LA SIBEG : «NO ALLA STANGATA CHE PENALIZZA L’INTERA FILIERA PRODUTTIVA”

 

Sugar e plastic tax, l’azienda siciliana che imbottiglia Coca-Cola lancia l’allarme

 

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SIBEG FA I CONTI: -27% DEL FATTURATO E 185 LAVORATORI A RISCHIO»

L’Ad Busi: «Ci opporremo alla volontà del Governo di annullare con un colpo di penna

la competitività delle aziende, soprattutto quelle che pesano sull’economia del Sud»

«Se la parola “green” diventa sinonimo di tasse e balzelli, allora le aziende rischiano davvero di essere messe al muro compromettendo lo stato di salute dell’economia. La declinazione della filosofia “green” dev’essere quella degli incentivi, dei sostegni alle industrie, delle misure che non penalizzano i consumi ma i comportamenti»Luca Busi, amministratore delegato di Sibeg – azienda siciliana che imbottiglia bevande a marchio Coca-Cola – non ci sta, e commenta così la Sugar e la Plastic tax, «due provvedimenti che non hanno finalità ambientali ma che rappresentano unicamente un’imposizione diretta con l’obiettivo di far cassa e recuperare risorse con ingenti costi a carico di consumatori, lavoratori e imprese».

«Una stangata per le aziende che penalizza l’intera filiera produttiva in un momento di grande recessione, soprattutto per il Mezzogiorno. La tassazione sugli imballaggi in plastica e quella sullo zucchero contenuto in bevande e soft drink si aggiungerebbe al contributo destinato al sistema nazionale per la raccolta differenziata degli imballaggi – continua Busi – gravando sul costo dei prodotti e su un comparto che già da tempo ha avviato una transizione verso soluzioni più sostenibili».

Come si tradurrebbero in numeri queste imposte? «Abbiamo già fatto una stima precisa delle ricadute che avrebbero queste tasse su Sibeg, un’azienda che in Sicilia ha sempre lottato, non con poche difficoltà, per valorizzare il territorio e per contribuire allo sviluppo: l’impatto della tax sugar sarebbe di 13,7 milioni di euro, mentre quello della tax plastic di 3 milioni, per un totale di 16,7 mln di euro. Le tasse, che determinerebbero un fisiologico aumento dei prezzi, influirebbero anche sulla perdita di volumi, incidendo negativamente sull’intero fatturato: abbiamo stimato – dati alla mano – una perdita in bilancio di 31 milioni di euro sui volumi di un anno, ovvero un calo del 27% del fatturato che passerebbe da attuali 115 a 84 milioni. Numeri che costringerebbero a una riduzione drastica delle risorse, che si attesterebbe intorno al 55%, ovvero 185 dipendenti – sottolinea con forza Luca Busi – questa manovra ha deciso di affossare uno dei pochi settori che è ancora in salute, minando il Pil del Paese e generando un’influenza negativa su una domanda che è già stagnante: sapevate che in Italia il consumo pro-capite delle bevande è il più basso in Europa e allo stesso tempo il tasso di obesità italiano è quello più alto? Ci sembrano due fattori che non sono immediatamente correlati, così com’è stato più volte detto».

«Non possiamo consentire che ciò avvenga – conclude Busi – faremo di tutto per opporci, anche portando in tribunale una vicenda che riteniamo davvero discriminatoria per tutte quelle aziende di acqua e bibite che hanno un grande impatto sull’economia italiana e soprattutto su quella siciliana, dove ci sono tantissime piccole realtà sul territorio che sono ancora più a rischio. Non si agevola l’ambiente tassando gli imballaggi: se aumenta il costo della plastica, aumenta il prezzo allo scaffale e di conseguenza la forbice dei consumi si stringe sempre più fino a soffocare l’indotto: faremo sentire ad alta voce il nostro disappunto, opponendoci con forza alla volontà del Governo di annullare con un colpo di penna la competitività delle aziende e la spinta delle dinamiche di mercato che si poggiano su logiche imprenditoriali portate avanti con grande sforzo. Un vero disastro dal punto di vista produttivo, ma soprattutto sociale, lì dove c’è già carenza di politiche industriali serie. Non si tratta solo di difendere i meri interessi di un settore d’eccellenza, ma di evitare il tracollo di un intero sistema che oggi spinge l’economia».

