SICILIA CORROTTA AI RAGGI X: IN STATO DI ARRESTO IL SINDACO DI TREMESTIERI ETNEO RANDO,PER VOTO DI SCAMBIO, E SOSPESO IL VICEPRESIDENTE DELLA REGIONE SICILIA LUCA SAMMARTINO PER CORRUZIONE

LA DEGENERAZIONE AFFARISTICA DEL COMUNE DI TREMESTIERI ETNEO E LO STOP DELLA MAGISTRATURA AI REFERENTI COME LUCA SAMMARTINO

 

Contestazioni a pioggia ad indagati normali ed indagati eccellenti. Voto di scambio politico-mafioso è l’accusa contestata agli 11 indagati raggiunti da un’ordinanza di misura cautelare emessa dal Gip di Catania nell’ambito dell’operazione “Pandora” dei carabinieri del Comando provinciale. I provvedimenti sono stati notificati con il supporto di oltre cento  militari dell’Arma nelle province di Catania e Palermo.

Tra gli indagati ci sono esponenti politici, funzionari comunali ed imprenditori, accusati a vario titolo di scambio elettorale politico-mafioso, estorsione aggravata dal metodo mafioso, corruzione aggravata, istigazione alla corruzione e turbata libertà degli incanti.

L’indagine coordinata dalla Procura Distrettuale di Catania e condotta dal Nucleo investigativo di Catania tra il 2018 e il 2021 ha ricostruito tanto gli accordi illeciti tra alcuni amministratori del Comune di Tremestieri Etneo ed elementi vicini alla cosca mafiosa Santapaola-Ercolano riguardanti l’elezione nel 2015 dell’attuale Sindaco Santi Rando  in stato di fermo per scambio elettorale politico-mafioso e corruzione aggravata  la successiva “degenerazione affaristica” dell’Ente, messa in atto dai funzionari infedeli mediante numerose corruttele, per concedere permessi e assegnare lavori agli “imprenditori amici”. 

Gli indagati eccellenti Rando e Sammartino (per la riduzione del numero delle farmacie comunali)

Emerso inoltre, nell’ambito di una strategia dei vertici comunali tesa a neutralizzare ogni forma di opposizione politica, l’accordo corruttivo con lo storico consigliere d’opposizione Mario Ronsisvalle (finito ai domiciliari per istigazione alla corruzione) poi transitato tra i sostenitori del Rando per le Amministrative del 2021. In particolare Ronsisvalle, titolare di una farmacia a Tremestieri, anche grazie all’intervento di Luca Sammartino sospeso per un anno dai pubblici uffici per corruzione aggravata principale referente politico del primo cittadino, all’epoca dei fatti deputato regionale e attuale vicepresidente della Regione, sarebbe stato avvantaggiato attraverso la riduzione del numero delle farmacie presenti nella pianta organica comunale, promettendo in cambio il sostegno elettorale, per le elezioni europee del 2019, al candidato sostenuto da Sammartino.

Ponte Messina, si fa o non si fa benedetto Dio? Intanto il Ministero delle Infrastrutture chiede chiarimenti e 200 rilievi oltre a integrazioni al progetto(del 2011) entro 30 giorni”

 

 

L’annuncio dopo le richieste avanzate dal ministro dell’Ambiente Pichetto.

Il progetto del ponte sullo stretto
Il progetto del ponte sullo stretto

Il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti guidato da Matteo Salvini  ha comunicato che “Le integrazioni al progetto del Ponte sullo Stretto, richieste in sede di conferenza di servizi, saranno fornite entro 30 giorni”. . “Si tratta della normale procedura ed è corretto approfondire tutti gli aspetti di un’opera che sarà unica al mondo”.

È stato approvato il progetto definitivo del ponte sullo Stretto di Messina - Il Post
Il    Ministro Pichetto fa sentire la sua voce:

Il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto ha comunicato dal canto suo che .”Nella giornata di lunedì 15 aprile, entro il termine stabilito dalla legge, la Commissione Via-Vas del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica ha approvato e trasmesso alla società Ponte sullo Stretto di Messina spa la richiesta di integrazioni sulla istanza presentata da quest’ultima lo scorso 26 febbraio”..

