Caro voli, bonus della Regione Sicilia per mitigare i prezzi stellari e sconti per tutti gli scali italiani.

 

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Già da oggi  il bonus per mitigare il caro voli, voluto dal governo Schifani e introdotto lo scorso dicembre, sarà applicato ai collegamenti con tutti gli aeroporti nazionali da tutti gli scali siciliani. Il contributo sarà erogato per i biglietti acquistati anche prima del 15 marzo per i voli effettuati a partire da quella data. Le novità sono state presentate nel corso di una conferenza stampa a Palazzo d’Orléans dal presidente della Regione Siciliana Renato Schifani e dall’assessore regionale alle Infrastrutture e mobilità Alessandro Aricò. 

«Oggi – ha detto Schifani  – abbiamo raggiunto un altro risultato importante in favore dei cittadini siciliani e contro quella politica commerciale degli algoritmi che penalizza gli abitanti della nostra Isola, speculando sulla nostra condizione di insularità. La lotta al caro voli è sempre stata una mia priorità e l’ho dimostrato con i fatti, a partire dalle denunce che hanno avuto il merito indiscusso di porre la questione al centro del dibattitto nazionale ed europeo e che hanno convinto il governo Meloni a conferire all’Antitrust maggiori poteri. Abbiamo anche portato in Sicilia un nuovo vettore per stimolare una sana concorrenza che possa calmierare i prezzi e, prima di Natale, abbiamo finanziato i primi bonus sui biglietti, cosa che nessun governo siciliano prima di noi aveva fatto. Ed è proprio grazie al successo di questa prima iniziativa che abbiamo deciso di estendere gli sconti. La nostra è una battaglia giusta e andremo avanti con tutti i mezzi che abbiamo a disposizione». 

«Stiamo riscrivendo la storia della mobilità dei siciliani. Finora, sono oltre centomila le richieste di rimborsi. La grande risposta ottenuta dal bonus contro il caro voli – ha aggiunto Aricò – ci ha convinti a estendere ai collegamenti con gli scali di tutta Italia il beneficio voluto dal governo Schifani. Questa misura è una risposta che viene incontro ai viaggiatori residenti in Sicilia per eliminare gli effetti degli aumenti del costo dei biglietti aerei, soprattutto nei periodi più “caldi”, come sta avvenendo anche per le festività pasquali. Particolare attenzione abbiamo dedicato anche agli aeroporti delle isole siciliane, i cui residenti potranno adesso usufruire del bonus per muoversi con più facilità. Stiamo sostenendo i viaggiatori siciliani e continuiamo a lavorare per rendere sempre più efficace questo strumento. Proprio per venire incontro ai siciliani che hanno prenotato a prezzi rincarati i viaggi per il periodo pasquale abbiamo stabilito che il bonus si potrà richiedere per tutte le nuove tratte aggiunte oggi anche per i voli acquistati in precedenza ma effettuati dal 15 marzo in poi.

Nel dettaglio, il contributo economico che sarà riconosciuto a partire da oggi e fino al 31 dicembre di quest’anno, è pari al 25 per cento del costo del biglietto per ogni singola tratta, fino a un massimo di 75 euro, per tutti i residenti in Sicilia. Lo sconto arriverà al 50 per cento, fino a un massimo di 150 euro per le cosiddette categorie prioritarie: i disabili con almeno il 67 per cento di invalidità, gli studenti e i residenti con un Isee inferiore a 15mila euro (e non più 9.600 euro). Per le nuove destinazioni, gli sconti non saranno praticabili al momento dell’acquisto del biglietto, ma soltanto a rimborso, presentando l’istanza direttamente sull’apposita piattaforma del dipartimento Infrastrutture della Regione. Per i collegamenti con Roma e Milano restano invariate le precedenti modalità, quindi la possibilità di ottenere subito la detrazione direttamente dal sito delle compagnie che hanno stipulato la convenzione con la Regione.