“Operazione Sorgente di pace”: la Turchia si appresta ad invadere la Siria

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La Turchia agirà da sola in un conflitto con la Siria.  .Parole di Donal Trump”.Se la Turchia farà qualcosa che, nella mia grande e impareggiabile saggezza, ritengo superi i limiti, io distruggerò totalmente e annienterò l’economia della Turchia. Così il presidente degli Stati Uniti dopo la sua decisione espressa pubblicamente sui social di ritirare l’esercito americano dal nor della Siria per combattere l’Isis.

Ankara avrà disco verde nell’operazione contro i curdi. “Insieme all’Europa e ad altri devono controllare i combattenti dell’Is catturati e le famiglie – ha aggiunto -. Gli Stati Uniti hanno fatto più di chiunque ci si potesse aspettare, compresa la conquista del 100% del califfato. E’ tempo adesso per gli altri nella regione, alcuni di grande ricchezza, proteggere il loro territorio. Gli Stati Uniti sono grandi“.

Le forze curde delle Ypg, poi rimodulate nelle Forze democratiche siriane, sono state un alleato fondamentale per Washington in Siria. Hanno contribuito a sconfiggere lo Stato islamico, ma Ankara li considera terroristi legati al Pkk turco. I curdi siriani hanno definito la decisione degli Stati Uniti una «pugnalata alla schiena». Ma Erdogan ha precisato gli obiettivi dell’operazione che sarà battezzata «Sorgente di pace».
La Turchia è determinata a combattere i curdi nell’area di confine e creare una «zona sicura» per i rifugiati siriani che vivono attualmente in Turchia. Ankara ospita oltre 3,6 milioni di profughi fuggiti dalla guerra iniziata nel 2011. Vuole trasferirne fino a due milioni nell’area che si appresta a invadere.Ma l’allarme è vivo in tutto il mondo … Le Nazioni Unite si stanno «preparando al peggio», ha dichiarato Panos Moumtzis, coordinatore Onu per le operazioni umanitarie in Siria. L’Onu è in contatto «con entrambe le parti sul campo»

Il Dipartimento della Difesa Statunitense ha poi chiarito alla Turchia che non appoggiamo un’operazione turca nella Siria settentrionale. Le forze armate statunitensi non supporteranno o saranno coinvolte in tali operazioni”. Tale posizione viene ribadita dal portavoce del Pentagono, Jonathan Hoffman, in un momento in cui la Turchia si appresta a chiudere militarmente la partita con la Siria

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Foto Archivio Sud Libertà

Nelle conversazioni tra il Dipartimento e l’esercito turco abbiamo costantemente sottolineato come il coordinamento e la cooperazione fossero la strada migliore per la sicurezza nell’area. Il segretario Esper e il capo di Stato Maggiore Milley hanno ribadito alle rispettive controparti turche che un’azione unilaterale crea rischi per la Turchia – ha proseguito Hoffman -. Come ha affermato il presidente, la Turchia sarà responsabile, insieme alle nazioni europee e ad altre, di migliaia di combattenti dell’Isis che sono stati catturati e sconfitti nella campagna guidata dagli Stati Uniti”. “Lavoreremo con gli altri nostri alleati della Nato e partner della coalizione per ribadire alla Turchia le possibili conseguenze destabilizzanti di potenziali azioni in Turchia, nella regione ed oltre”…..

Netto recupero dell’attività industriale: l’Italia esce finalmente dalla recessione e dalla crisi economica

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Foto Archivio Sud Libertà

L’Istat esalta una ripresa dell’economia italiana con + 0,2 quale recupero dell’attività registrata nei trimestri precedenti.

