Salute e digitale, Musumeci: «Occorrono nuove leve nella Sanità e la Sicilia può candidarsi a “hub” del turismo mediterraneo della Sanità”

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Comunicato stampa Regione Sicilia –

Palermo,

Trasformazione digitale, crescita e sviluppo sostenibile del Paese: la terza edizione del Forum Meridiano Sanità Sicilia, al Castello Maniace di Siracusa, consegna un’immagine ambiziosa della Sicilia al centro del Mediterraneo, resa possibile dal piano di azioni avviato prima della pandemia e dalle risorse messe in campo dal Pnrr. Sono intervenuti Renato Brunetta, ministro per la Pubblica amministrazione, Mara Carfagna, ministro per il Sud e la coesione territoriale, Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali e le autonomie e Roberto Speranza, ministro per la Salute.
 
In particolare, nonostante il periodo storico caratterizzato da ben 5 fattori di crisi mai verificatisi contemporaneamente (pandemia, conflitto russo-ucraino, crisi inflattiva, incremento dei costi dell’energia, disruption delle catene di fornitura) che stanno rallentando il percorso di ripresa, il Piano continua ad essere strategico per l’Italia. Secondo le stime dell’Osservatorio Pnrr di Ambrosetti Club, il Pnrr avrà infatti un impatto strutturale positivo sulla crescita del Pil nei prossimi 15 anni pari a 221 miliardi di euro.
«La Sicilia può candidarsi a diventare un “hub” anche del turismo sanitario. È arrivato il momento di capitalizzare le potenzialità di cui già disponiamo e di metterle a profitto – dichiara il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci – Occorre partire dal presupposto che siamo il baricentro del Mediterraneo, in termini logistici e anche sanitari – penso ai tre Centri di ricerca, all’Ismett – e mettere a profitto questo ruolo, guardando avanti con una programmazione seria. Gli investimenti in Sicilia nella Sanità, in questi cinque anni, ammontano a circa un miliardo e duecento milioni di euro, con il Pnrr abbiamo programmato azioni per altri 800 milioni. Nell’ultimo anno abbiamo creato oltre 350 nuovi posti di terapia intensiva e sub-intervista, abbiamo riqualificato i pronto soccorso, digitalizzato il servizio di emergenza del 118. Siamo la prima regione in Italia per la diffusione della banda larga, dobbiamo continuare il processo di innovazione e digitalizzazione già iniziato. Credo sia indispensabile procedere alla formazione di nuove leve in ambito sanitario, un tema che può trovare realizzazione con la creazione di un Istituto superiore che metta insieme le quattro Università siciliane e gli altri Atenei del bacino mediterraneo. Abbiamo una paurosa carenza di medici, che mette a costante rischio la sopravvivenza di alcune strutture sanitarie; il numero chiuso nei corsi universitari di Medicina e la riduzione dei dottorati hanno influito negativamente in questo senso. Oggi abbiamo il dovere di pensare come si può sopperire a questa grave mancanza. Ma credo ci siano tutte le condizioni per guardare al prossimo futuro con ottimismo».
 
