FULMINI DELLO SPRESAL -AUTORITA’ DI CONTROLLO DELL’ASP – SUL DIRETTORE DELL’ISTITUTO INCREMENTO IPPICO E SUL MEDICO DR G.SOLE

CHE   VERGOGNA  DR  GIUSEPPE   SOLE –   (MEDICO AZIENDALE  DELL’ENTE IPPICO)

 

 

indicando il criminale - mafia foto e immagini stock

Archivi -SUD LIBERTA’

 

 

DI  RAFFAELE  LANZA

 

Era inevitabile. Prima o poi un’Autorità di controllo si sarebbe accorto degli abusi, mistificazioni varie miste a furbizie con la complicità di medici solidali del direttore dell’Istituto Incremento ippico di Catania, dr. A. Alessandra 

Non si può passare-francamente- inosservati per anni  e togliere la dignità ai lavoratori come fossero alla pari degli equini.     No, non si può. Neppure se la politica è avversa e ricorda momenti della seconda guerra mondiale. E ora si sentono i dolori.      Forti per il direttore protempore dell’Istituto, imprevidente, e sconvolgenti per il medico prescelto da Alessandra, dr. Giuseppe Sole   

Il dipartimento di Prevenzione e Sicurezza dell’ASP ETNEA  ha sentire la sua voce in merito ai censurabili comportamenti del direttore dell’Ente ippico nei confronti di una parte del personale    Il Servizio di Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro (S.Pre.S.A.L.)  si occupa- com’è noto a tanti –  di tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori attraverso interventi di prevenzione, di vigilanza e di controllo  nei luoghi di lavoro.

L’attività è rivolta a tutti i luoghi di lavoro sia pubblici che privati e ai cantieri edili e consiste nello svolgimento di interventi per accertare che ci sia  la rispondenza alle norme e alle disposizioni vigenti in materia di igiene e sicurezza sul lavoro.Vengono altresì svolte indagini di polizia giudiziaria per infortuni sul lavoro e malattie professionali.

 

 

 

C’è il rischio, oggi, che l’ autonomia delegata dallo Stato alla classe dirigente degeneri al punto che l’Ordine che governa la professione perda di vista lo scopo ultimo della sua esistenza, ossia il conseguimento dell’interesse pubblico, diventando uno scudo di protezione per i privilegi dei propri membri, un muro dietro al quale essi possano trincerarsi per nascondere condotte riprovevoli od un luogo in cui trovare ad esse giustificazione, come in una società di mutuo soccorso a carattere criminale o, peggio...

Questi i fulmini del direttore dello SPRESAL di Catania .Sono in questa nota : -“Disposizioni in merito al ricorso avverso al giudizio espresso dal Medico competente aziendale in data 4 settembre 2022 nei riguardi del dipendente Sebastiano Zappalà”..   Riportiamo la nota integralmente come pervenuta a Sud Liberta’. Riporta essa il numero protocollo . 689081

“In relazione al ricorso in oggetto avverso il giudizio espresso dal medico competente aziendale, valutate le condizioni psico- fisiche del Sig Zappalà Sebastiano  a seguito di visita medica effettuata in data 26 Ottobre 2022, ed esaminata la documentazione esibita, Si Revoca il giudizio espresso dal medico competente ritenendo il predetto lavoratore non idoneo alla mansione di “Collaboratore addetto ai cavalli e alla scuderia”

Non sollevamento di pesi  o gravi e ripetute flesso-estensioni  della colonna vertebrale, esclusione del funzionamento  delle stazioni di monta, no MMC  superiori a 10 Kg no attività di foraggiatura”            Firmato:  IL  RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E SICUREZZA PER GLI AMBIENTI DI LAVORO  DELL’ASP  -Dott. Santo De Luca

A questo punto il Medico aziendale Giuseppe Sole dovrebbe avere il buon senso  ,il dovere  e l’onestà di dimettersi visto che appare ancor più chiaro adesso di aver obbedito  alla  direttiva deliberativa del Capo dell’Istituto Incremento ippico,  consapevole quindi di aver scritto il  falso nei confronti dell’istruttore direttivo Zappalà e, probabilmente degli altri istruttori direttivi degradati  ad agenti stallieri. E questo, signori, non è giusto..   