‘Questa stima preliminare “ha, come di consueto, natura provvisoria- spiega l’Istat- e si basa su una valutazione dal lato dell’offerta che indica un netto recupero dell’attività industriale e contributi positivi sia del settore agricolo, sia dell’insieme del terziario”.

Il +0,2% congiunturale stimato per il primo trimestre 2019 fa dunque  uscire l’Italia dalla recessione tecnica in cui era entrata con il -0,1% fatto registrare nel terzo e quarto trimestre dello scorso anno. Ma il valore concatenato del Pil dei primi tre mesi del 2019 – 404,077 miliardi di euro – mostra in pratica un ritorno ai livelli del secondo trimestre 2018 – 404,028 miliardi – e vicinissimi ai 403,808 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno, confermando il giudizio espresso dall’Istat di un “sostanziale ristagno del Pil”.

Resta il problema della disoccupazione -cronica – al Sud e in Sicilia in particolare. 

 

Reati on line: truffe, falsi profili, violazioni dell’identità digitale,falsi inserimenti bancari nei sistemi creditizi a Catania vertici a confronto

 

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Conferenza stampa mercoledì 10 aprile, ore 17.00, Filiale Banca d’Italia (Piazza della Repubblica)

 

 A CATANIA ISTITUZIONI A CONFRONTO SU “ECONOMIA E CYBERCRIME”

 

A cura di Banca d’Italia, Università, Confindustria, Ordini dei Commercialisti, Notai e Avvocati, con la partecipazione di Procura della Repubblica, GdF, Polizia Postale, Arbitro Bancario Finanziario e Regione Siciliana

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CATANIA – 

«L’Economia e il cybercrime: l’evoluzione del sistema dei pagamenti e la tutela dei cittadini e delle imprese»: emerge già dal titolo l’importanza sociale del convegno che si svolgerà a Catania il prossimo 11 aprile, presso il Monastero dei Benedettini. Una rilevanza sottolineata dall’entità istituzionale degli organizzatori: Banca d’Italia, Università di Catania, Confindustria, e gli Ordini professionali etnei dei Commercialisti, dei Notai e degli Avvocati; con la partecipazione di: Guardia di Finanza, Procura della Repubblica, Polizia Postale, Arbitro Bancario e Finanziario, e Regione Siciliana.

Una giornata di studio su un tema molto attuale ma ancora poco approfondito nel territorio catanese; una problematica, come quella dei crimini informatici e dei reati commessi attraverso la rete internet, che incombe nella quotidianità digitale di tutti i cittadini, con conseguenze dannose per lo sviluppo economico e sociale del Paese, dal furto on line di denaro, al falso inserimento dei clienti “morosi” delle banche e delle società finanziarie nei sistemi o registri di informazione creditizia,  alla violazione dell’identità telematica.

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Le tematiche che saranno trattate durante il convegno saranno presentate alla stampa mercoledì 10 aprile, alle 17.00, nella sede della Filiale di Catania della Banca d’Italia (Piazza della Repubblica, ingresso dal numero civico 50), nel corso di una conferenza in cui interverranno: il direttore della Filiale Gennaro Gigante, il comandante provinciale della Guardia di Finanza gen. Antonio Quintavalle Cecere, il direttore del Dipartimento universitario di Giurisprudenza Roberto Pennisi, i presidenti delle categorie professionali di CataniaAndrea Grasso (Notai), Giorgio Sangiorgio (Commercialisti) e Marco Tortorici (Avvocati), il presidente della sezione cittadina di Confindustria Antonello Biriaco.

Saranno altresì presenti alcuni relatori: Giuseppe Balestrazzi (notaio), Fabio Bernasconi (capo servizio Rapporti Istituzionali di Vigilanza Banca d’Italia), Sabina Di Giuliomaria (titolare Divisione CERTBI Servizio Pianificazione Informatica Banca d’Italia), Paola Giucca(direttore senior Servizio Supervisione Mercati e Sistema dei Pagamenti della Banca d’Italia), Marcello La Bella (Polizia di Stato, dirigente Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni “Sicilia Orientale”), Maria Rosaria Maugeri (presidente ABF di Palermo e docente ordinario Diritto Civile Unict), Fabio Regolo (sostituto procuratore Tribunale di Catania).