Lo sconto verrà praticato anche sui canali di vendita online, delle agenzie di viaggio. Sono esclusi dai benefici i residenti  che utilizzano voli già titolari di riduzione per la continuità territoriale. 

Bonus Energia Sicilia: ecco i potenziali beneficiari del bonus contro i rincari dei costi energia

 

 

 

Si allarga la platea di potenziali beneficiari del “Bonus Energia Sicilia”, la misura approvata dal governo regionale proposta dall’assessorato delle Attività produttive, per andare incontro all’aumento delle spese per le imprese dopo il rincaro dei costi dell’energia. La norma ha subito un’ulteriore modifica in giunta e adesso, oltre ai settori individuati, sarà estesa anche al comparto della sanità ed assistenza sociale residenziale e non residenziale. All’interno del settore ricadono infatti attività economiche particolarmente esposte agli effetti negativi del caro energia, fra cui le residenze sanitarie assistite e gli asili nido.

Beneficiari del contributo saranno i settori agricoltura, silvicultura e pesca che interessano oltre 83 mila imprese attive, e ancora estrazione di minerali da cave e miniere, attività manifatturiere, costruzioni, commercio all’ingrosso e al dettaglio, alcuni settori dediti al trasporto e magazzinaggio, attività di servizi di alloggio e di ristorazione, servizi di informazione e comunicazione, attività professionali, scientifiche e tecniche, noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese, istruzione, attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento e altre attività di servizi, a cui si aggiungono anche le attività sanitarie e di assistenza sociale per un totale di 351.491 aziende attive nell’Isola.

«Aiuteremo le imprese siciliane ad affrontare i rincari dei costi dell’energia causati dalla crisi internazionale a seguito del conflitto in Ucraina – afferma l’assessore alle Attività produttive, Edy Tamajo – aumenti che stanno mettendo a rischio la sopravvivenza di molte aziende siciliane. Per questa ragione ci siamo attivati per erogare al più presto il “Bonus Energia”, grazie ai 150 milioni che il governo Schifani ha affidato al dipartimento delle Attività produttive per aiutare gli imprenditori della nostra Isola a fronteggiare il caro-bollette. Pubblicato l’avviso per fare domanda di partecipazione, le aziende avranno tempo fino a marzo. Il bonus darà respiro alle realtà aziendali nei vari comparti produttivi e alle tante famiglie che vi ruotano attorno».

Il contributo per le aziende sarà stabilito in funzione del fabbisogno di liquidità determinato dalla crisi energetica calcolato in percentuale (30%) sull’aumento (rispetto alle tariffe 2021) del costo energetico (gas o elettrico o entrambi) riferito al periodo dal primo febbraio 2022 alla data dell’ultima fattura di fornitura disponibile, in base alle fatture emesse nei confronti dell’impresa che partecipa alla procedura e riferite a una o più sedi operative ubicate in Sicilia (fino ad un massimo di tre sedi). Alle imprese che hanno registrato un aumento minimo di 5 mila euro sarà concesso l’aiuto che può essere massimo di 20 mila euro per ogni singola azienda. La domanda va presentata esclusivamente sul portale telematico sportelloincentivi.regione.sicilia.it dalle ore 12 del 14 febbraio 2023 alle ore 12 del 14 marzo 2023. L’avviso per le imprese è consultabile sul sito del dipartimento delle Attività produttive, al questo link.