   Si vergogni dr. SOLE, ASPETTIAMO LE SUE   (doverose  n.d.r.) DIMISSIONI…

Regione, Musumeci decide per l’election day: il 25 settembre si vota per politiche e regionali

 

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Comunicato stampa del Presidente della Regione

Signor presidente,

al fine di garantire nella stessa giornata del 25 settembre prossimo l’accorpamento delle elezioni politiche con quelle regionali, ritengo necessario avviare tutte le procedura previste dalla vigente normativa, ai sensi dell’art. 10 dello Statuto autonomistico».

«Non sfuggirà certamente, all’attenzione dei signori deputati che la vicina scadenza naturale della legislatura impone, non solo per ragioni di contenimento della spesa, di operare per garantire la più ampia partecipazione alla consultazione elettorale, di evitare una ravvicinata chiusura delle scuole per le famiglie e di evitare un turno elettorale che possa cadere all’inizio della stagione autunnale, per le possibili ricadute legate all’emergenza pandemica».

«Nel rivolgere un deferente saluto al Parlamento, rappresento che la mia decisione di presentare irrevocabili dimissioni dalla carica di presidente della Regione non mancherà di garantire il massimo di tutto il governo della Regione e del suo presidente per adempiere alle funzioni istituzionali fino al compimento del procedimento elettorale».

Catania : Salvo Pogliese -sospeso per peculato ” (le note spese pazze all’Ars”) si dimette da Sindaco

 

Salvo Pogliese, sindaco di Catania sospeso dall’incarico in applicazione della legge Severino per la sua condanna per peculato in merito alle cosiddette ‘spese pazze’ all’Ars quando era parlamentare regionale si è dimesso. 

Il comunicato reca la sua firma “.Oggi ho presentato -afferma Pogliese – le mie dimissioni da sindaco di Catania. E’ stata una scelta molto sofferta e a lungo ponderata e il momento era già stato individuato ben prima della crisi, imprevedibile, del Governo Draghi”. Lo afferma Salvo Pogliese, sindaco di Catania sospeso dall’incarico in applicazione della legge Severino per la sua condanna per peculato in merito alle cosiddette ‘spese pazze’ all’Ars quando era parlamentare regionale.

Il sindaco sospeso di Catania, Salvo Pogliese: "Mi dimetto, scelta  sofferta" - Gazzetta del Sud

“Le mie dimissioni – aggiunge – sono sempre aleggiate fra gli addetti ai lavori e sulla stampa, seppure chi le invocasse di giorno facesse di tutto per scongiurarle di notte”.

“Adesso ho la serenità per fare quello che immaginavo già da mesi – ricorda Pogliese – la serenità di chi ha dato tutto sé stesso per rispettare la propria Città e il mandato ricevuto dai cittadini, con l’unico dispiacere di non aver concluso, mio malgrado, un percorso che ha già dato frutti importanti in termini di obiettivi raggiunti”.

“Lascio – continua Pogliese – anche nella fondata speranza di poter dimostrare come la mia vicenda giudiziaria, causa della sospensione, si risolverà nell’unico modo possibile, dimostrando la mia totale e assoluta estraneità ai fatti contestati”. “Auguro alla mia Catania e ai miei concittadini – conclude – ogni bene e di proseguire sulla strada della rinascita, dopo anni resi molto complicati anche dalla pandemia e dalla crisi internazionale”.

Il Presidente Mattarella respinge le dimissioni di Draghi. Il Parlamento deciderà se proseguire senza il M5S

Incontro Conte-Draghi oggi alle 12, perché si rischia la crisi di governo e  cosa può succedere

 

Il premier Mario Draghi ha annunciato le dimissioni in Consiglio dei ministri. Come si sa il M5S non ha votato la fiducia sul decreto Aiuti e il  presidente del Consiglio ha comunicato ai ministri l’intenzione di lasciare la guida del governo.  Sarà il Parlamento a decidere se il governo debba restare ancora in sella o lasciare per avviarci verso nuove elezioni. Intanto i ministri del governo Draghi non si sono dimessi: una curiosità rispetto all’azione dei colleghi di uscire dall’Aula per non porre la fiducia.

Dopo un primo colloquio nel pomeriggio, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto nuovamente questa sera al Quirinale il premier, che ha rassegnato le dimissioni. Il Presidente della Repubblica – riferisce una nota del Quirinale – non ha tuttavia accolto le dimissioni e ha invitato Draghi a presentarsi al Parlamento per rendere comunicazioni, affinché si effettui, nella sede propria, una valutazione della situazione che si è determinata a seguito degli esiti della seduta svoltasi oggi presso il Senato della Repubblica.