Giuseppe Conte spiega le ragioni per cui l”Ocse non ha valutato il piano di riforme strutturali..”

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Foto Presidenza del Consiglio-Palazzo Chigi

Nel corso dell’incontro avvenuto questa mattina a Palazzo Chigi con il Segretario Generale dell’Ocse Angel Gurrìa, il Presidente Giuseppe Conte ha sottolineato che”le stime diffuse ieri dall’Ocse sottovalutano gli effetti di breve e di medio periodo delle misure contenute nella Legge di Bilancio e dei successivi provvedimenti adottati dal governo.

Conte ha posto l’accento sull’effetto positivo che il Reddito di Cittadinanza e Quota 100 avranno sui consumi e sul fatto che le stime dell’Ocse non hanno valutato in maniera appropriata l’articolato piano di riforme strutturali già attuato e in corso di attuazione dal governo.

Il Reddito di Cittadinanza, infatti, aggredisce un problema sociale che è cresciuto rapidamente nell’ultimo decennio, come quello della povertà, e, oltre a fornire un sostegno al reddito familiare, dispone di meccanismi che favoriscono il reinserimento lavorativo, promuovendo l’inclusione sociale.

Quota 100 è, invece, una misura innanzitutto riparatrice di quella violazione del patto sociale che è avvenuta con la drastica riforma delle pensioni approvata a fine 2011. Oltre a ricostruire un clima di fiducia reciproca tra cittadini e istituzioni, questa misura aiuta a promuovere il ricambio generazionale all’interno della Pubblica amministrazione e a rinnovare le competenze tecnologiche della forza lavoro favorendo l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro.

In merito alle misure adottate in favore della crescita di medio e lungo periodo, Conte ha poi ricordato che il Governo ha agito secondo un piano di interventi coerente e articolato che aggredisce in modo strutturale i problemi endemici della nostra economia, in primo luogo quello della bassa produttività. Il corposo piano di investimenti pubblici disposto nella manovra economica, per cui sono stati stanziati 15 miliardi aggiuntivi nel prossimo triennio, dà sostegno alla domanda nel breve periodo e rafforza il potenziale di crescita dell’economia. Per trasformare rapidamente questi stanziamenti in opere pubbliche, il Governo ha adottato il decreto “sblocca-cantieri”; inoltre, con il decreto crescita, verranno adottate misure che da subito favoriranno gli investimenti privati. Al contempo, sono stati presentati in Parlamento una serie di disegni di legge delega che permetteranno al Governo nei prossimi mesi di riordinare in modo organico l’intero quadro normativo del Paese, trasformando la pubblica amministrazione in un potente catalizzatore dello sviluppo”.

Comunicato Stampa Presidenza del Consiglio

L’OCSE: PIL ANCORA AL RIBASSO -0,2%- MA IL MINISTRO TRIA RASSICURA: “LA CRESCITA E’ VICINA…”

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Non ci siamo per l’Ocse, la stima del Pil 2019 per l’Italia (-0,2%) è ancora al ribasso mentre indica allo 0,5% il Pil 2020. E’ l’analisi delll’ultimo Economic Outlook che rispetto a quello di novembre taglia di 1,1 punti percentuali la crescita del Pil per l’anno in corso e di 0,4 p.p. quella prevista per il 2020.

Quanto all’economia mondiale, l’Ocse prevede che crescerà del 3,3% nel 2019 e del 3,4% nel 2020. Le prospettive e le proiezioni dell’Organizzazione con sede a Parigi coprono tutte le economie del G20. Le revisioni al ribasso delle precedenti previsioni economiche diffuse nel novembre 2018 sono particolarmente significative per l’area dell’euro, in particolare la Germania e l’Italia, nonché per il Regno Unito, il Canada e la Turchia.

