Mattarella: Il 25 Aprile rappresenta la data della democrazia La conquista della libertà significa anche che non bisogna mai arrendersi di fronte alla prepotenza

 

 

Il coraggio di un uomo -Natale Giunta-contro la Mafia

 

 

In quest’ultimo difficile anno di pandemia, Natale Giunta, ristoratore e chef di fama internazionale, non ha gettato la spugna, anzi si è letteralmente
rimboccato le maniche e, mettendosi a confezionare lui stesso le pietanze che
uscivano dalla sua cucina, ha organizzato un capillare sistema di consegna a
domicilio per portare i suoi piatti in tutto il mondo. Si è reinventato e ha
trovato una strada alternativa per non andare a fondo.

Che fosse un uomo dotato di tempra e coraggio, d’altronde, lo aveva già dimostrato diversi anni fa, nel 2012, quando ha denunciato i mafiosi che erano venuti a chiedergli il pizzo. Lui si è rifiutato di pagare, “perché il permesso di aprire un ristorante va chiesto allo Stato e non alla mafia”, ed è andato a denunciarli.

 

 

Alla denuncia sono seguite quindi le intimidazioni, e anche quando i suoi estorsori sono stati arrestati, le minacce non si sono esaurite, tanto che Giunta è stato messo sotto scorta. La sua storia è quella di un uomo che ha reagito, che non si è arreso al ricatto della malavita e ha continuato a fare il suo lavoro, nella sua terra, una terra difficile, che solo grazie a persone che come lui non chinano il capo di fronte alle ingiustizie può nutrire la speranza di sconfiggere la mafia.
«Io dovevo fare il mio dovere. Non volevo avere paura, ma avevo paura. Per la prima volta nella mia vita. “Vedrai che tra poco cambierai idea”, mi avevano detto quella maledetta mattina. Mai, neanche per un solo istante, ho pensato di farlo»
“Io non ci sto”, di Natale Giunta, edito da Rai Libri, è in vendita nelle librerie e
negli store digitali da giovedì 18 marzo.

Natale Giunta è uno chef e un ristoratore di fama internazionale. Ha aperto il
suo primo ristorante di alta cucina a 21 anni, e ne sono seguiti molti altri. Ha
partecipato, guadagnando numerosi premi, a diversi campionati di cucina e dal 2005 ha iniziato a collaborare con la Rai, come ospite fisso della “Prova del
Cuoco”. Alcune delle sue più caratteristiche ricette sono comprese nel volume
Buonissimo! (Rai Libri, 2019), del quale è coautore. Per la stagione 2020/2021
fa parte del cast di “Detto Fatto”su Rai 2..

Mattarella: “La Mafia prospera nell’ombra,i giovani i primi a comprendere il sacrificio di Falcone e Borsellino”

 

Progetto “La nave della legalità”, nel 28° anniversario della strage di Capaci

Mattarella a Bergamo, cittadini e commercianti invitati ad esporre ...

Roma

«A ventotto anni dalla strage di Capaci invio un saluto caloroso a tutti i giovani delle scuole coinvolti nel progetto “La nave della legalità”, che ricorda Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. E, con loro, Francesca Morvillo e gli agenti Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Rocco Dicillo, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi, Antonio Montinaro, Vito Schifani e Claudio Traina.

I due attentati di quel 1992- spiega Mattarella – segnarono il punto più alto della sfida della mafia nei confronti dello Stato e colpirono magistrati di grande prestigio e professionalità che, con coraggio e con determinazione, le avevano inferto durissimi colpi, svelandone organizzazione, legami, attività illecite.

I mafiosi, nel progettare l’assassinio dei due magistrati, non avevano previsto un aspetto decisivo: quel che avrebbe provocato nella società. Nella loro mentalità criminale, non avevano previsto che l’insegnamento di Falcone e di Borsellino, il loro esempio, i valori da loro manifestati, sarebbero sopravvissuti, rafforzandosi, oltre la loro morte: diffondendosi, trasmettendo aspirazione di libertà dal crimine, radicandosi nella coscienza e nell’affetto delle tante persone oneste.

La mafia si è sempre nutrita di complicità e di paura, prosperando nell’ombra. Le figure di Falcone e Borsellino, come di tanti altri servitori dello Stato caduti nella lotta al crimine organizzato, hanno fatto crescere nella società il senso del dovere e dell’impegno per contrastare la mafia e per far luce sulle sue tenebre, infondendo coraggio, suscitando rigetto e indignazione, provocando volontà di giustizia e di legalità.

I giovani – ricorda il Capo dello Stato -sono stati tra i primi a comprendere il senso del sacrificio di Falcone e di Borsellino, e ne sono divenuti i depositari, in qualche modo anche gli eredi.

Dal 1992, anno dopo anno, nuove generazioni di giovani si avvicinano a queste figure esemplari e si appassionano alla loro opera e alla dedizione alla giustizia che hanno manifestato.

Cari ragazzi, il significato della vostra partecipazione, in questa giornata, è il passaggio a voi del loro testimone.

Siate fieri del loro esempio e ricordatelo sempre».

 

 

Messaggio di Mattarella per gli auguri di una serena Pasqua, “anche se diversa e in forzata solitudine”….

 

 

«Ci apprestiamo a vivere, domani, il giorno di Pasqua. E’ la ricorrenza di maggior significato per la Cristianità e una festa tradizionale importante per tuttiQuest’anno la vivremo in condizioni molto diverse dal consueto. Penseremo ai numerosi nostri concittadini morti per l’epidemia. Tante storie spezzate, affetti strappati, spesso all’improvviso. Per i loro familiari e per le comunità di cui erano parte il vuoto che essi hanno lasciato renderà questa giornata particolarmente triste.

Questo giorno sarà vissuto diversamente anche dai tanti malati e dai molti medici e infermieri cui si affidano; e che si adoperano per la loro guarigione con generosità, mettendo a rischio se stessi.

Sarà diverso per tutti.

In molte lettere che ho ricevuto vengono narrate le storie di forzata solitudine che tanti stanno vivendo anche in questi giorni abitualmente di festa condivisa.

Comprendo bene il senso di privazione che questo produce. So che molti italiani trascorreranno il giorno di Pasqua in solitudine. Sarà così anche per me.

Ma in questi giorni intravediamo, tuttavia, anche la concreta possibilità di superare questa emergenza. I sacrifici che stiamo facendo da oltre un mese stanno producendo i risultati sperati e non possiamo fermarci proprio adesso.

Vorrei dire: evitiamo il contagio del virus e accettiamo piuttosto il contagio della solidarietà tra di noi.

Non appena possibile, sulla base di valutazioni scientifiche e secondo le indicazioni che verranno stabilite, si potrà avviare una graduale, progressiva ripresa,con l’obiettivo finale di una ritrovata normalità.

Fino a quel momento è indispensabile mantenere con rigore il rispetto delle misure di comportamento: stiamo per vincere la lottcontro il virus o, quanto meno, quella per ridurne al massimo la pericolosità. In attesa di farmaci specifici e di un vaccino che lo sconfigga del tutto.

Coltiviamo speranza e fiducia.

Nella condivisione che tutti avvertiamo, in questo periodo, per la nostra sorte comune, desidero esprimere a tutti voi la mia più grande vicinanza.

Con l’augurio di una Pasqua per quanto possibile serena ».