Poi in serata una nota dell’ufficio stampa del Quirinale che afferma: in riferimento ad alcune notizie circolate nel pomeriggio si sottolinea che nel colloquio tra il Presidente Mattarella e il Presidente Draghi si è registrata una totale identità di vedute.

Il premier dopo essersi recato al Colle si è intrattenuto per circa 30 minuti a Palazzo Madama con la presidente del Senato, Elisabetta Casellati. Massimo riserbo sui contenuti dell’incontro. Mentre con il presidente della Camera, Roberto Fico, ancora in isolamento , positivo al Covid, Draghi ha avuto un colloquio telefonico.

Il premier “mercoledì- d’intesa con il Presidente Mattarella – renderà comunicazioni alle Camere…

Il comunicato di Draghi  – “Voglio annunciarvi che questa sera rassegnerò le mie dimissioni nelle mani del Presidente della Repubblica. Le votazioni di oggi in Parlamento sono un fatto molto significativo dal punto di vista politico

Dal mio discorso di insediamento in Parlamento ho sempre detto che questo esecutivo sarebbe andato avanti soltanto se ci fosse stata la chiara prospettiva di poter realizzare il programma di governo su cui le forze politiche avevano votato la fiducia. Questa compattezza è stata fondamentale per affrontare le sfide di questi mesi. Queste condizioni oggi non ci sono più”, ha detto annunciando le sue dimissioni in Consiglio dei ministri.

“La maggioranza di unità nazionale che ha sostenuto questo governo dalla sua creazione non c’è più. È venuto meno il patto di fiducia alla base dell’azione di governo“, ha detto ancora Draghi, aggiungendo: “In questi giorni da parte mia c’è stato il massimo impegno per proseguire nel cammino comune, anche cercando di venire incontro alle esigenze che mi sono state avanzate dalle forze politiche”.

“Vi ringrazio per il vostro lavoro, i tanti risultati conseguiti. Dobbiamo essere orgogliosi di quello che abbiamo raggiunto, in un momento molto difficile, nell’interesse di tutti gli Italiani”……

Proteste, scontri in Tunisia per il deterioramento della situazione politica, sanitaria, economica, sociale

 

Fermiamo le aggressioni della Turchia, proteggiamo le conquiste della  storica resistenza di Kobane! – Brescia Anticapitalista

 

SILURATO IL PRIMO MINISTRO HIICHAM MECHICI

Proteste all’infinito contro il governo tunisino.. Dopo una giornata di scontri, proteste e manifestazioni in varie città, il presidente Kais Saied ha annunciato la sospensione del parlamento e ha silurato il primo ministro Hicham Mechici. L’annuncio è stato diffuso in un video sui social dalla pagina ufficiale della presidenza tunisina al termine di una riunione di emergenza presieduta dallo stesso Saied e aperta ai responsabili della sicurezza. Il presidente tunisino ha disposto che guiderà temporaneamente il governo fino alla nomina del nuovo premier ed ha annunciato di aver tolto l’immunità a tutti i membri del parlamento.

Le decisioni sono arrivate al termine di una giornata di manifestazioni contro l’esecutivo di Mechici e contro il parlamento presieduto da Rached Ghannouchi, leader del partito Ennahdha. Nella capitale Tunisi, centinaia di persone si sono radunate vicino al sede del parlamento nel distretto di Bardo, scandendo slogan di critica al governo e manifestando insoddisfazione per la situazione politica.

I manifestanti hanno anche chiesto il perseguimento dei responsabili del deterioramento della situazione sanitaria, sociale ed economica in Tunisia. Sui social network è stato documentato l’assalto alla sede del partito di Ennahda nella provincia sud-occidentale di Tozeur. Nella provincia centrale di Kairouan, scontri tra manifestanti e sostenitori di Ennahda sono stati riportati dai media locali. La Tunisia è piombata nel caos totale..