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Nella foto, il Ministro Tria

Il nuovo Interim Economic Outlook dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico identifica il rallentamento cinese ed europeo, nonché l’indebolimento della crescita del commercio mondiale, come i principali fattori che pesano sull’economia mondiale.” Ulteriori restrizioni commerciali e l’incertezza delle politiche- comunica l’Ocse – potrebbero portare ulteriori effetti negativi sulla crescita globale. Mentre si prevede che lo stimolo delle politiche contribuirà a compensare gli sviluppi commerciali deboli in Cina, permangono rischi di un rallentamento più accentuato che colpirebbe la crescita globale e le prospettive commerciali”.     Il Ministro dell’Economia Tria intanto assicura: “Lo sviluppo è dilatato nel tempo e l’economia italiana crescerà...”

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Nella foto il Ministero dell’Economia

Conte: vi presento il nuovo Piano per rilanciare l’economia italiana

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“Abbiamo elaborato un piano nazionale molto importante prezioso per la popolazione italiana   Il premier Giuseppe Conte così sintetizza il lavoro dell’esecutivo di ieri in una nota di “richiamo” alla Stampa quotidiana nazionale e del giornale “La Repubblica”   “È un Piano che si regge su quattro pilastri: 1) emergenza 2) prevenzione 3) manutenzione 4) semplificazione e rafforzamento della governance. Contiene un cospicuo finanziamento da 11 miliardi di euro per il triennio 2019-2021. Di queste risorse, 3,1 miliardi andranno a beneficio di sedici Regioni e delle Provincie autonome di Trento e di Bolzano per le quali è stato decretato lo stato di emergenza a causa del maltempo dell’ottobre e novembre scorsi.

Saranno spesi per progetti immediatamente cantierabili già nel corso di quest’anno. Sono somme che nel corso della negoziazione con la Commissione europea abbiamo ottenuto a titolo di flessibilità e che quindi non verranno computate nel rapporto deficit/Pil.
Queste somme ci consentiranno di intervenire su un territorio fragile, che ci ha fatto spesso piangere vittime per frane e alluvioni. A ogni tragedia o catastrofe abbiamo, commossi, invocato più sicurezza e più prevenzione, condannando la logica “emergenziale”, che interveniva a porre rimedi, senza alcuna misura di prevenzione. In queste occasioni si è sempre invocato un cambio di passo: lo hanno preteso i cittadini e anche i giornali, tra i quali il Suo. Il Piano ProteggItalia rappresenta questa “svolta” a lungo auspicata. Ma non c’è solo questo. Il Piano risponde anche alla necessità più volte richiamata di nuovi investimenti per rilanciare l’economia italiana.

Tutela dell’ambiente e delle infrastrutture, ma anche cantieri aperti per la prima vera grande opera pubblica di cui ha bisogno il Paese.

Le Regioni ci chiedono di essere aiutate a progettare e a spendere bene le risorse. Questo Piano, insieme alle strutture Strategia Italia e Investitalia, già istituite, e alla Centrale di progettazione in corso di istituzione servono proprio a questo: a sostenere Regioni ed enti locali, rilanciando l’economia diretta e indiretta da Nord a Sud.

Comunicato Stampa Presidenza Consiglio Avv.Prof.G.Conte

Crolla l’economia: aumenta lo spread e le famiglie ed imprese con i mutui bancari sono al tappeto

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L’Economia italiana è in seria difficoltà L’aumento dello spread ”è già costato al contribuente quasi 1,5 miliardi di interessi negli ultimi sei mesi”. La comunicazione proviene dal  il vice direttore generale di Bankitalia, Luigi Federico Signorini, in audizione nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato, riunite per l’esame del disegno di legge di bilancio. ”. L’aumento dello spread sovrano si apprende – ”si ripercuote sull’intera economia: famiglie, imprese, istituzioni finanziarie”.

La crescita dei tassi di interesse sul debito pubblicosecondo Bankitaliaha un effetto in qualche modo comparabile a una stretta monetaria; Il rischio che si corre, secondo Signorini, è quello di ”vanificare tutto l’impulso espansivo atteso dalla politica di bilancio. Davanti a un’eventuale nuova recessione l’Italia si troverebbe con un disavanzo relativamente elevato, come prima della crisi, e un’incidenza del debito sul prodotto perfino superiore. I margini di manovra sarebbero, di nuovo, ristretti’‘.