Con questa istanza – aggiunge il ministro – si è dato avvio, ai fini del relativo aggiornamento e completamento, alla procedura di valutazione di impatto ambientale relativa all’opera. Il procedimento avviato con l’istanza del 26 febbraio scorso si connette, per un verso, a quello iniziato nel 2011 e, per altro verso, alla nota che la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha trasmesso alla Commissione Ue in data 8.11.2023, con alcuni chiarimenti riguardo alla Via e alla Vinca. Nella definizione del testo della richiesta di integrazione, che è atto tipico della prima parte di ogni procedimento di valutazione di impatto ambientale, si è tenuto conto, come di consueto, anche di elementi tratti dai contributi di Ispra e di soggetti non pubblici aventi diritto, per legge, ad esprimersi”..

“Il progetto del Ponte ha superato il primo step, quello della Commissione VIA-VAS, che ha avanzato un numero di chiarimenti in linea con procedure per opere assimilabili (per alcuni impianti petroliferi e per alcune altre infrastrutture il numero di chiarimenti richiesti è stato anche maggiore). La richiesta di integrazioni non è un giudizio di merito finale ma soltanto la prima tappa tipica del procedimento di Via”, spiegano fonti del Mase sottolineando come “la procedura di VIA va avanti con celerità e ogni attenzione possibile, nella consapevolezza comune, in primis all’interno del governo, che il Ponte sullo Stretto dovrà essere un’opera utile, sicura e sostenibile”.

Ponte sullo Stretto di Messina: il progetto definitivo è pronto, ecco i dettagli - Il Sole 24 ORE

“Oltre 200 rilievi dal ministero, il progetto è costoso, pieno di incertezze e di enormi criticità”

La segretaria del Pd, Elly Schlein  interviene sulla problematica : “Apprendiamo che il ministero dell’Ambiente ha letto i documenti sul progetto definitivo del Ponte di Messina di Salvini e ha fatto più di 200 rilievi denunciando la carenza di documenti essenziali. Quando lo abbiamo denunciato noi, con un esposto e in Parlamento, il ministro Salvini ci ha accusato di essere nemici dell’Italia, ci chiediamo se a questo punto lo sia anche il suo collega ministro Pichetto Fratin”,….. “Evidentemente anche il ministero dell’Ambiente conferma ciò che da mesi non solo il Pd, ma le associazioni, il territorio, dicono: siamo di fronte a un progetto dannoso, inutile, costoso e pieno di incertezze, su cui gli esperti sollevano enormi criticità.

 

 

Conte: “Progetto vecchio del 2011 pieno di falle sul piano tecnico-ambientale..”

Il leader 5 Stelle Giuseppe Conte. “È la conferma – attacca – di quanto avevamo preannunciato ieri a Messina, dove ho incontrato rappresentanti di associazioni e cittadini che si oppongono al progetto. Ho esposto la nostra posizione: il nostro non è un no ‘ideologico’. È il no di chi non può accettare che un Governo nazionale, di fronte alle gravi carenze infrastrutturali della Sicilia e della Calabria, risponda con uno slogan propagandistico, con un progetto vecchio, risalente al 2011/2012, pieno di falle sul piano ingegneristico, ambientale, trasportistico e finanziario. Presidente Meloni, ministro Salvini – dice poi Conte rivolgendosi direttamente ai vertici del governo- : basta con gli spot elettorali. Meno promesse e più serietà nell’affrontare i problemi veri dell’Italia“.

Napoli,i leoni della Fontana degli Incanti escono dalla segrete del Maschio Angioino. Oggi avviati al restauro

 

 

Napoli,

La Fontana degli Incanti, in piazza Salvatore di Giacomo, riacquisterà il suo antico fascino grazie ad un intervento di restauro che prevede anche la ricollocazione dei leoni dei quali, per anni, si era persa memoria.

Gli elementi decorativi sono stati rinvenuti, dopo quarant’anni, nelle segrete del Maschio Angioino. L’individuazione nei mesi scorsi, grazie al lavoro di squadra tra il Servizio Arredo urbano e mobilità sostenibile, il Servizio Arte e beni culturali e la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli. Con i lavori di restauro della Fontana degli Incanti, infatti, è stata avviata anche un’opera di ricerca bibliografica e archivistica nell’ambito della quale sono stati effettuati dei sopralluoghi nei depositi comunali. Grazie al materiale documentale è stato quindi possibile affermare che i grandi frammenti ritrovati a Castel Nuovo, dei quali era incerta l’attribuzione, erano proprio parte degli antichi leoni. Oggi le statue sono state trasferite in laboratorio per il completo restauro e la sistemazione nella collocazione originaria. Nel frattempo, in piazza Salvatore di Giacomo sono già in corso i lavori a cura della ABC per la sistemazione dell’impiantistica della fontana.