ANCORA TENEBRE E OSCURITA’ MALAFFARE SUL “GENIO CIVILE” DI CATANIA-

 

 

Corruzione, l'Italia resta tra i Paesi peggiori ma migliora - Il Sole 24 ORE

 

DI   RAFFAELE    LANZA

 

Genio civile di Catania: ente tenebroso ,antidemocratico, campione assoluto nella città e provincia della burocrazia più spietata, simbolo della corruzione-accordo con gli ingegneri, architetti e tecnici di alti enti pubblici e noti ed importanti studi tecnici privati.   Un ente spavaldo, prepotente ed arrogante sin dalla preposizione al suo governo di funzionari-dirigenti obbedienti alla Mafia dei due governatori condannati per mafia.

Tempi non lontani, – lo denunciammo pubblicamente -quando un dirigente regionale ing Gabriele Ragusa alla guida del Genio catanese paralizzò l’ente regionale e la popolazione con richieste inusitate, confinanti nell’assurdo, utenti massacrati per le cose più semplici, tecnici  assenteisti, in libera uscita e la trasparenza uccisa giorno dopo giorno. Neppure l’Urp, l’ufficio pubbliche relazioni , previsto per legge era stato istituito come struttura se non con un ritardo ultratrentennale affidato “ad personam”.          Un giorno  nelle stanze di questo Ente si scoprì  un vagone di pratiche edilizie seppellite dalla polvere   chissà da quanto tempo , violazione palese di norme sulla Sicurezza, assenza di bagni a norma e assenza di tutto quello che era considerato elementare in materia di sicurezza pubblica  Un sindacato molto attivo dell’epoca ( Siad  )denunciò le disfunzioni  del Genio civile al Dipartimento Asl che inviò tre ispettori (alcuni ingegneri) per un sopralluogo ed accertamenti     Gli ispettori ritennero fondata la denuncia del  Siad ma l’ing.G.Ragusa riuscì ad eludere l’esposto documentato invitando – è noto a tutti i dipendenti – i tre ispettori  al bar dirimpetto in Via Lago di Nicito, a Catania per un caffè e cornetti crema insieme al rappresentante interno della sicurezza del Genio invitato dal  Ragusa al silenzio.

Poi sappiamo che il governatore Musumeci ha fatto fuori l’ex capo del Genio civile, Ragusa, per la sua lentezza di “tartaruga” nell’espletamento delle pratiche in particolare sulle opere pubbliche.  Silurato e “licenziato”, per incapacità visibile e notoria, dalla funzione di dirigente capo.

Oggi la nuova vicenda legata all’inchiesta della Procura di Catania sulla gestione degli appalti del Genio civile che ha affidato le indagini alle Fiamme gialle autori delle perquisizioni. alle abitazioni dei dirigenti e di Zuccarello   Cambiano i nomi ma la sostanza è sempre quella.     La corruzione in questo ente è sempre dietro l’angolo. E si profilano guai di non poco conto per aver  scoperto la Finanza denaro in quantità nella casa del dipendente     Naturalmente l’attuale dirigente capo Zuccarello, anche se ha presentato le dimissioni dalla funzione, dovrà rendere conto agli inquirenti di questa circostanza

Non c’è dubbio che occorrono norme più severe di vigilanza su questi Enti, sulle procedure di affidamento perchè la trasparenza è sempre stata presa a calci in culo sia dal Genio civile che dall’ente fratello, per presenza tecnica e rilascio autorizzazioni, della Soprintendenza etnea , Polo e isolette periferiche della provincia.  Trscurando naturalmente enti autonomi, come l’Istituto Incremento Ippico, dove sono in corso denunce penali per “distrazione” di finanziamenti ( come l’Istituto Vacanza contrattuale, già pagata parzialmente dai vertici,  l’Ersu di Catania e Palermo, dove i giornalisti hanno illecitamente “gonfiato” le loro indennità , nel silenzio della dirigenza di Palermo incompetente sulla materia, senza controllo alcuno dei finanziamenti distribuiti dalla Regione.   Insomma una Sicilia dove il malaffare e l’oscurità sembrano prendere il sopravvento

 

Dimissioni di Conte, convocazione stamane alle 9 del Consiglio dei Ministri, poi salita al Colle per il terzo incarico lontano dagli agguati

Conte nuovo presidente del Consiglio Incarico da Mattarella di formare il  governo - Cronaca, Roma

DI     R.LANZA

Giuseppe Conte presenterà tra un’ora circa le sue dimissioni: “l’aggressione ingiustificata” di Renzi e dei suoi ministri che disseminano mine al governo” e la riforma della giustizia tramite il ministro Bonafede- atteso dalle forze politiche e da Iv quasi una sorta di fucilazione politica-costringono il premier-in un momento delicatissimo per il Paese – di convocare per le 9 di oggi,  martedì mattina  il Consiglio dei ministri per comunicare la volontà di recarsi al Quirinale e  dimettersi, . Uno slittamento di qualche ora rispetto all’ipotesi di una salita al Colle già nella serata di lunedì.