«Attraverso le risorse del Pnrr, e più in generale della programmazione 2021-2030 che destina più 213 miliardi di euro alle Regioni del Sud, ogni Regione o sistema territoriale è chiamato ad affrontare l’importante sfida di definire una visione e una strategia di sviluppo che, partendo dai propri asset, sia declinata in un Piano operativo di interventi” – afferma Valerio De Molli, managing partner e ceo di The European House-Ambrosetti – Tra questi, l’ecosistema della Sanità, o meglio della Salute, che in Sicilia in un sistema strategico e integrato tra eccellenze del pubblico e privato genera un impatto pari a 13,2 miliardi di euro, vale a dire il 16,4% del Pil regionale, superiore a quello generato da diversi settori economici del Mezzogiorno, in crescita di 3 miliardi di euro rispetto al 2019 considerando gli impatti diretti, indiretti e indotti delle componenti pubblica e privata».
Nell’ambito della Missione 6 “Salute” del Pnrr, oggi la Sicilia è la terza Regione italiana per allocazione dei primi 8 miliardi di euro distribuiti dal Ministero della Salute ai territori (circa 800 milioni), con il maggior numero di risorse destinate alle Case della comunità (217 milioni di euro), Digitalizzazione (139,9 milioni di euro) e la sicurezza degli ospedali (139,8 milioni di euro).
Durante i lavori è stato presentato il paper di The European House – Ambrosetti “Digital Health 2030: verso una Sanità data-driven” che riporta non solo i numeri chiave della digitalizzazione dell’Italia, vista anche nel quadro europeo, ma descrive i percorsi seguiti da alcuni Paesi leader nella sanità digitale. Nel paper, in particolare, sono riportati i numeri chiave della sanità siciliana in tema di risorse e infrastrutture fisiche e digitali. Va chiarito, infatti, che in questi anni l’Isola ha avviato – ed in parte completato – un profondo processo di rinnovamento investendo in edilizia sanitaria, con il recupero di alcune strutture e la realizzazione di nuovi ospedali, in tecnologie medicali, digitalizzazione del sistema e ricerca.
Tra i segnali positivi, la crescente disponibilità di capitale umano qualificato, con un incremento dei laureati “stem” (negli ultimi 10 anni i laureati in Medicina hanno registrato un +90% rispetto al +70% della media nazionale) e il rientro di “cervelli” siciliani. L’investimento sul personale del Servizio sanitario regionale ha visto negli ultimi 4 anni l’assunzione con contratto a tempo indeterminato di oltre 15 mila professionisti (tra medici, infermieri e tecnici sanitari) a cui si sono aggiunte circa 10 mila unità per far fronte all’emergenza pandemica.

Resta comunque centrale la necessità di rivedere i criteri di accesso ai corsi di laurea in Medicina e alle Scuole di specializzazione per colmare un gap strutturale che riguarda tutto il Paese e diventa particolarmente ambiziosa l’idea promossa di rendere la Sicilia un “hub” di riferimento per la formazione in ambito medico e sanitario anche verso i Paesi del Mediterraneo.

«Essere la prima grande regione italiana per Comuni coperti dalla banda larga e ultra larga – sottolinea il vice presidente della Regione e assessore all’Economia, Gaetano Armao – è un risultato straordinario. Quando ci siamo insediati, a fine 2017, la Sicilia aveva speso circa un milione di euro. Oggi siamo a oltre 295 milioni di euro, con una spesa dei fondi europei del 95 per cento. Una infrastrutturazione digitale rilevante, che gioca un ruolo importante anche per le isole minori della Sicilia, che così possono essere in grado di offrire servizi fondamentali anche sul fronte sanitario e turistico».

«Senza una digitalizzazione capillare del sistema – aggiunge l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza – gli investimenti sui professionisti, assieme a quelli in tecnologie e infrastrutture, sarebbero meno efficaci. Solo una profonda trasformazione digitale, infatti, può contribuire a ridurre la frammentarietà dell’offerta migliorando l’efficacia e l’efficienza dei servizi sanitari. È ciò che abbiamo avuto modo di sperimentare nelle varie fasi della pandemia ed è quanto stiamo mettendo in atto garantendo assistenza per quanti necessitano di cure ad alto impatto per il sistema. Sono esperienze che certamente vanno implementate ed estese per migliorare gli outcome di salute e la qualità di vita dei pazienti, contribuendo positivamente anche alla crescita economica dell’intero territorio. In questo senso, un’ulteriore accelerazione arriverà sicuramente dall’attuazione del Piano operativo della Missione 6 del Pnrr con circa 800 milioni di euro di investimenti per la nostra Regione, che è stato recepito integralmente nel Cis sottoscritto con il Ministero della Salute».
Come riportato nel paper presentato a Siracusa, già nel 2020 il valore della data economy nell’Unione Europea ha raggiunto i 327 miliardi di euro (+61% rispetto al 2013) sostenendo 6,6 milioni di posti di lavoro, con una crescita del 41% rispetto al 2013 (rispetto al +5% dell’economia nel suo complesso). Stando alla previsione dell’Organizzazione per la cooperazione digitale (Dco), entro il prossimo decennio il 70% del valore generato dall’economia globale sarà basato su modelli di business abilitati dal digitale, con confini tra economia digitale ed economia tradizionale sempre più sfumati.
In questo contesto l’ecosistema della salute svolge un ruolo da protagonista nella data economy, attraverso l’uso di tecnologie digitali abilitanti (hpc, cloud, iot, big data analytics & artificial intelligence) in un mondo sempre più interconnesso: circa il 30% del volume di dati mondiale è generato dal settore sanitario ed, entro il 2025, il tasso di crescita annuale composto dei dati del settore sanitario raggiungerà il 36%, rispetto a crescite del settore manifatturiero e dei servizi finanziari pari rispettivamente al +6% e +10%.
L’evento di Siracusa è stato realizzato da The European House-Ambrosetti, in collaborazione con il Cefpas e il patrocinio della Presidenza della Regione Siciliana.

