Archivi -Sud Libertà
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Il clan dei Nebrodi è in ginocchio. Oggi, 6 febbraio, nell’ambito di una vasta operazione contro l’associazione mafiosa di Tortorici (Messina), operativa nell’area dei Nebrodi, 37 persone sono state arrestate con l’accusa, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, associazione dedita alla coltivazione, acquisto, detenzione, cessione e al commercio al minuto di sostanza stupefacente di vario tipo, estorsione, trasferimento fraudolento di valori, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche in concorso, riciclaggio e autoriciclaggio, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, malversazioni di erogazioni pubbliche, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale e tentata violenza privata.
Un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip su richiesta della Dda, nei confronti di 5 persone, 4 in carcere e una ai domiciliari con il braccialetto elettronico,è stata notificata dai Carabinieri del Comando provinciale di Palermo. Gli arrestati sono accusati a vario titolo di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsioni aggravate commesse avvalendosi del metodo mafioso e reati in materia di armi.
Le indagini, durate dal 2021 al 2023, sono state condotte dal nucleo investigativo del comando provinciale di Palermo e avrebbero accertato il rientro “a pieno titolo” di pregiudicati mafiosi, dopo lunghi periodi di detenzione, nelle fila della famiglia mafiosa di Carini, e l’inserimento in seno al clan di giovani e ambiziosi associati, appartenenti a famiglie che storicamente hanno diretto lo scacchiere mafioso locale.
I vertici del clan mafioso avrebbero gestito una condotta idrica abusiva mediante la quale, dietro pagamento, fornivano acqua per uso civile a una consistente fetta della popolazione che non aveva altre possibilità di approvvigionamento.
Blitz a Librino che gestiva tre piazze di spaccio
“Pacchetto di sigarette” o “cibo per cani” per la marijuana, o “una birra”, “mezza birra” o “una lampadina da 40 watt” stabilivano le corrette quantità di cocaina richieste dal cliente. Tra i servizi offerti c’era anche la disponibilità di un intero appartamento, una vera e propria “Drug Room” dove i clienti potevano drogarsi in tutta sicurezza al riparo da occhi indiscreti.
Riportiamo dagli archivi di Sud Libertà il video della precedente Operazione di contrasto al traffico di droga a Catania
Una violenta lite tra due coniugi degenerata in un omicidio e suicidio
Tragedia familiare ad Agropoli, in provincia di Salerno dove marito e moglie, un pizzaiolo di 51 anni e una dipendente di banca di 43 anni, sono stati trovati morti oggi 22 gennaio nel loro appartamento di via Donizetti. Si suppone, secondo prime ipotesi, ad un femminicidio con conseguente suicidio dell’uomo.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri per approfondire le indagini e sono attesi il Pm di turno alla Procura di Salerno e il medico legale.
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Autorità partecipanti:
• Italia: Arma dei Carabinieri;
• Brasile: Polizia Federale (Polícia Federal);
• Francia: Gendarmeria nazionale francese – Ufficio centrale per la lotta contro gli attacchi all’ambiente e alla salute pubblica (Gendarmerie Nationale – Office central de lutte contre les atteintes à l’environnement et à la santé publique OCLAESP);
• Costa Rica: Dipartimento di Investigazione Criminale (Departamento de Investigaciones Criminales) e Procuratore;
• Germania: Polizia criminale federale (Bundeskriminalamt);
• Paesi Bassi: Autorità olandese per la sicurezza dei prodotti alimentari e di consumo (Nederlandse Voedsel- en Warenautoriteit);
• Panama: Polizia Nazionale (Policía Nacional) e Procuratore;
• Portogallo: Guardia Nazionale Repubblicana (Guarda Nacional Republicana);
• Spagna: Guardia Civile Spagnola (Guardia Civil – SEPRONA).
Archivi -Sud Libertà – La Procura di Palermo
Palermo,
Paga un caro prezzo il carabiniere che si è scoperto dare informazioni riservate a cinque indagati per spaccio di droga. Il militare, insieme agli indagati, è stato tratto in arresto dai militari del comando provinciale di Palermo che hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dalGip, accusati a vario titolo di corruzione.
L’attività d’indagine, condotta da gennaio a ottobre scorso dal personale della compagnia di Palermo-San Lorenzo e coordinata dalla Procura, ha prospettato ed accertato il dominio della corruzione, tra il militare dell’Arma e gli indagati tutti già noti per spaccio di sostanze stupefacenti. Il carabiniere rivelava informazioni su indagini in corso, in cambio riceveva somme di denaro. Per tutti gli indagati, due dei quali già agli arresti domiciliari per altri reati, il Gip ha disposto la custodia cautelare in carcere.
In carcere in base all’ordinanza cautelare firmata dal Gip dott. Rosario Gioia sono stati collocati: Giuseppe Roccamatisi, 47 anni, appuntato in servizio presso la stazione carabinieri Resuttana Colli di Palermo, Francesco Daniel Salute, di 24 anni, Massimo Ferrazzano di 45 anni, Pietro Castrofilippo di 30 anni, Vincenzo Castrofilippo di 51 anni e Angelo Bondì di 30 anni.