». Lo sportello sarà aperto tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 12.

Parla il ministro del Lavoro Marina E.Calderone criticando il Reddito di cittadinanza “ma non ha mai fatto essa-dicono le opposizioni- un solo incontro sul lavoro con i sindacati..”

 

Il governo trascura le critiche dell’opposizione e le proteste che si susseguono nel Paese per la sospensione del reddito con paternità M5s ..Il  ministro del Lavoro, Marina Elvira Calderone, nel corso dell’informativa sul reddito di cittadinanza in Aula al Senato, ha affermato che:.

 

Calderone: nessuna applicazione degli ISA per il 2020

Dai controlli della Guardia di Finanza, a decorrere dall’introduzione del reddito fino al primo semestre 2023, risultano assegni indebitamente percepiti e indebitamente richiesti per un ammontare di 506 milioni“. 

“Nell’attività di controllo- ha aggiunto – sui percettori di reddito di cittadinanza, effettuati dall’ispettorato nazionale per il lavoro e dal nucleo dei carabinieri tra il 2019 e il 2023, sono stati intercettati 35.737 percettori irregolari o con necessità di regolarizzare la posizione

Replicando alle dure critiche che arrivano da Pd e M5S,  il rappresentante  del governo ha commentato che “ricordare che l’introduzione del Reddito di cittadinanza, che ha seguito l’abolizione del Rei, è avvenuta tra le severe critiche di numerosi componenti di forze politiche che oggi siedono tra banchi dell’opposizione e che oggi hanno una visione critica delle misure adottate dal governo”.

“Il Rdc ha mostrato da subito aspetti di criticità legati al forte disallineamento tra il sostegno monetario e le iniziative di attivazione, reso evidente dall’aver iniziato l’erogazione monetaria senza aver provveduto a mettere in grado i centri per l’impiego di far fronte ai nuovi compiti loro assegnati sul piano occupazionale”, ha detto Calderone.

“L’azione del governo rappresenta il segno politico di un nuovo approccio culturale che si ispira al lavoro, come scritto nella nostra Costituzione. Noi vediamo nel lavoro la risposta alla povertà: è il mezzo migliore per contrastare le condizioni di indigenza”.

Ma le opposizioni non ci stanno proprio ed  incalzano. “Questa destra ha deciso che se hai tra i 18 e i 59 anni un lavoro lo devi trovare per forza, non conta quale sia la tua condizione di vita – ha detto in Aula il senatore Francesco Boccia, presidente del gruppo del Pd al Senato – Ma noi non abbiamo mai visto nessuno che ha deciso di nascere povero, di non studiare, di vivere in condizioni drammatiche. Al contrario, chi è in quelle condizioni cerca di uscirne e se non riesce a farlo ha bisogno dello Stato”.

Se la Guardia di Finanza su 25 miliardi ha trovato truffe per 500 milioni, cioè per il 2% delle pratiche di Rdc – ha continuato Boccia – vuol dire che qualcosa ha funzionato. E voglio dirlo a chi guarda al passato pensando di fare propaganda: il Pd nel 2018 non votò per il Rdc, ma nel 2019, quando si è trattato di renderlo strutturale durante il governo giallorosso, lo ha votato convintamente.

E ringrazio Dio, perché se non ci fosse stato il Rdc durante il lockdown avremmo avuto conflitti sociali veri. Ha funzionato tutto? Ha funzionato come sussidio, andava migliorato sulle politiche attive per il lavoro. Peccato che la ministra Calderone non abbia fatto un solo incontro sulle politiche attive del lavoro con i sindacati, fatto salvo poi ora scoprire la concertazione per quello che riguarda il salario minimo”, ha aggiunto il dem.

Dipendenti pubblici in pensione con Quota 41 (come già in Sicilia per i dimissionari): presto la riforma pensioni

 

prestiti inps per pensionati

Archivi – SUD LIBERTA’

 

 

Quota 41 è la meta della politica odierna  per la riforma delle pensioni: se ne parla da anni  ,consentire a ogni lavoratore di poter andare in pensione una volta raggiunti i 41 anni di contributi, infatti, garantirebbe il superamento della legge Fornero perlomeno per la parte riferita alla pensione anticipata (riservata a chi ha maturato 42 anni e 10 mesi di contributi, uno in meno per le donne).