SICILIA, DIMINUISCONO I CONTAGI COVID,DIMINUISCONO ANCHE I FLUSSI TURISTICI

 

 

La Sicilia, attualmente in zona gialla, dovrebbe evitare il passaggio in zona arancione con regole ancor più rigide per arginare i contagi da coronavirus. “In questi giorni – ha detto l’assessore alla Salute della Regione Siciliana Ruggero Razza  – assistiamo a una diminuzione. Siamo per il terzo giorno di seguito sotto la linea dei mille nuovi casi, e da almeno una settimana anche la curva delle ospedalizzazioni è sostanzialmente piatta. Ovviamente anche la diminuzione del flusso turistico fa la sua parte”.

Ai dati relativi ai contagi si abbinano quelli relativi alla somministrazione di vaccino: “Questa settimana il livello delle prime vaccinazioni in Sicilia supererà il 74% e spero che entro fine mese si arriverà a raggiungere, per le prime vaccinazioni, il target fissato dal Commissario nazionale”.

Falso ideologico dell’assessore regionale Razza e della dirigente Di Liberti

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Guai giudiziari per l’assessore Razza che si appresta a presentare le dimissioni

Fine della carriera politica per Ruggero Razza.   Una intercettazione lo inc hioda in maniera inequivocabile.   La riportiamo:”Spalmiamoli un poco i morti”. Così, in una delle intercettazioni registrate dagli inquirenti, l’assessore alla Salute della Sicilia Ruggero Razza alla sua dirigente Maria Letizia Di Liberti che avrebbe dovuto comunicare i dati dei decessi per Covid in Sicilia all’Istituto Superiore di Sanità. Dirigente ed assessore sono accusati di falso ideologico e materiale.

Ecco come prosegue l’intercettazione. “Ma sono veri?”, chiede Razza. “Si, solo che sono di 3 giorni fa”, risponde la dirigente Di Liberti che poi prosegue: “Ah, ok allora oggi gliene do 1 e gli altri li spalmo in questi giorni, va bene, ok. Mentre quelli del San Marco, i 6 sono veri e pure gli altri 5 sono tutti di ieri… quelli di Ragusa, Ragusa 5! E questi 6 al San Marco sono di ieri.. perché ieri il San Marco ne aveva avuti ieri altri 5 del giorno prima, in pratica. Va bene? Ok”. “Ok”. “Ciao, ci metto questi io”.

Di Liberti parla anche con il commissario per l’emergenza Covid Renato Costa. “Ho parlato con Ruggero. Gli ho mandato i dati. E Ruggero dice che sono troppi, c’è il problema della domenica e di non darli tutti!”. “Va bene”. “Di spostarli a domani un poco.. ma te lo devo dire però, perché altrimenti…”. “Va bene gioia mia, certo!”.
La dirigente fa riferimento al numero di morti emersi quel giorno, ma dice a Costa di avere parlato con l’assessore alla Sanità Ruggero Razza, che le avrebbe detto di spalmare i morti in diversi giorni. “Quindi li abbasso a 285!”, dice la dirigente. E Costa replica: “285, va bene!”. “E domaniiii… o 295… comunque là siamo… e domani…”. “Va bene..”. “Li aggiungiamo, li spostiamo a domani”.

Avvio in Sicilia g.27-500 dosi – Piano di vaccinazioni antiCovid- Obbligatoriamente per i sanitari

 

L’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, commentando sulla distribuzione e il piano di vaccinazione antiCovid ha dichiarato: “Con il governo nazionale si è lavorato molto in queste giornate perché la vaccinazione potesse partire entro la fine dell’anno. Quella del 27 dicembre è una giornata simbolica non solo per l’Italia, ma per tutta l’Europa.