“Stiamo portando avanti da mesi il restauro delle fontane cittadine, non solo per l’aspetto funzionale e decorativo che rivestono – ha sottolineato il sindaco Gaetano Manfredi – Quasi sempre esse rappresentano testimonianze significative di storia urbana e crediamo che le fontane vadano recuperate, quando è possibile, per come erano un tempo. Nel caso della Fontana degli Incanti potremo presto tornare ad ammirarla come ormai la si poteva vedere solo in qualche foto di mezzo secolo fa”.

“Lungo la costa sono già state restaurate la Fontana del Gigante in via Partenope, la Fontana della Sirena in piazza Sannazzaro e la Fontana del Sebeto a largo Sermoneta – ha ricordato l’assessore alle Infrastrutture Edoardo Cosenza – Nel caso della Fontana degli Incanti il restauro si completa con il recupero dei leoni che sono stati per anni ‘dimenticati’. Ringrazio l’architetto Valeria Palazzo, dirigente del Servizio Arredo Urbano, e quanti stanno lavorando a quest’intervento che ci consentirà di restituire alla fontana la sua integrità artistica”.

La fontana degli Incanti, disegnata da Giovanni da Nola per volere del viceré Pedro de Toledo nel XVI secolo, fu inizialmente posizionata in piazza dell’Olmo, poi divenuta piazza del Porto o del Mercato di Porto, sita a metà tra le attuali piazza Bovio e piazza Municipio, ovvero nella attuale Via Alcide de Gasperi. Durante i tumulti di Masaniello venne fortemente danneggiata, e riparata più volte nel corso del XVIII secolo, finché nel 1834, l’architetto Pietro Bianchi (l’autore della basilica di San Francesco di Paola) la ricostruì del tutto. La fontana, nel periodo del Risanamento, venne poi smontata dalla sua posizione originaria e ricollocata nella piazza Salvatore di Giacomo all’inizio del XX secolo. È chiamata “degli Incanti” perché una leggenda narra che una potente strega della città, usasse l’acqua di quella fonte per i suoi “incanti”; ma è anche detta della Cöccövàja perché nel XVI secolo, quando al vertice della fontana fu scolpito lo stemma del viceré, al popolo la sagoma parve identica a quella di una civetta che, in latino, si traduce appunto “cocovaja”.

IL SINDACO DI PATERNO’ NINO NASO DEL MPA NON CI STA, “SONO PULITO -AFFERMA-E NON SONO MAFIOSO, ESTRANEO ALL’ACCUSA DI VOTO SCAMBIO” ADESSO LA MAGISTRATURA APPROFONDIRA’ L’INDAGINE SULLA MAFIA CATANESE

NINO NASO RIELETTO SINDACO DI PATERNÒ. L'OMAGGIO FLOREALE A SANTA BARBARA  Come accaduto cinque anni addietro, in occasione della prima elezione  del... | By Paternò Domani | Two thousand and seventeen this

 

Mafia in Sicilia ed Associazione mafiosa pure a Como e a Rimini: 11 arresti per corruzione, turbativa d’asta, trasferimento fraudolento di valori, ricettazione e autoriciclaggio

 

è un male uova nel mondo aziendale - corruzione foto e immagini stock

Archivi – SUD LIBERTA’

 

 
 – Trapani

Nella mattinata odierna – nelle provincie di Trapani, Palermo, Como e Rimini- militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Trapani, congiuntamente ai militari del Nucleo Investigativo di Palermo e supportati in fase esecutiva da personale dell’Arma territorialmente competente, hanno dato esecuzione a ordinanza in materia di misure cautelari personali emessa dal Tribunale di Palermo nei confronti 11 persone (di cui 6 destinatarie della custodia cautelare in carcere e 5 della misura degli arresti domiciliari) indagati, a vario titolo (unitamente ad altre 12 persone destinatarie di informazioni di garanzia), in concorso fra loro, dei reati di associazione mafiosa, corruzione, turbativa d’asta, trasferimento fraudolento di valori, ricettazione e autoriciclaggio.