Già in virtù della legislazione speciale di alcune regioni come la Sicilia  migliaia di dipendenti pubblici regionali sono andati in pensione – indipendentemente dall’età – una volta raggiunti i 41 anni di contributi.  Sono dipendenti dimissionati.    Nelle carte infatti non si parla di pensionati ma di persone che hanno presentato volontariamente dimissioni.  Si badi bene senza penalizzazioni come giusto che sia in ogni caso.

Altri gruppi     sono i dipendenti  precoci, ossia di coloro che all’età di 19 anni avevano maturato almeno 12 mesi di contributi. Ma non basta: per poter accedere alla pensione con Quota 41, infatti, bisogna appartenere a uno dei profili a cui lo Stato riconosce una maggior tutela, ossia disoccupati, invalidi (almeno al 74%), caregiver e lavoratori usuranti e gravosi.

Sono tuttavia esclusi dalla possibilità di accedere a Quota 41 coloro che hanno la pensione calcolata interamente con il regime contributivo, quindi chi ha iniziato a versare contributi per la pensione dopo il 1° gennaio 1996 oppure chi ricorre al computo della Gestione separata.

Per chi accede a Quota 41 non ci sono penalizzazioni sulla pensione, ma è bene sottolineare che l’assegno decorre 3 mesi dopo da quando ne sono stati maturati i requisiti. E ancora: per almeno 1 anno e 10 mesi, o 10 mesi nel caso delle donne, non è possibile riprendere a lavorare.

Napoli, attacco di hacker cinesi a ospedale Vanvitelli per furto di dati- Indaga la Polizia postale

 

 

attacchi informatici 2019
Archivi – SUD LIBERTA’

Napoli

Forse sono un gruppo di hacker cinesi gli autori dell’attacco informatico di tipo ransomware ai danni del sistema informatico dell’Azienda ospedaliera universitaria Luigi Vanvitelli di Napoli. L’ipotesi si basa sulla tipologia di indirizzo email fornito dall’attaccante per invitare i tecnici dell’Aou Vanvitelli a richiedere informazioni su come riottenere i dati che si presume siano stati rubati.

Il primo malfunzionamento tecnico rilevato sulla piattaforma informatica dell’Aou Vanvitelli risale a sabato 1° luglio. Tra sabato e domenica i tecnici hanno lavorato per rimettere in piedi la piattaforma ma, quando questo è avvenuto lunedì pomeriggio, si sono resi conto che non si trattava di un guasto tecnico, bensì di un vero e proprio un attacco informatico.

Con il supporto della Polizia postale e dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale i tecnici sono ora al lavoro per individuare le cause dell’attacco, rimettere in piedi l’infrastruttura danneggiata e tentare il recupero dei dati che al momento appaiono criptati, e per i quali non c’è la certezza che siano stati rubati. 

Oggetto dell’attacco  si apprende “è principalmente, ma non esclusivamente, il software dei laboratori di analisi. Questo non significa che i laboratori di analisi siano fermi, ma – al momento procedono a velocità molto ridotta, in maniera pseudo manuale”. 

Sentenza Tribunale Sezione del Lavoro di Messina relativa al ricorso “long list”: ora è tutto chiaro?

 

Archi vi- Sud Libertà  (Messina)

 

Messina

Il Tribunale di Messina, Sezione Lavoro, ha ritenuto legittimo l’operato della Partecipata del Comune, l’Azienda Speciale Messina Social City nel complesso procedimento di gestione delle centinaia di assunzioni attraverso la cosiddetta “long list, rigettando il ricorso proposto da un candidato escluso. È quanto si legge nel provvedimento emesso dal giudice del lavoro lo scorso lunedì 4 luglio 2023.  Il ricorso era stato avanzato dal ricorrente in quanto ritenutosi penalizzato per  la mancata considerazione dei titoli effettivamente posseduti.