Sanità, la Fials Sicilia: "Soddisfatti per gli interventi annunciati  dall'assessore Razza" - Giornale di Sicilia
    Saranno alcune centinaia le prime dosi che arriveranno. Novemila in tutta Italia, poco più 500 per la nostra regione e quindi ci sarà la possibilità di dare l’avvio a un anno che sarà quello delle vaccinazioni che è molto atteso dai cittadini che hanno un desiderio di ritorno alla normalità”. Lo ha detto, a margine della presentazione dell’iniziativa ‘Sicilia per l’Italia’, l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, commentando l’avvio del piano nazionale di vaccinazione contro il coronavirus.

    “Sappiamo che dobbiamo lavorare molto per spiegare come sia importante la vaccinazione e la campagna vaccinale – ha aggiunto Razza – e il contribuito di ognuno è in questo momento indispensabile”. Su chi saranno i primi a ricevere il vaccino anti covid19, l’esponente del governo regionale siciliano ha osservato: “La fase 1 è stata approvata dal Parlamento nazionale, quindi toccherà agli operatori della sanità,-obbligatoriamente –  chi è negli ospedali, chi lavora più a contatto con i pazienti positivi e coloro i quali sono impegnati nell’emergenza”.
    : “E’ uno sforzo organizzativo che si aggiunge agli sforzi fatti negli ultimi giorni. . La Sicilia è stata l’unica regione in poche ore ad avere un quadro completo di tutti i cittadini rientrati dal Regno Unito nelle ultime settimane. Il 70% di loro aveva già fatto il tampone molecolare prima di arrivare in Sicilia. Tutti gli altri sono stati controllati”.

Regione Sicilia: ispezione ministeriale e mozione di sfiducia all’assessore Razza

 

Sanità, la Fials Sicilia: "Soddisfatti per gli interventi annunciati dall'assessore  Razza" - Giornale di Sicilia

Nella foto l’assessore regionale alla Salute della Sicilia, Ruggero Razza

Proseguono i sopralluoghi in Sicilia degli ispettori del ministero della Salute inviati – com’è noto – per verificare la situazione relativa ai numeri dei posti letto di terapia intensiva registrati dall’assessorato regionale della Salute sulla piattaforma Gecos.

L’ispezione ministeriale ha creato anche fibrillazione politica e non solo nella classe dirigenziale dei direttori generali della Regione siciliana. Specie in questo particolare momento che vede la Sicilia registrare un numero più alto di decessi per Covid.      Scatta la mozione di sfiducia nei confronti dell’assessore alla Salute Razza.    Relatore della mozione è il capogruppo del Pd, Giuseppe Lupo; l’atto parlamentare è stato firmato anche dal M5s e dal deputato Claudio Fava. Le opposizioni contestano all’assessore Razza di non avere gestito- e di essere rimasto inerte-  nel modo migliore la seconda ondata della pandemia Covid in Sicilia.  Alcuni deputati pur esprimendo critiche vibrate all’indirizzo di Razza non hanno partecipato alla mozione “per non aggravare lo stato di salute” della Sicilia.  Comportamento discutibile anche se palesamente e formalmente incoerente per altri.

 

Giuseppe Lupo (Presidente) – PdArs

Nella foto il Capogruppo Pd ,G.Lupo

La  seduta è stata  sospesa- come programmato e comunicato dal  Presidente dell’Ars G.Miccichè, con rinvio ad oggi. Riportiamo l’intervento del

capogruppo Pd Lupo :“Le gestione dell’assessore Razza ha portato la Sicilia a far registrare una crescita impressionante di contagi da settembre ad ora, cioè da quando le Regioni hanno avuto maggiore autonomia e responsabilità nell’emergenza Covid. Non lo diciamo noi, lo dicono i numeri. La gestione Razza-Musumeci è un pericoloso mix di irresponsabilità, incapacità ed improvvisazione” dice Giuseppe Lupo, capogruppo del PD all’Ars.