L’indagine – condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Trapani e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo – consentiva di acquisire gravi indizi circa la convergenza di illeciti interessi di appartenenti alla famiglia mafiosa di Salemi (mandamento di Mazzara del Vallo), esponenti di spicco di cosa nostra palermitana e imprenditori, consistiti nella:

  • attribuzione fittizia a due imprenditori palermitani della titolarità esclusiva di quote di una società di capitali appositamente costituita per eludere l’applicazione della normativa di prevenzione patrimoniale ed agevolare l’impiego di denaro provento del delitto di associazione mafiosa nell’acquisizione di numerosi supermercati di una nota società della grande distribuzione italiana nelle provincie della Sicilia occidentale. L’acquisizione non si concretizzava per diverse scelte aziendali da parte della società;
  • turbativa d’asta della gara, indetta dalla società di pubblico servizio che gestisce la rete e l’erogazione dell’energia elettrica sull’isola di Favignana per la realizzazione di quattro linee di distribuzione in media tensione e due cabine di trasformazione di media/bassa tensione, in modo da far risultare vincitrice una società di due imprenditori mazaresi. Nel medesimo contesto venivano acquisiti gravi indizi in ordine al pagamento di somme di denaro da parte di due imprenditori compobellesi per essere incaricati del trasporto del carburante necessario per il funzionamento della centrale termoelettrica di Favignana.

È obbligo rilevare -comunica il Comando Carabinieri- che gli odierni indagati sono, allo stato, solamente indiziati di reato, pur gravemente, e che la loro posizione sarà definitivamente vagliata giudizialmente solo dopo la emissione di una sentenza passata in giudicato, in ossequio ai principi costituzionali di presunzione di non colpevolezza.

Israele “non può consentire che l’attacco dell’Iran con missili balistici e droni “a sciame”sia lasciata senza risposta” Appelli alla moderazione

 

 

Benyamin Netanyahu il premier israeliano ha affermato: “L’Iran dovrà aspettare “nervosamente senza sapere quando potrebbe arrivare l’attacco, proprio come ha fatto fare a Israele”

Dal canto suo il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amir-Abdollahian replica : “Se Israele dovesse reagire al raid di sabato scorso, la risposta dell’ Iran sarà “immediata, più forte e più ampia”. Non solo. Il Comitato per la Sicurezza nazionale del Parlamento iraniano, Abolfazl Amouei, ha dichiarato che Teheran è “pronto a usare un’arma che non abbiamo mai usato”.

I Paesi vicini all’Iran sono stati avvertiti 72 ore prima rivela il video qui ripubblicato e trasmesso dai colleghi giornalisti inviati.  L’Iran sapeva che i droni sarebbero stati intercettati ma ha i mezzi per colpire Israele Ascoltiamo il video.

Gli Stati Uniti ritengono dal canto loro che la risposta di Israele sarà saggia e probabilmente limitata  su obiettivi chiave al di fuori dell’Iran.  Israele potrebbe colpire i rappresentanti dell’Iran, come le sue milizie in Siria o il gruppo terroristico Hezbollah in Libano.

Gli appelli alla moderazione

Gli appelli alla moderazione si sono moltiplicati dopo l’attacco senza precedenti dell’Iran a Israele, nel timore che il confronto possa infiammare ulteriormente le tensioni in Medio Oriente e portare i due nemici giurati sull’orlo della guerra. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz – durante una visita in Cina – ha chiesto a Israele di contribuire a smorzare la situazione e di non gettare via il successo ottenuto intercettando quasi tutti i droni e missili lanciati sul Paese.

Nell’ambito dell’intesa che Israele ha con gli Usa, i vertici israeliani- si apprende – hanno assicurato di informare gli Stati Uniti prima di  un contrattacco, per dare alle truppe statunitensi nella regione il tempo di prepararsi a un’eventuale rappresaglia iraniana. Domenica il presidente degli Stati Uniti Joe Biden aveva esortato Netanyahu a “pensare attentamente e strategicamente ai rischi di escalation“, secondo un alto funzionario del governo statunitense.

Ma Israele non ci sta, ha già deciso che colpirà, ha affermato il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant in un colloquio telefonico con il segretario della Difesa americano Lloyd Austin, Israele, ha detto Gallant, non può consentire che missili balistici siano lanciati sul suo territorio senza risposta. E non può consentire l’equazione per cui l’Iran risponde con un attacco diretto ogni volta che Israele colpisce obiettivi in Siria. Austin ha quindi espresso quanto già Joe Biden aveva detto a Netanyahu, sulla necessità di fare il possibile per evitare ulteriore escalation.

