Domani il vertice Usa -Ucraina – Necessità dell’espansione della Nato, del suo veloce riarmo atomico per un migliore equilibrio del mondo

 

STATI  UNITI ALLEATO NON PIU’ CREDIBILE E COERENTE CON TRUMP

 

L’Ucraina alla ricerca  della “pace” e la Russia alla ricerca di conquistare il territorio ucraino, più possibile, . Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky,  “ha cercato la pace fin dal primo istante della guerra e  la Russia l’unica ragione per cui la guerra va avanti”.

Volodymyr Zelensky

E’ il pensiero formalizzato dal leader ucraino su l social,  il Presidente ucraino alla vigilia dei colloqui in Arabia Saudita tra delegazioni di Stati Uniti e Ucraina dopo lo scontro del 28 febbraio nello Studio Ovale con Donald Trump.

Domani in scena a il vertice Usa-Ucraina a Gedda

Domani a Gedda andrà quindi in scena il vertice tra due delegazioni di alto livello di Ucraina e Usa. Kiev invia Andriy Yermak, capo dell’ufficio del presidente. Per gli Usa, ci sarà in particolare Marco Rubio, segretario di Stato.

La ripresa dei contatti dovrebbe favorire la fumata bianca sull’accordo per le terre rare ucraine. Kiev, con la firma, darebbe agli Usa l’accesso alle proprie risorse minerarie. Per Trump, l’intesa rappresenta una sorta di risarcimento dopo i 350 miliardi che, secondo il presidente, gli Usa hanno speso dall’inizio della guerra.

In Arabia Saudita ci saranno anche colloqui di alto livello fra Stati Uniti e Russia, ha reso noto Cnn citando fonti informate che non hanno precisato altro. Gli incontri saranno separati da quelli fra le delegazioni di Stati Uniti e Ucraina in programma domani.

Guerra in Ucraina, Putin annuncia la produzione di armi nucleari avanzate -  Vatican News

Usa verso revoca stop a condivisione notizie intelligence

Gli Stati Uniti potrebbero intanto revocare presto la pausa nella condivisione di dati di intelligence con Kiev, dopo gli annunci dei giorni scorsi. A lasciarlo intendere è stato oggi il presidente Trump, come riportano i media americani. Parlando nelle scorse ore con i giornalisti, alla domanda se stesse valutando la possibilità di revocare lo stop Trump ha riposto: “Ci siamo quasi, ci siamo proprio”. “Faremo molti progressi”, ha poi osservato il presidente in riferimento agli attesi colloqui.

Russia e Trump: “riconoscono che l’espansione della Nato alimenta maggiormente il conflitto” “

Intanto la Russia plaude ancora una volta al tycoon, stavolta con il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov definisce “incoraggianti” le recenti dichiarazioni di Donald Trump sull’Ucraina: “È ancora troppo presto per trarre conclusioni di ampia portata, ma ciò che abbiamo sentito finora dai funzionari dell’amministrazione Trump è complessivamente incoraggiante. Lo stesso presidente degli Stati Uniti ha riconosciuto che l’espansione della Nato e i tentativi di coinvolgere l’Ucraina sono stati tra le cause principali del conflitto”.

E “le cause alla radice del conflitto ucraino devono essere rimosse – ha continuato Lavrov, in un’intervista al magazine New Russian Regions – come ha sottolineato il presidente Vladimir Putin nella sua conversazione telefonica del 12 febbraio con il presidente Trump”. “Inoltre – ha concluso – è necessario porre fine alla spinta del regime di Kiev di sbarazzarsi di tutto ciò che è russo, compresa la lingua, la cultura, la Chiesa ortodossa e i media russi”.

Afghanistan invivibile e sempre più instabile, domina la violenza e la criminalità talebana

 

Afghanistan addio. La guerra più lunga degli Usa, il ventennio inutile |  L'HuffPost

Afghanistan invivibile I Talebani conquistano anche Lashkar Gah, importante città nel sud dell’Afghanistan, capoluogo della provincia più grande del Paese, Helmand. Nell’avanzata di ieri, i Talebani hanno preso la seconda e la terza città più grandi dell’Afghanistan, Kandahar e Herat, dove fino a qualche settimana fa erano dispiegati i militari italiani.

L'Occidente ha perso la guerra in Afghanistan e i talebani hanno vinto

Sono così 14 i capoluoghi delle 34 province afghane caduti nelle mani dei Talebani in una settimana. La presa di Kandahar, città di 651mila abitanti, è strategicamente e simbolicamente importante, poichè è considerata la roccaforte dei Talebani.

Tutte le forze governative afghane hanno lasciato la città e si sono rifugiate nelle caserme del 205esimo battaglione, hanno riferito alla dpa i deputati Gul Ahmad Kamin e Arif Noorzai. La ritirata è avvenuta dopo duri combattimenti con le forze talebane avvenuti intorno e nella città nelle ultime 3 settimane.

Afghanistan: talebani si dichiarano non a conoscenza dei colloqui di pace -  Arabpress

Di fronte “all’evolversi della situazione di sicurezza” gli Stati Uniti riducono ulteriormente il personale civile a Kabul e “accelerano i tempi” del ponte aereo per portare fuori dall’Afghanistan gli interpreti e gli altri afghani che hanno collaborato con le forze Usa. iIn un altro comunicato si afferma: ” gli Stati Uniti rimangono impegnati per la sicurezza e la stabilità dell’Afghanistan di fronte alla violenza dei Talebani”, Blinken e Austin hanno poi “ribadito che gli Usa rimangono impegnati a mantenere forti relazioni diplomatiche e di sicurezza con il governo afghano”. E hanno discusso con Ghani gli ultimi sviluppi sul terreno, con le nuove conquiste dei Talebani, “gli sforzi per ridurre la violenza e le iniziative diplomatiche in corso”.