Alla fine dunque Conte ha dovuto accogliere i suggerimenti del movimento 5S del Pd e di leu, per cancellare definitivamente questa fase di “politica becera e ammalata di protagonismo personale”.     Alcuni esponenti politici,collaudati,  quali Mastella, Casini, affermano la necessità per Conte di riprendere i contatti con Iv, Renzi e”di lasciare nel cassetto “odi personali”, e di praticare la politica di marca Italia.         Soluzioni respinte categoricamente da Conte che mette al primo posto i valori umani, quali la coerenza, la sincerità, la correttezza, non riscontrati nel “partitino di Renzi” e dei suoi ministri .   Conferma dunque che una nuova cultura politica, di giustizia ed equilibrio, deve essere diffusa nel Paese.  Continuità e coraggio perchè il percorso è pieno di ostacoli. La poltrona di Conte fa gola ai tanti ladri e disonesti della politica che ne fanno un uso personale Ha ragione Papa Francesco quando afferma : “La politica deve mettere da parte l’espressione “io voglio”, deve usare il “noi” se si vuole il bene comune.   Il riferimento è a Renzi che ha imposto una crisi di governo “senza fondamento alcuno”

“Il passaggio per il cosiddetto Conte ter è dunque ormai inevitabile ed è l’unico sbocco di questa crisi scellerata”: così Crimi e  i capigruppo di Camera e Senato del

MoVimento 5 Stelle, Davide Crippa ed Ettore Licheri. Si tratta di “un passaggio necessario all’allargamento della maggioranza”, sottolineano, “noi restiamo al fianco di Conte che ha lavorato bene, continueremo a coltivare esclusivamente l’interesse dei cittadini, puntiamo a uscire nel più breve tempo possibile da questa situazione di incertezza – e demolitoria creata da Iv,  che non aiuta”. “Dobbiamo correre sul Recovery, seguire il piano vaccinazioni, procedere immediatamente ai ristori per le aziende più danneggiate dalla pandemia”, spiegano i capigruppo pentastellati, “il MoVimento, insomma, c’è, ed è pronto a fare la sua parte”.

Zingaretti chiede un governo stabile e più credibile lontano dagli agguati

Il segretario del Pd, Nicola Zingaretti chiede un governo ampio che dia l’opportunità a Conte di governare senza che qualcuno all’improvviso, contrariamente al patto, possa puntargli una pistola alla tempia..Con Conte per un nuovo governo chiaramente europeista e sostenuto da una base parlamentare ampia, che garantisca credibilità e stabilità per affrontare le grandi sfide che l’Italia ha davanti”.

Regione Calabria: Zuccatelli,il Ministro Speranza mi ha nominato e ora mi chiede di “dimettermi”. Io obbedisco

 

Giuseppe Zuccatelli, commissario alla Sanità in Calabria positivo al Covid:  il curriculum- Corriere.it

Giuseppe Zuccatelli

 

Fuori anche Zuccatelli dalla Sanità calabrese. Sembra di assistere alle comiche. Invece il dramma si accresce in Calabria.

Un gruppo di parlamentari M5s eletti in Regione ha infatti deciso di prendere le distanze dal neo-incaricato Giuseppe Zuccatelli. Una presa di posizione che arriva dopo un weekend di polemiche e che non è stata gradita dal governo  perché interpretata come una vera e propria sconfessione dell’esecutivo.

. Zuccatelli, storicamente molto vicino a Bersani ed ex candidato per Leu nel 2018, è stato nominato nel weekend: il predecessore Saverio Cotticelli , come Sud Libertà ha pubblicato, è stato mandato a casa dopo aver “saputo” in diretta su Rai 3 di essere lui l’incaricato del Piano anti Covid per la Calabria Ma anche il nome che il governo ha trovato per sostituirlo è subito finito sulla graticola per diverse osservazioni che sminuivano il contagio che il neocommissario aveva pronunciato a maggio scorso.