“Nella prima fase del Covid, la scorsa primavera, la Sicilia è stata solo sfiorata dal contagio grazie soprattutto al lockdown in tutto il Paese deciso dal governo nazionale. Da settembre ad oggi –  ogni Regione si è confrontata con la propria capacità di riorganizzare la rete sanitaria ed ospedaliera, ed in Sicilia i nodi della gestione Razza sono venuti al pettine: fino al 1 settembre avevamo avuto nell’isola 4.350 contagi, da quella data al 24 novembre ci sono stati 51.334 casi in più. Passiamo ai decessi: 287 fino al 1 settembre, da allora al 24 novembre sono più che triplicati, arrivando a 988 in più per un totale di 1.275 ‘decessi Covid’ in Sicilia dall’inizio della pandemia”.

Si doveva e si poteva fare di più per limitare le conseguenze della pandemia nell’isola. Le responsabilità dell’assessore Razza sono enormi, per questo motivo ne abbiamo chiesto la rimozione. Ma altrettanto gravi – sono le responsabilità del presidente Musumeci che si ostina a difendere una gestione dell’emergenza sanitaria in Sicilia oggettivamente indifendibile”.

“Si può sbagliare, ma si sbaglia quando si fa, e questo governo in estate non ha fatto nulla, specie sul fronte del tracciamento, del monitoraggio e della prevenzione. L’assessore Razza deve andare a casa per tutelare il diritto alla salute dei siciliani. Qui non rischiamo di perdere solo la battaglia contro il Covid, qui ora sono a rischio anche le cure ordinarie”.

Di eguale sintonia altri  interventi in aula dei deputati M5S, componenti della commissione Salute, Giorgio Pasqua, Francesco Cappello, e Salvatore Siragusa, nel corso della discussione della mozione di censura all’assessore Razza, firmata dal M5S assieme al Pd e a Fava.

 

 

 

 

Quando il Covid diventa strumento di consenso : il Sindaco Orlando chiude le scuole dell’obbligo, la Regione siciliana contesta vibratamente

Dichiarazione del sindaco Orlando sulla sospensione dell'ordinanza del  Presidente della Regione | Quattrocanti.it

 

Ogni amministratore in Italia agisce per conto suo o della politica che rappresenta il partito che lo sostiene. Non è passata indolore la decisione del  sindaco di Palermo Leoluca Orlando (nella foto sopra) di  chiudere le scuole dell’obbligo da lunedì a Palermo  Una decisione legata- come spesso avviene in questo periodo per i sindaci comunali – all’omessa comunicazione o conoscenza dei dati Covid da parte delle autorità sanitarie

Si sa che oggi la lotta al Covid rappresenta un ampio consenso per un politico e se il governo nazionale pone la Sicilia in zona arancione su basi scientifiche, la Regione siciliana contesta tale assegnazione su base politica
.Ma la motivazione tecnica è, secondo Orlando, legata invece alla necessità di avere a disposizione informazioni esatte da parte delle Asl, giorno dopo giorno, momento dopo momento  visto che in Sicilia si alza il numero dei decessi.

Pubblichiamo l’Ordinanza di Orlando: “Preso atto del mancato invio di notizie circa lo stato delle strutture ospedaliere in città e della tenuta del sistema sanitario complessivamente a livello regionale, con possibile ricaduta gravissima sulle condizioni di sicurezza dei cittadini –– e preso atto del considerevole aumento dei contagi in tutta la Regione oltre che nella città e nell’area metropolitana di Palermo, ho deciso a malincuore di disporre a partire da lunedì prossimo la chiusura di tutte le scuole dell’obbligo della città”.

PD, mozione di “sfiducia” per l'assessore Ruggero Razza -

Decisione contestata vibratamente sia dalla maggioranza in Consiglio comunale che dall’assessore alla Salute Razza( nella foto sopra)che replica così : “”ogni  giorno il loro sindaco partecipa ad un vertice in Prefettura con Asp e commissario per l’emergenza, quindi quotidianamente viene reso edotto sulla situazione sanitaria e sull’attuazione del piano ospedaliero. Se ha particolari richieste ulteriori le ponga in quella sede. Non ha compreso il sindaco che non è tempo di istituzioni contro istituzioni. Ho dato mandato al commissario Covid di prendere ancora una volta contatto con il Comune, così non ci saranno più fraintendimenti. Già una volta ha dovuto prendere tardivamente atto che l’Asp invia ogni giorno i dati sui contagi, non pensa serva alimentare paure quando basta semplicemente alzare il telefono”.