Chi aveva attivato un mutuo in questi mesi si è visto alzare il tasso d’interesse. A determinare un ”considerevole innalzamento dei tassi ‘, spiega Signorini, è stato un mix di fattori tra cui: ”La protratta incertezza degli investitori sugli orientamenti relativi all’equilibrio di bilancio, e sulla credibilità dell’impegno del Paese a riprendere con decisione la strada della diminuzione del debito, e da ultimo, ma certo non ultimo per importanza, il conflitto con gli organi dell’Unione europea sul rispetto delle regole comuni”. Rispetto a quanto si sarebbe pagato con i tassi di interesse ad aprile l’aumento, registrato negli ultimi mesi, ”costerebbe oltre 5 miliardi nel 2019 e circa 9 nel 2020, se i tassi dovessero restare coerenti con le attuali aspettative dei mercati”.

Una politica di bilancio espansiva ”non garantisce la crescita nel medio termine e può metterla in pericolo a lungo andare”, afferma il vice direttore generale di Bankitalia. Il prossimo anno, continua, il governo programma di attuare interventi espansivi valutabili in 34 miliardi di euro, coperti da aumenti delle entrate e riduzione della spesa per poco più di un terzo. Il disavanzo aumenterebbe di quasi a 22 miliardi.

Le riforme attuate negli ultimi anni, o meglio nei decenni, passati hanno cominciato a dare frutti”, avverte Luigi Federico Signorini. La ripresa,  ”ha generato più lavoro di quanto ci si sarebbe potuti aspettare: anche se il pil rimane inferiore di circa il 4% rispetto al 2007, il numero degli occupati ha raggiunto un massimo storico”. Nel complesso, conclude, gli andamenti dell’economia ”rendono ambizioso il conseguimento degli obiettivi di crescita prefigurati dal governo per il prossimo anno“.

Sulla problematica delle  pensioni,tanta cara a migliaia di lavoratori, più quelli direttamente interessati, il vice direttore generale di Bankitalia sottolinea come ”è certamente possibile introdurre altri elementi di flessibilità rispetto alle regole vigenti, per esempio per quanto riguarda i requisiti minimi di pensionamento”. Tuttavia ”è necessario che interventi di questo tipo tengano conto del fatto che la sostenibilità finanziaria e l’equità intergenerazionale del nostro sistema si fondano sul nesso tra contributi versati e prestazioni erogate”. In altre parole, ”l’importo di una pensione eventualmente anticipata dovrebbe essere aggiustato, per tener conto del minore montante acquisito e del più lungo periodo atteso di erogazione della pensione”, spiega palazzo Koch. ”Non rispettando questo criterio, si rischierebbe di compromettere l’equilibrio di lungo periodo del sistema, aggravando l’onere a carico delle generazioni future”.

Il PROCURATORE CAPO DI PALERMO NON RISPONDE, MA RIAFFERMA LA FUNZIONE DI “STRAPOTERE” DELLE TOGHE

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Il Procuratore Capo di Palerno Francesco Lo Voi (nella foto) evita di entrare in argomento su Salvini ma riafferma, con l’avviso di garanzia,  l’attuale strapotere/abuso/discrezionalità interpretativa delle toghe 

Il Procuratore Francesco Lo Voi Capo della Procura di Palermo, a margine della questione “golpe giudiziario” per l’avviso di garanzia da lui firmato contro il Ministro Matteo Salvini, accusato” di sequestro di persona aggravato nell’inchiesta sulla nave “Diciotti”,ha rilasciato ieri  questa dichiarazione che attesta sostanzialmente l’attività investigativa della Procura palermitana contro la Mafia ma non si sofferma nello specifico –

SUD LIBERTA’  ribadisce nuovamente – quanto già espresso nell’articolo di ieri   ” Battaglia tra Magistratura e Politica…..- .l’attuale supremazia-abuso delle toghe sulla Politica, auspica un cambiamento radicale del sistema giudiziario, non condivide sulla vicenda il condizionamento opportunistico- velato d’ipocrisia- del vicepremier Di Maio a Salvini, costretto a stemperare i toni …  Giriamo ai lettori la dichiarazione- resa pubblica- dal magistrato.