La richiesta di dimissioni da parte del ministro è arrivata poco fa- dichiara pubblicamente -e pedissequamente ho rispettato il mio impegno, perché le istituzioni nominano e quando ti chiedono di dimetterti tu devi ottemperare”.  dopo le sue dimissioni da commissario designato alla sanità in Calabria. “Per la situazione che si è venuta a creare – spiega Zuccatelli -, per eventi non provocati da me, perché io ho fatto semplicemente una riunione e qualcuno ha estrapolato clandestinamente un video diventato virale, non c’è bisogno di motivare una cosa del genere. Io sono una persona legata fortemente alla democrazia e alle sue istituzioni, e quando un’istituzione democratica ti chiede di dimetterti, tu non hai bisogno di dire mi, mo, ma, ti dimetti e basta”.

 

Ancora ombre sul Vaticano e le sue finanze: Becciu si dimette da Cardinale

 

Il cardinale Angelo Becciu si è dimesso e ha rinunciato al cardinalato. Lo comunica il Vaticano. “Oggi, giovedì 24 settembre, il Santo Padre ha accettato la rinuncia dalla carica di Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi e dai diritti connessi al Cardinalato, presentata da Sua Eminenza il Cardinale Giovanni Angelo Becciu”..Vaticano, Becciu si dimette e rinuncia a cardinalato

Nella foto il Cardinale Angelo Becciu

Dunque esce  di scena il cardinale Angelo Becciu, già sostituto della Segreteria di Stato dal 2011 al 2018, poi ‘promosso’ prefetto per la congregazione della causa dei Santi.        Forse lo scandalo del  palazzo di Londra che da mesi fa tremare i Sacri Palazzi hanno causato la retromarcia del cardinale.

Lui preferisce non parlare.

 

Ricorderemo allora gli ” investimenti fatti dalla Segreteria di Stato nell’Athena Capital Global Opportunities Fund del noto finanziere Raffaele Mincione, dopo un analogo tentativo di business naufragato in Angola, che parte l’inchiesta portata avanti dagli inquirenti dell’Ufficio del Promotore di Giustizia Gian Piero Milano e del suo aggiunto Alessandro Diddi. Un’operazione, quella con Athena, nata proprio quando a capo della sezione Affari generali della Segreteria c’era monsignor Angelo Becciu, e considerata anomala dalla magistratura vaticana già solo per il fatto che si fosse deciso di finanziare in parte il fondo con i denari dell’Obolo di San Pietro, destinando dunque a operazioni speculative somme possedute con vincolo di scopo per il sostegno delle attività caritatevoli”.

Gestione Becciu:  la segreteria di Stato decise di investire oltre 200 mln di dollari in Angola in una piattaforma petrolifera al largo delle coste del paese africano: è il 2013 e l’investimento venne inizialmente affidato al finanziere Antonio Mosquito della Falcon Oil. A fare l’advisor dell’operazione venne chiamato Raffaele Mincione e a rivolgersi a lui è Enrico Crasso, che, allora a Credit Suisse, già gestiva  le finanze vaticane per conto della Segreteria di Stato. La due diligence però è negativa e l’affare in Angola salta. I 200 mln vengono a quel punto affidati-nel 2014 – proprio a Mincione, che crea il fondo Athena.

Il Vaticano cambia direzione negli affari ed acquista l’immobile di Sloane Avenue a Londra con l’intermediazione del broker Gianluigi Torzi e della sua Gutt Sa.

L’operazione però non si rivela trasparente e disinteressata.Mons. Mauro Carlino (suo ex segretario, ‘emissario’ della Segreteria di Stato nella trattativa con Torzi),viene  indagato per estorsione in concorso con Torzi, Crasso e Fabrizio Tirabassi, e da mons. Alberto Perlasca, responsabile degli investimenti della Segreteria di Stato, indagato per peculato in concorso con Torzi, Tirabassi, Crasso e Mincione. Oltre ovviamente a Crasso, l’uomo a cui Becciu ha affidato per intero le casse vaticane. Perlasca, Tirabassi, Carlino e un altro stretto collaboratore di Becciu, Vincenzo Mauriello, oltre al direttore dell’Aif Tommaso Di Ruzza, saranno poi licenziati dal Papa il 1 maggio 2020, a seguito della perquisizione negli Uffici della Segreteria di Stato.