Proposte di rilancio dell’Economia catanese. Ecco gli strumenti

 

SUPERBONUS: «OCCASIONE MANCATA SE NON SI SNELLISCONO PROCEDURE E BUROCRAZI

 

La denuncia dei presidenti dell’Ordine e della Fondazione Ingegneri Catania, Giuseppe Platania e Mauro Scaccianoce, durante il seminario su tecniche e opportunità del nuovo strumento fiscale 

 

CATANIA

«Il Superbonus potrebbe rappresentare un potente strumento per il rilancio dell’economia mediante l’adeguamento sismico e la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente, da noi auspicati da tempo. Ma per farlo bisogna superare alcune criticità, tra cui il ritardo della conversione in legge del decreto Rilancio che dovrà avvenire entro il 18 luglio. A partire da questa data, il MISE avrà 30 giorni di tempo per emanare il decreto con cui saranno stabilite le modalità attuative e l’Agenzia delle Entrate, contestualmente, dovrà emanare le proprie disposizioni. Pertanto, se non si verificheranno ulteriori ritardi, la piena operatività del decreto Rilancio non avverrà prima dell’inizio del mese di settembre». Questo il messaggio dei presidenti dell’Ordine e della Fondazione degli Ingegneri di Catania, Giuseppe Platania e Mauro Scaccianoce, in occasione del seminario “Ecosismabonus: tecniche e opportunità”, organizzato con l’Associazione Ingegneri Ionico Etnei, l’Associazione Europe ArchIng, l’Associazione ingegneriarchitettiacesi, l’Associazione Ingegneri della Valle del Simeto, l’Associazione Ingegneri del Calatino e l’Associazione Ingegneri e Architetti dell’Etna.

Un incontro volto ad analizzare gli aspetti fiscali, le classi di rischio sismico e la tipologia di interventi per «dare spazio a quello che potrebbe rappresentare una svolta nella ripresa del mercato delle costruzioni e delle professioni tecniche», ha dichiarato Platania.

«Una criticità che abbiamo ravvisato – prosegue il presidente dell’Ordine – risiede nell’obbligo, per i professionisti che devono asseverare i lavori, di stipulare una polizza di 500mila euro. Noi riteniamo che si tratti di una soglia alta, soprattutto per i giovani professionisti che rischiano di essere tagliati fuori. Un giovane professionista, mediamente, ha in corso polizze tra 200mila e 300mila euro. È augurabile che il legislatore, in sede di conversione del decreto Rilancio, tenga conto di questa circostanza abbassando la suddetta soglia».

A conclusione del suo intervento, il presidente Platania ha comunicato che è stata inviata al sindaco di Catania «una richiesta congiunta con architetti e geometri per sollecitare l’emanazione di un atto di indirizzo che definisca in modo preciso le ZTO “A” e “B”, e quelle ad esse assimilabili, ai sensi del DM 1444/1968, con riferimento al vigente PRG al fine di consentire la corretta e serena applicazione del bonus facciate».

A partire dal primo luglio, ci saranno 18 mesi per beneficiare del bonus, «a patto che vengano snellite e velocizzate le procedure – puntualizza Scaccianoce – garantendo in tempo il pagamento degli operai e delle fatture dei lavori, aprendo nuove commesse per gli ingegneri, dando slancio all’economia e rendendo più sicuri gli immobili. Agli ingegneri va certamente riconosciuto un ruolo centrale in tutto il processo, anche con compensi adeguati alla qualità delle progettazioni. In quest’ottica un ruolo di rilievo avranno le banche, incaricate di acquisire e trasferire il credito d’imposta, mostrando senso di responsabilità e mettendosi al servizio della collettività. A questo deve affiancarsi anche una burocrazia più efficiente e veloce. Ad oggi i lavori sono molto lenti e l’opera finale, spesso, risulta già superata dal punto di vista progettuale e delle tecnologie utilizzate, riducendosi a ostacolo per la crescita dal Paese».


«In questo caso – conclude Scaccianoce – credo che il Superbonus possa essere importante per tre ragioni: rilancio economico e nuove prospettive lavorative per chi saprà cogliere questa opportunità, messa in sicurezza delle città con gli interventi sismici, diminuzione di consumi e minori emissioni grazie all’efficientamento energetico. Questi fattori porterebbero un miglioramento alla qualità della vita».