Il Ministro Salvini apre in diretta F. la busta gialla della Procura con l’avviso di garanzia

Dr. Francesco Lo Voi …”…..Ecco allora che concentrarsi sul tema  di mafia ed economia è particolarmente importante, perché da un lato  può contribuire ad arricchire le conoscenze multidisciplinari e  dall’altro lato può consentire la comprensione del perché la mafia,  con le sue modifiche continue, si infiltra nell’economia siciliana,  nazionale e sovranazionale – dice ancora Lo Voi – Per motivi  professionali ho avuto l’opportunità di tentare di far capire ai rappresentanti di numerosi paesi europei, e non solo, che lo  strumentario legale di cui l’Italia dispone e che non ha eguali al  mondo, oltre ad essere assolutamente unico, si è dimostrato  assolutamente efficace per la lotta seria alla criminalità  organizzata”.

“Si  tratta di uno strumentario da estendere a quanti più paesi possibili,  soprattutto a quelli che fanno finta di non accorgersi, ma che in  realtà sono stati già raggiunti, spesso in modo consistente, dalle  nostre mafie – dice ancora Lo Voi – Si scopre che i grandi riciclaggi  internazionali e i grandi reinvestimenti dei profitti illeciti della mafia vengono effettuati non più solo in Italia ma anche in altri paesi europei ed extraeuropei. Le forme del progresso facilitano tutto questo. Bastano due o tre clic nell’ambito di una sola giornata e il  denaro fa il giro del mondo tre volte e noi stiamo lì ad inseguire  magari con le commissioni rogatorie, che aspettano alcuni mesi o anni, per ottenere risposta da alcuni paesi, o non l’ottengono del tutto”.       

“La resurrezione dell’America è un esempio per tutti i leader del mondo dell’economia”

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Sono un imprenditore ed oggi assistiamo  alla resurrezione di un’America forte e prospera: non c’e’ stato momento migliore per investire, costruire e crescere negli Stati Uniti. Siamo di nuovo competitivi”. Lo ha detto Donald Trump nel corso di una conferenza al World Economic Forum di Davos rivendicando come le sue riforme, il taglio “massiccio delle tasse, l’eliminazione di inutili regolamentazione e burocrazia”, ha creato “il momento migliore per fare affari in America”. “Non possiamo avere un commercio libero ed aperto se alcuni Paesi sfruttano il sistema alle spese degli altri – dice -. Noi sosteniamo il libero commercio, ma deve essere giusto e reciproco. Alla fine un commercio non equo ci minaccia tutti”. “Venite in America”, è l’appello rivolto dal presidente Usa ai leader del mondo dell’economia e della finanza che partecipano al forum di Davos. “America first – ha chiarito Trump – non significa America da sola”, aggiungendo che la prosperità americana aumenterà posti di lavoro in tutto il mondo.

“Quando ho deciso di venire a Davos – ha aggiunto il presidente Usa – non ho pensato in termini di elite o globalisti. Ho pensato in termine di molte persone che vogliono investire molto denaro e che stanno tornando ad investire negli Stati Uniti”. “Abbiamo assistito alla resurrezione di un’America forte e prospera: non c’e’ stato momento migliore per investire, costruire e crescere negli Stati Uniti. Siamo di nuovo competitivi“. E ancora: “Dopo che ho annunciato che venivo a Davos ci sono stati tutti quegli articoli sulle elite, i globalisti e gli aerei privati – ha aggiunto riferendosi al fatto che i media hanno sottolineato la contraddizione di un presidente eletto con un manifesto populista che va al raduno delle elite – ma non c’entra niente, si tratta di invitare a venire in America, investire i vostri soldi, creare posti di lavoro”.

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 Foto (divertente) d’Archivio digitale