Come si ricorderà, all’Avviso di selezione, bandito dalla Messina Social City, finalizzato all’assunzione di personale da adibire a diversi profili professionali, autisti, cuochi, assistenti sociali, asacom e psicologi hanno partecipato oltre 13mila candidati. Dopo la pubblicazione delle graduatorie provvisorie nel settembre del 2022, i controlli analitici da parte dell’Azienda, avevano evidenziato alcune discrasie e omissioni nelle dichiarazioni sostitutive rese dai candidati e, pertanto la stessa Azienda al fine di superare tali criticità adottò una procedura ad hoc di validazione delle domande. Tale scelta attuata attraverso una procedura massiva e generalizzata – su cui si era a suo tempo aperto un dibattito anche in sede di Consiglio comunale – l’Azienda decise di fare ricorso dopo avere acquisito il parere dell’avvocato Santi Delia, in quanto era l’unica a potere garantire il rispetto della par condicio tra i concorrenti e nel contempo il merito dei candidati.

Sulla base delle motivazioni espresso dalla Messina Social City, il Tribunale nel rigettare il ricorso del candidato, ha quindi ritenuto legittima la scelta dell’Azienda di imporre ai candidati di fornire ulteriori chiarimenti rispetto alle loro dichiarazioni, valorizzando la tesi del legale Delia che ha assistito l’Azienda anche in fase giudiziale, il quale ha ritenuto “è chiaro infatti che l’attribuzione del punteggio per il servizio prestato per datori di lavoro privato, anche alla luce della premessa di cui al comma 1 dell’art. 6 dell’avviso di selezione, secondo cui ‘la selezione è finalizzata ad accertare il possesso delle competenze professionali dei candidati in relazione all’incarico da ricoprire’, non può che richiedere lo svolgimento di un servizio in cui il profilo professionale deve essere proporzionato all’attività da svolgere”.

“La sentenza del Tribunale di Messina, Sezione Lavoro  che respinge il ricorso dell’ormai detta long list conferma la correttezza e la legittimità delle scelte e delle azioni effettuate dalla nostra Amministrazione. Abbiamo sempre operato e continueremo ad operare nella ferma applicazione delle leggi proseguendo il nostro cammino amministrativo per  raggiungere gli obiettivi di governo prefissati, basato sui valori della legalità e dell’affermazione del diritto”, ha commentato il sindaco Federico Basile.

Soddisfazione è stata espresso anche dalla presidente della Messina Social City Valeria Asquini che, sulla gestione della long list, era stata chiamata a rispondere in Consiglio comunale. “Come sottolineato in quella sede – chiarisce la Asquini – la procedura che avevamo messo in atto, per quanto complessa e articolata, era l’unica utile alla gestione di una procedura con oltre 13 mila partecipanti, procedura mai gestita prima  da un’Azienda speciale della nostra città. Questa sentenza ci legittima a rafforzare i nostri scopi statutari e la nostra attività volta a garantire il diritto primario all’assistenza dei nostri cittadini nell’ambito dei servizi sociali istituiti, e garantisce altresì il merito dei concorrenti che confidavano in una corretta gestione della procedura concorsuale. Siamo convinti che questa esperienza possa aiutarci anche per il futuro nel centrare tutti gli obiettivi istituzionali”.

 

I POLITICI PROMETTONO SGRAVI ( 3%) IN BUSTA PER I DIPENDENTI PUBBLICI E RIDUZIONI ALIQUOTE IRPEF IL 10 LUGLIO SI DISCUTERA’ IN AULA

Archivi -Sud Libertà

Per i lavoratori dipendenti  previste  modifiche economiche a partire dal 2024, sia sul fronte della riforma degli scaglioni a definizione delle aliquote Irpef sia su quello dello sgravio contributivo,  Tali cambiamenti sono volti a far percepire al lavoratore un netto in busta paga più alto e ridurre il noto cuneo fiscale.      Ma per saperne di più si rimane in attesa della discussione in aula, in programma il 10 luglio, circa il testo della riforma fiscale, dopo l’ok ricevuto dalla Commissione Finanze della Camera.

A partire dal 2024 sarebbe prevista , la riduzione da quattro a tre aliquote Irpef,  mediante un allargamento del primo scaglione. Ma altre novità sono in vista a tema busta paga, come l’ipotesi di una flat tax al 15% da applicare su straordinari, tredicesima e premi di produzione, a beneficio – dei redditi più bassi, fino a 20.000 euro. Le imposte dovrebbero poi crescere gradualmente al crescere del reddito del dipendente, fino ad assestarsi alle aliquote ordinarie oggi in vigore.