Disco verde-finalmente- al taglio del cuneo fiscale: l’annuncio di Conte

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Il decreto sul taglio del cuneo fiscale è una realtà da diverse ore anche se sarà applicato dal primo luglio prossimo. Un sospiro di sollievo per i lavoratori dipendenti.. Stanziati 3 miliardi di euro per il 2020, con l’introduzione della misura, a partire da luglio, che amplierà la platea dei beneficiari del bonus Irpef passando da 11,7 a 16 milioni di lavoratori.

 “il decreto, in attuazione della legge di bilancio per il 2020 (legge 27 dicembre 2019, n. 160) – comunica la Presidenza del Consiglio-che ha stanziato 3 miliardi di euro per il 2020 per la riduzione del cuneo fiscale sugli stipendi dei lavoratori dipendenti, interviene per rideterminare l’importo ed estendere la platea dei percettori dell’attuale ‘bonus Irpef’ – . Dal 1° luglio 2020, il bonus di 80 euro aumenta quindi a 100 euro mensili per chi ha un reddito annuo fino a 26.600 euro lordi. Coloro che percepiscono un reddito da 26.600 euro a 28.000 euro, beneficeranno per la prima volta di un incremento di 100 euro al mese in busta paga”.
“Per i redditi a partire da 28.000 euro, si introduce invece una detrazione fiscale equivalente che decresce fino ad arrivare al valore di 80 euro in corrispondenza di un reddito di 35.000 euro lordi. Oltre questa soglia, l’importo del beneficio continua a decrescere fino ad azzerarsi al raggiungimento dei 40.000 euro di reddito”.

Adesso la manovra all’esame del Parlamento – La Sicilia perderà l’80% dei finanziamenti se non taglia i vitalizi

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La manovra, con la firma del presidente Mattarella e la bollinatura della   Ragioneria di Stato passa all’esame del Parlamento. La discussione prevista alla Camera è fissata per fine novembre, tra il 29 e il 30, con votazioni anche di sabato e domenica. Limitiamoci ai punti essenziali:

Sono previste  assunzioni a tempo indeterminato nella PA a favore delle amministrazioni dello Stato, degli enti pubblici non economici nazionali e delle agenzie tramite concorso. Previste anche assunzioni straordinarie nelle forze di Polizia, nei Vigili del Fuoco. Previste inoltre 1000 assunzioni per chiamata diretta per i ricercatori universitari.   Nei prossimi tre anni 1000 assunzioni all’Ispettorato del Lavoro: 300 nel 2019, 300 nel 2020, 400 nel 2021. Questo punto rappresenterebbe una boccata d’ossigeno per la Sicilia dove gli Ispettori del lavoro, la gran parte, sono collocati in queiscenza.

Previsto il bonus lavoro per le giovani eccellenze italiane. Ai datori di lavoro privati, si legge nella nuova bozza delle manovra, che, a decorrere dal primo gennaio 2019 e fino al 31 dicembre 2019, assumono con contratto subordinato a tempo indeterminato laureati, ovvero di dottori di ricerca, in possesso dei requisiti, verrà infatti “riconosciuto un incentivo, sotto forma di esonero dal versamento dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, con esclusione dei premi e contributi Inail, per un periodo massimo di 12 mesi decorrenti dalla data di assunzione, nel limite massimo di 8.000 euro per ogni assunzione effettuata”. L’esonero “è riconosciuto per le assunzioni a tempo indeterminato che riguardano: giovani in possesso della laurea magistrale, ottenuta dal 1° gennaio 2018 al 30 giugno 2019 con una votazione pari a 110 e lode entro la durata legale del corso di studi, prima del compimento del trentesimo anno di età, in università statali e non statali legalmente riconosciute, italiane o estere se riconosciute equipollenti in base alla legislazione vigente in materia, ad eccezione delle Università telematiche; giovani in possesso di un dottorato di ricerca, ottenuto dal primo gennaio 2018 al 30 giugno 2019, prima del compimento del trentaquattresimo anno di età, in università statali e non statali legalmente riconosciute italiane ad eccezione delle Università telematiche”.