Nuove cariche , nuovi organismi , nuovo potere nuovi incarichi e lavori degli architetti siciliani

 

Appalti: inadempienza retributiva e intervento sostitutivo della Pa

(Archivi Sud Libertà)

SULL’ASSE CATANIA-PALERMO NASCE LA FEDERAZIONE REGIONALE (FAS)  CONTRAPPOSTA ALLA CONSULTA REGIONALE

Iniziativa promossa da Ordine di Catania e di Palermo per le azioni politiche regionali e per promuovere confronto sui temi strategici per lo sviluppo

Sull’asse Catania-Palermo nasce FAS: la Federazione degli Ordini degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Sicilia. Un organismo volto a guidare le scelte strategiche dell’Isola, promuovendo confronto e dibattito sui temi nevralgici per lo sviluppo.

 

Nella foto (Press) da sx Amaro,Miceli

                                     ” UNA DIVERSA VISIONE “POLITICA” ALL’INTERNO DELLA CONSULTA REGIONALE”

Un’iniziativa che vede in prima linea i presidenti Alessandro Amaro (Ordine Catania) e Francesco Miceli (Ordine Palermo), in rappresentanza di circa 7000 iscritti, a seguito della diversa visione politica creatasi all’interno della Consulta regionale, che negli scorsi mesi ha determinato le dimissioni dei due rappresentanti di categoria e il recesso dei rispettivi Ordini: «Dopo un lungo periodo di stallo, sotto la mia presidenza la Consulta ha raggiunto importanti risultati che, a quanto pare, sono rimasti inosservati – spiega Amaro, che ha guidato l’organismo regionale di categoria fino ad aprile di quest’anno – dalla nomina del presidente dell’Ordine di Caltanissetta all’Ufficio di presidenza del CNAPPC, alla costituzione della R.P.T Sicilia, passando per l’elaborazione degli emendamenti relativi alle proposte di Legge regionale sul Governo del Territorio, con un inizio d’interlocuzione con l’Amministrazione Regionale. Tutto ciò purtroppo non è bastato, anzi, è stato soggetto a critiche sulla conduzione delle operazioni portate avanti. Attacchi e polemiche che contrastano con lo spirito stesso della Consulta, che dovrebbe far convergere tutti i suoi componenti verso obiettivi comuni a favore degli architetti siciliani».

Una scelta che successivamente ha visto nell’identica  stessa posizione anche Miceli: «Ho cercato in tutti i modi di adoperarmi – sottolinea il presidente palermitano – per dare vita a un lavoro comune che potesse affermare principalmente il ruolo della Consulta quale libera associazione degli Ordini, in grado di divenire soggetto autorevole di coordinamento e promozione nei confronti del Governo e degli Organi istituzionali regionali. Uno sforzo purtroppo vano, che ha visto emergere con frequenza contrasti, sia sulla visione che sul modo di affrontare i temi legati al ruolo della professione».

Da questo scenario, che ha visto quasi sempre posizioni divergenti, nasce FAS che – fatte salve le competenze del Consiglio Nazionale e dei singoli Ordini provinciali – intende promuovere iniziative per sostenere il ruolo, la dignità e la funzione dei professionisti che rappresenta. «Continueremo a portare avanti le battaglie già intraprese – concludono Amaro e Miceli – da subito ci siamo attivati, spingendo sull’acceleratore per la promulgazione di una legge speciale regionale, volta a evitare il tracollo del settore edilizio – soprattutto quello degli appalti pubblici – causato dell’emergenza Covid. Una proposta già inoltrata al presidente Nello Musumeci alcuni mesi fa, che prevede l’affidamento ai liberi professionisti della progettazione e direzione dei lavori (in modo diretto per i servizi che non superano i 40mila euro o attraverso un sorteggio pubblico tra gli iscritti all’Albo Unico Regionale); processi di digitalizzazione degli uffici per velocizzare l’affidamento dei lavori e incentivi che spingano alla ristrutturazione o demolizione e ricostruzione per la trasformazione e rigenerazione dei tessuti urbani». Abbiamo prodotto ulteriori emendamenti sulla legge Urbanistica Siciliana di recente approvazione e stiamo lavorando sui concorsi di Progettazione.

Nei prossimi giorni si riunirà l’assemblea FAS per eleggere il coordinatore, il segretario e le altre cariche previste dallo Statuto.