Area archeologica Neapolis di Siracusa: domani si celebrerà la più grande mostra scultorea a cielo aperto di Igor Mitoraj

 

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Siracusa,

Una performance teatrale e musicale, con oltre 40 artisti, per celebrare la più grande mostra scultorea a cielo aperto di Igor Mitoraj, visitabile già dal 26 marzo scorso e che coinvolgerà alcuni dei luoghi più straordinari e suggestivi della Sicilia fino al 31 ottobre 2025. La cerimonia si terrà domani  martedì 16 aprile alle 17.30 nell’area archeologica Neapolis di Siracusa, con uno spettacolo dedicato al mito di Icaro, scritto e diretto dalla regista Gisella Calì e accompagnato dalle musiche inedite di Lello Analfino.
Parteciperanno l’assessore ai Beni culturali Francesco Paolo Scarpinato, l’assessore al Territorio Elena Pagana, il direttore del Parco archeologico di Siracusa Carmelo Bennardo, il presidente dell’Atelier Mitoraj Jean Paul Sabatié, il direttore del parco dell’Etna Giovanni Laudani, il dirigente generale del dipartimento Beni culturali Mario La Rocca, il curatore della mostra Luca Pizzi e il direttore culturale Roberto Grossi.
Delle 27 opere monumentali che compongono il percorso espositivo, 25 potranno essere ammirate all’interno del Parco archeologico di Neapolis a Siracusa mentre si innalzerà a 1700 metri sulle pietre laviche dell’Etna l’opera bronzea del “Teseo Screpolato” e dallo spazio antistante al Castello Maniace a Ortigia la scultura alata “Ikaria” guarderà verso il Mediterraneo.
«È un progetto in cui la Regione Siciliana crede molto – dichiara l’assessore ai Beni culturali Francesco Paolo Scarpinato – perché tende a valorizzare lo straordinario patrimonio storico e archeologico della regione, come il Parco di Neapolis, in una logica innovativa. Una mostra di caratura internazionale che saprà richiamare nuovo pubblico e rafforzare l’immagine della Sicilia nel mondo, anche come volano per il turismo e l’economia».
Le opere realizzate tra il 1993 e il 2014 in bronzo, ghisa, travertino e resina, si integrano con i luoghi che le accolgono. Lo stile espressivo di Mitoraj e la sua poetica, ricca di surrealismo e simbolismo, si manifestano, infatti, in armonia e continuità con i modelli della tradizione classica e romana dialogando, allo stesso tempo, con la natura. L’area archeologica e l’esposizione di Mitoraj per la prima volta potranno essere visitate con il biglietto d’ingresso unico di 16,50 euro. L’orario di apertura è dalle 8.30 alle 19.30 con acquisto dei biglietti fino alle 18.00. La mostra è promossa dal Parco archeologico di Siracusa Eloro, Villa del Tellaro e Akrai, prodotta da Atelier Mitoraj, in collaborazione con Mediatica e Tate, con il patrocinio del Ministero della Cultura, della Regione Siciliana, assessorato dei Beni culturali e dell’identità siciliana, assessorato del Territorio e dell’ambiente. Collaborano anche l’assessorato dell’Agricoltura, con il Parco dell’Etna, con il Demanio forestale, i Comuni di Ragalna e di Siracusa.

Intimidazione dei concorrenti alle Aste giudiziarie di Catania e Siracusa. Il metodo mafioso del Clan Laudani.

 

 

Il clan garantiva ai «clienti» l’acquisto o il rientro in possesso del bene, anche ricorrendo all’intimidazione nei confronti dei concorrenti. La ribellione di un imprenditore di Paternò ha fatto scattare l’indagine dei carabinieri

Oltre 300 carabinieri del comando provinciale di Catania stanno eseguendo nelle province di Catania, Siracusa e Teramo un’ordinanza emessa dal Gip che prevede misure cautelari personali  nei confronti di 17 persone, indagate a vario titolo per associazione mafiosa, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, turbata libertà degli incanti aggravata dal metodo mafioso e corruzione.

L’indagine, denominata Athena, è coordinata dalla Procura distrettuale di Catania e condotta dai carabinieri della compagnia di Paternò. È  stata avviata dopo la denuncia di un imprenditore locale, minacciato da alcuni mafiosi per farlo ritirare dalla vendita all’asta un lotto di terreni. Dall’attività investigativa, oltre alle dinamiche criminali e agli elementi di vertice del gruppo Morabito-Rapisarda, operativo a Paternò e riconducibile al clan catanese Laudani, sono emersi gli interessi dell’organizzazione nel controllo sistematico delle aste giudiziarie di immobili nelle province di Catania e Siracusa.