L’esonero “è riconosciuto anche per assunzioni a tempo parziale, purché con contratto subordinato di tipo indeterminato. In tal caso, il limite massimo dell’incentivo è proporzionalmente ridotto”. L’esonero “si applica anche nei casi di trasformazione, avvenuta tra il 1° gennaio 2019 ed il 31 dicembre 2019, di un contratto a tempo determinato in contratto a tempo indeterminato fermo restando il possesso dei requisiti previsti alla data della trasformazione”.

Ma il punto più interessante , anche perchè siamo in attesa della reazione politica siiciliana è la norma che contiene la ‘sforbiciata’ è nell’articolo 76 inserito dalla maggioranza M5S-Lega nell’ultima versione della legge di bilancio, aggiornata al 30 ottobre

.La norma in questione prevede una riduzione di ben l’80% dei trasferimenti per quelle Regioni che non tagliano i vitalizi di governatori e consiglieri regionali. “Riduzione dei costi della politica nelle Regioni a statuto speciale, ordinario e nelle province autonome” il titolo dell’articolo 76. A dimostrazione della serrata trattativa sul tema, nella bozza campeggia evidenziata in giallo, insieme al titolo dell’articolo, la dicitura “in attesa di valutazione politica”. Testualmente l’articolo 76, comma 1, prevede che “ai fini del coordinamento della finanza pubblica e per il contenimento della spesa pubblica, a decorrere dall’anno 2019, una quota pari all’80 per cento dei trasferimenti erariali a favore delle regioni e province autonome, diversi da quelli destinati al finanziamento del Servizio sanitario nazionale, delle politiche sociali e per le non autosufficienze e del trasporto pubblico locale” è erogata a condizione che “le regioni a statuto speciale, ordinario e le province autonome” entro “quattro mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, ovvero sei mesi qualora occorra procedere a modifiche statutarie, provvedano a rideterminare, ai sensi del comma 2, la disciplina dei trattamenti previdenziali e dei vitalizi già in essere in favore di coloro che abbiano ricoperto la carica di presidente della regione, di consigliere regionale o di assessore regionale”.

Nasce la ‘Centrale di progettazione per le opere pubbliche’, istituita a partire dal 1° gennaio 2019. La Centrale si occuperà della fattibilità tecnica ed economica dei progetti, progettazione, gestione delle procedure d’appalto, assistenza tecnica alle amministrazioni.

 – Una ‘flat tax’ per i docenti: prevista infatti una imposta sostitutiva al 15% sui compensi delle lezioni private e delle ripetizioni svolte dai professori titolari di cattedre.

– Disposta la cedolare secca al 21% sugli affitti di negozi o botteghe con superficie fino a 600mq (escluse le pertinenze). Attenzione però: per usufruire della detassazione, il contratto non dovrà risultare interrotto anticipatamente rispetto alla scadenza naturale, pena l’impossibilità di usufruire della cedolare secca per l’anno 2019.

Nessuna cancellazione dalla manovra del fondo famiglia da 100 milioni. E’ quanto sottolineano fonti del ministero della Famiglia, precisando che “l’incremento di 100 milioni di euro del fondo per le politiche della Famiglia non è saltato, è solo stato inserito – trattandosi del potenziamento di un fondo esistente – nella seconda sezione della legge di bilancio”.

– Il testo bollinato dalla Ragioneria generale dello Stato prevede la proroga anche al 2019 delle detrazioni fiscali degli interventi per la sistemazione dei giardini, il cosiddetto bonus verde.

– La manovra conferma che il Fondo per il rilancio degli investimenti delle amministrazioni centrali avrà una dotazione di 2,9 mld per il 2019, 3,1 mld per il 2020 e 3,4 mld dal 2021 al 2033. Si tratterebbe dunque di 50,8 mld in 15 anni di esercizio di bilancio.   Altri punti saranno pubblicati successivamente