 

Musumeci: “La mia Ordinanza ha competenza esclusiva della Sicilia perchè tutela la salute dei siciliani” Andiamo in Tribunale

 

Palazzo del Viminale - Wikipedia

Foto Archivio Sud Libertà

Musumeci non si ferma. La voce del Viminale secondo la quale l’immigrazione è “una materia di competenza statale”la ritiene irresponsabile .         Sostenuto dall’intera coalizione del Centrodestra e in gran parte dalla popolazione siciliana che vuol ridurre al minimo i rischi della pandemia e l’invasione di una massa che ,potenzialmente rappresenta una minaccia per i siciliani, il governatore prevede il trasferimento di tutti i migranti entro le 24 di oggi e la chiusura degli hotspot dell’isola. .

Nello Musumeci e l'ordinanza "facile". Migranti, il "populismo ...

Tutti conoscono il mio rispetto per le istituzioni. – continua – Ma pretendo lo stesso rispetto per la mia gente. Da Roma non abbiamo avuto altro che silenzi: sullo ‘stato di emergenza’ richiesto per Lampedusa due mesi fa, sui protocolli sanitari da applicare, sulle tendopoli da scongiurare, sui rimpatri che dovevano iniziare il 10 agosto e di cui non si parla più, sul ponte aereo per i negativi. Nulla. Solo silenzio. Il governo centrale è arrivato impreparato e non si è posto alcun problema sulla gestione di un numero enorme di sbarchi durante la pandemia”.

E adesso il problema è diventato la mia ordinanza? Il ministro dice che è nulla? Quindi la responsabilità è loro. Bene, sono usciti allo scoperto! Ma io, a differenza di quelli che parlano e straparlano da casa, sono entrato nell’hotspot di Lampedusa – sottolinea il presidente della Regione Siciliana – E so bene che quelle strutture non sono adeguate sotto il profilo sanitario. Sono un rischio costante per i migranti e per chi ci lavora. Piuttosto che prendersela con me o con i siciliani, provino a fare sentire la loro voce in Europa e si diano un piano serio per tutelare gli italiani. Facciano qualcosa… o meglio facciano quello che non hanno ancora fatto! Noi andremo avanti“.

La mia ordinanza serve a tutelare la salute dei siciliani, dei turisti e dei migranti“. E, interpellato sulla presa di posizione del Viminale, spiega: “Io non ho rivendicato competenze che appartengono allo Stato. Ricordo che sono soggetto attuatore con delega dello Stato di competenze che attengono la materia sanitaria e solo di quello mi sto occupando”.

Credo che la mia ordinanza serva a tutelare non soltanto la salute di chi vive in Sicilia – sottolinea il governatore – ma anche la dignità dei migranti, ammassati in assoluta promiscuità, mentre poi io ai siciliani devo chiedere di mantenere il distanziamento, di indossare la mascherina, di essere cauti”.

Il Viminale avrà tempo e modo per far valere le proprie ragioni nelle sedi opportune. E’ chiaro che lo stesso faremo noi – dice Musumeci – Ho grande rispetto per le competenze del Viminale e per i rapporti istituzionali in generale”, ma “la competenza sanitaria in tempo di epidemia è del presidente della Regione. Io mi sono mosso solo in funzione di questa mia competenza, vedremo cosa deciderà la magistratura qualora la mia ordinanza dovesse essere impugnata”.

Gli hotspot secondo le autorità sanitarie sono inadeguati sul piano igienico-sanitario” e all’interno di queste strutture “non si consente il mantenimento delle distanze” sottolinea ancora. “Lo Stato – aggiunge – avrebbe dovuto in tempo utile predisporre interventi per rendere idonei questi locali: si sapeva già da febbraio che le coste siciliane sarebbero state raggiunte da migliaia e migliaia di migranti”.

“. L’assessore alla Salute Ruggero Razza sta preparando una circolare “per rendere concreta l’applicazione della mia ordinanza. Quindi noi andiamo avanti fino alle aule dei Tribunali”.