La cosca prevedeva l’intervento «fisico» di propri sodali durante le procedure di vendita per allontanare, anche con la violenza, i partecipanti e garantiva ai propri «clienti» l’acquisto o il rientro in possesso del bene. Le aste andate «a buon fine» avrebbero fruttato alla consorteria consistenti guadagni, condivisi anche con il gruppo Assinata, articolazione della famiglia Santapaola-Ercolano di Cosa nostra di Catania. Un accordo che certifica un patto di «coabitazione» tra i clan.

Tra le attività illecite dei Morabito-Rapisarda anche il traffico e lo spaccio al dettaglio di stupefacenti. Durante le indagini, i carabinieri hanno sequestrato complessivamente circa 71 chilogrammi di sostanze stupefacenti, tra marijuana e cocaina, e arrestato otto persone in flagranza di reato.

La solidarietà del sindaco della Città metropolitana di Messina al Primo cittadino del comune di Novara di Sicilia .Basile invita con una nota il sindaco Bertolami a sospendere lo sciopero della fame.

 

La solidarietà del sindaco della Città metropolitana di Messina al Primo cittadino del comune di Novara di Sicilia

Foto allegata dal Comune di Messina (Uf.Stampa)

Messina,

Il sindaco Federico Basile è intervenuto stamani nella vicenda che vede, dallo scorso giovedì 11 aprile, il sindaco del comune di Novara di Sicilia Girolamo Bertolami, protagonista di una protesta pacifica,  lo sciopero della fame, contro l’inerzia da parte dell’Anas in merito ai lavori della SS 185, nel territorio di Francavilla di Sicilia.

Il sindaco Basile, riferisce in una nota, di avere sentito Bertolami telefonicamente invitandolo a sospendere lo sciopero della fame a tutela della propria salute, e nel contempo tiene a precisare nella qualità di Sindaco metropolitano che “in merito all’evidente ritardo nei lavori di ripristino dei danni alla SS 185, causati da un evento alluvionale, nulla è fattibile da parte dell’amministrazione metropolitana”.

“In questa vicenda tengo comunque a sottolineare la necessità di dare voce e fare squadra tra noi amministratori di Comuni per avere risposte e interventi immediati in tutte quelle circostanze in cui l’inerzia è ascrivibile ad altri enti. Pur comprendendo le oggettive difficoltà che presentano opere di questo tipo e so bene come non sia semplice rispettare i tempi, credo che sia opportuno da parte dell’Anas verso i Sindaci, una informativa chiara con specifiche tempistiche d’inizio e conclusione dei lavori, visto che parliamo spesso di segmenti stradali di vitale importanza per l’economia e lo sviluppo dei nostri territori, oltre alla necessità di garantire la normale vivibilità e mobilità a comunità che rischiano di rimanere isolate e ingiustamente penalizzate”, conclude la nota.

 

Lo scenario di guerra si allarga, intervento dell’Iran contro Israele che intercetta bene droni e missili ma gli Usa guardano, non fanno più deterrenza

 

 

Attacco continui dell’Iran e il ministro del Gabinetto di guerra d’Israele, Benny Gantz, lancia questa affermazione: “Di fronte alla minaccia dell’Iran, costruiremo una coalizione regionale e esigeremo un prezzo dall’Iran nel mondo e nel momento opportuno. E soprattutto, di fronte al desiderio dei nostri nemici di farci del male, noi ci uniremo e diventeremo più forti”. “.

Benjamin Netayahu - Afp
Aggiunge il ministro israeliano: “L’Iran è un problema globale, una sfida regionale e anche un pericolo per Israele e ieri il mondo è stato chiaramente unito con Israele di fronte a questo pericolo. Israele è contro l’Iran, il mondo è contro l’Iran e questo è il risultato, questo successo strategico che dobbiamo usare in favore della sicurezza di Israele”

“Il sistema di alleanza strategica e cooperazione regionale che abbiamo costruito e che ha passato un test significativo ora deve essere rafforzato – ha concluso – Israele ha provato ieri che un’ancora di potere militare e tecnologico ed un’ancora di sicurezza in Medio Oriente”.

Il ministero degli Esteri israeliano ha chiesto che vengano imposte nuove sanzioni nei confronti dell’Iran dopo l’attacco di ieri contro Israele. ”L’Iran deve pagare per la sua aggressione”, si legge in una nota del ministero. ”Il prezzo iniziale”, prosegue, deve essere il riconoscimento dei Guardiani della Rivoluzione iraniana, i Pasdaran, come una organizzazione terroristica. Le nuove sanzioni, aggiunge, devono colpire il programma missilistico balistico di Teheran.

La scorsa notte l’Iran ha lanciato un attacco su larga scala e senza precedenti, con centinaia di droni, missili da crociera e missili balistici, contro lo Stato di Israele”, afferma il ministero degli Esteri. ”Questo attacco dimostra ciò che Israele afferma da anni: l’Iran è il maggiore responsabile degli attacchi terroristici nella regione ed è anche la più grande minaccia alla stabilità regionale e all’ordine mondiale”, prosegue la nota. Inoltre, ”proprio come qualsiasi altro paese, Israele ha il diritto di difendersi di fronte al massiccio attacco dell’Iran. Israele si è difeso con successo dall’aggressione iraniana e continuerà a farlo in futuro”, si legge.

Pasdaran: “Attaccheremo Israele in qualsiasi luogo”

L’Iran “da ora in poi attaccherà qualsiasi luogo che verrà utilizzato da Israele per attaccare i nostri interessi“, ha dichiarato il comandante dei Pasdaran, i Pasdaran, Hossein Salami. “Abbiamo stabilito un nuovo paradigma con Israele”, afferma.

Lo stop di Biden

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annullato un attacco di ritorsione immediato a quello subito dall’Iran nella notte dopo essere stato dissuaso dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden,  Ma la mancanza di gravi danni in Israele e il colloquio tra Biden e Netanyahu hanno fatto sì che la rappresaglia non avesse luogo nell’immediato.

Per la Casa Bianca comunque non c’è il rischio di una escalation. “Non credo che ci sia nessuna ragione perché sia così”, ha affermato il portavoce del Consiglio per la Sicurezza Nazionale della Casa Bianca John Kirby a chi glielo domandava. “Il presidente Biden non crede che ci si debba muovere assolutamente in questa direzione – ha spiegato Kirby – il presidente è stato chiaro, non vogliamo vedere che questo porti ad un’escalation”. Kirby ha comunque riconosciuto che riguardo alla possibilità di un ampliamento del conflitto con l’Iran “le prossime ore e giorni ci diranno molto“.

” Biden non cerca un conflitto con Iran  ma gli Usa non fanno più da deterrente”

“Direi che il primo ministro Netanyahu sa bene che il presidente Biden non cerca un conflitto con l’Iran, che il presidente non vuole che le tensioni salgano ulteriormente e che il presidente sta facendo di tutto, e lo sta facendo dal 7 ottobre, per evitare che questa divenga una guerra regionale più ampia”    ….Il portavoce della Casa Bianca, di fronte alla domanda esplicita se l’amministrazione Biden stia consigliando ai vertici israeliani di evitare una ritorsione, Kirby ha però poi risposto: “Credo che dipenderà dagli israeliani decidere quale sarà il prossimo passo“.

“Il Presidente voleva congratularsi con il premier Netanyahu per un incredibile risultato militare, il primo ministro era molto grato per il supporto che il presidente ha offerto e dimostrato in sostegno di Israele”

Kirby  ribadito che l’amministrazione Biden “non crede” che dopo l’attacco dell’Iran a Israele un allargamento del conflitto sia inevitabile “né crede che debba essere”. “Quasi tutto quello che ha fatto il presidente dall’inizio, sin dal 7 ottobre, è stato favorire la de-escalation, cercare di limitare le opportunità di una più ampia guerra regionale”, ha aggiunto.

Riguardo al colloquio con Netanyahu, Kirby ha sottolineato che “il Presidente ha messo in chiaro che l’autodifesa di Israele è qualcosa che prendiamo seriamente e continueremo a prendere seriamente”.

“Israele ha dimostrato superiorità militare”

“Quello che Israele ha dimostrato la notte scorsa è stata un’incredibile capacità di difendersi, la sua superiorità militare”, ha sottolineato Kirby a Nbcnews, ricordando che la stragrande maggioranza di droni e missili sono stati intercettati e “i danni sono stati straordinariamente leggeri“.